TRACKLIST
01 Introduzione
02 Jesce sole
03 Madonna de la grazia
04 Sia maledetta l'acqua
05 Li 'ffigliole
06 Vurria addaventare
07 Cicerenella
08 Si li ffemmene
09 Vintitré li fronne
10 Vulumbrella
11 Serenata di Pulcinella
12 Tammurriata
FORMAZIONE
Nunzio Areni - flauto traverso, ottavino, flauto dolce, flauto da banda
Roberto De Simone - tammorra, campanelli
Fausta Vetere - canto, chitarra
Patrizio Trampetti - canto, chitarra, mandoloncello, thiorba
Eugenio Bennato - canto, chitarra, mandoloncello, mandola, arpa portativa
Giovanni Mauriello - canto, putipù, scetavajasse
Giuseppe Barra - canto, tamburello, castagnole
Album storico, una delle pietre miliari del folk italiano. Non ci sono altri termini per definire questo grande e (purtroppo) misconosciuto capolavoro della NCCP, registrato dal vivo il 23, 24 e 25 marzo 1973 al Teatro Gioacchino Belli di Roma. Il disco in vinile è oramai fuori catalogo da anni. Ma una copia è ancora presente nella mia fonoteca per cui ho pensato di condividerlo con gli amici che ci seguono da anni. Francamente non mi risulta che sia stato oggetto di ristampa in CD, ma potrei sbagliarmi. Il disco è il terzo, in ordine cronologico, pubblicato dalla NCCP, dopo quello di esordio del 1971 e il doppio del 1972, entrambi intitolati semplicemente "Nuova Compagnia di Canto Popolare". Questo fu il primo album inciso per l'etichetta EMI (i due precedenti uscirono per la piccola etichetta Rare) e precedette di un anno quel capolavoro che fu "Li sarracini adorano lu sole", già postato qualche settimana fa. La formazione è quella classica, con Eugenio Bennato, Roberto De Simone, Fausta Vetere, Patrizio Trampetti & co. Parte dei brani presenti in scaletta sono tratti dai primi due album, altri restano patrimonio esclusivo di questo disco.
Post by George
Io veneto che amo la musica folk partenopea! Devo essere proprio fuori di testa.
RispondiEliminaEppure il patrimonio culturale di tutti i popoli deve essere materia prima per il progresso di qualsiasi civiltà. Domenica alla festa etnica ho ascoltato e parlato con un africano della etnia mandinka ( non so se si può dire così ) e mi parlava che lui fa il cantastorie come lo faceva il padre, il fratello, il nonno, e così indietro nel tempo. Abbiamo parlato di figli da allevare, mogli da amare, lavoro ed altro, tutto questo mentre suonava la Kora, uno strumento stupendo dal suono simile all'arpa, ma suonato in maniera ritmica molto simile alla chitarra, ma con due mani.
Tutto questo può essere progressive? Io penso di si, come la musica italiana, e quindi anche la NCCP, ha portato e porta a incontri con culture diverse, così può e deve essere questo blog.
Complimenti per il post che mi mancava. Anche l'etnia veneta ha i suoi cantastorie, e a chi possiede del materiale chiedo gentilmente di postarlo.
Grazie per il tempo che trascorro con Voi.
Frankoff
Grazie a te Frankoff per il tempo che ci dedichi e soprattutto per quello che scrivi. Tra parentesi possiedo una Kora che ho imparato a strimpellare in Africa dove ho conosciuto musicisti incredibili che sapevano maneggiare con estrema destrezza questo magnifico strumento. A proposito di provenienze, se un veneto ama il folk partenopeo cosa dovrebbe dire un umile cittadino di Aosta? Tra l'altro in Valle d'Aosta il patrimonio musicale folkloristico è ricchissimo e vi non gruppi che studiano, ricercano e ripropongono musiche etniche dell'area alpina (incluse le confinanti Francia e Svizzera), suonate con strumenti tradizionali, dall'accordéon alla ghironda. Prima o poi proporrò uno di questi dischi di nicchia su queste pagine, Ciao
RispondiEliminaGrazie della chicca!
RispondiEliminaDimenticavo: potete postare i Musicanova? Particolarmente l'omonimo Musicanova del '78 e via via gli altri? Vi ringrazio in anticipo, già sicuro che farete tutto il possibile per esaudire. Grazie.
RispondiEliminaI Musicanova sono in programmazione. Abbi fede, davide
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RispondiEliminaGrazie in anticipo.
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