domenica 28 aprile 2013

1972 - Capsicum Red - Appunti Per Una Idea Fissa

Nati dalle successive modificazioni del gruppo beat "I Prototipi", i Capsicum Red sono quattro musicisti di Treviso dai cognomi inequivocabilmente Veneti: Steffan, Canzian, Bolzan e Balocco. Di solito, li si ricorda più che altro perchè il loro chitarrista Bruno Canzian entrò nei Pooh al posto di Riccardo Fogli ma, nella realtà, furono piuttosto attivi a partire dal 1971, anno in cui vennero scritturati per l'etichetta Bla Bla in buona compagnia con Franco Battiato, gli Osage Tribe, Juri Camisasca, i Genco puro & Co. e gli Aktuala (Pubblicato da J.J. JOHN).

I primi due 45 giri a nome di Capsicum Red sembra non vennero registrati dal quartetto di cui sopra, ma dal solo Canzian (soprannominato "Red" da Pino Massara, patron della discografica Bla Bla) che si avvalse dell'apporto di due diverse backing bands: nel primo singolo, "Ocean" (poi diventato sigla della trasmissione televisiva "E ti dirò chi sei"), venne affiancato da cinque anonimi turnisti e nel secondo, "Tarzan" (scritto apparentemente due anni prima), dal gruppo londinese degli "Stone the Crows" e da Franco Battiato, autore del brano.
Riguardo a questa ultima collaborazione, c'è da dire che, anche se Battiato ebbe molto a sminuire questo rapporto ("facevamo parte della stessa etichetta, tutto lì" FONTE: "RARO"), è comunque assoldato che avesse stretto amicizia con Canzian che lo ricorderà come un "bravo ragazzo e ottimo musicista" (FONTE: REDCANZIAN.ORG)
(Pubblicato da J.J. JOHN).

Al principio del 1972 però, Bruno "Red" Canzian, si stanca sia del suo ruolo di "finto Inglese", sia del groove commerciale di cui erano intrisi i singoli sinora prodotti: (diciamo un sound a metà tra i Beatles e le prime ballate di Bowie) e chiama a raccolta gli ex colleghi dei Prototipi Mauro Bolzan (diplomato in pianoforte), Walter Gasparini (secondo chitarrista nei Prototipi ed anche bassista in sostituzione di Paolo Baratto) e Paolo Podda (batteria).
Poco dopo, a seguito della partenza di Gasparini per il servizio militare, il gruppo subisce un ulteriore rimpasto. Entrano Paolo Steffan al basso e il batterista Roberto Balocco (ex Panna Fredda), costituendo così quelli che saranno i Capsicum Red definitivi e gettandosi coraggiosamente nella musica d'avanguardia. Il risultato è l'album "Appunti per un'idea fissa", sempre prodotto da Pino Massara e dotato tra le altre cose, di una superba veste grafica opera della Al.Sa di Gianni Sassi
(Pubblicato da J.J. JOHN).

La prima facciata del disco è completamente occupata dalla rivisitazione in chiave rock della "Patetica" di Beethoven in cui si intravedono le indiscutibili virtù strumentali del quartetto. Sin dalle prime note emergono infelicemente degli abnormi difetti di produzione: suoni impastati, mixaggio discutibile ed una resa dinamica davvero modesta che penalizza ogni sforzo dei quattro nel rendere abbordabile un brano già di per se complesso. "A bit like some old parmaggiano that has not aged well" ci farà impietosamente osservare un critico inglese di Progarchives.
Tutto questo pastone timbrico si ravvisa anche nel secondo lato, laddove dove gli strumenti della classicheggiante "Lo spegnifuoco" e il canto della più evocativa "Equivoco", vengono svilite da un suono confuso in cui le dominanti medie sottraggono corpo e dinamica a tutto il lavoro delle frequenze più estreme, sia basse che acute
(Pubblicato da J.J. JOHN).

La melodica "Rabbia e poesia" in stile Banco, che lascia più spazio agli strumenti mediani dello spettro acustico (chitarra, voce, piano), ne esce un po’ meno penalizzata anche se non risparmia all'ascoltatore un bel salto sulla sedia quando interviene la piena orchestra finale.
Chiude il disco la splendida "Corale" che da sola surclassa buona parte dei gruppi underground che si muovevano nel 1972.
Purtroppo il pubblico punì i "Capsicum Red" con un completo disinteresse commerciale.
Tempo ancora per un 45 promozionale ("In una sera"/"Un Fiore") e il gruppo si sciolse.
Com'è noto, Canzian trascorse un breve periodo con gli Osage Tribe per poi essere scelto dai Pooh tra oltre cento pretendenti e Steffan costituì il duo melodico Genova & Steffan.
Più avanti con gli anni Paolo Steffan, rimasto amico di Red, disegnò per i Pooh il celebre logotipo, in uso ancora ai giorni nostri. (Pubblicato da J.J. JOHN)



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5 commenti:

  1. Grazie per questo gioiello, con tutto e bonus track... Saludos desde Mexico. Gracias!

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  2. Balocco è un cognome piemontese, infatti il batterista Roberto Balocco è di Torino.

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  3. Grazie! potete aggiornare il link?
    Saluti

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  4. Disco dignitoso ma non imprescindibile e con una resa sonora alquanto discutibile

    Michele D'Alvano

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