lunedì 22 giugno 2015

Pino Masi - I clcli creativi: Compagno sembra ieri (1976) e Alla ricerca della madre mediterranea (1978)


Probabilmente era giunta l'ora di dedicare un omaggio a Pino Masi sulle pagine della Stratosfera. Personaggio impegnato politicamente, autore di numerosi dischi legati alla lotta di classe, ma anche uomo e artista protagonista delle illusioni e delle disillusioni di quel decennio travagliato che furono gli anni '70. Pino Masi, l'autore della "Ballata del Pinelli", non ha ancora deposto le armi. Ancora oggi la sua voce calda e profonda e le sue canzoni dai testi taglienti sostengono le battaglie degli operai, degli insegnanti e di tutte quelle fasce di lavoratori che faticano a trovare risposte e giustizia. Il primo ciclo artistico di Pino Masi, siciliano di nascita ma pisano di adozione, nasce sul finire degli anni '60, con il Canzoniere Pisano prima e il Nuovo Canzoniere Italiano poi, alla ricerca delle radici della musica popolare. Collabora e canta con artisti del calibro di Dario Fo, Rosa Balistrieri, Giovanna Marini, Ivan Della Mea. Musica e politica vanno a braccetto: è stato militante di Lotta Continua (di cui scriverà l'inno), di Potere Operaio a Pisa e dei Circoli di Ottobre. Le sue canzoni di lotta troveranno posto in numerosi dischi (singoli e 33 giri), tutti pubblicati dall'etichetta "I dischi del sole". Nel 1968 esce il suo primo lavoro, "Canzoni per il Potere Operaio" al quale seguiranno altri album fino a giungere al 1976, con la pubblicazione di "Compagno sembra ieri", album con cui Pino Masi chiude (ma solo temporaneamente) il suo primo lungo ciclo musicale. Seguirà due anni dopo un disco di musica etnica, pubblicato dalla Cramps, che lo allontana dalle canzoni di protesta e di incitamento alla ribellione che avevano caratterizzato il periodo precedente. Informazione di servizio: entrambi i dischi sono tratti dal vinile originale. I file sono due per ogni disco, lato A e lato B. 

Pino Masi - 1976 - Compagno sembra ieri (vinyl version)


TRACKLIST

Lato A
1. Povero Mario
2. Ballata della bussola
3. Il soldato Bruna
4. Per Claudio Varalli
5. Eccoti lì a pensarla

Lato B
6. Fatima e Fawzia
7. Sulla strada di Ibiza
8. Stai morendo compagno
9. Compagno, sembra ieri
10. Perché lo fai, amico


Questo disco è in qualche modo la summa della prima stagione musicale di Pino Masi. I testi sono decisamente forti, diretti e senza metafore: si va dall'attacco diretto ai "padroni" (Povero Mario), all'antimilitarismo (Il soldato Bruna), dal dolce amore impossibile tra due donne (Fatima e Fawza), al rimpianto e alla rabbia (Stai morendo compagno). La voce profonda e un po' roca ricorda molto da vicino quella di Fabrizio De Andrè (con il quale Masi era amico e collaborò addirittura all'organizzazione del primo concerto di Faber, nel 1975 a Pisa). Le ballate sono sostenute prevalentemente dalla sua chitarra acustica, anche se in alcuni brani trovano spazio gli altri strumenti. "Compagno sembra ieri" è un disco che va ascoltato e "letto" come un libro di storia, pagine che vanno sfogliate con la giusta calma e attenzione, con la raccomandazione di collocarle nella realtà italiana di 40 anni fa (anche se qualcosa di attuale è rimasto).

Pino Masi "on the road"
 
Pino Masi - 1978 - Alla ricerca della madre mediterranea 
(vinyl version)


TRACKLIST

Lato A
1 Un giorno a Tangeri 
2 Festa al campo profughi 
3 Procurate moderare 

Lato B
4 Terrasini perché
5 Abballati abballati 
6 Marrakech insieme 


FORMAZIONE

Pino Masi (voce, chitarra ritmica)
Rafael Garrett (clarinetto, flauto, basso) 
Roberto Della Grotta (basso),
Lucio Fabbri (violino) 
Luca Cecchetti (rumori)


Secondo ciclo creativo per Pino Masi. Due anni dopo le ballate antimperialiste e antifasciste viene dato alle stampe un disco sorprendente che nulla ha a che vedere con la produzione precedente. "Alla ricerca della madre mediterranea" (il titolo è esplicativo) è un disco incredibile, ancora oggi freschissimo, fatto di musica purissima, un crogiolo di sonorità mediterranee, di strumenti etnici, di canti che si ispirano alla tradizione magrebina. Il disco, pubblicato dalla Cramps nel 1978 e prodotto da Lucio Fabbri (che suona anche il violino) inizia in modo sommesso: Una giornata a Tangeri e Festa al campo nomadi sono brani sostenuti dalla chitarra acustica e dalle mille percussioni (fantasmi del Claudio Rocchi più etnico), anche se non mancano (potevano forse?) i testi inneggianti alla rivolta (Festa al campo nomadi). Il lato B si apre con la deliziosa Terrasini perché, dove la chitarra di Pino Masi e il violino di Lucio Fabbri dialogano incessantemente. E' solo il preludio ad un crescendo costante che passa attraverso il folklore napoletano di Abballati abballati  per giungere a quell'esplosione di canti e suoni che caratterizza il gran finale (Marrakech insieme). Un album assolutamente affascinante che, se ben ricordo, è stazionato per qualche tempo nella wishlist del nostro Captain. E ora spazio alla musica e, visto che sono sempre ben graditi, ai vostri commenti.



Pino Masi today

Post by George

5 commenti:

  1. Pino Masi ora gira per Pisa, suonando in strada. Vorrei segnalare il divertentissimo film 'I primi della lista', che narra la storia, realmente avvenuta, di Pino Masi e di altri due amici che, per paura di un golpe, chiedono asilo politico in... Austria. Ovviamente vengono respinti e tornano a Pisa, con lo scorno di tutti.
    Nei titoli di coda compaiono i veri protagonisti e che fine hanno fatto.

    RispondiElimina
  2. Veramente carissimo buonista non da ora ma da cinquanta anni pino canta, anche, per le strade di Pisa e dovunque sia possibile ed utile. Capisci? Fa il cantastorie, cantare per strada è il suo mestiere. Un mestiere bellissimo.
    Pino campa facendo ciò che gli piace. E tu !?

    RispondiElimina
  3. Ilmagicoalverman si occupa di Elfi e Nani. Quelli che hanno il cuore troppo vicino al...verman

    RispondiElimina
  4. E guarda caso poi si é venuti a sapere del Golpe Borghese... pensa le coincidenze (divertenti, eh)

    RispondiElimina
  5. Alla ricerca della madre mediterranea è un disco davvero interessante

    Michele D'Alvano

    RispondiElimina