domenica 9 ottobre 2016

Celtic roots - Suoni e canti dell'area celtica alpina - La Lionetta e i Trouveur Valdotèn (Superpost)


Addentriamoci nei meandri della musica folk italiana. Ho ripescato tre album, tutti rigorosamente in vinile (mai ristampati in CD) appartenenti a due gruppi dell'area alpina: La Lionetta e i Trouveur Valdotèn. Che cosa li accomuna? Moltissimo: innanzitutto la passione per la ricercare e l'arrangiamento di antiche melodie che risalgono all'epoca dei trovatori e dei bardi (per inciso, la cosiddetta musica celtica è relativamente moderna e si è sviluppata a partire dalla musica folclorica nei Paesi che ospitavano le lingue celtiche contemporanee), l'uso magistrale di antichi strumenti musicali e l'utilizzo di lingue dialettali (il piemontese per La Lionetta, il patois franco-provenzale per i Trouveur Valdotèn). L'antica area celtica alpina comprendeva numerosi territori a cavallo tra Francia, Svizzera e alcune regioni dell'Italia del nord, tra queste Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, parte del Veneto. Ma non è questa la sede per  proporre lezioni accademiche sulla cultura celtica, pertanto limitiamoci all'esame dei tre dischi. La cartina sotto riportata, in ogni caso, indica l'estensione dell'area celtica italiana.


La Lionetta - 1978 - Danze e ballate dell'area celtica italiana


TRACKLIST:

Lato A
1 - Papà demi la bela
2 - Suite per cornamusa: a) Maria Giuvana; b) Ballo della banda dei gobbi
3 - Le vioire (La canzone di Martin)
4 - La bergera
5 - Curenta Occitana: a) Curenta; b) Balet
6 - Un'eroina

Lato B
7 - Dona bianca
8 - Giga di Sampeyre: a) Introduzione; b) Giga; c) Balet
9 - Prinsi Raimund
10 - Saltarello
11 - Danze di Coumboscuro


FORMAZIONE

Maurizio Bertani - mandolino, flauto, bombarda, violino, voce
Vincenzo Gioanola - melodeon, accordéon, dulcimer, banjo, percussioni, voce
Marco Ghio - violino, tabla, voce
Roberto Aversa - voce, chitarra acustica, tin whistle, bagpipes [cornamusa], percussioni
Laura Malaterra - voce, chitarra classica, dulcimer, percussioni


Citato anche da Augusto Croce sul suo Italian Prog, il gruppo folk La Lionetta si è formato a Torino nel 1977 ed è stato per molti anni uno dei più famosi ed apprezzati gruppi del folk-revival italiano, probabilmente il meno ortodosso ed il più orientato ad una riproposizione creativa e svincolata dagli schemi del repertorio popolare nord-italiano. Il primo prodotto discografico risale al 1978, pubblicato dalla piccola etichetta Shirak, e si intitola "Danze e ballate dell'area celtica italiana". Inequivocabili i contenuti. Il disco ricevette notevoli apprezzamenti di critica e di pubblico. Il gruppo si distingue per l'uso delle armonie vocali (potente l'attacco della track 1 "Papa' demi la bela"), grazie soprattutto alla splendida voce di Laura Malaterra, e per la notevole tecnica strumentale. I musicisti miscelano in modo sublime strumenti antichi (melodeon, accordeon, dulcimer) con quelli della tradizione celtica tuttora in uso tra i musicisti bretoni e anglosassoni (chitarre acustiche, cornamuse, tin whistle, violino, flauto, ecc.). Un disco bellissimo, fuori catalogo da anni e mai ristampato in CD. 

La Lionetta - 1981 - Il gioco del diavolo


TRACKLIST:

Lato A
1 - Il matto il diavolo e il bagatto, la fiera
2 - Cecilia - a) Il sogno di Cecilia
3 - Rocastalda
4 - La Lionetta

Lato B
5 - Muran dell'Inghilterra - Canzone della bella
6 - La monferrina di Napoleone
7 - LeandraA
8 - Bourreé d'Auvergne - Valzer della montagna
9 - Povra mi - Tema della madre


FORMAZIONE

Maurizio Bertani - mandolino, flauto dolce, bombarda, metallofono, violino, voce
Vincenzo Gioanola - melodeon, accordéon, dulcimer, banjo, percussioni, voce
Marco Ghio - violino, tabla, voce
Roberto Aversa - voce, chitarra acustica, tin whistle, cornamusa, percussioni
Laura Malaterra - voce, chitarra classica, dulcimer, percussioni


Nel 1981 esce il secondo LP, "Il gioco del diavolo", che ricalca le atmosfere del disco di esordio: ancora musica di ricerca, gli strumenti e le voci che si rincorrono, miscelandosi in melodie dove l'abilità tecnica rasenta la perfezione. Splendida come sempre la voce di Laura Malaterra. Cecilia ne è la dimostrazione. Purtroppo dopo la pubblicazione di questo album l'attività de La Lionetta andò via via a diradarsi fino a cessare del tutto. Il gruppo si è poi ricostituito nel 1995, rinnovando completamente formazione e repertorio e dedicandosi in modo prevalente allo sviluppo di composizioni autonome, più vicine al folk-rock che alla ricerca etnico-musicale. Per un rapido colpo d'occhio sulla loro intera discografia vi invito a visitare il loro sito (qui). Un'analisi dettagliata di questi due dischi e dei brani che li compongono la troverete invece su questa pagina.

Infine, permettetemi un plauso (e non è la prima volta) per il sito amico "Il negozio di Euterpe" che ha recensito entrambi i dischi.


Laura Malaterra col suo dulcimer
Link Danze e ballate dell'area celtica italiana
Link Il gioco del diavolo

Trouveur Valdotèn - 1984 - Meusecca pe vivre


TRACKLIST:


Bonus Tracks:

03. Chant des bergers (1998)
04. Noel de Bessans, Rigodon des filles de Mens (1998)

FORMAZIONE

Carlo Berard - voce, frustapot
Liliana Bertolo - voce
Sandro Boniface - accordéon, chitarra, dulcimer, vielle
Severin Chillod - accordéon cromatique, baguettes
Danilo Gontier - percussioni
Ernesto Impérial - chitarra, chitarra basso, frustapot
Cèsar Marguerettaz - flauti, sax soprano, bombarda, accordéon diatonique (demiton)


Il gruppo dei Trouveur Valdotèn è tra i più conosciuti esponenti nel campo della musica etnica e di ricerca,  non solo in Valle d'Aosta, dove sono originari (per la precisione di Aymavilles, località a pochi km da Aosta) ma dell'intero arco alpino, Francia e Svizzera incluse. Le affinità con La Lionetta sono evidenti: stessa area geografica di provenienza, analoga cultura, uguale passione per lo studio e la riproposta di antiche melodie, un uso sapiente degli strumenti antichi e tradizionali. La lingua prevalente è il patois, antico dialetto franco-provenzale tuttora utilizzato in Valle d'Aosta, seguita dal francese.  Il disco, "Meusecca pe vivre" - Musica per vivere, tradotto dal patois locale - è decisamente raro, visto che è stato stampato in pochissime copie nel 1984. Le registrazioni vennero effettuate nel corso del 1983-84 nello studio Ambrokal di Saint-Vincent e per quanto ne sappia, anche i Trouveur ne possiedono una sola copia. La mia è custodita gelosamente da anni sui miei scaffali. Le due facciate (qui suddivise in due file) includono sia brani cantati che strumentali, dominati dalla voce femminile (altra analogia con La Lionetta) di Liliana Bertolo, dolce e potente a seconda delle situazioni e dalla grande tecnica strumentale dei musicisti. Il Rigodon è insuperabile. In regalo due bonus track tratte da un loro disco di musiche e canti natalizi, pubblicato nel 1998. 


 Conosco personalmente da molto tempo la famiglia Boniface e so benissimo quanta passione ci mettano nello studio degli strumenti e nella ricerca di arie, canti e melodie tradizionali. La formazione attuale, rispetto all'album di esordio, è quasi completamente mutata: potremmo definirlo oggi un gruppo "a gestione familiare", visto che i componenti sono i coniugi Boniface (Sandro con la moglie Liliana Bertolo) e i due figli, Rémy e Vincent (nel 1984 troppo piccoli per partecipare alla registrazione del primo disco), ai quali si aggiungono, secondo le occasioni, altri musicisti dell'area alpina. 

Sandro e Rémy Boniface
Ogni membro coltiva delle esperienze diverse in ambiti paralleli: in particolare i fratelli Rémy e Vincent Boniface fanno parte del gruppo folk-rock L'Orage, che - tra le altre cose - ha collaborato con Francesco De Gregori, accompagnandolo sul palco in uno spettacolo dal vivo nel 2013. I Trouveur Valdotèn non hanno all'attivo una grande discografia (sei album in più di 30 anni): eppure hanno tenuto più di 1000 concerti in Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Svizzera e Francia. Nel loro carnet vi è anche la partecipazione allo spettacolo "Euromusica" a Norimberga e al festival "Musik'Alpes" di Faverges (Alta-Savoia). Mi sono dilungato forse un po' troppo con la presentazione dei Trouveur Valdotèn e me ne scuso, ma è pur vero che è la prima volta che questo disco vede la luce sul web e che il gruppo è protagonista di un post. Poi, essendo loro conterraneo...sapete com'è. 


Siamo così giunti alla conclusione di questo lungo post, dedicato ai suoni e ai canti dell'area celtica alpina. Avete ora l'opportunità di ascoltare e giudicare tre dischi di grande bellezza e suggestione che racchiudono la summa della cultura musicale tradizionale del Nord-Ovest italiano (e non solo). I commenti son sempre graditi. Buon ascolto

Link Meusecca pe vivre

Post by George

4 commenti:

  1. Thanks George!
    Looking forward to hear this.
    Jan (Netherlands)

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  2. Grazie per il plauso...e grazie soprattutto per l'importante lavoro che fate di recupero della memoria

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  3. Grazie per il post e anche per le informazioni sui Trouveur Valdotèn. Ho trovato affascinante la loro storia musicale e familiare: mi aspetto di sentire della musica altrettanto splendida!

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