mercoledì 9 ottobre 2013

1999 Anatrofobia - Ruote Che Girano A Vuoto

Pur non sentendosi parte di una qualche scena specifica, Anatrofobia, gruppo avantgarde di origine piemontese, sente di essere sintesi di esperienze di diversissima estrazione. Il loro jazz-rock incandescente e iperbolico è denso di rimandi e citazioni.

1990
Nasce a Perosa Canavese (TO) Anatrofobia

1994
Il terzetto inizia il proprio percorso alla ricerca di una musica di estrazione popolare personale, fatta di scrittura ed improvvisazione, acustica ed elettronica, spontaneità e premeditazione

Alessandro Cartolari - Alto Sax ed Elettronica

Luca Cartolari - Basso Elettrico ed Elettronica

Andrea Biondello - Batteria

1997
Dopo un paio di anni di concerti e prove, il terzetto Perosiese decide di incidere il proprio esordio discografico. Il CD "Frammenti di durata" registrato il 26 e 27 Agosto al "Colori Sound Studio" di Elena Bazzano viene prodotto dalla CMC di Torino (Actis Dato, Enten Eller, Art Studio)


1998
Mentre il CD d'esordio viene ben accolto dalla critica specializzata, il terzetto lavora al nuovo materiale e continua la propria attività concertistica. Nell'inverno si aggiunge al terzetto Mario "K" Simeoni (Ex-Enten Eller) con i suoi flauti, sax tenore, melodica ed altri tubi sonori

Tra Febbraio e Marzo viene registrato il secondo CD "Ruote che girano a vuoto". Le registrazioni avvengono sempre nello studio di Elena Bazzano a Lessolo (TO). Il CD viene prodotto dalla ZZZ di Fabrizio Palumbo (Larsen) e distribuito da Audioglobe. Il secondo lavoro (grazie anche al notevole contributo di Simeoni) articola ulteriormente la proposta del gruppo nella direzione di una musica di estrazione popolare, in cui l’improvvisazione, per lo più corale, ha ruolo di appropriazione emotiva del molteplice contenuto tematico. "Ruote" viene riconosciuto da alcuni giornalisti di Blow Up come uno dei migliori cd italiani dell'anno.

 1. Ultimo rinvio
2. Nero di seppia
3. Tracers
4. Musica a piccole dimensioni
5. Serie
6. Legatura in pelle
7. Aceto arcobaleno
8. Casa chiusa
9. Ritorno al silenzio



di Alessandro Besselva, 06/10/1999
Impresa spericolata, per il recensore, descrivere questo secondo cd dei canavesi Anatrofobia. Spericolata soprattutto la musica che il trio, ora quartetto con l'ingresso del flauto di Mario Simeoni, propone alle nostre orecchie, forse troppo addomesticate a prodotti "facili" ed omologati. Nel corso di appena 37 minuti, i nostri plasmano forme sonore astratte, un po' come i disegni di copertina, e ci guidano dove magmatici borbottii di basso, "tubi sonori" utilizzati in modo poco ortodosso, una batteria alla ricerca di un ritmo personalissimo, a volte sotterraneo e a volte chiassoso, mettono in scena il suono delle "ruote che girano a vuoto". E' musica addomesticata a fatica, anzi, la sua essenza sta proprio lì, nel sottile equilibrio tra materia informe e forma modellata, anche se i momenti "melodici" non mancano, nel mood quasi romantico di Nero Di Seppia come nella schizoide marcetta circense di Ultimo Rinvio, le cui bordate di basso cozzano contro gli spigoli della batteria che sostengono il sax immaginifico di Alessandro Cartolari. Da escludere categoricamente, poi, che tali partiture astratte siano freddi esercizi cerebrali, gli Anatrofobia ci litigano col suono, si sporcano, si rotolano nel fango, la lotta è dura, senza esclusioni di colpi. Un invito neanche troppo velato ad osare di più ed andare al di là delle consuetudini, nell'ascolto come nella produzione musicale; loro il guanto lo hanno gettato, ora tocca a voi accettare la sfida.





4 commenti:

  1. ottima scelta e bellissimo post.
    Caro Amico,
    sfondi una porta aperta... gruppo immenso!!
    per chi fosse interessato... può contare anche su di me:
    discografia completa + 2 o 3 concerti,
    + un paio di cd-r dei MARGINE = Anatrofobia + Stefano Giust (titolare dell'etichetta Setola di Maiale e di innumerevoli progetti musicali)
    ah dimenticavo..
    li ho visti anche dal vivo nel 2002 e hanno confermato tutto il loro talento...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao, sarei interessato a tutto il materiale che hai citato compreso "Ruote che girano a vuoto" che non riesco a scaricare da questo bellissimo blog. Dove posso trovare il link?

      Elimina
    2. Perchè non riesci a scaricare? Funziona regolarmente! Clicca su LINK e vedrai che parte....

      Elimina
  2. Diciamo che ad Odiladilu lascio i concerti e le chicche, Io posso fornire il resto: Frammenti di durata, lecosenonparlano, Tesa musica marginale, Brevi momenti di presenza...

    RispondiElimina