sabato 14 giugno 2025

Living Stilts - Shipwreck (CD, 2014)

 

TRACKLIST:

01. Introducing The Storm (1:04)
02. Shipwreck At Dawn (7:52)
03. A Woman - Intro (1:51)
04. A Woman - Part 1 (1:32)
05. Facing The Winds Of Doom (4:25)
06. Vertical Memories - Prelude (4:18)
07. Vertical Memories (6:09)
08. A Woman - Part 2 (1:32)
09. A Dicer's Oath (6:09)
10. A Journey Into The Light (3:03)
11. A Woman - Part 3 (1:25)
12. The Traveller (8:46)
13. Sirens (3:57)
14. Death And The Merciful Gods (8:25)


FORMAZIONE:

Maria Tomasello - voce
Antonio Bella - voce
Alfredo Cassotta - batteria, percussioni
Luca Mavilia - tastiere, voce
Ben McGuire - voce recitante (traccia 10)



Grazie caro amico Osel per l'invio dei file e per aver voluto condividere questo bellissimo CD, passato a suo tempo del tutto inosservato (oggi si usa dire "sotto traccia"), come spesso accade per numerosi album di new progressive italiano. Il CD venne pubblicato nel 2014 dall'etichetta Azatran Media. Poi il silenzio per oltre 10 anni. E' di fresca pubblicazione (11 aprile 2025) il secondo album dei Living Stilts, dal titolo "A Child", registrato da una formazione rimaneggiata, dove gli unici membri storici sono Luca Mavilia e Alfredo Cassotta. Mavilia, tastierista, cantante e compositore è anche l'ideatore del progetto Living Stilts nato, come lui stesso ha dichiarato, con l'obiettivo di creare paesaggi sonori evocativi e lasciare vagare l'immaginazione dell'ascoltatore. 


Le composizioni di "Shipwreck" sono ispirate al fantastico, alla narrativa e alla poesia. I brani fanno parte di suite ispirate a un concept sull'affondamento di una nave in cui voci (che impersonano i vari viaggiatori) e strumenti vengono scelti in relazione al colore da dare alla musica: abbondano così brani recitati, strumentali e molteplici voci maschili e femminili. L'abbondanza di materiale -14 tracce, per una lunghezza complessiva di oltre 60 minuti - è la dimostrazione di creatività e sforzo compositivo non indifferenti. Non resta che passare all'ascolto. A presto, cari amici.




Post by George - Music by Osel 

giovedì 12 giugno 2025

7 milioni di visualizzazioni!! Grazie a tutti


Era da un po' di tempo che tenevo d'occhio il numero delle visualizzazioni e finalmente, con grande gioia, ho visto che da poco abbiamo superato l'importante soglia dei 
7 milioni
Dopo 14 anni di vita (ricordo che il blog nacque nel lontano 2011) posso affermare, con grande soddisfazione, che la Stratosfera gode di buona salute e le visualizzazioni e i download sono sempre numericamente molto elevati.

Grazie a tutti voi, amici della Stratosfera, che da anni sostenete questo blog, sia con contributi concreti sia, più semplicemente, navigando tra le sue pagine. E lo dico alle centinaia di amici italiani e stranieri (questi ultimi molto numerosi) che giornalmente ci vengono a visitare.
Non ci resta che dire

Lunga vita alla Stratosfera

Post by George

martedì 10 giugno 2025

Showmen 2 - "15 minuti con Showmen 2" (video, 1972) mini post

 

TRACKLIST:

1. Abbasso lo zio Tom
2. Amore che fu 
3. Presentazione della band (da parte di Nives Zegna)
4. Corri uomo corri (fade out)

FORMAZIONE:

James Senese - sax, flauto, percussioni, voce
Gianmichele Mattiuzzo - tastiere, voce
Mario Archittu - trombone, pianoforte
Piero Alonso - chitarra
Giuseppe "Pepe" Botta - basso, voce
Franco Del Prete - batteria, percussioni


Vale sempre la pena parlare degli Showmen 2 laddove se ne presenti l'occasione. La stessa ci viene fornita da un video, caricato sul canale di Francesco Del Prete, batterista e figlio d'arte (il padre, Franco, è stato il batterista degli Showmen 1 e 2 e dei Napoli Centrale) intitolato "15 minuti con Showmen 2". Il breve show televisivo (privo del logo RAI, per cui potrebbe anche trattarsi di un programma realizzato e mai andato in onda) contiene tre brani, tratti dall'unico album degli Showmen 2 pubblicato nel 1972, proposti in versioni leggermente diverse da quelle conosciute. L'informazione circa l'esistenza di questo video mi è stata "passata" da un amico mio e della Stratosfera e così sono subito andato a cercarlo per poterlo condividere per il suo valore artistico e storico. 
Il mini concerto, pur nella sua stringatezza, è veramente notevole, anche perché ci consente di vedere questo gruppo in veste live. Purtroppo l'ultima traccia, "Corri uomo corri" è sfumata più o meno a metà. Altra pecca: il video ha una durata complessiva di 30 minuti di cui 15 con gli Showmen 2 e gli altri di "nero". Se volete cimentarvi nel tagliarlo fate pure. Infine, se avete voglia di rileggere la biografia del gruppo e riascoltare l'album (nelle due differenti versioni) non vi resta che cliccare qui. E tutto. 
Buona visione.



Post by George

venerdì 6 giugno 2025

RE-POST & RE-LOAD - Acid Group - Dedicato: inediti 1975-1977 (1998) (post originale 8 dicembre 2011)


TRACKLIST:

01. Adoration de la Terre
02.Dormi dormi
03. Solitudine
04. Lascio la via (le glorie)
05. Soffia sull'erba
06. Toh! Guarda caso
07. Cari santi
08. Proteina A (chi di noi è il ladro)
09 - L'estate


FORMAZIONE:

Antonio Mandelli - voce
Attilio Piazzi - chitarra elettrica
Riccardo Bolis - chitarra acustica, voce


Post decisamente vetusto, risalente nientemeno che all'8 dicembre 2011 (qui) con link inattivo da numerosi anni. Diamo seguito, anche in questo caso, alle richieste di re-upload da parte dei nostri amici navigatori, anche perché si tratta di un album bellissimo, acido (come il nome del gruppo) e psichedelico quanto basta. Per ricordare chi sono gli Acid Group, faccio ricorso ad Augusto Croce e alla sua bibbia "Italian Prog":

Gruppo della zona di Bergamo, formato nel 1974 come trio, poi per un breve periodo allargato a quintetto con l'ingresso del bassista Mauro Capitani e del batterista Sergio Marchesi. Il CD dedicato a questo gruppo dalla Giallo Records (pubblicato nel 1998) contiene registrazioni effettuate tra il 1975 ed il 1977, in parte dal vivo, in sala prove o in studio, con alcuni provini per la CGD. Il genere musicale è molto basato sull'improvvisazione, lunghe jam costruite su una struttura ripetitiva di chitarra acustica ed assoli di chitarra, con parti cantate non sempre complete. Il gruppo si sciolse definitivamente nel 1979, avendo avuto una buona attività dal vivo partecipando a concerti con artisti del calibro di Franco Battiato, Eugenio Finardi, Perdio, Madrugada". 
Ulteriori informazioni le trovate qui sopra, sulla back cover. Altri re-post in programmazione: Perdio e Anawim. Intanto vi auguro un buon ri-ascolto.



Re-post & Re-load by George

mercoledì 4 giugno 2025

Serie "Just One Record" - Mirage - Frammenti (CD, 1994) with live bonus tracks


TRACKLIST:

1. Madre dei pensieri (4:53)
2. Prisma (5:21)
3. Il suono del tempo (5:34)
4. L'eco dei sorrisi (4:31)
5. Il giardino del re giullare (7:14)
6. Le cose del nulla (5:26)
7. Illusione (4:16)

Bonus tracks:
Live in Genzano di Roma 1994
08. Dancing With The Moonlight Knight (Genesis cover)
09. Untitled


MUSICISTI:

Marco Di Benedetto - piano, tastiere
Giuseppe Iampieri - piano (3, 6), synth (3, 4, 6)
Roberto Cesaroni - basso
Stefano Cupellini - batteria
Diego Confortini - batteria (5)
Paolo Mari - chitarra (2)
Rodolfo Maltese - chitarra solo (3)
M. Casciotti - percussioni (1, 2, 4, 6)
Massimo Frittella - voce solista (4), cori (3, 6)
Walter Cimoroni - voce, flauto

Giuseppe Iampieri

Grazie, caro amico Cimabue, per avermi inviato i file di questo album e avermi ricordato l'esistenza dei Mirage. Ad onor di cronaca erano già apparsi sulla Stratosfera all'interno della compilation "Progressive Voyage (70-93 all unrealised tracks), immessa sul mercato nel 1993 (la troverete qui), con il brano "Madre dei pensieri" (allora inedito). Qui però abbiamo il piacere di ascoltare per intero l'unico album realizzato dalla band nel 1994 e pubblicato dalla Mellow Records. Tra le note di copertina troviamo una citazione del Banco e tra gli ospiti, guarda caso, appare niente meno che Rodolfo Maltese alla chitarra nel brano "Il suono del tempo" (suo l'assolo). I Mirage proponevano un buon rock sinfonico degno della migliore tradizione anni '70. Dopo lo scioglimento, uno dei due tastieristi, Giuseppe Iamperi, lavorò a diversi progetti con lo pseudonimo "Mistheria": tra questi una apparizione come ospite in album di Bruce Dickinson e della power metal band svedese Winterlong. Come ha scritto l'amico Cimabue, "Frammenti" è un album di neo progressive, ben calato nel periodo storico in cui il Prog italico (e non solo) a mo’ di Araba Fenice rinasceva dalle ceneri, ha tutto il classico sapore dell’opera prima, interessante ed acerbo al tempo stesso. Peccato, come sempre in questi casi, non aver potuto proseguire il discorso".


Due parole sulle bonus tracks, versioni audio di due video postati sul canale YT di Marco Di Benedetto, tastierista del gruppo. Sono due frammenti di un concerto tenutosi a Genzano di Roma nel 1994 (cosa rara trovare i Mirage dal vivo). dove propongono la celebre "Dancing With The Moonlight Knight" dei Genesis seguita da una traccia a cui non riesco a dare un titolo. Chiudo con una foto del nostro sempre amato Rodolfo Maltese, che non guasta mai. Buon ascolto.


LINK

Post by George - Music by Cimabue (thanks friend)

lunedì 2 giugno 2025

Serie "Battiato and Friends" Special Fan Collection n. 81 - Giusto Pio: Come sei bella amica mia (suite inedita -1992) - mini post

 

Ma che bello riuscire ancora a dare seguito alla gloriosa serie "Battiato and Friends, ecc". E lo facciamo con questo mini post il cui protagonista è il Maestro Giusto Pio, compositore, direttore d'orchestra, arrangiatore, violinista, pittore e grande amico e collaboratore del mai dimenticato Franco Battiato. Inutile sprecare altre righe per ricordare la sua grande figura. Giusto Pio se ne è andato nel 2017 (come passa il tempo...) lasciandoci in eredità una decina di album pubblicati dal 1979 al 2010, molti dei quali presenti sulla Stratosfera. La suite che vi propongo quest'oggi, assolutamente inedita, della durata di poco più di 20 minuti, è il regalo di un amico del blog (che va ad allargare la schiera degli A.B. - Anonimi Benefattori). La suite venne composta per la mostra "Come sei bella amica mia" allestita nel marzo 1992 presso il Palazzo Foscolo di Oderzo. In essa erano esposte opere di artiste locali in onore della festa della donna. Alcuni frammenti musicali della suite furono riutilizzati da Giusto Pio per mostre successive e furono inclusi nel CD "Le vie dell'oro" del 2000, già presente  sulla Stratosfera (qui). La suite è molto suggestiva, con belle orchestrazioni intercalate da passaggi di pianoforte e organo. Anche questa volta il Maestro non si smentisce. Ultima cosa prima di salutarvi: su YT è presente un filmato della mostra, della durata di circa 24 minuti, girato da Paolo Ferretton. Inserisco il link per completezza. E' tutto. Buon ascolto

Post by George & anonymous friend

venerdì 30 maggio 2025

Paolo Sereno - Da Margherita di Savoia all'eccellenza fingerstyle (2004-2023) - part 2 (special post by Giudas)

 

Dopo una breve parentesi, eccoci giunti alla seconda e ultima parte del "super post" realizzato dal nostro amico Giudas. Ci eravamo fermati al 2009 con la pubblicazione di "The Movie Concert". Ma la storia non finisce qui. Lasciamo che sia Giudas ad illustrarci il resto.

Passano un bel po’ di anni e di esperienza accumulata. Ed esce, a dieci anni di distanza dal precedente, il suo terzo lavoro.

Con la chitarra (2019)


TRACKLIST:

01. Xmas Song - 4:21
02. Zigadezua - 4:21 
03. One for Marcel - 4:01 
04. U-Friends - 3:42 
05. Kikko - 3:27 
06. Serenata Genovese - 3:29 
07. July - 4:48


Anche in questo album, che riassume gli sviluppi tecnici nel frattempo accumulati, si predilige la chitarra in solitaria in modalità fingerstyle. Ma è col lavoro successivo, “Vulcano”, che l’anatroccolo diventerà finalmente cigno. 

Vulcano! (2019) 


TRACKLIST:

01. Nottetempo - 5:42
02. Vulcano! - 5:17 
03. Prayer - 3:11 
04. Vele di Settembre - 4:39 
05. Danza bianca - 5:26 
06. Seven secrets - 4:06 
07. Mermaid's Waltz - 3:48 
'8. Joshua - 3:24 
09. Ant-one - 5:06 
10. Reds - 4:02



I brani sono molto più maturi e in alcune parti si abbandona l’uso solitario della chitarra in favore di una orchestrazione polistrumentale come nel caso di “Reds”, l’ultimo brano che, per quel poco che può valere la mia opinione, vale da solo l’intero CD. Da qui in poi iniziano le collaborazioni, che sfociano con “Umanitaria”

Umanitaria (acoustic) - con Marco Messina (EP, 2023)


TRACKLIST:

01.This War (acoustic) - 2:03
02. Why (acoustic) - 3:45 
03. Winter Pond (acoustic) - 0:47 
04. Umanitaria (acoustic) - 3:19


Questo ultimo lavoro, un breve EP, vede Paolo Sereno collaborare con Marco Messina in quattro brani in tutto, molto ben sviluppati.

SEZIONE FINALE: INEDITI AUDIO E VIDEO

Durante il concerto di Margherita di Savoia sono stati suonati alcuni brani di cui non ho trovato alcun riferimento nella sua discografia (ad esempio “Falangi”). Ho ricontattato Paolo chiedendogli chiarimenti e, lasciando la parola a lui “Falangi non ha incisioni, alcuni video sono sulla mia pagina YouTube - è un brano nella moda "visual" che ha preso tantissimo piede a partire dalla fine degli anni 90 - è un brano che all'ascolto non può far intendere il gesto virtuosistico del suonare due strumenti contemporaneamente e che invece è particolarmente eccitante veder suonare dal vivo; stessa cosa con il brano "This War" dove suono la chitarra con le dita e l'arco del violino modificato - là è stato Marco Messina a insistere che lo inserissi nel nostro CD”.


A questo punto è iniziata la caccia ai brani visual (non sapevo che esistesse questa sotto-sotto categoria musicale) – ne ho raccolti alcuni, molti dei quali sono cover (drasticamente reinterpretate) di altri brani.
Dei brani visual originali vi allego sia il brano audio che il video (andateli a vedere, è una esperienza). Delle cover vi allego sia il brano in fingerstyle che quello originale. Di fatto ne propongo due. Il primo è proprio “Falangi”, sia in versione audio che video (registrato durante una esibizione teatrale – guardatelo che è uno spettacolo!). Il secondo è una cover di “Forbidden Colours” (conosciutissimo) del purtroppo prematuramente scomparso Ryuichi Sakamoto, di cui vi allego anche l’originale.


Una menzione a parte merita il brano “Falangi” per la storia che c’è dietro e che Paolo ha voluto farci sapere. In prima battuta il brano prende il titolo da un suo amico bolognese, Federico Falangi, persona quanto meno originale, che una volta ha deciso di fare Bologna – Marrakesh in auto, usando però una Citroen Dyane 2CV. Più che un auto, un dinosauro, vista l’epoca da cui proviene. Neanche Paolo sa quante volte questa macchina si sia fermata durante il percorso, ma una volta si fermò in pieno deserto (benzina finita !!!). Con molta fortuna il Falangi trova un distributore e, quando si avvicina, scopre che il titolare dell’esercizio – un giovanotto – stava suonando delle percussioni usando solo le dita (ironia della sorte le falangi, appunto). Al rientro in Italia racconta l’avventura all’amico Paolo, che ne trae ispirazione per una sua composizione. E il brano composto da Paolo infatti è particolarmente percussivo proprio per l’uso, sulla cassa della chitarra, delle falangi (quelle sue stavolta) … ! Tre coincidenze in un solo brano …


Per pura curiosità personale ho voluto fare un esperimento che ha coinvolto alcuni amici “ottimi conoscitori di musica secondo loro”. Agli stessi ho fatto ascoltare alcuni brani di Paolo Sereno (senza dare ovviamente alcuna informazione) invitandoli a dirmi quanti musicisti suonassero in quel momento a loro giudizio. La risposta è stata invariabilmente tra i tre ed i quattro. Quando poi giravo lo schermo del portatile per far loro vedere il live da cui era tratto il brano beh … l’espressione diventava davvero diversa. Ed incredula…Come molta musica di nicchia – e questa lo è – il primo ascolto lascia sostanzialmente indifferenti. Un successivo ascolto consente di entrare meglio nelle atmosfere armoniche e di apprezzarne maggiormente i contenuti. E’ sempre così. Inutile dire che, se volete approfondire, trovate in rete molto altro materiale soprattutto video.

Questo artista mi era completamente sconosciuto e l’averlo ascoltato è risultata una gradevole sorpresa. Non so se invece fosse già noto agli amici della Stratosfera – fatemi sapere se ero l’unico scemo a non conoscerlo o se invece sono stato sino ad ora in buona e affollata compagnia.
Da parte mia, come sempre, il solito e sincero abbraccio musicale – Vostro Giudas


LINK Con la chitarra (2019)
LINK Vulcano (2019)
LINK Umanitaria (2023)
LINK Inediti audio-video

Post by Giudas (with the help of George)

giovedì 29 maggio 2025

Perdio / Madrugada - Three Experience 1977 (CD, 2013)

 

TRACKLIST:

01. Shuffle - 6:42
02. Svezia - 7:26
03. Popular Song - 4:38
04. È triste il vento - 16:10
05. First Jam - 11:34
06. Funjay - 8:52
07. Song For Gudrun - 3:02
08. Senza tregua - 6:18

Fulvio Monieri (1948-2025 RIP)

FORMAZIONE:

Gianfranco Pinto - tastiere (dai Madrugada)
Pietro Rapelli - batteria (dai Madrugada)
Fulvio Monieri - basso (dai Perdio)

Perdio

La recente scomparsa di Fulvio Monieri, storico bassista dei Perdio (meno male che c'è Augusto Croce a ricordarci anche questi eventi luttuosi su Italian Prog) mi ha portato al recupero di questo CD ancora assente sulla Stratosfera. L'album è attribuito ai Perdio-Madrugada, vista la presenza di Monieri al fianco di due Madrugada, ovvero il tastierista Gianfranco Pinto e il batterista Pietro Rapelli. Ricordo solo che la discografia di entrambe le band è già presente da molti anni (2012) sulla Stratosfera: Purtroppo i due link degli album dei Madrugada (l'omonimo del 1974 e "Incastro" del 1977) sono inattivi. Stesso discorso per la discografia completa dei Perdio (qui), ma stiamo parlando in entrambi i casi di post realizzati 13 anni fa. Anche i link scadono come lo yogurt. Per tornare al nostro CD dal titolo "Three Experience 1977", pubblicato nel 2013, ricordo che contiene 8 tracce inedite registrate per l'appunto nel lontano 1977. Il merito della pubblicazione di queste registrazioni va all'etichetta Giallo Records che si era già fatto carico di pubblicare, solo su CD, tutte le registrazioni dei Perdio, comprese alcune rare tracce del 1974. 

Madrugada

"Three Experience 1977" è un disco semplicemente strepitoso, che accarezza il jazz rock con grande gusto ed eleganza riportandoci ai magici suoni dei Soft Machine, dei Matching Mole, di Robert Wyatt. I tre musicisti, chiusi nello studio di registrazione, hanno dato sfogo alla loro creatività, con le menti libere, privi di limiti e di imposizioni discografiche, dilungandosi, senza mai stancare e senza mai ripetersi, in lunghe escursioni sonore (alcune al limite del free, vedi "First Jam" e "Senza tregua"), con una ritmica raffinata a supporto dei fraseggi giocati dalle tastiere di Gianfranco Pinto. Il brano più lungo in assoluto è "E' triste il vento" (che è anche l'unico cantato) della durata di oltre 16 minuti. Al termine di questo brano e della conclusiva "Senza tregua" si sentono degli applausi. Non mi è chiaro se trattasi realmente di registrazioni live (dubito molto) o se gli stessi sono stati aggiunti in studio. In ogni caso è bello scoprire come nel 1977 qualcuno creava ancora suoni così meravigliosi. Gustatevi questo piccolo capolavoro nascosto dalla prima all'ultima nota. Buon ascolto.



Post by George

martedì 27 maggio 2025

Paolo Sereno - Da Margherita di Savoia all'eccellenza fingerstyle (2004-2023) - part 1 (special post by Giudas)

 

BREVE PREMESSA BY GEORGE

Il nostro amico e storico collaboratore Giudas non finisce mai di stupirci, sempre alla ricerca di musicisti e gruppi quasi sempre poco conosciuti ma meritevoli di grande attenzione. Questa volta, per tutti gli appassionati del bel suono della chitarra acustica, suonata con la tecnica del fingerstyle, abbiamo un protagonista di eccellenza, Paolo Sereno, con la sua intera discografia. Per questa ragione dividerò il post, piuttosto corposo, in due parti, giusto per non "rimpinzare" troppo gli amici della Stratosfera e dar loro il tempo di assimilare i lavori qui proposti un po' per volta. Come sempre Giudas ha curato il post anche sotto il profilo dei testi. Mi permetto solo di fornire il mio piccolo contributo proponendo una stringata biografia del musicista in questione. 


BIOGRAFIA DI PAOLO SERENO
    (dal sito "villaggio globale"))

Definito da Don Ross “Italy’s grooviest guitar player!” Paolo Sereno è stato scoperto da Marcel Dadi nel 1996 e nel corso degli anni si è esibito con Michael Manring, lo stesso Don Ross, Jackie Perkins, William Ackerman, Antoine Dufour, Andrea Costa dei Quintorigo e jazzisti come Stefano Fariselli e Leo Gadaleta. La chitarra viene suonata nella sua interezza e utilizzata anche in modo percussivo al fine di racchiudere in un unico arrangiamento la melodia, l’accompagnamento armonico e il set percussivo con risultati di alto livello stilistico e di coinvolgimento emotivo della platea. Nel 2017 si esibisce in 5 diverse date in Colombia, ospite del Festival Internazionale di chitarra di Cartagena de Indias e a Bogotà ospite della Universidad de Los Andes. Nel 2003 Paolo ha vinto il Primo Posto del NEW ACOUSTIC SOUNDS di Sarzana (SP) nell'ambito del Festival Internazionale di Chitarra Acustica quale miglior autore e performer di brani originali per chitarra. 


Dal 2011 al 2014 si esibisce all’estero, invitato due volte consecutive al Festival di Shanghai, quindi compie un tour di dieci concerti in Olanda e suona al Festival di chitarra classica di Banja Luka. Viene invitato in Austria da Thomas Leeb per le masterclass austriache e compie un tour di un mese in Asia esibendosi per la seconda volta a Singapore e poi ancora a Pechino, Xian, Hong Kong e Kuala Lumpur.
Ed ora la parola passa all'amico Giudas

POST BY GIUDAS

A Margherita di Savoia (NDR - comune in provincia di Barletta-Andria-Trani in Puglia) esiste una associazione “Amici della Musica” che, come ho scoperto di recente, funziona come una vera e propria macchina da guerra. Trattasi veramente di persone comuni, unite da una comune passione per la musica, di ogni genere e tipo. A parte la passione musicale non hanno altri mezzi: per dire, tengono i concerti in una sala parrocchiale che viene loro amichevolmente concessa, la cui capienza a stento raggiunge i cento posti, e le sedie sono quelle di plastica che si usano negli stabilimenti balneari, ma il vantaggio è che i concerti hanno sempre un sapore molto intimo, oserei dire a conduzione familiare…
Sono tenaci e testardi e riescono ad invitare e a far suonare delle vere e proprie eccellenze musicali, spesso di fama nazionale o mondiale, ma sconosciute ai più. Questa ultima cosa, oramai lo avrete capito, è per me un richiamo irresistibile visto che mi piace conoscere cose che ancora non conosco. Se a questo aggiungete che uno dei più attivi soci è da trent’anni un mio amico che mi avvisa periodicamente sulla loro programmazione musicale, allora il gioco è fatto.


Ciro Zeno, l’amico di cui sopra, è un ingegnere specializzato in saline (ricordo ai più che Margherita di Savoia è sede della più grande salina di Europa) ed è anche un raffinato chitarrista amatoriale. Quando Ciro Zeno mi invita a partecipare ad un concerto di Paolo Sereno, mi viene spontaneo chiedergli: “e chi diamine è ?” Oggi so che è uno dei più validi chitarristi italiani di fingerstyle , ma allora non sapevo neanche che esistesse (per la cronaca, al momento non ho proprio detto “diamine”, ma lascio a voi la gioia di risolvere il mistero linguistico…). Un rapido accesso ad internet mi fa scoprire che razza di mostro musicale sia Paolo Sereno e per uno come me che si pregia di avere una cultura musicale vasta, questa mancata conoscenza è una macchia da eliminare quanto prima.


Ovviamente chiedo a Ciro Zeno di farmi da gancio con Paolo Sereno e scopro che il problema semplicemente non esiste in quanto non solo Paolo Sereno è di Margherita di Savoia come Ciro Zeno (anche se ora vive a Fidenza) ma i due si conoscono da una vita in quanto i rispettivi padri lavoravano insieme presso la Salina e le famiglie si frequentavano – hanno di fatto iniziato insieme a suonare. Dopo di che Paolo Sereno ha fatto della musica la propria vita, mentre Ciro Zeno ha scelto altre strade – insomma, meglio di così … 
Le informazioni che seguono sono il frutto delle ricerche su internet e delle informazioni avute direttamente dall’amico Ciro Zeno e da Paolo Sereno, che non ho mancato di conoscere ed intervistare a concerto finito (purtroppo uno scappa-e-fuggi di pochi minuti). Gli ho presentato la Stratosfera al meglio delle mie capacità ed ho ottenuto piena e completa licenza di pubblicare tutto il suo materiale discografico  e, se tanto mi dà tanto, abbiamo da oggi un nuovo seguace del blog.  L’esserci scambiati i rispettivi recapiti telefonici e mail ha reso questo post più completo in quanto il contatto diretto mi ha reso possibile colmare alcune lacune.


Attualmente la discografia di Paolo Sereno si compone dei seguenti lavori:

1 - Fingerstyle & Fingercussion Guitar Method (2004)
2 - The Movie Concert (2009)
3 – Con la chitarra (2019)
4– Vulcano (2019)
5 – Umanitaria (acoustic)  EP (con Marco Messina) (2023)

Fingerstyle & Fingercussion Guitar Method (2004)


TRACKLIST:

01. First beats with E bass - 1:20
02. E on second string & A major scale in fingercussion - 1:05
03. Fingercussion melody and first chord progression - 0:53 
04. Exercises 3 and 5 - 0:37
05. Swingin agogo and first blues triplets - 1:02 
06. Melodic and rhythmic formulas ex from 7 to 9 - 1:07 
07. Exercises 10 and 14 old & new - 0:45 
08. Exercises 11 and 13 E minor sixths and walk in Ebmaj - 0:32 
09. E min jazz & blues and fingercussion melody with bass - 1:03 
10. Study 2 Cubanini - 1:10 
11. Study 5 Song For Waldo - 0:56 
12. Fingercussion Studies 1 and 3 - 1:10


Il primo album è semplicemente un metodo per chitarra che, attraverso una serie di esercizi via via più complessi, insegna al chitarrista i primi rudimenti del fingerstyle. Un consiglio: ascoltatelo solo se siete chitarristi convinti e volete imparare la tecnica, altrimenti passate oltre – l’ascolto fine a se stesso potrebbe risultare di una noia mortale (per quanto gli ultimi brani sono piacevoli anche al solo ascolto).
Gli stessi titoli indicano palesemente la loro funzione di eserciziario: L’ho inserito in questo post perché io sono un inguaribile completista, perché anche qualcuno di voi potrebbe esserlo, e perché rappresenta comunque l’esordio discografico di questo artista, il quale, proprio l’anno precedente (2003) ottiene il riconoscimento ed il premio come miglior chitarrista italiano emergente. Col tempo (e si sente!) è nel frattempo emerso del tutto.


D’altro canto, se sentire la musica suonata da Paolo Sereno è una esperienza musicale fantastica, andare ad un suo concerto è irrinunciabile – non solo è un buon affabulatore, dotato di un senso dell’humor che rende sempre gradevole qualunque esibizione, ma “vedere” il modo in cui suona vale da solo il biglietto.
E qua, per i non musicisti (ma anche per i musicisti meno smaliziati) occorre spiegare brevemente cosa è il “fingerstyle” ed il “fingercussion”. Un esempio calzante sono i brani per sola chitarra acustica che Steve Howe (il chitarrista degli Yes) propone da decenni nei suoi concerti. La chitarra suonata è una ma, se chiudete gli occhi, vi sembra che ce ne siano due o tre. A questo aggiungete, in contemporanea, che le dita battono anche ritmicamente sul legno della chitarra a mo’ di percussione. Questo, in sintesi, è il fingerstyle e il fingercussion (più tecnicamente diremo che è una evoluzione del finger-picking).

The Movie Concert (2009)


TRACKLIST:

01. Mission Impossible - 2:16
02. Cheek to Cheek - 3:28 
03. Nuovo Cinema Paradiso - 4:08 
04. Last Train Home - 3:26 
05. Peter Guinn Theme - 2:34 
06. La vita è bella - 3:11 
07. Forbidden Colours - 4:32 
08. Prayer - 3:12 
09. Vele di Settembre - 4:42 
10. Danza Bianca - 5:26 


Un secondo lavoro, “The Movie Concert”, che di fatto è il primo vero e proprio lavoro musicale originale, prende piede nel 2009 – i brani prediligono ancora la chitarra in solitaria ma vi è già un primo accenno, in un paio di essi, ad una concertazione accompagnata da altri strumenti. Le composizioni, ancora un po’ timide, iniziano a prendere forma compiuta. Molti brani sono cover rifatte in modalità fingerstyle. La sequenza dei brani “Prayer” “Vele di Settembre” e “Danza Bianca” rappresenta una trilogia che, come mi è stato spiegato da Paolo Sereno, riporta alle usanze delle città costiere pugliesi di oltre un secolo fa, in particolare del Salento, ove gli uomini andavano per mare con assenze anche di oltre una settimana (sperando di rientrare con tanto pesce pescato) mentre le donne rimanevano a casa ad accudire alla stessa ed ai bambini.


In “Prayer” gli uomini partono verso il largo mentre le donne restano a pregare per l’incolumità degli stessi. In “Vele di Settembre” (che lo stesso Paolo fa notare sia stato scritto in Gennaio) si respira l’atmosfera delle barche lanciate al largo sospinte dai venti. In “Danza Bianca” le barche rientrano e tutto il paese fà festa con canti e balli – il titolo è un arguto doppio senso, in quanto, dopo una settimana e oltre di assenza degli uomini, la danza bianca rappresenta sia i festeggiamenti del paese tutto, che quelli, più privati e sotto le lenzuola, delle coppie che si ritrovano.


E qui si conclude la prima parte dello speciale dedicato a Paolo Sereno. Nella seconda presenteremo gli ultimo tre lavori, quelli più recenti, dal 2019 al 2023. Per il momento, oltre a ringraziare Giudas, vi auguro buon ascolto.

LINK Fingerstyle & Fingercussion Guitar Method (2004)
LINK The Movie Concert (2009)

Post by Giudas (with a little help by George)