domenica 24 gennaio 2016

Serie "Beat, beat...Cos'era il beat?" n. 10 - I Rokketti - Singoli 1965-1967


Un bel ritorno alla gloriosa serie dedicata al beat italiano. A questo proposito ricordo agli altri blogger della Stratosfera che laddove esistono delle serie (nel nostro caso ce ne sono a bizzeffe) sarebbe bene utilizzarle...   Chi si ricorda dei Rokketti? Non molti, credo. Erano un gruppo beat - rhythm and blues della metà degli anni '60. guidati dai fratelli Mario e Santino Rocchetti. Quest'ultimo sicuramente vi dice qualcosa. 


TRACKLIST:

01. Il settebello - lato A, 1965
02. Zorba's dance - lato B, 1965
03. Goodbye my love - lato A, 1965
04. Chi vince in me - lato B, 1965
05. Una bambolina che fa no no no - lato A, 1966
06. Ha ha - lato B, 1966
07. Black time (versione italiana) - lato A, 1967
08. L'amaro in bocca - lato B, 1967
09. Black time (english version) - lato A, 1967
10. Mr. Gold - lato B, 1967
11. Ti rivedrò tra gli angeli - lato A, 1967
12. Non ti fermare mai - lato B, 1967

Bonus tracks

13. Wooly Bully / Candy Man - dalla compilation "Una serata al Piper", 1966


FORMAZIONE

Mario Rocchetti - voce, pianoforte
Santino Rocchetti - voce solista, chitarra solista
Gianni Bonavera - voce, sax, chitarra ritmica
Mario Paparozzi - voce solista, basso
Giorgio Grandi - voce, batteria
Tassilo Burckard - voce, batteria


I Rokketti nascono a Civitavecchia nel 1958 e hanno al loro attivo una storia alquanto curiosa. Infatti fin dagli esordi riscuotono un buon successo all'estero, inclusi Paesi come Svezia e Germania. Ma non basta: nel 1962 capitano ad Amburgo per suonare al "Blau Peter", un locale poco conosciuto a due passi dall'altrettanto poco conosciuto (allora) "Star Club" dove suona nello stesso periodo un gruppetto di Liverpool, certi Beatles, allora non ancora saliti nell'empireo. Narrano le cronache (ma non ci sono prove tangibili) che i Beatles andassero ogni tanto ad ascoltare i Rokketti al "Blau Peter". Vero o falso che sia, un velo di leggenda inizia a contornarli. Tornati in Italia, dopo i fasti in terra teutonica, i nostri si imbattono in Piero Focaccia (mister Stessa spiaggia stesso mare) che procura loro un contratto per un paio di mesi nel leggendario Piper Club di Roma. Correva l'anno 1965 (e i Beatles intanto erano già arrivati a "Help!"). Proprio durante una delle esibizioni al Piper vengono contattati dal proprietario della casa discografica CDB che li porta ad incidere i due primi singoli. Nel 1966 partecipano alla compilation "Una serata al Piper" con due brani inediti, Wooly Bully e Candy Man (qui incluse come bonus). Senza grande entusiasmo, sempre nel 1966, incidono una delle tante cover della Bambolina di Polnareff, una tra le più grandi cag... mai pubblicate negli anni '60. I Quelli ne registrano nello stesso periodo una loro versione, altrettanto brutta, ma che stranamente ottiene maggiore successo. De gustibus. 


E così arriviamo al 1967. I Rokketti prendono parte al mitico Cantagiro con Black Time, una loro composizione in perfetto stile rhythm and blues con testi che denunciano il razzismo. Il loro produttore tenta di lanciarli all'estero facendo loro incidere una versione cantata in inglese. Niente male. Il lato B contiene Mr. Gold, un brano utilizzato nella colonna sonora del film del 1966 "L'uomo dal pugno d'oro" del regista spagnolo Jaime Balcazar.  Non guardatelo. E' veramente orrendo. 


Si legge sul web, in una delle loro tante biografie, che uno dei fondatori del gruppo, Mario Rocchetti, non potè partecipare al Cantagiro perché contemporaneamente impegnato nel solito anno di naja. Dommage! E non rientrò nemmeno più nella formazione. Doppio dommage!! Ma ecco pronta la sostituzione. Il nuovo pianista è Gianni Flores. Siamo quasi alla fine di questa emozionante storia. Dopo il successo ottenuto al Cantagiro i nostri incidono ancora un 45 giri in puro stile rhythm and blues, Ti rivedrò tra gli angeli (allegria!) per poi dividersi lasciando un vuoto ancora oggi incolmabile.

Non prendete sul serio questa recensione, ragazzi. Mi sono solo divertito un po'. In realtà i Rokketti erano veramente bravi, anche se non tutti i brani possono essere definiti dei capolavori. Non incisero mai ufficialmente un LP. La loro intera produzione venne però raccolta in un CD nel 1996, ad opera della On Sale Music. Vi lascio con questo scatto alla Beach Boys che ci riporta indietro di un bel po' di anni. Alla prossima.



Post by George 

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