domenica 22 gennaio 2012

Serie "Cantautori ai margini" n° 6 - Leone Tieri- 1970 - Un fiore sulla Mondezza


TRACKLIST
:

01 - Breve volo del gabbiano rosa
02 - Ballo della vita
03 - La corte
04 - L'uomo che stava per diventare pazzo
05 - San Michele Arcangelo
06 - Il paese delle streghe
07 - Un fiore sulla mondezza
08 - Il sogno di leone
09 - La pietà
10 - Passo verso il buio
11 - Madre

Perchè questo cantautore appaia in questo blog, dedicato alla musica prog, ce lo spiega benissimo l'esperto Augusto Croce, dal suo ottimo sito Italianprog.com:

"Con il nome di Lino Tieri questo cantautore di Pescara aveva già pubblicato dei 45 giri a partire dal 1964, come solista e con due gruppi beat romani, i Little Boys e successivamente i Jaguars. Il suo raro e costoso album del 1970 contiene 11 canzoni con buoni testi, musicalmente si tratta di ballate dal vago sapore psichedelico; la presenza dei due Chetro & Co. Franco Coletta ed Ettore De Carolis, nonché di Vittorio Nocenzi del Banco del Mutuo Soccorso ne conferma la qualità. È curioso notare che ben quattro brani dell'album di Tieri sono stati inseriti dalla cantante Louiselle in un suo album del 1974, Ispirazioni."

Si ringrazia il gentilissimo Grog per l'ennesimo upload offerto a tutti noi della Stratosfera...

Buon ascolto e alla prossima e grazie a Grog, che si sta seriamente impegnando per ridurre al lumicino la wishlist della stratosfera...

LINK

7 commenti:

  1. Mi permetto di aprire una discussione sul blog. Sotto il cappello del prog rock italiano c'è veramente di tutto: dall'hard rock dei Moby Dick al jazz-rock del Perigeo e degli Agorà, dalle sonorità etniche degli Aktuala e di Mauro Pagani fino ai cantautori ai margini, come in questo caso. Mi chiedo perché ad iniziare dai blog biblici, che sono per noi tutti un punto di riferimento (e sapete a chi mi riferisco) per giungere alle pubblicazioni dedicate al prog nazionale (ho sottomano - tra gli altri - un volumetto della collana "Atlanti musicali" intitolato "Progressive italiano" della Giunti che inserisce anche i Toad) non appaia mai la discografia, almeno quella iniziale, di Angelo Branduardi. Credo che tutti noi abbiamo ascoltato i primi lavori del musicista lombardo, almeno Branduardi e La Luna: ebbene, non c'è proprio traccia di prog? Non c'è proprio traccia di prog nel disco live con il Banco del Mutuo Soccorso ("Concerto" del 1980) in occasione del tour "La carovana del Mediterraneo"? Mi sembra una forma di ostracismo immeritata. Branduardi non è solo "il topolino che mio padre comprò": proviamo ad analizzare bene la struttura musicale di alcuni suoi brani, leggiamo bene i nomi dei musicisti che hanno collaborato con lui. Forse potremo incominciare ad inserire qualche suo lavoro nel nostro blog. Potrebbe rappresentare un'inversione di tendenza rispetto alla sua esclusione dai blog dedicati al prog.
    Se Roby è d'accordo, gli invierò il link di un bootleg registrato a Verona, nel 1978, con Branduardi e BMS nel tour sopracitato. Poi ne riparleremo. Prog or not prog? A voi la parola, cari amici della Stratosfera.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Mi unisco alla discussione, molto interessante e pertinente a questa serie. D'accordissimo con George sulla stranissima esclusione, dalle "bibbie" sul rock progressivo on line, di Angelo Branduardi, un artista comunque al di fuori dei canoni canzonettistici comuni, che ha cercato uno stile personale molto legato alla ricerca folkloristica di suoni antichi e senza tempo. Un artista che ha collaborato, e a più riprese, con il gruppo per eccellenza del prog italiano, il Banco (come giustamente ci ha ricordato George. A proposito, pubblicherò davvero volentieri il bootleg del 1978 del ricciuto Branduardi con il Banco di cui hai parlato). Concludendo, forse la mancata inclusione di Branduardi nel cerchio, seppur molto allargato, del rock progressivo italiano, non sarà dovuta forse alla poca conflittualità socio politica della sua proposta musicale (in anni in cui, in un certo senso, rompere con il vecchio e stupire era caratteristica anche del mondo musicale), con conseguente (a quanto so) non partecipazione dell'artista agli eventi pop che fecero epoca in Italia in quegli anni?
    Anche questa spiegazione, comunque, non vale se pensiamo all'inclusione di altri artisti nel filone rock progressivo che poco o nulla ebbero a che fare con i movimenti sociali dell'epoca, dunque la questione rimane aperta...

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  4. Hi There!
    Potreste cortesemente ri postare this one?
    grazie anticipate e ancora auguri e complimenti per l'appassionato e competente lavoro in questa pagina necessaria!

    thegreek

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  5. puoi ricaricare, per favore? grazie...

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  6. Disco interessante ma non memorabile

    Michele D'Alvano

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