lunedì 16 settembre 2024

Mimmo Locasciulli - Quattro canzoni di Mimmo Locasciulli (Q-disc 12", 1980 - vinyl)

 

TRACKLIST:

01. Piccola luce- 4:35
02. Con un fiore tra i capelli - 2:38
03. Il treno della notte - 3:43
04. Un altro giorno - 3:05


MUSICISTI:

Mimmo Locasciulli - voce, organo, piano
Douglas Meakin - chitarra
Sergio Foresio - organo
Mario Scotti - basso
Massimo Buzzi - batteria


Mimmo Locasciulli, abruzzese di Penne, classe 1949, fa parte di quella schiera di cantautori che fin dal 1971 frequentò il Folkstudio di Roma, al fianco di altri cantautori che, a differenza sua, divennero famosi: parlo di Antonello Venditti e Francesco De Gregori, in primis. Locasciulli, un po' come Giorgio Lo Cascio (al di là della assonanza del cognome),  restò invece nell'ombra, nonostante l'aiuto ricevuto dal suo celebre amico De Gregori. Solo nel 1975, proprio per l'etichetta Folkstudio, riuscì a pubblicare il suo primo album, dal titolo "Non rimanere là". Molti suoi dischi vennero prodotti da De Gregori. La sua produzione musicale relativa agli anni '70 si compose di soli due album: oltre a quello sopracitato va aggiunto "Quello che ci resta" nel 1977. Da lì in poi la produzione musicale di Mimmo Locasciulli subì una accelerazione. Per una lettura completa della sua biografia / discografia vi rimando ad uno dei numerosi siti presenti sul web. 
L'album che vi propongo oggi uscì per la RCA nel 1980 come EP 12" o meglio come Q-disc (li ricordate? Ne abbiamo proposti in passato  anche sulla Stratosfera). Venne ristampato nel 2004 come mini CD. Per presentare questo lavoro, il terzo in ordine cronologico, vi propongo questo bell'articolo a firma Riccardo Rinetti, pubblicato sul n. 52 del 28 dicembre 1980 del leggendario settimanale "Ciao 2001". Ecco qui sotto la copertina.-


QUATTRO PEZZI FACILI (da Ciao 2001 n. 52/1980)

Mimmo Locasciulli, oggi alla sua terza prova discografica con l’esperimento del Q-disc, quattro canzoni ad un prezzo speciale, prova a lasciare alle spalle la sua esperienza di cantautore "serioso" aiutato anche da Francesco De Gregori nelle vesti di produttore.

"Quattro Canzoni" di Mimmo Locasciulli. Un titolo che può apparire quasi casuale, un nome che per molti rappresenta una novità. Chi si ricorda, infatti, di quel ragazzo diviso tra la adolescenza della sua ispirazione e la dura concretezza della sua terra, l’Abruzzo, quelle sue canzoni fatte di un professionismo artigianale del tutto particolare? Pochi, probabilmente, se si vuole usare come termine di valutazione la scarsa fortuna che hanno conosciuto i suoi due primi album. Eppure chi ha avuto l’occasione di ascoltarlo non l’ha certamente dimenticato. E’ la sua genuinità che colpisce, ancor prima di un’originalità che non ha mai ricercato a discapito della propria sincerità, del suo modo di fare canzoni più simili ad un tranquillo paesaggio collinare che a spigolose montagne o enormi distese.


Chi l’ha conosciuto, dicevamo, aspettava un suo nuovo disco da più di due anni, da quel "Quello che ci resta" maltrattato sia in fase di realizzazione che in quella di promozione e distribuzione. L’album risentiva vistosamente della formazione musicale e culturale di Locasciulli: Dylan, prima di tutto, ma anche la canzone francese ed un impegno spontaneo, un credere nel cantautore in modo forse troppo serioso. Eppure il disco aveva un fascino che andava al di là delle parole, completamente al di fuori dei comuni criteri (spesso del tutto ipotetici) di attualità o databilità. A "Quello che ci resta" è seguito così un lungo periodo di silenzio. Un silenzio relativo, ristretto all’ambito discografico, perché la sua attività dal vivo è proseguita con le stessa passione degli esordi. "Proprio da questa passione — dice Mimmo —, dal puro piacere di scrivere e cantare le mie canzoni senza finalizzarle preventivamente ad un’eventuale incisione, sono nati i brani che compongono il nuovo 33 giri. Nei due anni appena trascorsi per me l’idea del disco non ha rappresentato un fine, ma solo un mezzo per poter avere l’opportunità dl suonare dal vivo".


In effetti il nuovo disco di Locasciulli è nato quasi per caso, da una cantata tra amici una sera al Folkstudio in occasione della celebrazione del ventennale dell’attività della famosa cantina. Nel piccolo locale romano quella sera c’erano un po’ tutti coloro che ne avevano movimentato l’attività in un passato più o meno recente, compreso Francesco De Gregori. Proprio quest’ultimo è stato tra i primi a rimanere colpito dalle nuove canzoni di Mimmo ed ad interessarsi a lui anche discograficamente. Tra i due cantautori c’era un’amicizia di vecchia data consolidata da una stima reciproca che ha portato De Gregori a fissare rapidamente un piccolo studio d’incisione alla RCA e a registrare alcuni pezzi di Mimmo con lo scopo d’avere dei provini da presentare ai discografici. Ne sono venuti fuori quattro pezzi con l’elegante impatto tipico di certe cose gettate lì quasi con noncuranza, canzoni che colpiscono con l’immediatezza che in passato rappresentava una carenza nella produzione di Locasciulli. Caratteristiche che hanno convinto ad effettuare una trasformazione che ricorda un po’ oleograficamente quella di "rospo-principe"; i provini sono diventati un vero e proprio disco. Il veicolo scelto rappresenta un’interessante novità-esperimento tentato dalla RCA: un 33 giri dalla dimensione dl 12 pollici (lo stesso del LP. tradizionali) che contiene quattro brani e viene posto in vendita al prezzo di 4.500 lire. Questa nuova formule discografica è stata denominata "Q Disc" e viene a coprire il divario esistente tra il 45 giri e il Long Playing, un’operazione intelligente che permette di confrontarsi con uno spazio più completo ed espressivo di quello offerto da un singolo selezionando li meglio dei brani che troverebbero posto in un album tradizionale.


In soli quattro brani Mimmo riesce a farsi conoscere e riconoscere con una nuova facciata musicale intensa e piacevole, trascinante senza essere invadente, contrassegnata da una naturale orecchiabilità che non mortifica in nessun caso le raffinate soluzioni armoniche, Non c’è negazione delle passate esperienze, "Quattro Canzoni" è la sintesi dell’attività di Locasciulli ravvivata da una maturità finalmente raggiunta che significa contemporaneamente una maggiore umiltà nei considerare la canzone e una nuova consapevolezza del propri mezzi. Il Q-disc di Locasciulli ha uno strano fascino che per certi versi ricorda il suo album d’esordio, "Non rimanere là.", registrato con scarsi mezzi, che inaugurava la serie dei dischi targati Folkstudio; essenziale, povero, ma proprio per questo tanto intenso e credibile. 
Da allora in Mimmo sono cambiate parecchie cose, sopravvive però la sua concretezza e spontaneità, la voglia e il coraggio di realizzare un disco in sole 5 ore rinunciando alla perfezione formale ma guadagnando in dinamicità e sostanza.


Il salto di qualità di Locasciulli pensiamo vada ricercato anche nel ritorno al pianoforte, Il suo vero strumento abbandonato fin dal primo disco in favore della chitarra. La tecnica pianistica del cantautore abruzzese è diventata una caratteristica dominante in "Ouattro Canzoni". "Il primo intervento di Francesco De Gregori come mio produttore — sottolinea Locasciulli — è stato proprio quello di convincermi a tornare dietro al pianoforte. Per il resto è stato perfetto sia nel mantenere i rapporti con la casa discografica che nel farmi sentire a mio agio in sala di registrazione" . "Ho deciso dl produrre Mimmo solo dopo tanto tempo che lo conosco — dice De Gregori — perché fino a un po’di tempo fa trovavo nelle sue canzoni un tentativo di essere cantautore a tutti i costi. Adesso mi sembra che questo atteggiamento sia stato superato in positivo, non c’è più il vecchio manierismo ma una spensieratezza, o meglio, una voglia di raccontare le proprie cose. E Minimo ci riesce davvero bene"


La presenza di De Gregori trapela in modo sensibile in "Quattro Canzoni" e, soprattutto in "Il treno della notte" dove l’arrangiamento "train time" denuncia apertamente la collaborazione di Francesco, e l’avere accanto un nome importante come quello dei cantautore romano può causare scomodi paragoni. Ma sarebbe superficiale insistere su questo aspetto, Mimmo ha un’identità precisa ed autonoma anche se la formazione musicale ha la stessa discendenza di quella di De Gregori. Una realtà innegabile ma anche inevitabile data la comunanza generazionale che lega i due cantautori. Il modo di cantare di Locasciulli ha qualche similitudine con quello di Francesco, soprattutto nel modo di porgere le parole, però la sua voce ha una intensità propria, profonda, agile, in sintonia perfetta con il senso delle canzoni. La verifica definitiva della sua personalità doveva arrivare nei primi giorni del mese di dicembre: Lucio Dalla, infatti, voleva Locasciulli con sé durante la propria tournée invernale, ma purtroppo il tour è stato sospeso all’ultimo momento. L’appuntamento è comunque solo rinviato. Vedremo come, a contatto diretto con un vasto pubblico, Mimmo Locasciulli saprà emergere dalla premiata ditta Dalla – De Gregori". 
Fin qui il lungo articolo apparso su "Ciao 2001" nel 1980. Perdonatemi se mi sono dilungato un po' tropo, ma ci tenevo a pubblicarlo nella sua integrità. Mi sa che ritorneremo quanto prima su Mimmo Locasciulli, sempre meritevole della nostra più alta considerazione. Per ora è tutto. Vi lascio augurandovi buon ascolto..


NEW LINK (Osel)

Post by George

12 commenti:

  1. Gran bel disco e gran bel post d'annata (Ciao 2001). Come scritto, lasciata la chitarra, vai con piano e voce. L'idea di "Piccola luce" se non ricordo male, nacque dalla bolletta dell'energia elettrica che Mimmo si recò a pagare all'Enel di Piazza Bologna a Roma. Mille grazie (Cimabue)

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  2. grande Mimmo, ho tutta la sua discografia......e non mi ha mai deluso.
    Non ha mai avuto il successo e l'attenzione che si merita

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  3. Ciao George, ho provato a scaricare il file, ma mediafire mi indica errore e compare l'icona di amazon. Se puoi provvedere. Grazie mille anticipatamente.

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  4. grazie mille come sempre, ma non funziona il link

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  5. link non funzionante - sistematelo per favore

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  6. Purtroppo mi sembra di capire che "PIccola luce" sia scaricabile da Amazon (questa è la dicitura che appare) e che il download sia bloccato. Proverò con un nuovo upload, ma non sono certo del risultato.

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  7. Ho fatto un nuovo upload, ma credo che la situazione non sia cambiata. Purtroppo sono fuori casa e sto utilizzando un Mediafire di emergenza anziché Mega. Se non funziona ancora tra qualche giorno rifarò un nuovo upload con Mega. Scusatemi

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  8. ecco il link funzionante :https://mega.nz/file/b7JgVYhQ#YnGMz0tWSkiGTIa3JUuJJu12SzkyYjdDFXLp7ZLGWVo

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  9. Grazie per l'aiuto, Osel. Già inserito il link Mega in calce al post

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  10. Grazie di questo graditissimo mini album.

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  11. Buon disco

    Consigliati anche i successivi Intorno a trentanni e Sognadoro, quest'ultimo il mio lavoro preferito di Locasciulli

    Michele D'Alvano

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  12. Interessante anche Quello che ci resta, disco del 1977

    Michele D'Alvano

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