venerdì 29 settembre 2023

Serie "Bootleg" n. 342 - Vittorio Nocenzi piano solo - Villa Faraldi (Imperia), 22 luglio 2003

 

TRACKLIST:

01. Traccia 1
02. Vittorio speech
03. Traccia 3
04. Traccia 4
05. Traccia 5
06. 750.000 anni fa...l'amore?
07. Traccia 7
08. Recitato / Metamorfosi
09. Traccia 9
10. Traccia 10
11. Traccia 11
12. Neve
13. Conclusioni


Piccola pausa tra un vinile raro e l'altro. Ritorniamo per un momento nella nostra amata serie "bootleg". Grande Osel che ha trovato nei suoi scrigni questo inedito concerto di Vittorio Nocenzi che ora verrà condiviso con i tanti amici della Stratosfera. Si tratta di una performance totalmente acustica, con Vittorio impegnato al pianoforte, accompagnato solamente da due voci femminili recitanti, quelle di Gisella Bein e di Lola Gonzales. Il concerto è stato registrato il 22 luglio 2003 a Villa Faraldi, nei pressi di Imperia, in occasione del suo 20° festival. La qualità della registrazione è veramente ottima. Nel 2001 l'anima e co-fondatore del Banco del Mutuo Soccorso aveva pubblicato il suo primo lavoro solista, un CD book intitolato "Movimenti", già presentato sul nostro blog (qui). Molte tracce proposte in questo show provengono proprio da "Movimenti". Vittorio non è solito esibirsi da solo al pianoforte, strumento tra l'altro delegato al fratello Gianni nell'economia del Banco del Mutuo Soccorso, a favore di organo e sintetizzatori. Ammiro profondamente la grande versatilità di Vittorio, uno tra i più grandi e completi musicisti italiani, e la sua capacità di passare con disinvoltura dai suoni potenti del Banco al minimalismo di un pianoforte, accompagnato solo da due splendide voci recitanti. 

Gisella Bein

La versione strumentale di "750.000 anni fa...l'amore?" ti lascia senza fiato, così come la ripresa , decisamente grintosa, di "Metamorfosi". Ma anche in altri brani provengono echi del "gruppo madre". Insomma, ci troviamo di fronte ad un concerto che può essere considerato quasi un unicum, dolce e a tratti malinconico, intriso di grande classe e bellezza. Grazie ancora ad Osel per questo splendido "ritrovamento" e per la condivisione. A voi tutti buon ascolto.


Post by George - Music by Osel

mercoledì 27 settembre 2023

Carlo Muratori - 1987 - Afrodite (Musicassetta)

 

TRACKLIST:

01. 'N celu
02. Un seculu mi pari
03. Leru Leru
04. Ddu mazzi di ciuri
05. Scusati amici
06. Annuzza bedda
07. Signuruzzu faciti bon tempu
08. Fantasia popolare n. 1 (strumentale)
09. Nica...sai...dumani


MUSICISTI:

Carlo Muratori - voce, chitarra, Ovation, guitar midi, bass guitar, tastiere
Antonio Canino - piamo Roland, tastiere
Francesco Branciamore - batteria, percussioni
Fabiana Atanasio - voce


Ed ecco finalmente il quasi leggendario "Afrodite", primo lavoro realizzato da Carlo Muratori nel 1987. Da anni luce presente nella wishlist, oggi vede finalmente la luce grazie al provvidenziale contributo del nostro grande amico Frank-One. Da quanto mi ha scritto le tracce sono state estratte dalla Mc (la qualità è ottima). Grazie Frank-One, non solo a nome mio ma di tutti gli amici della Stratosfera. Veniamo all'album in questione, pubblicato sia in versione vinile che in musicassetta. Come ricorda lo stesso Carlo Muratori nella sua autobiografia "mi auto-produssi il primo vinile da solista “Afrodite” con un taglio world-folk-jazz-elettronico, una sorta di caponatina indigesta. Troppo fuori dal mondo, troppo avanti…o forse troppo dietro: un fiasco clamoroso e un po’ di soldi buttati al vento". I contenuti sono ancora oggi di una incredibile attualità: testi e musiche proiettati nel futuro che non risentono minimamente dei 36 anni sulle spalle (lo strumentale Fantasia popolare n. 1 ne è una prova tangibile). Afrodite è un disco sperimentale, di chiara matrice etnica ripensata e riletta in chiave moderna. Insieme agli strumenti acustici tradizionali si mescolano suoni di altre culture e suoni elettronici, canti popolari e nuove canzoni. Un vero melting pot di suoni e profumi. 


Così Carlo Muratori descrive l'album sul suo sito ufficiale (qui):  "Questo progetto nasce e matura nel 1986. Finita l'esperienza con I Cilliri, ho cercato per anni forme e linguaggi che dessero il senso di una continuità con la musica popolare. Con il gruppo avevo assaporato le peculiarità della musica di tradizione orale siciliana, e ne avevo percorso alcuni possibili itinerari reinterpretativi. Adesso, finita quell'epoca, avevo la pressante esigenza di dare sfogo alla mia creatività, utilizzando, al contempo, il linguaggio a me molto caro. I brani sono quasi tutti di mia composizione, tranne due traditional: Signuruzzu faciti bon tempu (canto delle donne dei marinai) e Scusati amici (canto delle lavandaie). Gli arrangiamenti risentono della contaminazione di due miei amici dell'area jazzistica siracusana: Antonio Canino, pianista e Francesco Branciamore, batterista. Alle registrazioni collabora Fabiana Atanasio come vocalist. Il disco viene registrato nel gennaio 1987 alla PDR di Catania ed esce come autoproduzione nel maggio dello stesso anno". 
Fin qui le note legate al disco. Per quanto mi riguarda si tratta di un grande album, come spesso succede un oscuro piccolo gioiello che finalmente vede la luce e merita di esser4e apprezzato per la sua bellezza e la sua profondità. Ritorneremo ancora in un prossimo futuro sulle opere di Carlo Muratori (questa è la sua prima apparizione sulla Stratosfera). La biografia di Carlo, siracusano di nascita - classe 1954 - è molto lunga e articolata. La troverete sul suo sito ufficiale insieme alla discografia completa. Spero che il disco sia di vostro gradimento. Aspetto qualche commento al riguardo. Grazie ancora a Frank-One e a voi tutti auguro buon ascolto.



Post by George - Music by Frank-One

sabato 23 settembre 2023

RE-LOAD - Quella Vecchia Locanda live at Voom Voom Club, Roma 1971 + Live at Be-In, Napoli 1973 (bootleg) (post del 05.02.2012)


Cerco di venire incontro alle richieste dei frequentatori del nostro blog eseguendo questo re-upload. I due live in questione, postati nel lontano 5 febbraio 2014, hanno da tempo i link inattivi. Avendo da sempre amato ed apprezzato Quella Vecchia Locanda è con piacere che ripubblico questo materiale. Per la lettura del post originale vi rimando a questa pagina (qui). 

Quella Vecchia Locanda - 1993 - Live


TRACKLIST:

01 Immagini sfocate
02 On the road again
03 Cymbaline
04 Evil ways
05 Mistery land
06 Fire and water
07 You don't love me
08 Bombardment music
09 All your love
10 It's breaking me up
11 Dear mr. fantasy
12 Time was


FORMAZIONE

Giorgio Giorgi - voce, flauto
Raimondo Maria Cocco - chitarra, voce, clarinetto
Massimo Roselli - tastiere, voce
Romualdo Coletta - basso
Patrick Traina - batteria, percussioni


Questo CD venne pubblicato dalla Mellow nel 1993 ed è semplicemente intitolato "Live". La copertina precisa però che la registrazione delle 12 tracce di cui si compone lalbum venne effettuata al Voom Voom Club di Roma nel novembre 1971. ossia un anno prima dell'uscita dell'omonimo primo album del quintetto romano. Le composizioni che confluiranno nell'album di esordio erano ancora in fieri prova ne è che il gruppo, in occasione dei concerti live, proponeva una sequenza di cover di gruppi inglesi e americani. Abbiamo l'opportunità di ascoltare gli arrangiamenti di pezzi storici quali On the road again dei Canned Heat, Cymbaline dei Pink Floyd, Evil Ways dei Santana, passando attraverso Fire and Water dei Free per arrivare fino a Dear Mr. Fantasy dei Traffic. Appaiono anche tre composizioni originali del gruppo, Immagini sfocate (che finirà sul primo album), Mistery Land e Bombardment Music. Nonostante la vetustà, la registrazione è di buona qualità. E' un vero piacere riscontarla. Il CD non è più stato ristampato ed è fuori catalogo da tempo. 


Quella Vecchia Locanda - Live at Be-In, Napoli 1973 (bootleg)


TRACKLIST:

01 Introduzione
02 Problemi di violino
03 Prologo (da Q.V.L. 1972)
04 Improvvisazione di violino


Siamo nel 1973. Quella Vecchia Locanda nel frattempo ha pubblicato l'anno prima il suo album d'esordio e, per l'occasione, è ospite del celebre Be-In Pop Festival di Napoli, svoltosi nel 1973. Per ripercorrere i contenuti di questo grande raduno vi rimando alle vecchie pagine della Stratosfera (qui). QVL si presenta con la stessa formazione integrata da Donald Lax al violino, grande protagonista di questo mini concerto. Oltre a queste 4 tracce e al concerto del 1971 non mi sembra che vi siano in circolazione altri live del gruppo. Hanno segnato un'epoca: meritano di essere recuperati e riascoltati. Alla prossima, cari amici.


NEW LINK Live at Voom Voom, Roma 1971
NEW LINK Live at Be-In, Napoli 1973

Post by George

giovedì 21 settembre 2023

Michele Serio - 1982 - Amici (vinyl)


TRACKLIST

01. La canzone di Simonetta - 3:25
02. La canzone di Antonella - 4:33
03. Giovanni pesce d'oro - 3:55
04. Fate quello che volete - 2:58
05. Gli amici - 2:40
06. Ama - 3:50
07. La canzone di Paolo - 2:34
08. Anna e i suoi gioielli - 3:18


MUSICISTI:

Michele Serio - voce
Gianni Guarracino - chitarra
Antonio Balsamo - sax, clarinetto
Gianni Desidery - tromba
Aldo Mercurio - basso
Pino Finizio - bassoon
Rosario Iermano - batteria, percussioni
Danilo Rustici - sreel guitar
Orchestra "Unione Musicisti Napoletani"


Altro vinile incluso nella wishlist, con i relativi file inviati al sottoscritto quasi in contemporanea da Frank-One e Kaiwanna. Vi ringrazio entrambi, amici miei. E giusto per esagerare anche Youtube ha deciso di pubblicarlo. Troppa grazia. Provenienze a parte, ci troviamo di fronte all'unico disco registrato da Michele Serio nel 1982 e pubblicato dall'etichetta F1 Team sia in versione vinile che in musicassetta. 
Si tratta di un buon album di genere cantautorale, evidentemente dedicato alle amiche e agli amici di Serio. Le strofe dedicate a Simonetta, Antonella, Giovanni, Paolo, Anna, si susseguono una dopo l'altra. "Tutti questi miei amici per voi sono solo nomi, ma per me sono tutto quel che ho". così canta Serio nel brano che dà il titolo all'album. Musicalmente è un mélange tra canzoncine pop, cenni di reggae, vaudeville e pop rock con una massiccia presenza dei fiati (clarino, tromba, basso tuba, sax). Da segnalare la presenza tra i musicisti dell'ex Osanna Danilo Rustici (RIP 1949-2021).
In ogni caso nulla di straordinario. Su qualche sito si legge che "La canzone di Simonetta" viene ancora oggi considerata una melodia "di culto". 


Michele Serio si fermerà qui. Terminata quest'unica esperienza musicale (a volte nemmeno riportata nella sua biografia) si dedicherà al teatro, alla televisione e alla scrittura, con largo successo. Anche lui vittima del Covid, ci ha purtroppo lasciati nell'autunno 2021. 
Grazie ancora a Frank-One e a Kaiwanna per la (sempre) preziosa collaborazione. 
A voi tutti bon ascolto.



Post by George - Music by Frank-One & Kaiwanna

mercoledì 20 settembre 2023

I Franchi - 1970 - Due finestre sporche di fumo (45 giri, vinyl - rare)

 

TRACKLIST:

01. Due finestre sporche di fumo (lato A)
02. Una ruota (lato B)

FORMAZIONE:

Carlo Bascarin - chitarra, voce
Beppe Pelà - tastiere, trombone
Renato Odorizzi - flauto, sax, percussioni
Piero Pavan - basso
Fulvio Forzato - batteria, voce


Dopo qualche giorno di "fermo macchina" ho riaperto la mail e l'ho trovata piena di meraviglie pervenute dai tanti amici della Stratosfera. Molte di queste erano incluse nella wishlist che, lo ricordo, è stata da poco aggiornata. Un po' alla volta procederò a postarle e a condividerle con voi. Iniziamo dunque da questo rarissimo 45 giri realizzato da un quintetto di Rovigo, I Franchi, unico loro lavoro pubblicato nel 1970 dall'etichetta Phonorex. Il merito di avere recuperato questo raro vinile va attribuito al nostro grande amici e collaboratore Frank-One che si è avvalso, per l'occasione, della collaborazione di Simone Remondini, gestore del negozio on line Disco Aeternus, presente su Discogs da oltre 10 anni (qui il link). Grazie all'amicizia tra i due collezionisti (Simone ha inviato i file a Frank-One) abbiamo oggi la possibilità di ascoltare in digitale questi due brani di proto-prog, due vere meraviglie giocate sull'uso di chitarra, tastiere, flauto e voci. Tranne quella di copertina non esistono altre immagini ufficiali riferite al gruppo. Meno che mai esiste una loro biografia. Però, facendo l'azzeccagarbugli, ho trovato due pagine Facebook, anche se un po' datate, dedicate ad un certo Carlo Bascarin, chitarrista di Rovigo, ed a Renato Odorizzi, sassofonista, sempre di Rovigo. Vogliamo scommettere che si tratta dei due componenti de I Franchi? Ecco un paio di immagini d'epoca


Se qualcuno di voi possiede delle informazioni più accurate ce le faccia pervenire nei commenti. Detto questo, detto tutto. Grazie ancora a Frank-One e a Simone Remondini. A voi tutti auguro buon ascolto.



Post by George - Music by Frank-One (& Simone Remondini)

venerdì 8 settembre 2023

Blindness: Punk Rock Cafè (2000) & Pallavvelenata (2001) (special post by Giudas)


PREMESSA 
 Questo post chiude una ideale trilogia iniziata con i GADJOS e continuata con IL CAVALIERE ALESSANDRO, del quale (e ci siamo ora) avevo ottenuto i lavori del suo primo gruppo. Ma trattasi di materiale che, per i raffinati palati prog dei seguaci della Stratosfera (me compreso) potrebbe essere difficilmente digeribile. Alla fine ho trovato il coraggio ed ho deciso, facendo questo post,  di correre il rischio …! Se avete voglia di ascoltare qualcosa di tremendamente ska tendente al punk-rock e al thrash-metal, proseguite nella lettura. Se siete come me dei “completisti”, cioè di un artista volete avere e sentire tutto quello che ha prodotto, siano essi capolavori o ciofeche, proseguite nella lettura.
Se ska, punk-rock e thrash-metal invece proprio non li sopportate allora fermatevi qui ed aspettate il prossimo post.

State continuando a leggere? 
Allora andiamo avanti.

I BLINDNESS sono stati un gruppo di punk-rock-ska che andava per la maggiore a Barletta nella metà degli anni ’90 (gli altri erano proprio inascoltabili !!). Rivestono in questa sede una certa importanza storica in quanto sono stati il gruppo in cui si è fatto le ossa, come batterista (e non era decisamente niente male) il nostro Alessandro Cavaliere, ovvero IL CAVALIERE ALESSANDRO di cui ho redatto un recente post. In quel post rivelavo di avere già avuto il materiale di questo gruppo ma di non trovare il coraggio per proporlo alla Stratosfera i cui gusti sono decisamente di tipo più raffinato. Trovato il coraggio, passo a proporvi questo post, sperando di non incorrere nelle (giuste?) ire di qualche purista – e comunque ho avvisato in premessa…


Come un raffinato autore ed interprete quale il Cavaliere Alessandro possa avere iniziato in questo modo rimarrà per me sempre un mistero – ma dimostra che c’è sempre speranza per il futuro. E comunque il fatto che, a suo modo, abbia rinnegato questo passato è provato dal fatto che tutti i cd originali dei Blindness in suo possesso, mi ha candidamente confessato di averli buttati (buttati … !!! – se mi avesse detto di aver ammazzato la nonna mi sarei inorridito di meno). Quindi, da qualche parte, in qualche discarica, potrebbero essere rinvenuti dei cd originali dei Blindness. Ho dovuto recuperare il materiale per vie traverse, ma tanto ci sono abituato.
E comunque passiamo al sodo - il primo lavoro dei BLINDNESS, “Punk Rock Cafè” è del 2000 

Blindness - 2000 - Punk Rock Cafè


TRACKLIST:

01 Rullala - 4:38
02 Robin Hood - 3:45
03 Contuso magnete  2:42
04 Paranoia immonda - 4:05
05 Rosmarino - 3:49
06 Cagt bastà - 2:27
07 XXX - 3:27
08 La sfera magica (strumentale) - 2:35
09 Cagasogni - 3:38

FORMAZIONE:

Alessandro Cavaliere - batteria (A. Brando)
Domenico Pistillo - basso (Domè)
Nicola Pantheon - chitarra (Neeko)
Mariano Rotunno - voce, chitarra (M. Martucci)


I nomi in parentesi sono i nomi d’arte che i nostri si erano scelti (all’epoca - quasi un revival degli anni ’60 – si usava molto mascherare il proprio nome con un alias)
Cerchiamo di effettuare un minimo di recensione. 
Che i brani siano decisamente ska tendenti al punk e thrash-metal appare ovvio – all’epoca era questa la strada più semplice per suonare (anche per chi non sapeva farlo, purtroppo). Le idee ci sono, sono anche piuttosto buone, ma soffrono spesso di molte ingenuità dilettantistiche. Si notano molte variazioni di tempo (ed è l’unica somiglianza col prog, analogia peraltro molto tirata per i capelli …!). L’incisione è di buona qualità, ma manca sostanzialmente una mano che gestisca adeguatamente gli arrangiamenti.
La base ritmica basso/batteria funziona molto bene tecnicamente. Diversi svarioni tra voce e cori (kazoo compreso). Gli altri strumenti si adeguano. Che dire ? Come inizio è sicuramente ad un livello un po’ superiore rispetto a tanti altri. L’anno dopo producono un secondo lavoro dal titolo “Pallavvelenata” 

Blindness - 2001 - Pallavvelenata


TRACKLIST:

01 Green friend - 3:19
02 Casa dolce casa - 3:58
03 Tapparella - 3:27
04 Quattro elementi - 2:36
05 Adrenalina in lattina - 2:45
06 Peace & love - 3:29
07 Rullalla - 4:15
08 Robin Hood - 3:55
09 Paranoia immonda - 3:45
10 Gino il gitano - 3:29
11 Rosmarino 3:42
12 Male di luna - 5:13
13 Sparami - 6:58
14 La TV non è la verità - 3:18
15 Francia good bye - 2:34
16 (ghost track) Pallavvelenata - 2:52


La tipologia musicale non cambia, ma questo lavoro è decisamente migliore sia in termini compositivi che di arrangiamento. La quasi totalità dei brani è frutto delle idee del batterista e del chitarrista. Le registrazioni sono state effettuate – alla buona ma con risultati decisamente decenti – nel garage dove il gruppo provava, e quindi anche gli arrangiamenti sono autoprodotti. Costoro non hanno mai visto una sala di registrazione !! – Insomma, ci sono quelli che da un garage fanno uscire la Apple Computer e quelli che da un garage fanno uscire i Blindness. E questo è quanto. Hanno suonato prevalentemente in varie località della Puglia, soprattutto in occasione di Feste dell’Unità, in centri sociali, ed in varie manifestazioni nazionali. Tra queste, nei ricordi del nostro Alessandro, spicca una manifestazione nella quale hanno suonato fianco a fianco con Afterhours, 24 Grana e Verbena. Ma non tutto andava sempre bene. Vale la pena citare un’occasione nella quale erano stati chiamati per una tre giorni di concerti a Milano, interamente spesati ed alloggiati dalla organizzazione. Milano !!. Pensavano chissà quale  turbinio di modernità avrebbero dovuto affrontare e si sono trovati a suonare per un centro sociale, in una specie di oratorio di una chiesa. L’alloggio è consistito in un sacco a pelo ciascuno che è stato loro dato, e con i quali hanno trascorso le notti dormendo tra i banchi della stessa chiesa…


I musicisti hanno poi intrapreso altre strade. Alessandro Cavaliere si è tramutato nel Cavaliere Alessandro prima ed in ICHAS adesso (decisamente da bruco a farfalla), Domenico Pistillo lavora in ASL, Nicola Pantheon è ingegnere civile e Mariano Rotunno è insegnante. Ok, è fatta ! E’ facile a questo punto profetizzare che il prossimo post (sempre che abbiate digerito questo …) sarà più attinente ai gusti dei seguaci della Stratosfera…
Un abbraccio musicale -  Giudas

COMUNICAZIONE AI NAVIGATORI (by George)
La Stratosfera spegne i motori per una decina di giorni. Li riaccenderà dal 19 settembre. Nel frattempo, cari amici, vi invito a dare un'occhiata alla wishlist, da poco rinnovata. Chissà che non salti fuori qualcosa di buono dai vostri archivi. A presto.



LINK Punk Rock Cafè
LINK Pallavvelenata

Post by Giudas (Words & Music) with a little help by George

martedì 5 settembre 2023

Serie "Battiato and Friends" Special Fan Collection n. 80 - Giusto Pio - Legione straniera (1982 - vinyl) & Restoration (The Ancient School of Restoration) (1983 -vinyl) plus Bonus CD single (1984)

 

Ma è mai possibile che due album di grande valore, peraltro anche di largo successo (almeno "Legione straniera"), non siano mai stati ristampati né in vinile né in CD? Non ho una risposta a questo interrogativo. Ma è così che vogliamo rendere onore a Giusto Pio e a queste due perle inizio anni '80. Il maestro Giusto Pio, come ben sappiamo, è stato per anni al fianco di Franco Battiato non solo collaborando in veste di musicista e arrangiatore ma seguendone l'evoluzione musicale. "Motore immobile" (già presente sulla Stratosfera insieme ad altri lavori di Giusto Pio), pubblicato dalla Cramps nel 1979 fu il suo primo album solista, prodotto proprio da Franco Battiato e ancora caratterizzato dai suoni del Battiato periodo sperimentazione, quello di "Juke Box" e "L'Egitto prima delle sabbie". Il 1979 è l'anno della svolta musicale di Battiato che ritorna alla formula "canzone pop" con tutti i distinguo necessari. Sulla scia de "L'era del cinghiale bianco" (1979), "Patriots" (1980) e ancor di più "La voce del padrone" (1981), Giusto Pio realizza due dischi in chiara matrice "Battiato style". La proposta di questi due lavori è anche finalizzato a ricordare questi due grandi artisti, scomparsi rispettivamente nel 2017 (Giusto Pio) e nel 2021(Franco Battiato).

Giusto Pio - 1982 - Legione straniera


TRACKLIST:

01. Legione straniera – 3:14 (Pio-Battiato-Destrieri)
02. Ostinato – 3:11
03. Eritrea's – 3:24
04. Cristina's Day – 2:37
05. Celestial Tibet – 3:12
06. Giardino segreto – 3:42 (Pio-Kui-Bach)
07. Totem – 4:53
08. Aria di un tempo – 3:30


MUSICISTI:

Giusto Pio – violino
Franco Battiato – voce
Paolo Donnarumma – basso
Alfredo Golino – batteria, percussioni
Filippo Destrieri – tastiera
Alberto Radius – chitarra
Coro dei Tailandesi, Paola Orlandi – cori


 Siamo nel periodo in cui il sodalizio artistico tra Giusto Pio e Franco Battiato raggiunge lo zenith. I brani vengono scritti quasi interamente da Battiato, tranne qualche eccezione indicata nella tracklist. Battiato presta anche la sua voce, seppur con parsimonia, in alcune tracce. Giusto Pio condivide anche il team dei musicisti, che vanno da Alberto Radius a Filippo Destrieri. Il disco, in soli 27 minuti, racchiude dei veri e propri gioielli. La title track venne anche suonata da Giusto Pio nel corso del tour promozionale de "La voce del padrone". Il successo, seppur non clamoroso, grazie anche alla mano pesante di Franco Battiato, porterà Giusto Pio ad avere una sua visibilità, ospite anche di alcune trasmissioni televisive. Non solo, divenne anche il protagonista di un videoclip che lanciò il brano "Legione straniera". 


L'album, nella sua interezza, sembra quasi una protesi, una estensione della produzione discografica dell'artista siciliano. La struttura dei brani è quella che abbiamo conosciuto nella trilogia 1979-1981. Interessante ricordare che "Ostinato" divenne la sigla del programma televisivo "Sereno variabile", mentre "Cristina's Day" (uno dei brani di punta dell'intero album) fu dedicata alla nipote di Battiato, allora nata da poco. Infine, vi è un curioso aneddoto legato a "Giardino segreto". Il brano riprende la celebre "Aria sulla quarta corda" di Bach su cui viene sovrapposto il Coro dei Tailandesi. In realtà si tratta del campionamento delle voci di alcune cameriere che conversavano nei pressi della camera d'albergo dove soggiornava Battiato all'epoca. Come potete notare il brano è cofirmato da Kui, un vecchio alias di Battiato (fonte Wikipedia). Nello stesso anno venne estratto un 45 giri con "Legione straniera" sul lato A e "Giardino segreto" sul retro. Come già ricordato in premessa, nonostante il successo, il disco non è mai stato ristampato in versione CD. 

La front cover del 45 giri

Giusto Pio - 1983 - Restoration 
(The Ancient School Of Restoration)


TRACKLIST:

01. Gente a lavoro – 4:01
02. Happy Morning – 3:40
03. Radio Taxi – 3:42
04. Jour de Fête – 3:46
05. Rodolfo Valentino – 3:16
06. Passato e presente – 3:27
07. El Condor – 3:10
08. Restoration – 3:40


MUSICISTI:

Giusto Pio – violino
Franco Battiato – voce, cori
Paolo Donnarumma – basso
Alfredo Golino – batteria
Enzo "Titti" Denna – programmazione Fairlight
Filippo Destrieri – tastiera
Alberto Radius – chitarra, cori


Pubblicato anch'esso dalla EMI, come il disco precedente, "Restoration" è il seguito naturale di "Legione straniera". Otto brani, per una durata di circa 28 minuti, scritti dalla coppia Battiato-Pio. Franco Battiato è ancora pesantemente coinvolto e con lui gli altri musicisti già presenti in "Legione straniera". Vennero sfruttate le caratteristiche dei campionamenti in modo più massiccio, utilizzando il sintetizzatore Fairlight. Riguardo al sottotitolo, questo è quanto ho trovato si Wikipedia: "Il sottotitolo The Ancient School of Restoration descrive la volontà di integrare elementi delle precedenti stagioni musicali: «Restaurazione: nel senso che è forse venuto il momento di riciclare molti valori e molte idee del passato.». 


A tal proposito, la title track, di cui è stato realizzato anche un videoclip, è una rielaborazione della Pavane op. 50 di Gabriel Fauré. Il brano "Rodolfo Valentino" è invece una versione strumentale dell'omonima canzone scritta pochi mesi prima da Pio e Battiato per la cantante siculo-egiziana Farida. Un po' meno impattante rispetto al lavoro precedente, "Restoration" offre comunque un buon esempio di sintesi musicale tra gli effetti elettronici e lo strumento classico. Sarà l'ultimo lavoro realizzato da Giusto Pio, stilisticamente parlando, vicino al modello Battiato primi anni '80. Fanno eccezione il singolo "Auto-Motion" del 1984, che vi propongo come bonus CD, e qualche traccia da "Note" del 1987 . Anche in questo caso il disco non è ancora stato ristampato in CD. A suo tempo ne venne pubblicata anche una versione su musicassetta.

 
Bonus CD single
Giusto Pio - 1984 - Auto-Motion (Otomoscion) 1 & 2


TRACKLUIST:

01. Auto-Motion 
02. Auto-Motion (versione strumentale)


Il lato A di questo singolo, ovviamente in vinile, è cantato da Franco Battiato, che è altresì l'autore del brano. Venne utilizzato come sigla del programma televisivo di divulgazione scientifica "Chips, ovvero quando il piccolo è grande". Sulla copertina è scritto erroneamente ""Clips". Per avere un quadro di riferimento preciso della lunga collaborazione fra Giusto Pio e Franco Battiato vi rimando alle numerose pagine web. Wikipedia offre una analisi decisamente dettagliata.
Non mi resta che lasciarvi ascoltare o ri-ascoltare il materiale qui pubblicato, A presto, cari amici. 


LINK Legione straniera
LINK Restoration
LINK Auto-Motion

Post by George

venerdì 1 settembre 2023

L'Albero del Veleno - 2013 - Le radici del male

 

TRACKLIST:

01. Dove danzano le streghe (5:41)
02. ...E resta il respiro (5:58)
03. Presenze dal passato (3:47)
04. Un altro giorno di terrore (5:02)
05. Due anime nella notte (5:50)
06. Al di là del sogno...l'incubo riaffiora (12:08)


FORMAZIONE

Lorenzo Picchi / chitarra
Nadin Petricelli / tastiere, synth
Francesco Catoni /viola
Marco Brenzini / flauto
Michele Andreuccetti / basso
Claudio Miniati / batteria


Ringrazio innanzitutto l'amico Osel per avermi fatto conoscere questo gruppo alle prese con il loro primo album. L'ho ascoltato parecchie volte e devo dire che si tratta di un ottimo lavoro. Non per nulla lo voglio condividere con tutti voi. Osel mi ha presentato la band come ispirata ai Goblin e in effetti non ha tutti i torti. L'Albero del Veleno deve non poco allo storico gruppo di Simonetti & co. Già i titoli dei brani sono un preludio alla loro musica. Se ripercorriamo la biografia capiremo meglio anche il perché. Preciso solo che questo sestetto fiorentino ha realizzato due soli album: "Le radici del male", pubblicato dalla Lizard nel 2013 e "Tale Of A Dark Fate", secondo e ultimo prodotto, pubblicato nel 2017 dalla Black Widow. 


"L'Albero del Veleno affonda le sue radici nel 2010 grazie ad idee sparse di pianoforte scritte da Nadin Petricelli (tastiere e synth), talmente malinconiche e suggestive da invogliare Claudio Miniati (batteria) a creare un progetto con l'intento di ricreare musica unicamente strumentale, seguendo lo stile delle colonne sonore dei film horror degli anni '60/'70/'80. Entro breve il gruppo si stabilizza con l'ingresso di Lorenzo Picchi (chitarra), Dario Agostini (basso) e Marco Brenzini (flauto traverso). E' grazie alla sinergia delle varie influenze musicali ed alla passione del cinema horror europeo che i primi pezzi vedono la luce, portati avanti assieme ad un medley delle colonne sonore di alcuni dei film più rappresentativi di Lucio Fulci ("Sette note in nero", "Zombi 2", "Paura nella città dei morti biventi" e "...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà").


Per giungere però al risultato prefissato manca ancora qualcosa: nel novembre del 2011 entra così a far parte della band Francesco Catoni (viola). Nello stesso periodo Michele Andreuccetti prende il posto di Dario Agostini al basso. E' con questa formazione che il gruppo entra in studio per registrare il primo album, "Le Radici del Male", composto da cinque tracce originali più il suddetto medley. Ogni brano scritto è affiancato da una sceneggiatura originale per la realizzazione di cortometraggi, abbinando in questo modo musica a supporto visivo, sempre presente nelle performance dal vivo (fonte Rockit.it)
Ed ora vi propongo due link che potranno esservi utili per eventuali approfondimenti: il primo è quello del sito ufficiale del gruppo (qui), anche se non offre nulla di particolare; il secondo contiene invece una lunga e approfondita recensione del disco, ed è (qui) sul blog "Terra di Goblin". L'utilizzo della viola, del flauto e delle tastiere ci riporta a certe atmosfere prog rispolverate dagli anni '70, facendo meritare all'Albero del Veleno di salire nella scala dei valori. e collocare il loro album d'esordio tra le prove più significative dello scorso decennio. Giudicate anche voi. Buon ascolto



Post by George - Music by Osel