TRACKLIST DISC 1 :
001 - Prove (ghost track)
01 - Haiku
02 - Aria di rivoluzione
03 - Giubbe rosse
04 - Il re del mondo
05 - Lettera al governatore della Libia
06 - Povera patria
07 - Aria di neve
08 - La canzone dell'amore perduto
09 - Lode all'inviolato
10 - Gestillte sensucht
11 - Oh sweet were the hours
12 - Letture
13 - La mer
14 - Invito al viaggio
15 - La canzone dei vecchi amanti
16 - Te lo leggo negli occhi
Quelle del 2003 dovevano essere le ultime
danze estive. Almeno così lasciava presagire il titolo della doppia
raccolta live “Last summer dance” pubblicata dalla Sony. Un buon
documento per raccontare di una fortunatissima tournee e di un concerto
ispirato dall’idea di comporre un’antologia del Battiato pop con ampie
concessioni ai pezzi di “Caffè de la paix”, ma anche di “Gommalacca” e
del celeberrimo “La voce del padrone”. Insomma il meglio del meglio. Con
una band corposa, due coriste molto scenografiche ed una sezione di
fiati.
Ma, fortunatamente, la coerenza alle premesse non è il forte di Battiato.
Così
l’estate 2004 lo rivede in pista con uno spettacolo sinteticamente
intitolato “Live in”. Il giro lo conduce per lo più in posti suggestivi,
tra i quali spicca per fascino il sito archeologico di Segesta, a due
passi da Trapani. L’artista torna in Sicilia e gioca in casa. L’affetto
del pubblico è totale, anche se lo spettacolo si muove su linee
essenziali. Abolita ogni ritmica, Battiato torna ad una formula a lui
molto congeniale (come vedremo in altri reperti sonori). Quartetto
d’archi, eccellente come sempre, pianoforte affidato all’eccelso Carlo
Guaitoli e le tastiere di Angelo Privitera a colorare di lievi sfumature
elettroniche il tutto. Lo spettacolo è, dunque, molto classico, ma non
mancano le gradite sorprese.
Partiamo dal primo dei due CD. In Haiku Battiato regala dei
pregevoli vocalizzi nella parte finale, strepitosi gli effetti che
Guaitoli trae direttamente pizzicando dalle corde del pianoforte in
“Aria di rivoluzione”. Una gemma. E poi, subito a seguire, una versione
acustica di “Giubbe Rosse” che ne esalta la melodia e la poeticità del
testo. Un brano forse sottovalutato. Commuove, seppur l’esecuzione non
sia perfetta, la “Lettera al governatore della Libia”, altro gioiello
poco sfoggiato dall’autore. Qui piace pensare che sia stato riproposto
come gesto di affetto nei confronti di Giuni Russo, in quei giorni
impegnata ad affrontare gli ultimi passaggi del suo transito terrestre.
Il
resto sono canzoni molto note e le consuete cover che l’ensemble esegue
con maestria e trasporto. Gradevoli anche le letture di Manlio
Sgalambro.
TRACKLIST DISC 2 :
17 - E' stato molto bello
18 - La cura
19 - Magic shop
20 - Stranizza d'amuri
21 - L'animale
22 - E ti vengo a cercare
23 - Stage door
24 - La porta dello spavento supremo
25 - La stagione dell'amore
26 - Prospettiva Nevskj
27 - I treni di tozeur
28 - L'era del cinghiale bianco
29 - Gli uccelli
30 - Voglio vederti danzare
Ed eccoci alla seconda parte. Non è
frequente ascoltare in una versione “indecisa” questa “E’ stato molto
bello”, depurata ma non del tutto degli orpelli elettronici. Decisamente
denudata, e dunque ancor più commovente, “La cura” con un assolo finale
di pianoforte indimenticabile. Peccato per le distrazioni in “E ti
vengo a cercare”, prontamente perdonate con l’esecuzione di “Stage
door”, altro pezzo dal destino molto controverso. In questa veste,
tuttavia, molto riuscita.
Stupisce l’anteprima del futuro “X
Stratagemmi” con “La porta dello spavento supremo”. Ricordo, per avervi
assistito, che quando presentò questo brano alle Cave di Fantiano, a
Grottaglie, l’effetto sul pubblico fu straordinario: un immenso
silenzio, quasi senza applausi. Come se la platea fosse rimasta senza
fiato (ma i maligni potrebbero pensare che fossero tutti caduti nel
sonno). Solo dopo qualche minuto ricominciarono gli applausi e si
ripartì con i bis.
Le
restanti sei canzoni del cd che presentiamo in questa sede, in effetti,
concludono in bellezza il concerto. Un concerto che, a mio avviso,
rappresenta una bella parentesi tra vari tour all’insegna di molta
elettronica e molto pop. La prova che il legame del pubblico con
Battiato si è andato consolidando di anno in anno. Qualunque sia la
proposta offerta dall’artista. Per il resto, come ama ricordare il
diretto interessato, citando un compositore del Seicento: “detrattori
alla larga da me”.
"Intelligenti pauca".
Antonio
Testi, sounds e covers by Antonio, impaginazione by Captain
great :)
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