martedì 8 novembre 2016

Leo Nero - 1980 - Monitor (vinyl) - Repost with extra art & Top secret documents


TRACKLIST:

Side A - Leo Nero with Opitcal Band
01. Strada
02. Segmento
03. Piangi con me
04. Optical Surf Beat
05. Anaconda

Side B - Leo Nero Solo
06. Volpe robot
07. Il nuovo mondo
08. No no no no
09. Tell Me Why
10. Abat-Jour
11. Ne ieri né domani


Che Gianni Leone sia un musicista eclettico e uno sperimentatore è cosa nota.
Conclusa la prima esperienza con il Balletto di Bronzo (dopo le registrazioni di "Ys"), nel 1974 Gianni Leone lascia la band e da lì a poco assume il nome Leo Nero (a volte scritto Leonero) per intraprendere la carriera solista a Londra e a New York. Influenzato dalla scena musicale punk e new wave incide nel 1977 il primo album solista, "Vero", un lavoro splendido e ancora oggi di grande attualità, in parte intriso di echi prog. La vera novità giunge però tre anni dopo, con "Monitor", un disco assolutamente inusuale, che ha visto estimatori e denigratori spendere fiumi di giudizi. Io appartengo alla prima categoria e difendo l'originalità e la creatività di Leo Nero in questa sue seconda prova solista. "Monitor", registrato a Los Angeles, si divide in due parti ben distinte. Nella prima facciata Gianni Leone alias Leo Nero è accompagnato dalla Optical Band. Dalle informazioni in mio possesso si tratta di un gruppo formato da membri dei Plugz (band di Tito Larriva) quali Chalo Quintana, Steve Hufsteter, Scott Lipsker e Steve Sykes. Tutti i brani, specie i due strumentali che chiudono la facciata, sono all'insegna della sperimentazione elettronica. Si distingue una cover di Piangi con me, portata al successo dai Rokes, che ci rimanda direttamente a certe sonorità di Alberto Camerini o di Ivan Cattaneo.


Il brano di apertura, Strada, venne anche pubblicato come singolo. Per la cronaca in alcuni siti ho visto indicata una track 6 in coda alla prima facciata, dal titolo Leonero messa beat. Nei file in mio possesso, rippati direttamente dal vinile da un amico, questa traccia non è presente. Non conosco bene le ragioni. Sono certo che qualche amico saprà sciogliere i miei dubbi. La side B vede invece Leo Nero da solo, accompagnato dalle percussioni elettroniche e dalle sue tastiere. Questa, a mio avviso, è la parte più avant-garde. Condivido il giudizio di coloro che lo hanno accostato ai Devo (Volpe robot), agli XTC e ai primi Ultravox. Chissà voi cosa ne pensate. Intanto... buon ascolto.




E ad arricchire il tutto...
 Extra Arts & Leo Nero Secret Files by Frank-One


Ripostiamo questo bellissimo lavoro anni 80 di Gianni Leone, o Leo Nero che dir si voglia perchè, con la gentile partecipazione di Frank-One al post, siamo in grado di mostrarvi le art originali e complete dell'album, grazie alle belle scan da lui fatte direttamente dalla sua copia originale. E questo ci aiuterà a fare luce anche sul misterioso brano "Leo Nero Messa Beat", già citato in questo post da George. Ma lascio a Franco stesso il compito di chiarire questo arcano, non prima però di averlo ringraziato per queste belle immagini e per la gustosissima sorpresina finale, che io ho scherzosamente chiamato i "Leo Nero Secret Files", ovvero 2 documenti pdf di estremo interesse, ma anche per questo passo la parola al nostro amico più sotto. Un'ultima precisazione: per comodità, ho messo, a fine repost, un link ad una cartella contenente tutte le art ed i due famigerati pdf. Buon ascolto e buona lettura a tutti voi...


"Miei cari amici, ed ecco la clamorosa novità/verità riguardante LeoNero Messa beat. Come potete vedere sul retro della cover questo brano è annunciato, salvo poi scomparire nella tracks list del "centrino", e a livello di tracce essere assolutamente assente. Quindi da parte mia nulla per quanto riguardi i brani e la relativa lista, ma trovo ugualmente sfiziose, e quindi ve le invio, le foto della cover, dell'inner, dei centrini, ma soprattutto i 2 comunicati stampa di cui parlavo nei commenti e che vi allego. Fatemi sapere che ne pensate e prometto... di farmi vivo quanto prima. Vi abbraccio, a presto, Francone."


 Post scriptum by Captain al post scriptum by Frank-One in coda al repost del post originale by George (qui si rischia di diventare pedanti): essendo dei files segreti, ma soprattutto essendo dei pdf, per vederli dovete scaricare e scompattare la cartella al link qui sotto. Si tratta di materiali cartacei che girarono a loro tempo solo tra gli addetti ai lavori: penso che ben pochi finora abbiano avuto la fortuna di leggerli (e per questo sia gloria sempiterna al magnanimo e magnificente Frank-One). Per ingolosirvi ulteriormente, vi posto le prime righe dei due documenti, così gustose che non potrete fare a meno di correre a scaricare, per leggerli nella loro interezza...

 

 
Original post by George, extra info and art by Frank-One & Captain

15 commenti:

  1. Nel 1980 ero impegnato nel servizio militare, non avevo molto tempo da dedicare ai dischi e, comunque, quel poco che avevo lo impegnavo a rimpiangere la musica dell’adolescenza appena finita; cercavo di superare il trauma del punk – era arrivato così all'improvviso e io non ero preparato – e del successo mondiale di Bob Marley. Sia come sia, conoscevo e apprezzavo il Balletto di bronzo, un gran bel gruppo, parecchio interessante; invero, grazie alla fidanzatina dell’epoca, avevo ascoltato anche Vero (la collezione di dischi della fanciulla era più fornita della mia).
    Però ora basta con le rimembranze. Dipenderà dall'Autunno?
    Monitor appare, a un primo ascolto, in anticipo sui tempi, le sonorità sono fresche e sembra far riferimento a quel pop di inizio anni Ottanta sopportabile e dignitoso; è evidente che Leo Vero stava parecchio sul pezzo ed era al corrente dei nuovi fermenti musicali. Più che ai Devo – non ce li sento proprio ma è un'impressione mia –, direi che l'accostamento agli XTC e a primi Ultravox ci può stare. È un disco interessante e, anche se un po' lontano dalla musica che amo, lo riascolterò.
    Gici Emme.
    P.S.
    Si capisce molto che non amo gli anni Ottanta del secolo scorso?

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  2. Mah, qualcosa di interessante c'è nel disco, non c'è dubbio. Però... non mi affascina. Sembra lonanissimo da "Vero" e sono trascorsi solo tre anni.
    Enrico

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  3. Non mi dispiace affatto questo disco: ci sono dei brani ben riusciti che si ascoltano volentieri.

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  4. Amo tutto ciò che è a cavallo tra l'epoca prog classica e ciò che è successo dopo. Non conoscevo affatto questo disco: lo trovo molto interessante. Mimmo

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  5. Mi unisco al commento di anonimo di cui sopra, interessante album che però non tocca le mie corde, ma Vi prego, parere assolutamente personale che nulla toglie alla validità del post ed alla competenza del suo autore, e ci mancherebbe, non fosse altro per la stima e l'amicizia che a Lui mi unisce.
    Però credo questa volta di poter integrare io con una "zampata" niente male. Possiedo l'album in questione, ed in effetti al termine della prima facciata c'è questa misteriosa "LeoNero messa beat", quindi quanto prima produrrò al Nostro Capitano l'intero album, con foto di copertina e inner e soprattutto, udite udite, 2 comunicati stampa della CBO Records, editrice dell'album e sottobranchia della EMI Italiana, comunicati dati ai giornalisti ai tempi dell'uscita del vinile, il primo composto da 5 fogli, il secondo da 3, con firma autografa di Gianni Leone, anzi di Leo Nero, che ho avuto la fortuna di trovare nell'album acquistato a suo tempo di seconda mano, e che ben spiegano il cammino e le intenzioni dell'autore nella produzione del Long Playing in questione, insomma una di quelle cose che "a noi tanto ci piacciono". Quindi, ogni promessa è debito, a presto e buona salute a tutti, Frank - One

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  6. Veramente grazie, Questo si chiama "fare crescere un blog". Attendiamo (a breve. mi raccomando) le integrazioni.
    Ciao

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    1. IL tuo "a breve" è quanto di più meritato io mi sia potuto aspettare. Hai solo ragione, mio caro amico, e cercherò di provvedere al più presto. Frank - One

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    2. Non ho un granchè bel ricordo di quel periodo(musicalmente parlando). A suo tempo anche Il Balletto di Bronzo non mi ha mai entusiasmato,per questo non ho scaricato il file. Qualcuno dirà che non si puo' giudicare senza l'ascolto, ma io mi fido del mio intuito (forse a torto).Questo post non mi ha scaldato il cuore, ma sono talmente tanti quelli che hanno fatto il contrario che...Spero di non aver offeso nessuno, ma cosi la penso. Ciao a tutti. Ilario

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  7. Pardon, ma siete tutti un po veci rinc...amanti del fraseggio rock intelletual/acustic/trascinante (o manco...) e non vi rendete conto che quest'album é uno dei rari capolavori di rock italiano puro,con una vera hit underground come Strada, altro che Camerini e compagnia bella dell'epoca, ma come fate a non rendervene conto? Boh -eppur sarebbi un po' vecio anch'io, ma almeno non sono per cosi rinc... come voi! Scusate lo sfogo, ad maioram l'ardua sentenza -e grazie per il rip, é un po' che l'aspettavo. Vostro Indomito (from Paris, é forse viver nella madrepatria che vi rende cosi schizzinosi??)

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  8. Non vivo a Paris,sono anche un po' vecio (è un dato di fatto) e rinc...amante del...e anche schizzinoso, (questo aggettivo permettimi mi sa che appartiene piu' a te) ma se rilascio un commento almeno il nome lo metto. Ciao da un vecio rinc... Senza rancore. Ilario

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  9. Gente, una delle cose che mi fanno amare questo blog è che è uno dei pochi posti sul web in cui non ci si salta alla giugulare al minimo accenno di dissenso. L'amore per la musica, per "certa musica" ci ha riempito le vite, ci ha intimamente forgiato. A noi tutti. Per favore, non mettiamola sul personale. Detto questo, devo confessare che ho conosciuto Leo Nero sul tardi, un po' prima dei 30 anni, attraverso un 45 giri (Fremo/Sono stanco anch'io) raccattato a mille lire in un negozietto sotto casa. Da lì ho recuperato "Vero", che ho apprezzato, ma devo confessare che è proprio "Monitor" (trovato tempo fa da qualche parte nella rete) ad avermi fulminato. Anche io non amo gli anni Ottanta e gran parte del linguaggio musicale di quel decennio disgraziato, e proprio per questo apprezzo l'uso creativo e coraggioso che di quel linguaggio musicale ha fatto il buon Gianni Leone in questo album che non smette di stancarmi. Anonimo e Ilario, vi invito virtualmente al pub sotto casa e a far pace davanti a una media doppio malto.

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  10. Ma io non credo che anonimo volesse offendere nessuno, anche io in una chat di amici esordisco sempre con:"Ciao, banda di pirla!!!", peró essendo appunto amici ci si ride sopra! Sarà che io un pó rinc... mi ci sento!!! Ahahah!! Ed è proprio da vecio rinc...che non amo particolarmente questo album, tanto da non ricordarmi dell'arcano LeoNero messa beat. Sarebbe interessante sapere il motivo di una scelta così astrusa, ovvero brano inserito nella tracks lista sulla cover e poi scomparso nella realtà. Ho trovato invece davvero sfiziose le due cartellette che vi ho prodotto, cartellette che ai miei "occhi" (e non orecchie, stavolta è proprio il caso di dire) hanno fatto sì che ritenessi il buon GIANNI Leone alquanto...fuori come un balcone (che è sssolutamente un parere personale, e non vuole infangare l'opera magna validissima dello stesso). Bene, pippotto finito, mi auguro il tutto sia di vostro gradimento e vi saluto non prima di avere ringraziato i due squisiti ospiti che ci permettono di godere di questo meraviglioso blog, ovvero the Captain (Gloria sempiterna) ed il caro George. Buona salute a tutti, Frank - One

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  11. Grazie Frank - One, le cartellette che hai inserito son proprio spassose. Attendo con entusiasmo nuovi post, viva George e viva il Capitano.

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  12. Mi associo ai commenti positivi su questo post, per quanto il disco non sia certo tra i migliori del genere è comunque particolare e merita di essere ascoltato. Un ringraziamento particolare all'amico Frank - One per i reperti veramente MOLTO interessanti.

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  13. Disco non particolarmente riuscito . Molto meglio il precedente Vero del 1977

    Michele D'Alvano

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