martedì 1 luglio 2025

Serie "Just One Record" - Semi Infermità Mentale - Sul Riso e La Follia (CD self released, 2006)


TRACKLIST:

01. Abbrivio
02. Non posso arrendermi
L'ultima speranza
03. Goccia di vita - La scelta
04. Goccia di vita - Nella tua mente
05. Prima che tutto mi cambi
06. Mistificazione
07. Uomo destino
08. Sul Riso e La Follia:
I. Prologo: la paura 
II. Intermezzo: la follia 
III. Epilogo: anamnesi della follia


FORMAZIONE:

Alessandro Esposito - voce, oboe
Luigi Battaglini - chitarra elettrica/acustica, cori
Fabrizio Felici - chitarra elettrica/acustica, cori
Luca Arcangeli Conti - basso
Dario Valocchi - tastiere, pianoforte
Paolo Cittadini - batteria, percussioni


Voglio innanzitutto dire grazie a Roberto, altra new entry nel team della Stratosfera, che ci sta regalando delle perle di tutto riguardo. Oggi i protagonisti sono sei musicisti perugini che hanno adottato un nome quanto meno originale (e un filo inquietante), Semi Infermità Mentale. Il loro unico album autoprodotto, risale al 2006 dal titolo "Sul Riso e La Follia", preso in prestito da un'opera di Ippocrate. Nonostante questa sia un'unica prova discografica, è stata positivamente recensita da alcuni siti specializzati, tra cui Heavi-Metal.it. Metal Wave, Arlequins e pochi altri. Prendo spunto da Heavy-Metal per tracciare la loro biografia.

Fabrizio Felici # 1

 "Il gruppo nasce nel 1999 e dopo vari cambi di line-up nel 2005 si è assesta nella formazione attuale di sei elementi. Dopo aver affrontato una lunga, estenuante ma altamente fruttuosa gavetta live, nell’estate del 2005 la band decide di dare vita ad un proprio album trasformando i vecchi testi per scriverne dei nuovi in italiano. Una scelta quanto mai coraggiosa vista la difficoltà di adattare la lingua italiana alla musica Progressive. Sin dagli esordi il gruppo si è votato ad uno stile musicale che ricorda molto il progressive metal, anche se il gruppo lo arricchisce con degli elementi molto personali.  Anche se alcuni sostengono che questo sottogenere musicale ha detto oramai tutto, possiamo affermare senza alcuna paura di smentita che i Semi Infermità Mentale riescono ad essere nel loro piccolo piuttosto originali, se non proprio innovativi. Citazione a parte va fatta per la prova dei due chitarristi, magistralmente affiancati dalla sezione ritmica condotta da Conti e Cittadini. Buona la prova del cantante (che si diletta anche a suonare l’oboe), in possesso di un’ottima voce. Il gruppo ci offre degli episodi di notevole qualità, soprattutto nella suite “Sul Riso e La Follia”, divisa in tre atti, caratterizzati da un’alchemica miscela di riff tipicamente metal con degli ottimi spunti che ricordano molto il genere prog, creando un ensemble molto armonioso, orecchiabile, intenso ma al tempo stesso anche originale"

Fabrizio felici # 2

"Sul Riso e la Follia" è una sorta di concept basato - come sopra ricordato - su un trattato medico attribuito a Ippocrate. La stessa cover, molto cruda, con un folle rinchiuso nella camicia di forza, è parte integrante dell'opera: la grafica fa sviluppare il moderno dall'antico, dimostrando che i temi trattati hanno continuità e attualità. Per la recensione di ogni singolo brano dell'album vi rimando al sito Metal Wave (qui), mentre qui potrete leggere una interessante intervista al gruppo. 
Questo è ciò che scrivono gli altri. Per quanto mi riguarda si tratta di uno tra i migliori album di prog metal che abbia mai ascoltato negli ultimi anni. Aspetto ora i vostri giudizi. Un ultimo ringraziamento a Roberto e a voi tutti...buon ascolto.

AVVISO AI NAVIGANTI
La Stratosfera si prende una pausa di un paio di settimane. Riapriremo i battenti dopo il 18 luglio. Invito anche i collaboratori a non inviarmi file sulle mie e-mail, perché non avrò la possibilità di scaricarli. Auguro buone vacanze a chi le deve ancora fare. A presto.



Post by George & Roberto

domenica 29 giugno 2025

Serie "Bootleg" n. 354 - Banco del Mutuo Soccorso - Aosta, Stadio Puchoz, 20 aprile 1974

 FIRST TIME ON THE WEB


TRACKLIST:

01. Cento mani e cento occhi
02. Dopo...niente è più lo stesso
03. 750.000 anni fa...l'amore?
04. Danza dei grandi rettili
05. Non mi rompete
06. Miserere all storia - Traccia


FORMAZIONE

Francesco Di Giacomo - voce
Vittorio Nocenzi - organo Hammond, sintetizzatore
Gianni Nocenzi - pianoforte
Rodolfo Maltese - chitarra elettrica, chitarra acustica
Renato D'Angelo - basso
Pierluigi Calderoni - batteria, percussioni



Grazie caro amico Morris per aver voluto condividere questa gemma del Banco del Mutuo Soccorso (la seconda, dopo quella del '93 a Bollate), un concerto assolutamente inedito sia sulla Stratosfera che sul web. Chiudiamo così il trittico dedicato al Banco del Mutuo Soccorso iniziato con il concerto al Papagayo nel 1972 e proseguito con quello di Bollate nel 1993. Nonostante la scarsa qualità audio della registrazione (in alcune tracce, in particolare), sono affezionato a questo concerto, non per altro perché si è tenuto nella mia città (ma non lo vidi perché chissà dove diavolo ero in quel lontano aprile 1974). Ricordo che il Banco venne per la prima volta ad Aosta l'anno prima, nel 1973 (questa volta ero lì ad ascoltarli) in una discoteca chiamata Moog's Club, sparita da tantissimi anni, luogo in cui transitarono tutti i più celebri gruppi pop dell'epoca, dalla PFM ai Garybaldi, dal Rovescio della Medaglia agli Area e via discorrendo. Il concerto qui proposto nella sua interezza, che seguì di pochi giorni quello di Milano del 12 aprile (registrazione parziale pubblicata sulla Stratosfera qui con link ancora attivo), si tenne nello stadio Mario Puchoz, solitamente utilizzato per le partite di calcio. 


Il Banco aveva pubblicato da non molto "Io sono nato libero", terzo episodio della loro produzione discografica,  e aveva sostituito il chitarrista Marcello Todaro con Rodolfo Maltese. La scaletta è un po' strana: mancano un paio di classici dal "Salvadanaio" quali R.I.P. e Metamorfosi, ma in compenso abbiamo il piacere di ascoltare Miserere alla storia, seguita da Traccia in chiusura di concerto. Come ho già detto, un paio di tracce, in particolare Cento mani e cento occhi e Dopo...niente è più lo stesso, presentano una scarsa qualità audio. Se qualche amico della Stratosfera. in possesso di un buon equalizzatore, vuol provare a migliorare i suoni ci farà un grande favore. Vi ricordo 
la mia email alla quale inviare i file: giorgiocarlo.starto@gmail.com 
In caso contrario, pazienza. Prendiamo questo live come un importante documento storico e valorizziamolo per quello che rappresenta. Come potete vedere l'era dei bootleg è ripresa alla grande. 
E' tutto. A presto. 


LINK

Post by George & Morris

venerdì 27 giugno 2025

Serie "Just One Record" - J'accuse..! - Abbandono del tempo e delle forme (CD, 2008)

 

TRACKLIST:

01. Introduzione (2:51)
02. Il tempo muta le forme (10:32)
03. Sul bordo dell'abisso (12:34)
04. L'angelo (6:39)
05. Cercando un punto lontano (6:54)
06. Ricorre l'abbandono (13:37)


FORMAZIONE:

Sasha Colautti - voce, chitarra solista
Donald Paljuh - voce, chitarra
Michele Scherlich-/ basso
Raffaele Tenaglia - batteria, percussioni

con
Salvatore di Bella - Fender Rhodes, organo, tastiere
Andrea Massarai - chitarra jazz solo (6)


Il nostro grande Osel non finisce mai di farci conoscere gruppi di alto valore artistico ma purtroppo passati inosservati. Intanto grazie, amico mio, per questa ennesima condivisione. A proposito di band sconosciute, i J'accuse..! non scherzano. Alle loro spalle un solo album registrato nel 2008 e pubblicato dalla Mellow. Ho trovato un po' di notizie che li riguardano sia su Disods che su ProgArchives. Nello specifico la band proviene da Trieste ed è in attività dagli inizi degli anni 2000. Fin da subito si è distinta per la miscela di rock progressivo con l'hard rock più tradizionale, insomma un ottimo esempio di crossover. A detta degli stessi componenti le loro numerose influenze spaziano dai King Crimson ai Mars Volta, dagli Area ai Tool. Nella produzione troviamo lo zampino di Ciro Perrino, personaggio a noi ben noto (Il Sistema, La Compagnia Digitale, Celeste, ecc.). Influenze a parte, nel corso degli anni in cui hanno suonato insieme sembrano aver trovato la loro strada maestra. In questo loro debut album (purtroppo rimasto un unicum) mescolano con gusto e originalità rock progressivo, psichedelia e post rock costruendo e plasmando "forme musicali" senza tempo su testi evocativi. Una strizzatina d'occhio ad atmosfere jazzate la troviamo nella track 6, "Ricorre l'abbandono", anche grazie all'assolo di chitarra dell'ospite Andrea Massarai. 


Come descrivono Colautti & Co, la loro musica? "Suoni acidi e taglienti, vestiti con un mantello claustrofobico di fugace e allo stesso tempo aggressivo - mescolando psichedelia con post rock e hard rock in una miscela progressiva". Mah, quel che è certo è che non si tratta di un disco "facile", che va ascoltato almeno un paio di volte per apprezzarne i dettagli. Come sempre lascio a voi il giudizio. 
Buon ascolto.


Post by George & Osel

mercoledì 25 giugno 2025

RE-POST & RE-LOAD: Perdio - Discografia completa (post originale del 1° gennaio 2012)

 

PREMESSA
Il recente post dedicato al ricordo di Fulvio Monieri e all'album "Three Experience 1977" dei Perdio/Madrugada, ha fatto sì che alcuni amici chiedessero il re-upload dell'intera discografia dei Perdio. Ottima richiesta, visto che il post originale risaliva al lontano 1° gennaio 2012 (con link da anni inattivi) e che i Perdio meritano senza ombra di dubbio di essere riportati a galla. Il superpost di allora, realizzato dal mio caro amico Roby, lo ritroverete cliccando qui. Di seguito riproporrò i tre album, di cui due compilation, che rappresentano l'intera discografia della band. Come già avvenuto nel 2'012, ripercorreremo le vicissitudini musicali dei Perdio, affidandoci alla penna di Augusto Croce (che non smetterò mai di ringraziare) e al suo sito "Italian Prog". Si comincia. 

BIOGRAFIA DEI PERDIO DA "ITALIAN PROG"
"Gruppo di Bergamo, che ha avuto una carriera durata circa tre anni, cominciando nell'estate 1972, Titta Colleoni e Michele Capogrosso (rispettivamente tastierista e batterista) avevano precedentemente suonato con i Raminghi e poi con i III Classe, realizzando un unico singolo nel 1971, Animal love/Jimmy. Purtroppo, nonostante una buona attività concertistica, non ebbero mai un contratto discografico. (NDR - per un approfondimento sui III Classe vi rimando qui, sempre su "Italian Prog").

front cover singolo del 1971

back cover singolo del 1971

Un CD con le registrazioni di quegli anni è uscito solo alla fine degli anni '90. Dopo aver suonato in concerto con il Banco del Mutuo Soccorso, i musicisti vennero contattati dal produttore della Ricordi Sandro Colombini, che offrì loro di suonare in studio con alcuni artisti di quella etichetta. Così suonarono sull'album d'esordio di Edoardo Bennato, "Non farti cadere le braccia", e questa è stata apparentemente l'unica apparizione su disco all'epoca. 


Il gruppo suonò anche di spalla ad artisti importanti come Claudio Rocchi, Alberto Camerini, Aktuala, New Trolls Atomic System, P.F.M., Tullio De Piscopo, Alan Sorrenti, Area, Franco Battiato (con quest'ultimo durante il tour promozionale di Sulle corde di Aries), ma non riuscirono ad attrarre l'interesse di nessuna etichetta e si sciolsero alla fine del 1974. Una breve riunione avvenne nel 1976, stavolta come quartetto con un chitarrista, ma il nuovo gruppo non durò a lungo. L'attività dei Perdio è stata ben documentata da un CD stampato dalla Giallo Records nel 1998, contenente quattro brani del 1973 e due con la formazione del 1976. Il trio iniziale dimostra un'ottima qualità tecnica che avrebbe potuto essere esaltata da un buon produttore, come in In sogno, lunga 12 minuti. I brani del 1976 contengono lunghe parti improvvisate, uno di essi è lungo 22 minuti. Due dei sei brani del CD sono versioni diverse di una bella canzone, È triste il vento, apparsa sul secondo album dei Madrugada, "Incastro". A seguito dell'interesse per la loro attività, il gruppo si è riformato nel 1998 con una formazione comprendente i membri originali, Monieri e Capogrosso ed il tastierista Gianfranco Pinto (dei Madrugada) oltre al chitarrista Pino Bifano come ospite. Questo gruppo ha pubblicato un CD, intitolato "A Robert", dedicato a Robert Wyatt e contenente anche una versione italiana della sua O Caroline. Nel 2008 la Giallo Records ha realizzato un secondo CD di registrazioni inedite degli anni '70, intitolato "Ultimate Collection 1974", comprendente in prevalenza covers di brani di gruppi stranieri (Neil Young, Rolling Stones, Grateful Dead, ecc.), insieme a qualche originale (di nuovo È triste il vento, in due versioni) e a due lunghe improvvisazioni."

GLI ALBUM
Conclusa la biografia, sempre precisa ed impeccabile, passiamo ora alla terza parte del post, quella comprendente i tre album, tutti pubblicati dalla Giallo Records. 

Perdio - A Robert (CD, 1998)


TRACKLIST:

01 - A Robert
02 - Non lontano molto tempo fa
03 - Fermati fermati
04 - Caroline
05 - For Love
06 - Cerca dentro te
07 - Caleidoscopio
08 - Che strano amore
09 - Deve esserci
10 - Magiche melodie


FORMAZIONE:

Fulvio Monieri - basso, voce
Michele Capogrosso - batteria, voce
Gianfranco Pinto - tastiere
Pino Bifano - chitarra


Come già riportato da Augusto, l'interesse dimostrato dallo Giallo Records per il primo materiale degli inizi anni '70, portò alla reunion dei Perdio nel 1998. Oltre ai due componenti della formazione originale, il bassista e cantante Fulvio Moniero e il batterista Michele Capogrosso, troviamo l'ex tastierista dei Madrugada, Gianfranco Pinto e il chitarrista Pino Bifano. Il quartetto registrò quello che a tutti gli effetti è il primo album dei Perdio, intitolato "A Robert", dedicato al leggendario Robert Wyatt. Se prima di questo album avete ascoltato le registrazioni degli anni '70 rimarrete delusi: niente suoni prog, niente architetture lunghe, complesse e affascinanti, ma solo 10 tracce di un pop piuttosto easy, ben suonato, ma privo di emozioni. Meglio rifugiarsi tra le vecchie pagine. 

Perdio - Raccolta completa 1973-1976 (CD, 1998)


TRACKLIST:

01. Introduzione (Mutamenti, Mutanti, Popular Song) [1976] (22:15)
02. E' triste il vento [1976] (10:48)
03. Per l'amico Matteo [1973] (7:03)
04. In sogno [1973] (12:48)
05. Londonderry [1973] (7:45)
06. E' triste il vento II [1973] (8:01)


FORMAZIONE:

Titta Colleoni / tastiere, voce
Fulvio Monieri / basso, chitarra, voce
Michele Capogrosso / batteria, voce
Diego Valtorta / chitarre (tracce 1 e 2)


Nello stesso anno di pubblicazione di "A Robert", la Giallo Records diede alle stampe una compilation di brani storici intitolata "Raccolta completa 1973-1976".  Sei tracce in totale, di cui quattro risalenti al 1973 (in formazione a trio) e due al 1976 (in formazione a quartetto con l'inserimento del chitarrista Diego Valtorta). Qui il progressive rock esplode in tutta la sua grandezza. Lunghe suite (o meglio lunghe jam), grandi assoli di chitarra e tastiere: insomma, non c'è che dire! Sottolineo, in particolare, la traccia di apertura, "Introduzione", ammantata di suoni lisergici e psichedelici che riportano (permettete l'ardito paragone) alle lunghe storiche cavalcate dei Grateful Dead. Sulla stessa linea è la successiva "E' triste il vento" dei Madrugada, in una delle due versioni presenti sul CD. Qualcosa devono pur avere assorbito. Peccato che queste registrazioni, che sarebbero potute confluire in un ipotetico album, siano rimaste nei cassetti per oltre 20 anni.


Perdio - Ultimate Collection 1974 (CD, 2008)

TRACKLIST:

01. Improvvisazione n. 1 (12:45)
02. Per l'amico Matteo (3:06)
03. Improvvisazione n. 2 (13:59) 4.
04. E' triste il vento (9:11)
05. Playing in the Band (4:28) (Grateful Dead cover)
06. Jumping Jack Flash (4:30) (Rolling Stones cover)
07. E' triste il vento (alternative version) (8:15)
08. The Gold It's In The (5:39) (Pink Floyd cover)
09. Well All Right (9:52) (Buddy Holly cover)
10. Ohio (6:01) (Neil Young cover)


FORMAZIONE:

Titta Colleoni / tastiere, voce
Fulvio Monieri / basso, chitarra, voce
Michele Capogrosso / batteria, voce


Come sappiamo la reunion dei Perdio durò poco e la band tornò definitivamente nell'oblio. Tuttavia nel 2008 uscì una seconda compilation, sempre ad opera della Giallo Records, intitolata ''Ultimate Collection 1974''. Tutto il materiale fu registrato dal trio storico (Monieri, Capogrosso, Colleoni) nel 1974 al Cineteatro di Cuneo. L'album, un po' pasticciato e disomogeneo, presenta però alcune interessanti sorprese: innanzitutto ben 5 cover di celebri artisti stranieri (sono indicati nella tracklist), in versioni rimaneggiate e molto suggestive, valga per tutte la grandiosa versione di Jumping Jack Flash, con Titta Colleoni a dettare il riff col suo organo oltre che a prodigarsi in un grande assolo, seguito da quello alla chitarra di Fulvio Monieri. Niente male anche The Gold It's In The dei Pink Floyd (tratta da uno dei dischi più belli e sottovalutati del quartetto britannico, ovvero "Obscured By Clouds", con grandi assoli di organo e chitarra) e Well All Right, scritta da Buddy Holly e reinterpretata da decine di gruppi e artisti tra cui i Blind Faith, qui in una potente versione della durata di quasi 10 minuti. Del tutto inaspettato il sound che caratterizza le due lunghe Improvvisazioni (n. 1 e n. 2), ispirato al kraut rock di matrice teutonica, con tastiere liquide e spaziali in primo piano sorrette da basso e percussioni. Ma cosa non riuscivano a fare i Perdio...



La traccia più conosciuta, È triste il vento, è inclusa in due versioni, di cui una alternativa, entrambe interamente costruite attorno a sintetizzatori, basso e batteria, in classico stile prog. L'unica nuova traccia dell'album è la breve Per l'amico Matteo. In sostanza si tratta di un CD molto significativo sotto il profilo artistico che va a completare il trittico delle registrazioni dei Perdio (a meno che, in futuro, dagli archivi della Giallo non salti fuori qualche altro inedito). Il re-post termina qui. Concludo con lo slogan riportato sul booklet dell'ultimo CD:
NOSTALGIA? NO, PASSIONE!
Buon ri-ascolto

NEW LINK A Robert (1998)
NEW LINK Raccolta completa 1973-1976 (1998)
NEW LINK Ultimate Collection 1974 (2008)

Re-post & Re-load by George

lunedì 23 giugno 2025

Serie "Bootleg" n. 353 - Banco del Mutuo Soccorso - Villa Arconati, Castellazzo di Bollate (MI), 6 luglio 1993 (special gift by Morris)


TRACKLIST CD 1:

01. Intro
02. R.I.P.
03. Il ragno
04. L'evoluzione
05. Metamorfosi
06. 750.000 anni fa...l'amore?
07. Hey Joe
08. Il giardino del mago


TRACKLIST CD 2:

01. Non mi rompete
02. Moby Dick
03. Lontano da
04. Grande Joe / Si, ma sì
encore
05. La conquista della posizione eretta
06. Traccia II


FORMAZIONE:

Francesco Di Giacomo - voce
Vittorio Nocenzi - tastiere, voce
Rodolfo Maltese - chitarra, tromba
Pierluigi Calderoni - batteria
Tiziano Ricci - basso


Miei cari amici, lo so che ne abbiamo da poco postato uno, però è cosa assai difficile riuscire a reperire un concerto "storico" del Banco del Mutuo Soccorso, gruppo indiscutibilmente nelle nostre grazie, non ancora pubblicato su questo blog. Il merito va al nostro nuovo amico Morris, a cui tutti noi diamo il benvenuto, che si è perfettamente calato nel ruolo del ricercatore di bootleg e di album rari o poco conosciuti, cogliendo in pieno lo spirito che contraddistingue la Stratosfera. E vi posso garantire che il materiale ricevuto finora è di primissima qualità. Lo ascolteremo nel corso delle prossime settimane.


Amici che vanno, amici che vengono: dopo 14 anni di vita del blog è cosa abbastanza normale. Per l'occasione mi sono cimentato, con i miei poveri mezzi, nel realizzare le due copertine. Veniamo al concerto di oggi, registrato a Villa Arconati, nella frazione di Castellazzo di Bollate, il 6 luglio 1993. Non è certamente il primo concerto degli anni '90 che fa la sua apparizione sul nostro blog. Non fu un decennio facile per il Banco. Dopo un tentativo di riciclo avvenuto negli anni '80, strizzando l'occhio ad un pop più masticabile, nel corso del decennio successivo la band di Di Giacomo e Nocenzi - sulla scia di altre storiche band di rock progressivo - intraprese una azione di revival del primo repertorio, portando in tour i grandi classici degli anni '70. Nel 1991 venne pubblicato "Da qui messere si domina la valle", un doppio album contenente le re-incisioni dei brani tratti dai primi due album, "Salvadanaio" e "Darwin", in versioni completamente riarrangiate. Qualche prurito solista colpì un paio di membri del Banco: Di Giacomo nel 1990 registrò il singolo  "Hey Joe", storico brano cantato in compagnia del leggendario cantante e songwriter americano Sam Moore, mentre Rodolfo Maltese, sul finire del decennio, divenne il motore trainante degli Indaco, oltre a collaborare con numerosi altri gruppi e artisti. Ancora nel 1992 vide la luce il video concerto "Ciò che si vede è", registrato al Palladium di Roma il 12 maggio dello stesso anno. 


L'unico sforzo creativo in studio fu un album di inediti, senza lode né infamia, intitolato "Il 13". pubblicato nel 1994. Sicuramente più pregevole è da considerarsi l'attività concertistica: il trio Nocenzi, Di Giacomo. Maltese, accompagnato dal chitarrista Filippo  Marcheggiani, si imbarcò anche nel progetto Acustico, in cui diversi brani classici vennero reinterpretati per l'appunto in chiave acustica. In questo periodo il Banco intraprese anche diversi tour mondiali, arrivando a toccare Giappone, Messico, Stati Uniti, Brasile e Panama. Da uno dei concerti di maggior successo (in Giappone, il 25 e 26 maggio 1997) venne tratto l'album dal vivo "Nudo", che includeva anche un nuovo brano registrato in studio, dallo stesso titolo.


Ma come sempre la grandezza e la potenza del suono del Banco del Mutuo Soccorso emerge nel corso degli show dal vivo. Quello di oggi ne è la prova tangibile. Iniziamo dalla qualità della registrazione, decisamente di ottima qualità nonostante i suoi 32 anni. Il concerto è suddiviso in due parti per un totale complessivo di 13 brani (escludo il breve Intro). Il quintetto ripropone, con interessanti riarrangiamenti, i brani storici, in particolare quelli presenti su "Darwin". Le concessioni a tempi più recenti sono la sopracitata "Hey Joe" (versione da brivido) e, se proprio vogliamo, anche l'altro Joe, quello grande, pubblicato nel 1985 su un singolo. Grandioso il bis con la doppietta "La conquista della posizione eretta / Traccia II". Tra i brani storici va segnalata la scelta di riproporre "Il giardino del mago" in una bella versione di oltre 13 minuti (siamo lontani dai 25 minuti del live del 1972 ma anche questa si difende).Tutti i dialoghi col pubblico e le presentazioni dei brani da parte di Francesco e Vittorio sono rimasti immortalati nella registrazione. Non è sempre così scontato poter entrare nell'atmosfera del concerto.


Concludo con un annuncio riguardante sempre il BMS: il nostro amico Morris mi ha inviato anche i file di un raro concerto assolutamente inedito sul web o su qualunque altra piattaforma registrato nel lontano 1974 ad Aosta. Arriverà nelle prossime settimane proprio per evitare le grandi abbuffate. Gli altri live non li voglio spoilerare: lasciamo spazio alle sorprese. Vedo però con piacere che stiamo tornando all'epoca dei grandi bootleg. Molto, ma molto bene. Con questo è tutto. Un ultimo ringraziamento a Morris e a voi tutti...buon ascolto.


LINK CD 1
LINK CD 2

Post by George & Morris

sabato 21 giugno 2025

Serie "Battiato and Friends" Special Fan Collection n. 82 - Giusto Pio - Note (1987)

 

TRACKLIST:

    01. Capriccio - 3:35
02. Halley - 4:17
03. Concerto - 4:00
04. Capitano Nemo - 4:18
05. Ninna nanna per Andrea - 3:19
06. Inno - 3:05
07. Angeli? - 3:30
08. Sagra - 3:09
09. Ultimo Lied - 3:10


MUSICISTI:

Giusto Pio - violino
Roberto Rossi - tastiere, pianoforte, sintetizzatore 
Alfredo Golino - batteria, batteria elettronica
Amedeo Bianchi - sax


Innanzitutto perdonate il ritardo nell'eseguire questo post rispetto alla consueta tabella di marcia, dovuto ad una improvvisa assenza. Detto questo veniamo al protagonista di oggi, ovvero il maestro Giusto Pio, ospite piuttosto assiduo sulle pagine della Stratosfera. Ci siamo occupati di lui in lungo e in largo, pubblicando gran parte della sua discografia, ufficiale e non. Questo album del 1987 rientra nella serie dei dischi "stranamente dimenticati": ma grazie al contributo del nostro sodale amico Cimabue, che ringrazio per la sempre preziosa collaborazione e per avermi inviato i file, anche "Note" entra di diritto nel nostro (quasi) sconfinato catalogo. In ordine cronologico. "Note" è il quarto album ufficiale della produzione discografica di Giusto Pio, dopo "Motore immobile" (1979), "Legione straniera" (1982) e "Restoration" (1983), Va da sé che tutti questi album sono da tempo presenti sul nostro blog. Pubblicato dalla CBS nel 1987 (Pio passò dalla EMI alla CBS proprio in questa occasione) in vinile, CD e musicassetta, questo album è poi stato ristampato nel 1989, sempre dalla CBS, ancora una volta in versione LP.  Si tratta del primo disco realizzato da Giusto Pio senza il diretto coinvolgimento di Franco Battiato, anche se le influenze stilistiche sono piuttosto evidenti, tranne quelle orientaleggianti. 


Qui lo stile è in buona parte più intimista, preludio agli album successivi  Per descrivere questo suo lavoro, Pio affermò: «Cerco di fare quello che fecero Bach, Mozart, Brahms: guardo al passato, raccontandolo con il linguaggio di oggi.» Come giustamente ricorda Cimabue si tratta di un "album più classicheggiante e arioso rispetto a Legione straniera e Restoration, dove Pio rinuncia (apparentemente) al contributo di Franco Battiato, anche se, con diversa denominazione, pare che un paio di brani siano stati ripresi da "Cigarettes". E qui apro una bella parentesi. Come già accennato da Cimabue le tracce  "Halley" e "Capitano Nemo" pare siano delle rielaborazioni di brani realizzati precedentemente per il mai pubblicato "Cigarettes" del 1978. Questo disco perduto non sarebbe uscito a nome Franco Battiato, bensì col marchio di una band fortemente voluta dal produttore Angelo Carrara (colui che sta dietro ai più grandi successi di Franco) e formata da Battiato, Giusto Pio, Juri Camisasca e Fabio Pianigiani. La rivista "Rolling Stone Italia" a suo tempo pubblicò un articolo relativo a questo album. Per la lettura cliccate qui. La "Ninna nanna per Andrea" è dedicata al nipotino Andrea Pio. Per ulteriori approfondimenti vi lascio alla recensione pubblicata sul sito "DeBaser". E' tutto.
Buon ascolto.



Post by George & Cimabue