TRACKLIST:
01. Things
02. The Spot
03. "G" Pleasure
04. Nottembre
05. Dear Friends
06. Blues For C
07. One More Tiime
08. Punta Secca
Furio Di Castri - contrabbasso
Maurizio Lazzaro - chitarra elettrica, chitarra acustica
Rita Marcotulli - piano
Aldo Romano, Roberto Gatto - batteria
Enrico Rava - flicorno
Maurizio Giammarco - sax tenore, tastiere
Flavio Boltro - tromba, flicorno
Carla Marcotulli - voce
E' sempre un pacere dare il benvenuto ad un nuovo amico che entra nel team della Stratosfera offre i suoi contributi alla "nobile causa" del nostro blog. Andrea Fiore, questo il suo nome, ci accompagna nel mondo del jazz, terreno già ampiamente esplorato in passato, con un grande album attribuito al bassista Furio Di Castri. Forse non tutti lo conoscono o se lo ricordano ed è per questo che traccerò una sua breve biografia, ho scritto breve, visto che la sua carriera musicale è decisamente lunga oltre che prestigiosa. Nato a Milano nel 1955, ha iniziato a suonare la tromba a 11 anni e successivamente il basso elettrico a 13, a Venezia. Sicuramente ricorderete il primo storico LP eponimo dei Dedalus, pubblicato nel lontano 1973. Ebbene Furio Di Castri era il bassista del quartetto, al fianco del fratello Marco, di Fiorenzo Bonansone e di Enrico Grosso. Da lì in poi la sua carriera è continuata inarrestabile, sia come outsider che come leader di numerose formazioni.
Dopo avere vissuto un anno in Tunisia, nel 1978 si stabilisce a Roma dove inizia a suonare in trio con Maurizio Giammarco e in quartetto con Massimo Urbani. A Roma incontra Chet Baker, con cui lavorerà saltuariamente fino al 1988. In questo periodo inizia un'intensa attività come sideman suonando spesso a Milano con Larry Nocella, Luigi Bonafede, Franco d'Andrea e accompagnando solisti come Art Farmer, Dave Samuels, Jimmy Knepper, Al Grey, Walter Davis Jr. Nel febbraio 1981 entra nel quartetto di Enrico Rava (con cui resterà fino al 1988) e nell'estate dello stesso anno comincia a suonare con il trio di Michel Petrucciani. Nientemeno!
La sua attività di sideman lo ha visto accanto ad alcuni tra i maggiori solisti sulla scena. Ne citiamo solo alcuni: Richard Galliano, Antonello Salis, Steve Lacy, John Surman, Michael Brecker, Lee Konitz, Joe Henderson, Franco Ambrosetti, Franco d'Andrea, John Taylor, Paul Bley, Rita Marcotulli, John Abercrombie, Paul Motian. Dal 1985 (anno in cui realizza il suo primo album come leader) al 1996 compone musica originale e si esibisce in piccole formazioni, Nel 1989 viene selezionato tra i migliori talenti europei al New Jazz Meeting di Baden Baden, organizzato dalla Radio Televisione Tedesca. Dal 1990 suona in duo con Paolo Fresu, in una collaborazione aperta alla partecipazione di altri artisti, come nel caso di John Taylor, Naco, Jon Balke e Pierre Favre.
Nel 1997 forma il gruppo WOODEN YOU con Mauro Negri, Andrea Dulbecco e Bill Elgart e comincia a scrivere per formazioni allargate - sia in ambito concertistico che per progetti di teatro e danza. Nel 2000 ha organizzato per la Biennale Giovani Artisti del Mediterraneo il progetto WELCOME (con giovani musicisti siciliani, croati, bosniaci, portoghesi, greci e palestinesi). Nel 2009 il suo album Zapping ha ottenuto una nomination come Best Jazz Album agli Italian Jazz Awards. Dal 2012 al 2016 ha ideato e diretto il Torino Fringe Jazz Festival. Nel 2017 e 2018 ha ideato e diretto il Firenze Fringe Jazz Festival. E' direttore del Dipartimento di Jazz del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino dal 2001. Infine + stato docente di contrabbasso e musica d'insieme ai Summer Jazz Workshop di Siena Jazz dal 1990 al 2022. Beh, credo che possa bastare, Buona parte della biografia l'ho tratta dal suo sito web (qui) che vi invito a visitare.
Rita Marcotulli
Roberto Gatto
Bene, lo sconfinamento nell'arcipelago del jazz termina qui, Ancora un grazie alla "new entry" Andrea Fiore e a voi tutti auguro, come sempre, buon ascolto.
Post by George - Music by Andrea Fiore
Grande album con una formazione stellare....
RispondiEliminaMirabolante, poesia allo stato puro che oltre alla qualità dei brani mi fa riaffiorare alla mente dei bei ricordi: quella volta che un mio amico porse ad Enrico Rava, dopo un concerto, una pila di vinili e lui li autografò tutti, Roberto Gatto, che quando pone la sua firma, disegna il suo cognome proprio come un bel felino. Grazie cari George ed Enrico Fiore e se vi saran altri post jazzofili di codesta qualità, ben venga.
RispondiEliminaGli album di jazz non mancano (Osel me ne ha inviati molti) e un po' alla volta vedrò di postarli.
RispondiEliminaOttimo album! Grazie di cuore.
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