giovedì 31 marzo 2011

Serie "Bootleg" n. zero - Banco del mutuo soccorso - 1971 - Beginning (Live in Modena)



Primo bootleg su questo blog. Due errori sulla cover: naturalmente quel Live in Modina è da tradursi con Live in Modena; inoltre, la datazione sulla cover secondo me è improbabile, essendo già presente Francesco Di Giacomo con la sua splendida voce. E la storia ci racconta che i fratelli Nocenzi conobbero Di Giacomo, insieme a D'Angelo e Calderoni, al festival di Caracalla solo nel 1971 (Nocenzi erano presenti con la prima formazione del Banco, i tre citati provenivano dalle "Esperienze". In quello stesso festival Nocenzi conobbe anche Marcello Todaro, primo bassista del Banco, proveniente da "I fiori di Maggio"). Dunque, secondo me, questo bootleg risale all'anno successivo ed è comunque antecedente al primo omonimo album del Banco, il famoso salvadanaio uscito ne 1972. E proprio quì sta la sua particolarità, le tre lunghe canzoni dal salvadanaio medesimo sono versioni differenti da quelle che finiranno poi sull'album originale, in quanto non ancora definitive e, in alcuni casi, parecchio differenti da quelle .
Un altro motivo d'interesse è sicuramente costituito dal primo brano, Polifonia, pezzo poi abbandonato dal Banco e rimasto inedito, una vera chicca dunque.
Il suono è quello di un bootleg audience abbastanza buono. Immancabile per gli hard fan del Banco, un ascolto comunque interessante per tutti...


Il BANCO DEL MUTUO SOCCORSO :

Vittorio Nocenzi - Organo, hapsicord, synths
Gianni Nocenzi - Piano, tastiere
Marcello Todaro- Chitarra elettrica ed acustica
Renato D'Angelo - Basso, chitarra acustica
Pier Luigi Calderoni - Batteria, percussioni
Francesco Di Giacomo - Voce

LINK parte 1
LINK parte 2

Buon ascolto a tutti e alla prossima

martedì 29 marzo 2011

Il Balletto di Bronzo- Una manciata di album


1970- Sirio 2222- Una bomba, uno di quei dischi che hanno traghettato il vecchio beat verso nuove forme più hard e progressive

1999- Trys Live- Gianni Leone is still alive, e alle tastiere spacca ancora come ormai 40 anni fa. Anche la voce è rimasta a buonissimi livelli. Un gioiellino questo live

1969-70- Il re del castello- Raccolta di b sides e versioni spagnole di canzoni da Sirio 2222, un po' troppo "bubble gum" per i miei gusti, ma per i completisti...


Leo Nero- 1977- Vero- Primo album solista di Gianni Leone, un disco originale con pezzi finto pop e vero prog

Tutto questo ben di Dio l'ho postato, a suo tempo, sul buon vecchio Abominogjnr Blog, e lì vi rimando seguendo questo LINK


Buon ascolto a tutti e a presto

Locanda Delle Fate- 1977- Live


TRACKLIST :

01 - Profumo di colla bianca - 8:17
02 - Non chiudere a chiave le stelle - 3:32
03 - Forse le lucciole non si amano più - 9:32
04 - La giostra - 7:31
05 - Cercando un nuovo confine - 7:25
06 - Sogno di Estunno - 4:47
07 - Vendesi saggezza - 9:31

La Locanda delle fate viene ricordata per essere stata davvero una band validissima (ed altrettanto la loro proposta musicale), ma irrimediabilmente fuori tempo: il loro unico album, "Forse le lucciole non si amano più" uscì infatti nel 1977, in piena era cantautori versus punk e naturalmente fu ignorato da pubblico e critica, pur essendo un bellissimo album
(recensione di John Classic Rock quì).

Questo live, che uscì "postumo" nel 1993 per l'etichetta mellow records ed oggi è fuori catalogo, contiene praticamente la versione dal vivo dell'intero album. Aggiungo che la Locanda delle fate si riformò negli anni 90 e produsse l'album "Homo homini lupus nel 1996, abbastanza lontano come sonorità dal loro capolavoro.

La LOCANDA DELLE FATE :

Giorgio Gadino - Batteria, vibrafono
Luciano Boero - Basso, organo Hammond
Ezio Vevy - chitarra acustica, elettrica e a 12 corde, voce, flauto
Alberto Gaviglio - Chitarre, voce
Michele Conta - Piano, moog, clarinetto, sintetizzatori
Oscar Mazzoglio - Organo Hammond, piano, moog, sintetizzatore
Leonardo Sasso - Voce solista


Buon ascolto a tutti e alla prossima...

domenica 27 marzo 2011

Collection 45 Giri Rari Prog Rock Italiano - Vol 5

TRACKLIST :

01 - Era Terziaria - Mondo vellutato (1970)
02 - Quarta Dimensione - Pianto del mare (1971)
03 - Equipe 84 - Meditazione (1975)
04 - In Tre Sulla Strada - In tre sulla strada (1973)
05 - I Fholks- Cerchi (1970)
06 - Alisei- Emigrazione (1979)
07 - Le Macchie Rosse - Luca (1969 credo)
08 - Nemo - Sandwich (1973)
09 - Panna Fredda - Delirio (1970)
10 - Il Mucchio - Per una libertà
11 - III Classe - Jimmy (1971)
12 - Le Madri - Mary flying (1970)
13 - Le Impressioni - Promenade (1972)
14 - Gli Spaventapasseri - Bu ga boo (1970)
15 - Reattori Caldi - Il mio cuore è un reattore (1973)
16 - La Nuova Formula - Caffè express (1979)

Consueto appuntamento con questa serie di raccolte di rarità a 45 giri (e non solo) dei dorati seventies italiani. Ricordo che non sarò mai grato abbastanza agli amici che per primi hanno postato su you tube queste rarità sui loro canali: senza di voi, amici, nessuna di queste compilations avrebbe potuto essere proposta su questo blog. Una menzione speciale a Mmasimo, dal cui canale (Quì) provengono la maggior parte delle rarità che sto riproponendo in questa serie di raccolte e che, immagino, sia un collezionista di alto livello di rarità discografiche, con l'enorme pregio di condividere con tutti gli appassionati chicche che, altrimenti, noi profani con le tasche vuote di danaro non avremmo forse ascoltato mai, sicuramente non in questa quantità (e qualità). Grazie ancora caro amico per la tua generosità. Mmasimo, inoltre, è l'autore di un commento davvero gentile al primo post di questa collection, ti ringrazio affettuosamente anche per questo.

Quinto appuntamento con le rarità più oscure del sottobosco seventies italiano, in questo caso come si evince anche dalla cover, una collection extra size con ben 16 pezzi all'insegna dell'hard rock (ma, come sempre, non solo). Si inizia alla grande con gli "Era Terziaria", con un pezzo strumentale di epoca tardo beat (1970) veramente influenzato dal nascente movimento prog, con un ottimo assolo di chitarra. Si continua con i "Quarta Dimensione" con un pezzo invece più puramente beat ma con un buon hammond in evidenza e buoni cori, si prosegue con uno strumentale dell'"Equipe 84", uno dei pochi pezzi con influenze prog di questo gruppo. "In Tre Sulla Strada" con il loro buon rock blues ci portano ai "Fholks", autori di un pezzo a dire il vero abbastanza innocuo e scontato. Seguono gli "Alisei" con un pezzo jazz prog davvero bello e ben suonato, "Le Macchie Rosse" che ci riportano in atmosfera beat anche se con un tocco massiccio e adorabile di psichedelia acida per me irresistibile. "Nemo" non è che un divertissement strumentale di qualche componente dei "Nomadi" sotto altro nome, comunque divertente. Seguono i "Panna Fredda" con un pezzo acid beat un pò troppo facile per i miei gusti, "Il Mucchio" con un bel pezzo hard rock; hard rock ancora più heavy per i "III Classe" con il loro pezzo interamente strumentale. Poi "Le Madri", di cui per errore avevo incluso la cover in una delle scorse collections senza averne inserito alcun pezzo, con un ottimo hard rock di stampo Purple-Heep; "Le Impressioni" con un pezzo con molte influenze classiche. Ci si avvia alla fine esausti con "Gli Spaventapasseri", dal suono grintoso e viscerale nel segno di un sano hard rock strumentale e i "Reattori Caldi" che mantengono hot l'atmosfera pur se in modo più commerciale. Conclude il tutto una chicca secondo me davvero irresistibile di quelle che ti fanno muovere anche se non lo vuoi, all'insegna dell'italo funky di fine decennio (seventies naturally): "La Nuova Formula", per riprenderci alla fine di questa massiccia compilation, ci offre un Cafè Express.

La Recensione di Franco

Ciao Roby come stai? Dunque veniamo al sodo e parliamo un pó di questa ennesima collezione: grandi Era Terziaria,In Tre Sulla Strada,Alisei,Le Macchie Rosse,Le Impressioni,Gli Spaventapasseri e menzione particolare per Il Mucchio il mio gruppo favorito in questa raccolta.Gli altri a parte Nemo che come hai detto é solamente un giochino e i Panna Fredda che mi lasciano freddo :) non sono all'altezza dei sopra citati,ma hanno comunque il pregio di avere quel sound che io amo,quel misto di beat,psyche,acid e melodia e ingenuitá caratteristica della musica italiana a cavallo degli anni 60/70 e per questo nell'insieme devo dire che ancora una volta hai toccato musicalmente i tasti giusti.Come puoi capire dal mio nick ,sono del 58 e quelli erano gli anni della mia formazione musicale,quando avevo fra i 10 e i 15 anni,questo tipo di musica mi é rimasto scolpito nel cuore e di conseguenza ogni volta che ascolto,non le canzoni in particolare,ma quel sound vado indietro nel tempo e devo dire che é estremamente piacevole.Per finire dunque ancora grazie per il tempo che passi per far crescere questo blog e per la musica che dividi con tutti noi.
Ciao a presto.
Franco

Buon ascolto a tutti.

NEW LINK
(16-10-12)

sabato 26 marzo 2011

Garybaldi- 1973- Astrolabio

TRACKLIST:

Lato A: Madre di cose perdute (20:30)
Lato B: Sette (21:18)

Avevo pianificato di postare più avanti il secondo ed ultimo (almeno nella loro formazione originale) album dei Garybaldi, ma un commento del mio grande amico Colin (Mr Abominogjnr) al primo disco dei Garybaldi mi ha convinto ad anticipare il post. Questo quindi è un regalo per te, Colin, con tanta amicizia e stima: forse se non fossi diventato collaboratore di Abominogjnr blog (al quale vi rimando come sempre per l'ottima musica che contiene), non avrei neppure pensato di dedicare un blog al rock progressivo italiano, così questo blog è sicuramente anche merito tuo, Colin...

Venendo all'album in questione, Astrolabio contiene due lunghe suite che coprono ciascuna un lato dell'album. La prima di queste suites, Madre di cose perdute, è secondo me un capolavoro, una gemma di rock progressivo-psichedelico, certamente una delle vette del rock progressivo italiano. Durante lo stupendo assolo di chitarra centrale ti puoi immaginare, con un po' di fantasia, di ascoltare i Pink Floyd con Jimi Hendrix alla chitarra (in Italia, senza dubbio, il chitarrista più Hendrixiano degli anni settanta fu proprio Bambi Fossati).
E se la prima suite è senza alcun dubbio una gemma inarrivabile, purtroppo lo stesso non si può dire dell'altra suite, Sette, presente sul lato B dell'album: registrata in presa diretta (live) in studio di registrazione fra amici, ragazze, bimbi e drinks vari, sebbene sia ben suonata risulta ripetitiva e poco efficace, con momenti che sembrano improvvisati e discontinui e che, forse, in sede di produzione sarebbero stati tagliati o modoficati. Tecnicamente la registrazione ricorda uno di quei nastri registrati in sala prove da qualche band non professionista. Anche il testo, che contiene una forte critica alle convenzioni della società del tempo, risulta abbastanza scontato e, a dir poco, ingenuo, sempre secondo il mio modestissimo parere. Tutto ciò fa di Astrolabio un album riuscito solo a metà. Un vero peccato visto le potenzialità di questa fantastica band e la potenza evocativa di "Madre di cose perdute". Per quello che riguarda la band, rispetto al primo album, Sandro Serra sostituisce Angelo Traverso al basso e Lio Marchi, tastierista dei Garybaldi ai tempi di "Nuda", risulta solo come collaboratore esterno.

Quì la recensione di John Classic Rock, la bibbia virtuale del rock progressivo italiano


Buon ascolto a tutti

PS: Come avrai visto, Colin, ho aggiunto un traduttore al mio blog come da tuo buon suggerimento, l'ho provato e mi sembra che traduca in inglese abbastanza bene, certamente meglio di quanto facevo io con spesso errori orrori indicibili sul buon vecchio caro Abominogjnr blog, di cui non mi scuserò mai abbastanza con te e con gli altri lettori. PPS: Ho finalmente pubblicato il tuo commento a Nuda dei Garybaldi perchè stranamente il blog l'aveva letto come spam e non era stato pubblicato. Mi sono accorto solo oggi dell'inconveniente perchè sono stato per una settimana in montagna,dato che ho subito uno stop del lavoro per qualche tempo. Con la speranza di rivedere presto un tuo post su Abominogjnr blog, che non è più lo stesso senza di te, ti saluto con amicizia.

Antares- 1979- Sea of tranquillity


TRACKLIST :

01 - The leaving (Bullfrog- Tessitore)
02 - My girl friend (Bullfrog- Bartoccetti- Tessitore)
03 - Apollo 11 (Tessitore)
04 - Galaxy (Bullfrog- Bartoccetti- Tessitore)
05 - Running on the meteors (Tessitore)
06 - The return (Bullfrog- Tessitore)

Disco prog elettronico-spaziale questo degli Antares: fuori tempo massimo di almeno 3 anni rispetto al movimento prog, fu stampato come sempre in tiratura limitata dalla sconosciuta etichetta unfunk (e ristampato poi dalla mellow nel 1994) e registrato da musicisti italiani e stranieri ad Oslo (Norvegia!!). Non chiedetemi come, ma il genio (secondo me) Antonius Rex mise il suo zampino nella composizione di due delle 6 canzoni che compongono quest'album, My girl friend e Galaxy, tra l'altro molto belle (se qualche lettore sapesse qualcosa in più circa le relazioni tra il Bartoccetti e gli Antares e volesse farcelo sapere nei famigerati commenti gliene sarei davvero grato). Poche parti cantate e molto spazio ad atmosfere rilassate e spaziali. Non un disco propriamente prog ma un ascolto interessante ed adatto, secondo me, ad alcune situazioni (per es: in macchina imbottigliati nel traffico).

Gli ANTARES sono:

Marco Tessitore - Sinth, Organo, Strings, Piano
Ennio Barone - Basso
Joseph Kalì - Chitarre
Lorenz Shulze - Batteria, Percussioni, Chitarra

Buon ascolto
PS: il consueto link alla pagina di J.J.John stavolta non c'è, dato che il sommo JJJ non ha ancora dedicato un post al suddetto gruppo dunque, e ve lo dico in latino, appenam ei posterat in summo Classicus Rock blogum, me quoque ad giungere linkum in piccolum Stratosferis blogum... Aggiornamento: John Classic Rock ha pubblicato una scheda dedicata a questo album. Potete trovare, dunque, la stroncatura (lo si capiva già dal suo commento, tra l'altro espressa in antico latino, a questo post) degli Antares a questo link.

Buon ascolto...

venerdì 18 marzo 2011

Garybaldi- 1972- Nuda

Disco speciale per me e lo si vede dalla faccia del mio blog (niente battute please sulla faccia come il c...). Questo è in assoluto il primo disco prog italiano che io abbia ascoltato. Lo trovai a casa di un amico delle superiori ed apparteneva a suo zio. Fui tanto incuriosito dalla sublime cover di Guido Crepax, che gli chiesi di registrarmelo su cassetta. E così fu che entrai in contatto con questo fantastico genere musicale ed ora, dopo 25 anni da quel momento, sono quì, ancora ammalato di rock progressivo, a scrivere su questo blog... L'amore più lungo della mia vita, in fin dei conti con mia moglie ci sto solo da 11 anni...
Un disco dolcissimo e rude, impostato sulla chitarra e voce di Bambi Fossati, sebbene anche tastiere e sezione ritmica siano eccellenti, ma con quello che veniva chiamato il Jimi Hendrix italiano at the guitar tutto il resto della band rimane per forza un pò più in ombra (a proposito, ho saputo solo di recente che è il fratello del molto più famoso Ivano Fossati!!). Ma questo non è un difetto di un disco splendido ed unico che difetti non ne ha, che adoro ed ascolto ancora oggi: nel frattempo, circa 20 anni fa ho recuperato una copia originale in vinile in un piccolo negozio ad un prezzo irrisorio - forse 6000 delle vecchie e care lirette) e naturalmente, da collezionista fallito, ne ho consumato i solchi.

I GARYBALDI sono:

Pier Niccolò"Bambi"Fossati - Chitarre e voce solista
Lio Marchi - Tastiere
Angelo Traverso - Basso e voce
Maurizio Cassinelli - Batteria e voce

TRACKLIST :

1- Maya desnuda (6:08)
2- Decomposizione, preludio e pace (1:55)
3- 26 Febbraio 1700 (7:20)
4- L'ultima graziosa (5:22)
5- Moretto da Brescia
a- Goffredo (6:15)
b- Il giardino del re (9:16)
c- Dolce come sei tu (5:19)


Bambi Fossati

LINK

PS: Da precario eterno e recalcitante quale sono, sono a casa dal lavoro (Big problem con un bimbo di 6 mesi da sfamare). Per fortuna devo dire che San Precario stavolta ha guardato giù, tra due settimane riprendo, e così mi posso godere una minivacanza at the mountains. Tutto questo per dirvi che per il prossimo post ci vediamo alla fine della prox settimana.
Un pò di tempo per gustarvi gli album postati sinora.

Prossimamente: 5° appuntamento con la raccolta di rari singoli degli italici seventies, che risquote sempre maggior successo. Mi piacerebbe leggere qualche commento circa le canzoni, tipo adoro quel pezzo oppure ammazzerei quel gruppo... Interaction, people

Come sempre, buon ascolto....

PPS: dimenticavo il LINK all'approfondimento sui Garybaldi del solito J.J.John

Nova- 1977- Wings of love


TRACKLIST :

01 - You are the light
02 - Marshall Dillion
03 - Blue lake
04 - Beauty dream- Bauty flame
05 - Golden sky boat
06 - Loveliness about you
07 - Inner star
08 - Last silence



US Cover di "Wings of love"

I NOVA :

Elio D'Anna - Sax e flauto
Corrado Rustici - Chitarre, voce e percussioni
Renato Rosset - Tastiere
Barry Johnson - Basso, voce
Ric Parnell - Batteria e percussioni

Nova on stage, 1977 (sopra) e Corrado Rustici (sotto)
Terzo album dei Nova, forse il mio preferito, certamente meglio per me di Blink, dove una sezione fiati irrefrenabile rasenta la cacofonia e, spesso, copre tutto il resto della seppur valida band. Quì li talentuoso flautosaxista sembra venga tenuto un pò a freno e si apprezza decisamente di più il talento chitarristico dell'ottimo Rustici e la validità della sezione ritmica
Jazz rock prog di classe più vicino al formato canzone, io personalmente adoro Blue Lake, Golden Sky Boat, la splendida ballata Loveliness About You ed Inner Star, ma tutto l'album e su buoni livelli. Certamente, un disco immancabile per tutti gli amanti degli Osanna visto che i Nova furono formati proprio da Corrado Rustici ed Elio D'Anna (a proposito: qualcuno sa dove è finito dopo i Nova? A quanto pare se ne perdono le tracce lì). Ultima nota e poi vi lascio andare: se qualcuno avesse o sapesse dove scaricare Sun City, quarto e ultimo lp dei Nova, è pregato gentilmente di segnalarlo nei commenti e gli sarò davvero grato.

E questo non c'entra un cazzo, è Nova il super eroe della marvel, ma visto che il post è veramente strapieno di immagini ce lo ho ficcato, ai tempi dolci dell'adolescenza pipparola ricordo lessi un ciclo di storie davvero carino di questo personaggio, e tant'è...

Buon ascolto

giovedì 17 marzo 2011

Vari- 1972- Tarzan Compilation



TRACKLIST :

01 - Capsicum Red - Tarzan (F. Battiato- P. Massara) 3:05
02 - Capsicum Red - Shangrj Là (R. Conz- P. Massara) 4:29
03 - Well's Fargo - Run Billy Run (Finesilver- Ker- Ed De Joy) 1:28
04 - Well's Fargo - Come Around (Dee- Camurri) 2:31
05 - Osage Tribe - Crazy Horse (Zoccheddu) 3:34
06 - Osage Tribe - Prehistoric Sound (Ed De Joy) 3:02
07 - Capsicum Red - Ocean (Vaime- Cabino- Massara) 3:03
08- Capsicum Red- She's a Stranger (Cabino- Massara 3:22
09 - Black Sunday Flowers - Hot Rock (R. Conz- Ed De Joy) 3:44
10 - Black Sunday Flowers - Madness (Stott- Ed De Joy) 3:29
11 - Osage Tribe - Hajenhanhowa (Zoccheddu- F. Battiato) 5:13
12 - Bonus track - Colonnello Musch - Colonnello Musch/Cacao (P. Massara) 5:11


Un'altra compilation, questa volta si tratta di una rara raccolta di 45 giri dell'etichetta Bla Bla uscita nel 1972. Questa versione è cd rip della mia riedizione Artis records del 1986, oramai esaurita da un paio di decenni anche se so essere stata ristampata nel 2006 con diverse bonus tracks. Nel nostro caso, una Bonus track ce l'ho aggiunta io, la famigerata Colonnello Musch (entrambi i lati del singolo in un mp3 you tube rip), un divertissement dietro il quale si vociferava ci fosse la presenza di Franco Battiato. In realtà il maestro ha disconosciuto questo disco e notizie più recenti lo afibierebbero a Pino Massara in persona, padrone e fondatore della Bla Bla. Lo zampino di Battiato invece c'è in due canzoni, una- Tarzan- dei Capsicum Red, primo gruppo di Red Canzian dei Pooh e l'altra- Hajenhanhowa- degli Osage Tribe, primo gruppo del maestro (fantastico il loro Arrow Head, che prima o poi posterò). Se poi è vera la voce secondo la quale dietro lo pseudonimo Ed De Joy si celasse sempre Franco Battiato, ecco che lo zampino diventa uno zampone, dato che questo pseudonimo è nei credits di altre 4 canzoni. Niente o quasi prog in questa compilation, se devo essere sincero, eccetto forse le due songs a firma del maestro, si va dal rock all'hard rock al soul al refrain demente del Colonnello. Un gioiellino secondo me rimane proprio Hajenanowa, che da Canto sacro tribale si trasforma in un rap veramente ante litteram, geniale nella sua composizione, con un testo tra il mistico ed il lisergico "Dio della vita dai luce alle menti, tu Dio del Sole dai la pace, dai amore, dona la forza a tutto il mondo di vedere e di arrivare". Grande assolo di chitarra e sezione ritmica da paura, questa canzone si lega secondo me a cose molto più recenti del Maestro, tipo "Il ballo del potere" su Gommalacca...
Buon ascolto

mercoledì 16 marzo 2011

Collection 45 Giri Rari Prog Rock Italiano Vol 4

TRACKLIST :

01 - Circus 2000 - Io, la strega (1970)
02 - Forum Livii - Space Dilemma (1972)
03 - Forum Livii - Riverside (1972)
04 - Delirium - Deliriana (1971)
05 - Delirium - Leòa de laòa (1974)
06 - Hunka Munka - Fino a non poterne più (1971)
07 - I Maya - Salomon (1972)
08 - I Maya - Yucatan (1972)
09 - Flashmen - Mes amis (1972)
10 - Jimmy M.E.C.- Il messia (1972)
11 - UT - Mars (1974)
12 - UT - Transmigrazione (1974)
13 - Escalation - La valle di Brigadoon (1973)
14 - The Trip - Fantasia (1970)

Quarto appuntamento con questa serie che, a giudicare dal numero di downloads, sta risquotendo un buon successo tra i miei lettori, che nel frattempo sono diventati quasi 20...
Iniziamo con i Circus 2000 e Silvana Aliotta, con questa canzone che riscosse buon successo nel 1970; seguono i Forum Livii con due lati dello stesso 45, e sembrano due diverse band: molto bella e tirata Space Dilemma, soft rock pop per Riverside; due lati b di singoli inediti su album per i Delirium ci portano, dopo un poco interessante brano degli Hunka Munka con voce che parte bene ma poi si trasforma in Al Bano che caga sulle ortiche, ai Maya, famosi perchè il loro brano Salomon fu scelto come inno ufficiale del festival Palermo Pop del 1972: molto più bello il lato B, Yucatan, con annessi mini assoli di chitarra e batteria; seguono Flashmen e Jimmy MEC con due perle hard rock; ci avviciniamo alla fine con gli unici due brani Prog degli UT, dall'album Homo del 1974, le strumentali Mars e Trasmigrazione, secondo me davvero molto belle; socchiudono la porta gli sconosciuti Escalation con la gradevole La Valle Di Brigadoon e chiudiamo con il botto: una chicca inedita del 1970 dei grandi Trip, Fantasia, inedita su disco, tratta dal film che i ragazzi fecero quell'anno (pochi lo sanno, ma i Trip furono protagonisti della pellicola "terzo canale", che doveva essere solo la prima di una serie che poi non si realizzò). Tra l'altro, io ho in archivio questa gemma sconosciuta della filmografia italiana e chissà, potrei anche postarla... Voi che ne dite?

La Recensione di Franco

Ciao Roby,mi é piaciuto molto questa raccolta,come al solito grandi Delirium ma anche gli altri non sono da meno,Forum Livi e Maya una gradita sorpresa,Flashmen e Jimmy MEC due buoni pezzi rock,i Trip grazie a te li conoscevo gia,gli UT un altra sorpresa ( se hai altro non ti peritare a postarlo :) ),l'unica nota stonata Hunka Munka con cui sei stato molto buono nella tua recensione eh eh.Io potrei aggiungere che oltre ad assomigliare a Al Bano in una situazione compromettente,ha anche un pó di Demis Roussos in attesa di un bambino,sempre ammesso che sia possibile :)

Buon ascolto. Roby

NEW LINK
(16-10-12)

Museo Rosenbach- 1972-73- Zarathustra - Rare and Unrealised (Superpost)



TRACKLIST :

1 - Zarathustra
a) L'ultimo uomo
b) Il re di ieri
c) Al di là del bene e del male
d) Superuomo
e) Il tempio delle clessidre

2- Degli uomini

3- Della natura

4- Dell'eterno ritorno


Zarathustra è, senza alcun dubbio, un altro album imprescindibile in una discografia di prog rock italiano che si rispetti. Va detto che, ai tempi, il Museo Rosenbach fu boicottato perchè ritenuto un gruppo troppo di parte, oltretutto della parte sbagliata, perchè vicino al pensiero degli esponenti della destra estrema (non aiutarono certo le tematiche di questo concept album, dedicato a Nistzche ed all'idea di Superuomo, e neppure il fatto che, nel collage di copertina, appaia il testone vuoto e, devo dire, brutto e sempre triste a vedersi, del duce).

Detto questo, e detto anche che probabilmente, ai tempi, pure io mi sarei rifiutato di ascoltarlo, questo album rimane comunque una pietra miliare dell'hard progressive di casa nostra, riffs e cambi di tempi musicali e di atmosfere che si susseguono senza sosta, il tutto sostenuto da una potente e precisa base ritmica e dalla voce potente e precisa di Stefano "Lupo" Galiffi (davvero un bel vocalist, uno dei migliori in campo progressive rock italiano), che ora gestisce un pub in Liguria, vicino a Nervi (leggetevi quì un interessantissima intervista).
Come bonus ci aggiungiamo questo disco con registrazioni live inedite antecedenti alla pubblicazione di Zarathustra, quindi con versioni delle canzoni finite sull'album leggermente diverse, più diverse covers di gruppi famosi che la dicono lunga sulle fonti d'ispirazione per i membri del Museo Rosenbach...


TRACKLIST :

01- Zarathustra
02- Degli uomini
03- della natura
04- Dell'eterno ritorno (strumentale)
05- Dopo
06- Look at yourself
07- With a little help from my friends
08- Shadows of grief
09- Valentine Suite (parziale)
10- Dopo (English version)
11- Dell'eterno ritorno (Bis)

I Museo Rosenbach erano:

Giancarlo Golzi - Batteria, voce
Alberto Moreno - Basso, pianoforte
Enzo Merogno - Chitarre, voce
Pit Corradi - Melloton, hammond
Stefano"Lupo"Galiffi - Voce

Buon ascolto a tutti

martedì 15 marzo 2011

Jacula- 1969- In Cauda Semper Stat Venenum

" La mia barca naviga nel mare, ma nessuna nuova terra all'alba... In cauda semper stat venenum".

TRACKLIST :

01 - Ritus
02 - Magister Dixit
03 - Triumphatus Sad
04 - Veneficium
05 - Initiatio
06 - In Cauda Semper Stat Venenum


Signori e Signore, si sconsiglia la lettura di questo post ed il conseguente download ed ascolto del file musicale alle persone impressionabili ed ai deboli di cuore, che sono pregati di recarsi quì...
Ecco, ora può cominciare il viaggio nel mondo oscuro del più dark dei folli artisti che costellarono i mitici seventies: Antonius Rex.
La storia comincia nel 1969 proprio con quest album mefitico, che uscì in 310 copie e fu in gran parte distribuito a non meglio identificate sette religiose... Ciò lo rende uno degli album italiani più ricercati dai collezionisti di vinile raro, tanto da raggiungere in originale quotazioni assurde.
Registrato a Londra da Antonius Rex aka Antonio Bartoccetti con Fiamma Dello Spirito aka Doris Norton, gran bella figlia e consorte futura del Bartoccetti, entrambi futuri genitori del genio (così mi dicono) della techno music Rex Anthony, il disco è caratterizzato da tappeti di organo da chiesa, spesso contrappuntati da riff chitarristici cattivissimi, da far invidia ai Black Sabbath (non scherzo, sentitevi l'attacco di Triumphatus sad o Veneficium), il tutto in un'atmosfera dark fatta di poetiche con riferimenti a maghi, scheletri, sabba satanici, parole e salmi in latino, oracoli, oscuri maestri, rumori di vento, cigolii... Nessuna concessione al formato canzone, nulla si salva dal nero dell'oscurità più cupa, tanto che a volte, se l'umore non è quello giusto, tracce di angosciosa inquietudine ti si appiccicano addosso e ti rimangono anche dopo l'ascolto. Quello che stupisce è la proposta di un sound simile nel 1969, quando la cosa più gotica che potevi ascoltare erano alcuni passaggi delle messe beat...
Girano stranissime storie sulla coppia Norton- Rex, riguardanti castelli della Transilvania e delle Italiche terre, vecchi folli batteristi fidanzati con ninfe ventenni e poi morti in circostanze strane, antiche invocazioni a mefisto scritte al contrario ed altre decine di suggestioni per le quali vi rimando ad una sana googleata quà e là per il web... Vedrete che ne troverete delle belle.

Vi lascio piuttosto con una suggestione mia personale:

1) nonostante abbiano attraversato anni veramente tempestosi Doris Norton e Antonius Rex sono vivi, vegeti ed attivi in mille progetti anche se oramai sessantenni (Quì il sito ufficiale, vedere per credere);

2) Doris Norton negli anni 80 ottenne un contratto immagino plurimilionario con nientepopodimeno che la Apple computers per sviluppare un software musicale ed incidere tre albums, sebbene ci fossero artisti molto più famosi sicuramente più qualificati di lei;

3) mettici che la Norton, davvero di una bellezza spettacolare, in tutte le foto che sono riuscito a rintracciare sul web è sempre uguale, quella che vedete quà sotto ed anche meglio (anche in questo caso provare per credere). Inoltre, Doris produce tuttora con grande successo, insieme al figlio Rex Anthony, tonnellate di musica techno;

4) lo stesso si può dire per il Bartoccetti, musicalmente sempre attivo (l'ultimo album risale al 2009 e si chiama Per Viam) ed anche nelle foto più recenti, sebbene per chiari motivi siano meno interessanti rispetto a quelle della di lui consorte, sembra quello di ormai 40 anni fa.

Considerando tutti questi elementi, se devo essere sincero, mi sono chiesto più volte, tra il serio ed il faceto, ma non sarà che l'invocazione al diavolo dalla cover di "Neque Semper Arcum Tendit Rex" del 1974 i due l'abbiano veramente recitata, vendendosi l'anima in cambio della vita eterna? Solo il tempo potrà rispondere, in teoria avendo io 42 anni ho un pò di vantaggio per vedere come saranno i due tra vent'anni, ed allora forse saprò....

Antonius Rex

Doris Norton

"Il maestro disse: io sono il mago, hai cercato riposo sullo scheletro del monte e non l'hai trovato..."

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Buon ascolto e buoni incubi a tutti
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