lunedì 30 gennaio 2017

Giorgio Lo Cascio - 1976 - Il poeta urbano (vinyl) + bonus tracks


TRACKLIST DISC 1:

01. Il poeta urbano
02. Primo messaggio
03. Per te che mi sei compagna
04. Sull'orlo del vulcano
05. La baracca del vino a via Imbonati
06. Nebbia artificiale
07. Rotolando per le scale
08. Lo stadio e l'isola
09. Pegaso
10. Per liberare la mia terra

TRACKLIST DISC 2 (bonus tracks)

01. Giorgio Lo Cascio - Moneta di latta (live)
02. Giorgio Lo Cascio - Signora Aquilone (live)
03. Francesco De Gregori - Sotto il fuoco (testo di Giorgio Lo Cascio)
04. Francesco De Gregori - Miele di rose per Giorgio Lo Cascio (inedito)



MUSICISTI  SU DISC 1

Giorgio Lo Cascio - canto, chitarra folk, chitarra classica, pianoforte, armonica
Diana Corsini - voce
Lello Milantoni - violino
Roberto Picchi - chitarra acustica, chitarra folk, chitarra classica, liuto turco, flauto dolce, 
effetti ritmici
Marco Provvedi - chitarra folk
Pablo Romero - bomba leguero, charango, tiple colombiano, quena, flauto di pan, chitarra classica, 
effetti ritmici


Giorgio Lo Cascio affonda le sue radici nel Folkstudio di Roma, leggendaria fucina cantautorale dove lo troviamo agli albori degli anni '70 al fianco di giovani poeti-musicisti alternativi quali Francesco De Gregori, Renzo Zenomi, Ernesto Bassignano e Antonello Venditti. Il sodalizio più forte è quello con De Gregori che si concretizza anche nella realizzazione di una audiocassetta registrata dal vivo nel corso di un loro concerto, finita su un CD bootleg intitolato "Folkstudio 24-11-1970". E qui mi fermo un attimo: lo stiamo cercando per postarlo sulla Stratosfera. Quindi, amici miei, se lo possedete fatevi vivi. Il duo, che deve un tributo non indifferente a Dylan e Cohen, ottenuto nel 1971 un contratto con l'etichetta It, incide una lacca con quattro brani. Tra questi Dolce signora che bruci (cantata da entrambi e poi rifatta da De Gregori per includerla nel debut album "Theorius Campus" del 1972, condiviso con Antonello Venditti) e Signora Aquilone, anch'essa finita su "Theorius Campus". Tra le bonus tracks ne ho inserita una versione live cantata da Giorgio Lo Cascio.

Giorgio Lo Cascio e Francesco De Gregori, giovanissimi protagonisti del Folkstudio
Perché il sodalizio artistico tra Lo Cascio e De Gregori terminò prematuramente? La risposta l'ho trovata su Wikipedia. La causa pare risiedere in un viaggio premio in Ungheria che De Gregori avrebbe dovuto compiere con Lo Cascio. Quest'ultimo rinunciò per ragioni familiari e così venne invitato al suo posto Antonello Venditti. Insieme maturarono l'idea di incidere un disco. Il risultato fu "Theorius Campus", dove peraltro De Gregori incluse La casa del pazzo, con la musica scritta, guarda caso, da Giorgio Lo Cascio. Lo stesso Lo Cascio entrò in sala di registrazione per accompagnare gli amici di sempre alla chitarra acustica. Probabilmente tra i due subentrarono anche delle divergenze artistiche. Fortunatamente rimase intatto il sodalizio umano. 

Lo Cascio, De Gregori e Venditti al Folkstudio
I primi anni '70 sono quelli della contestazione dura, delle lotte operaie e studentesche e Lo Cascio decide di accostarsi alla canzone politica. Intraprende la carriera solista, incidendo dal 1973 al 1989 cinque album (l'ultimo, "Il vaso di Pandora", condiviso con Stefano Iannucci). Dopo la pubblicazione del primo album, "La mia donna", ancora per la It, firma un contratto con la Divergo e registra, nel 1976, il suo album migliore sia sotto il profilo compositivo che musicale, "Il poeta urbano". Seguono altri due dischi: "Cento anni ancora" nel 1977 e "Punto e a capo" nel 1978, quest'ultimo insieme ad Alessandro Carrera e a Mario De Luigi. Alle pubblicazioni dei dischi si unisce un'intensa attività concertistica associata a quella di scrittore. A lui va il merito di avere scritto numerosi saggi sui cantautori italiani, tra i quali De Gregori e Venditti. Dopo un ritiro dalle scene durato alcuni anni, ritorna in studio nel 1989 per il già citato album con Stefano Iannucci. Prima della prematura scomparsa, avvenuta nel 2001 a soli 49 anni, causata da una rara patologia tumorale, partecipa ancora al disco collettivo realizzato da un gruppo di cantautori per raccogliere fondi a favore del Folkstudio denominato United Artst for Folkstudio. Per tenere viva la sua memoria viene istituito il Premio Giorgio Lo Cascio, un concorso nazionale che si tiene ogni anno in Calabria, a Sant'Andrea Apostolo dello Ionio, con lo scopo di valorizzare i giovani cantautori. Con il Folkstudio si apre e si chiude una vita. 


Il disco "Il poeta urbano" è caratterizzato, sotto il profilo musicale, dalla ricca presenza di strumenti acustici quali chitarre folk e classiche, liuto e una miriade di strumenti della tradizione sudamericana suonati da Pablo Romero (che collaborò anche con Antonello Venditti), oltre a flauti di diversa natura e violino. Vi lascio alla lettura della recensione pubblicata sul sito amico, "Il negozio di Euterpe", assolutamente condivisibile, che troverete qui http://ilnegoziodieuterpe.blogspot.it/2013/03/lo-cascio.html  Per la cronaca il disco non è mai stato ristampato né in vinile né in CD. Volendo giace nei miei archivi anche l'album del 1977, "Cento anni ancora" (stessa sorte del precedente in quanto a ristampe) che potrebbe essere oggetto di un altro post, magari fra qualche tempo.


Ancora due parole, prima di concludere, sulle bonus tracks. Monete di latta, qui in versione live, venne incisa nel 1989 e inclusa nel disco "Il vaso di Pandora", con Stefano Iannucci. Signora Aquilone, anch'essa registrata dal vivo (ma non so quando), ha il testo originario ("cattivo come Dio") che De Gregori modificò al momento di inciderla ("antico come Dio") per evitare le ripercussioni della censura. Gli ultimi due brani sono dell'amico Francesco De Gregori. Miele di rose, in particolare, è un inedito, una narrazione più che una canzone, dedicata a Lo Cascio. De Gregori, al ritorno da un viaggio in Grecia (erano i tempi del Folkstudio) con un barattolo di miele da regalare all'amico, dovette resistere alla tentazione di aprirlo per la fame. E così nacque la canzone.
Siamo giunti al termine. Vi lascio con il consueto augurio di buon ascolto.


Link Il poeta urbano
Link bonus tracks

Post by George

sabato 28 gennaio 2017

Special Event - ALCESTE E' CON NOI (Definitive edition) - Reggio Emilia, 12-13 luglio '75

“ALCESTE E’ CON NOI”
Reggio Emilia, 12 e 13 luglio 1975
(definitive edition)

 Piccolo preambolo: qualche mese fa avevamo pubblicato un post che ha riscosso un grande interesse sia perché andava a rispolverare un momento importante dal punto di vista storico-sociale di questo Paese (l’assassinio di Alceste Campanile, nel 1975), sia perché riportava alla luce l’evento musicale legato a questo tragico evento, un concerto che vedeva all’opera molti protagonisti della scena dell’epoca, con parecchie rarità. L’intervento dei lettori della Stratosfera, davvero encomiabili (che più sotto ringraziamo), ha permesso di chiarire alcune informazioni (titoli, artisti) rimaste oscure, di recuperare altre registrazioni di quell’evento e di riesumare delle straordinarie foto. Il Capitano ha quindi proposto all’autore di questo post di preparare un'edizione definitiva dell’evento, che risulta pressoché raddoppiata rispetto al post originale (4 CD invece che 2). Il Magnanimo Capitano per l’occasione ha risfoderato la sua proverbiale vena creativa, predisponendo la grafica dello straordinario cofanetto che ne è scaturito. Buona lettura e buon ascolto!



Nel 1975 viene ucciso Alceste Campanile, un militante di Lotta Continua. E' uno dei più noti omicidi politici dell'epoca, anche per la storia pregressa di Alceste: da giovanissimo aveva militato infatti nel Fronte della Gioventù per poi passare sull'altra sponda, fino a diventare responsabile del Circolo Ottobre di Reggio Emilia, lasciando dietro sé, ça va sans dire, diversi rancori negli ex-camerati che arrivarono ad organizzare una campagna di volantinaggio accusandolo di tradimento. Alceste Campanile viene ucciso a 22 anni, con due colpi di pistola sparati da qualcuno che doveva conoscere bene, nella notte del 12 giugno 1975. La sua morte andò ad aggiungersi alla lunga e triste lista che nello stesso anno aveva visto cadere diversi militanti, sia “rossi” che “neri”.


Le indagini apparvero fin da subito (e ti pareva) assai complicate: a una iniziale e ovvia pista nera ne segui una rossa, avallata dal padre di Alceste che accusò frange di Lotta Continua e del PCI di aver voluto la morte del figlio perché in possesso di notizie pericolose per la sinistra (a proposito dei veri fautori di un precedente rapimento). Solo nel 1999 la verità riuscì a farsi strada: Paolo Bellini, criminale comune con dei precedenti negli anni 70 in Avanguardia Nazionale,  confessò l’omicidio di Alceste Campanile, suo ex compagno nel Fronte della Gioventù. Affermò di averlo fatto salire in auto mentre Alceste faceva l’autostop, e poi, a tradimento, averlo freddato. La sentenza definitiva arrivò nel 2007. A questa vicenda, tra l'altro, sono state dedicate negli anni diverse trasmissioni televisive (Enzo Biagi, Giovanni Minoli e Carlo Lucarelli che gli ha dedicato una puntata di Blu Notte reperibile QUI).



Fatto sta che, per ricordare Alceste, il 12 e 13 luglio, a un mese dal suo assassinio, diversi Circoli Ottobre italiani (una rete legata a Lotta Continua) organizzano a Reggio Emilia, presso la ex caserma Zucchi, una due giorni di concerto (intitolata "Alceste è con noi") con molti esponenti vicini al Movimento Giovanile. In scaletta nomi anche di spicco (Fabrizio De Andrè, Francesco De Gregori, Claudio Rocchi, Canzoniere del Lazio), e poi, artisti off come Enzo del Re, un giovane Angelo Bertoli, Gualtiero Bertelli, Gaetano Liguori, il Collettivo Victor Jara ed altri ancora. Insomma un bell'happening (fortemente politicizzato, ma non poteva essere altrimenti, vista la stagione e l'occasione), oggi pochissimo ricordato, a cui parteciparono tuttavia migliaia di persone. Vi fa riferimento, di sfuggita e con qualche svista (il riferimento al disco di De Andrè appena uscito, che non è vol.III, bensì Vol.VIII), Luigi Manconi (che al tempo si occupava di musica con lo pseudonimo Simone Dessì) nel suo saggio "La musica è leggera" (Il Saggiatore, 2012), mentre non è affatto ricordato nell’altrimenti esaustivo “Anni 70, generazione Rock” di Giordano Casiraghi che non lo cita tra i festival pop dell’epoca.

 
Purtroppo, non tutti gli artisti tra quelli sopra citati sono testimoniati dalla registrazione di cui siamo in possesso (ricevuta anni fa dal sottoscritto da uno degli organizzatori, il cui nome, purtroppo, è andato perso in un'improvvida formattazione): dolorosa risulta l'assenza di nomi come Fabrizio De Andrè ed Enzo Del Re. Ma molto intrigante appare, tuttavia, ciò che ci è rimasto, di cui, per quasi la metà, siamo debitori e riconoscenti  all’amico Alifib. Abbiamo cercato di ricostruire in ordine cronologico la scaletta dei due giorni di concerto, scandendola in 4 CD, di cui ci permettiamo di segnalare alcune cose davvero notevoli.



Particolarmente interessante è il set di Francesco De Gregori, il più lungo tra quelli sopravvissuti, anche perché presenta un inedito (Roma Capitale) che testimonia una iniziale vena satirica del Principe, un brano citato dal biografo Enrico Deregibus, ma al momento, a quanto ne sappiamo, non presente in rete. Altro motivo di interesse è una Bufalo Bill ancora in divenire (uscirà sul disco l'anno seguente) con una strofa aggiunta nel finale rispetto alla versione canonica. Insomma, tutta roba che, crediamo, solleticherà l’appetito dei lettori stratosferici.

Non meno straordinario è il set di Angelo Bertoli (all’epoca si faceva ancora chiamare così) che ascolterete in chiusura. Non solo  è il più antico documento dal vivo di Bertoli reperibile in rete, ma addirittura presenta una corposa scaletta con ben 8 pezzi, testimonianza della sua prima produzione militante.  Di questi, due sono degli inediti assoluti: la tradizionale sarda “Procurate e moderare”, che anticipa di 15 anni la collaborazione sanremese con i Tazenda, e la rilettura, seppur interrotta, de “La GAP” di Dario Fo. “Marcia d’amore” risale invece ai tempi del Canzoniere del Vento Rosso. 



Tra l’altro, fu proprio nell’occasione di questo happening, ricorda il cantautore a Michele L.Straniero in un libro a lui dedicato e uscito per la serie Lato Side, che Bertoli fece la conoscenza di Alfolso Borghi, che sarà da lì in poi uno dei suoi più stretti collaboratori, firmando molte delle sue musiche.

Degno di nota e di grande interesse storico è certamente anche il set di Claudio Rocchi che propone anch’egli, come faceva talvolta al’epoca, dei pezzi inediti, quasi delle istant song, che poi non troveranno spazio nei suoi dischi.



Il resto della registrazione che vi proponiamo contempla diversi nomi della scena musicale di stampo folk e politico, intimamente legati al Movimento. Molti di essi risultano oggi abbastanza oscuri (o meglio, molto oscuri: di alcuni non c’è la minima traccia in rete), e hanno più che altro valore di documentazione storica, ma lasciateci almeno segnalare il Canzoniere Mantovano (che si avvaleva delle due fiere e intense voci soliste di Roberta Bonfiglio e Alberto Bernardelli), il Gruppo di Alternativa Popolare (composto dai giovanissimi Paolo Zanardi, Daniele Ambroggi, Franco ''Frescura'' Melis e Stefano ''Pompeo'' Denti) e il Canzoniere di Mestre (formazione effimera, se non addirittura estemporanea, composta da Mauro Bongiorno, Dario Fontanin e Manuela Taboga), che interpreta diversi brani del grande Fausto Amodei: assai commovente, visto il contesto, appare la loro interpretazione di “Per i morti di Reggio Emilia”.

 
Altri  artisti invece avevano o avranno una certa notorietà, come Gaetano Liguori, jazzista di larghe vedute, che s’inoltra in diverse improvvisazioni pianistiche, o come il Canzoniere del Lazio, presente con il set più corposo di tutto il lotto, una dilatata jam testimonianza della svolta impressa da “Lassa sta’ la me creatura”, il disco dell’anno precedente che aveva visto la rottura tra il gruppo e Alessandro Portelli. 

Una citazione a parte merita anche il Collettivo Victor Jara in cui militava un giovane David Riondino (futuro cantautore, scrittore, attore, regista, conduttore radiofonico e un’infinità di altre cose) con la sorella Chiara e Daniele Trambusti. Il loro set prevedeva dei veri e propri sketch a fondo satirico, fortemente politicizzati, in cui teatro e canzone dialogavano e si alternavano.



Prima di passare alla tracklist, consentiteci infine di riportare due episodi, forse accidentali, forse no, che collegano la figura di Alceste Campanile alla musica. 1) A Bologna, Alceste condivideva un appartamento con Giovanni Lindo Ferretti (futuro fondatore dei CCCP, CSI e PGR), a cui era molto legato, anche per via dell'attività politica. 2) Nello stesso 1975, il poeta Giovanni Raboni aderisce a un appello, rivolto a diversi poeti, della Mensa Bambini Proletari di Napoli, per sollecitare testi di canzoni per  bambini (canzoni "impegnate", per così dire). Raboni, che anni dopo collaborerà con Milva, contribuisce con "Vincenzo e il mondo", un testo che doveva essere musicato proprio da Alceste Campanile. A causa della tragica vicenda, la canzone non verrà mai incisa, anche se, come si legge sulla rivista di estrema sinistra "Ombre Rosse" del novembre '75, "alcuni suoi compagni stanno ricostruendone le note, che Alceste non aveva trascritto".



AVVERTENZA & RINGRAZIAMENTI

- La qualità audio, considerando tutto, è generalmente più che buona, anche se la voce talvolta soffre di troppa eco. La registrazione viene direttamente dal mixer.

- Come potrete vedere, diversi titoli e, a volte, anche alcuni cantanti/gruppi non sono ben identificati. La tracklist che anni fa mi arrivò insieme agli mp3 risulta infatti incompleta e a volte errata. Dopo la pubblicazione del primo post, gli interventi dei lettori ci hanno consentito di far luce su diversi aspetti, ma permane, ostinata, qualche zona d’ombra (segnalata con il ? o la citazione del primo verso tra virgolette), sicché rinnoviamo l’appello: se qualcuno tra i frequentatori della Stratosfera potesse aiutarci a individuare canzoni e artisti rimasti ignoti, ne saremmo ben lieti.

- Per il momento il curatore del post intende rinnovare i ringraziamenti, per alcune informazioni e chiarimenti, a Mario De Felicis, Piercarlo D'Amato e Gualtiero Bertelli. Siamo debitori anche verso Francesco, Serlunch, Antonio, Tullio Visioli e Paolo Zanardi, tutti encomiabili lettori stratosferici presenti a vario titolo in quella lontana occasione, che ci hanno aiutato, commentando il precedente post, a dissipare dubbi e correggere errori. Grazie ragazzi!

- Ma soprattutto un peana di lodi s’innalzi verso il cielo e giunga ad Alifib: a lui dobbiamo il ricordo sugli Area (protagonisti mancati dell’evento) che leggerete poco sotto e il reperimento delle meravigliose foto (opera di Adri e Giò) che corredano il post e il booklet. Ma soprattutto ad Alifib dobbiamo il fatto che queste registrazioni esistano: era lui il fonico che ha ripreso tutto e che ci ha fornito, dopo il primo post, ulteriore materiale preziosissimo che ci ha consentito, ora, di approntare questa definitive edition. Ricordatelo nelle vostre preghierine della notte.



GLI AREA- MOTIVI DI UN’ASSENZA (il ricordo di Alifib)

"Gli Area si presentarono ai cancelli di loro iniziativa, chiedendo di suonare, anche se non previsti in scaletta. Avevano suonato gratis per Lotta Continua durante tutta la campagna elettorale (quell'anno ci furono le famose elezioni del sorpasso PCI sulla DC). Quella sera chiedevano 500.000 lire di rimborso spese. Uno del nazionale di LC (il concerto era stato indetto e organizzato da LC di Reggio, ma subito preso in carico dal nazionale) si presentò sul palco per dire che gli Area chiedevano di suonare, ma solo se pagati. Ovviamente furono ingiustamente sbertucciati a furor di popolo, con fischi e insulti; a quel punto il suddetto nazionale vide la possibilità del colpaccio, e disse che anche De Andrè voleva ben 700.000 lire (era il compenso della band, già pattuito in sede di organizzazione con LC: lui avrebbe suonato gratis, ma i musicisti lavoravano per la pagnotta, e di certo non erano ricchi). Naturalmente ci fu una sollevazione anche contro Faber, reo di non essere un vero compagno ma un mercenario, e il concerto fu in serio pericolo di annullamento, che fu scongiurato solo dalla decisione di De Andrè di pagare di tasca sua la band (come raccontato da Luigi Manconi, che allora era nel nazionale di LC, nel suo libro qui citato). In quanto alla registrazione, io sono quello che se ne occupò personalmente, effettivamente viene dal mixer, anche se purtroppo la piastra fece i capricci e di gran parte della due giorni registrò solo un canale: solo in fase di recente post-produzione il canale mancante è stato ricostruito a partire da quello esistente. De Andrè non concesse la registrazione da mixer, e temo non ne esista altra fonte, perchè nessuno si era organizzato con un microfono, pensavamo non ce ne sarebbe stato bisogno (avevamo vent'anni...). Ciao".


1) Ballata per Claudio Varalli  (Canzoniere Mantovano)
2) Bandiera rossa (prova a cantare) (Canzoniere Mantovano)
3)La strategia del qualunquismo (Canzoniere Mantovano)
4) Nina (Gualtiero Bertelli)
5) “La voce…” (Claudio Rocchi)
6) “ E’ da giorni che ci penso…” (Claudio Rocchi)
7) “Conosco uno che ricatta le mie amiche..” (Claudio Rocchi)
8) “E’ pura onestà di bilancia…” (Claudio Rocchi)
9) Pablo (Francesco De Gregori)
10) Cercando un altro Egitto (Francesco De Gregori)
11) Roma Capitale (Francesco De Gregori)
12) Bufalo Bill (Francesco De Gregori)
13) Ipercarmela (Francesco De Gregori) 
14) Signor Hood (Francesco De Gregori)
15) Alice (Francesco De Gregori)
16)Domandine a proposito di Dio ("Preguntitas sobre Dios", Atahualpa Yupanqui) (Gianluigi Tartaull)
17) ¿Que dirà el Santo Padre? (Violeta Parra) (Gianluigi Tartaull)



1) Il bandito (Collettivo Victor Jara)
2) Brescia '74  (Collettivo Victor Jara)
3) Le Murate (Collettivo Victor Jara)
4) Ballata dei militari (Collettivo Victor Jara)
5) Mi piaci Fanfani (Collettivo Victor Jara)
6) “Suite dell’estremismo”: include: Per Giovanni Marini, Brescia '74, La colpa è del Diavolo,  Gag perquisizione, "Allegria Polizia" (Collettivo Victor Jara)
7) 'Ncominciai a non avé più bene in vita mia (Da Piccolo Fanciullo) (Canzoniere del Lazio)
8) Tarantella dei baraccati (Canzoniere del Lazio)
9) Procurad'e moderare barones sa tirannia (Canzoniere del Lazio)
10) Ballu/Saltarello (?) (Canzoniere del Lazio)







1) A s'andira (trad.) (Un gruppo di compagni sardi)
2) ? (Un gruppo di compagni sardi)
3) ? (Un gruppo di compagni sardi)
4) Celestino e Pagliuca Suor Diletta (?) (Canzoniere di Alessandria)
5) Parodia di Vecchio Frack (Canzoniere di Alessandria)
6) Piazza della Loggia (GAP- Gruppo di Alternativa Popolare)
7) Piano solo (Gaetano Liguori)
8)     Improvvisazione 1 (Gaetano Liguori)
9)     Improvvisazione 2 (Gaetano Liguori)
10)  Round Midnight (Gaetano Liguori)
11) Ugo Bastianini (Paolo Ricci)
12) You ‘ve got a friend (Mimmo Campanile, Paolo Ricci, Giuliano "Biafra" Iori  e Paolo Casali)
13) Everybody’s talking (Mimmo Campanile, Paolo Ricci, Giuliano "Biafra" Iori  e Paolo Casali)



1) Se non li conoscete (Canzoniere di Mestre)
2) E allora? (Canzoniere di Mestre)
3) Per i morti di Reggio Emilia (Canzoniere di Mestre)
4) "In questa nostra bella civiltà…" (?) (Canzoniere di Mestre)   
5) "Caro Fanfani" (Canzoniere di Mestre)
6) Non vincono (Angelo Bertoli)
7) Prega Crest (Prega Cristo) (Angelo Bertoli)
8) Un inseni (Un sogno) (Angelo Bertoli)
9) Procurad'e Moderare Barones Sa Tirannia (Angelo Bertoli)
10) Marcia d'amore (Angelo Bertoli)
11) L'ot ed setember (L'otto di settembre) (Angelo Bertoli)
12) La GAP ( di D. Fo, interrotta) (Angelo Bertoli)
13) Rosso colore (interrotta) (Angelo Bertoli)

LINK CD 4
LINK ART E FOTO

Post by Andrea, Alifib & Captain

P.S. by Captain: ai 4 links di Andrea ne ho aggiunto un 5° con le cover ed il lavoro ad esse legato e, soprattutto, con la raccolta originale delle bellissime foto, di cui solo una parte abbelliscono questo post. A questo proposito, vorremmo chiedere un aiuto a voi nel riconoscimento dei vari artisti: tutte le persone che sia io che Andrea avevamo interpellato prima del post non hanno saputo aiutarci, se qualcuno di voi riconosce qualcun'altro oltre a De Grgori, Rocchi ed al Collettivo Jara batta un colpo, grazie.

venerdì 27 gennaio 2017

Claudio Rocchi - 2012 - Concerti 1973/4/5 & Mirage (1976) - From the seventies vault, two albums very hard to find and out of stock

 
In collaborazione con l'amico Abulqasim, per una volta, presentiamo due lavori recentissimi e di un artista non certo sconosciuto: siamo infatti di fronte ad un musicista che ha avuto un'enorme importanza per la musica underground italiana degli anni 70 e per il rock progressivo. Claudio Rocchi, oltre che musicista dall'innegabile valore e grande sperimentatore, è stato ammirevole per le scelte coraggiose e radicali che seppe fare nell'intero corso della sua vita, artistica e non. Venendo all'oggeto di questo post, questi 2 gioiellini di Claudio Rocchi sono usciti entrambi in vinile nel 2012, ma oggi sono assolutamente introvabili, vista la tiratura super-limitata (500 copie numerate). Nascono come oggetti da collezionismo e, fino ad una ristampa più su vasta scala, non sono ascoltabili dalla maggior parte degli affezionati di questo grandissimo e compianto artista. Considerate dunque questo post un "servizio": siamo sicuri di non danneggiare nessuno mettendo questi eccezionali suoni (pur sempre degradati ad mp3) alla disposizione di tutti. Restiamo a disposizione, come sempre, per rimuovere i link se venisse dimostrata la loro reperibilità sul mercato. Da parte nostra, per testimoniare l'impossibilità assoluta di acquistare questi due lavori, immancabili nella discografia di un amante del prog italiano, includiamo nel post i 2 "colophon" (non so se è giusto) che ne domostrano l'irrimediabile stato di "SOLD OUT".

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CONCERTI 1973/4/5

A1 - Canto adesso
 A2 - Dentro noi
A3 - Qualche volta
A4 - Ogni uomo
A5 - L'unico aspetto di tutto

B1 - In bilancia
B2 - 30 anni
B3 - Radici e semi
B4 - Sotto i portici di marmo
B5 - L'arancia è un frutto d'acqua
B6 - E' per te
B7 - Tempo di guerra
B8 - Piove governo ladro


Gli scritti che seguono, a cura di Antonello Cresti (che ringraziamo sentitamente), sono tratti dal bellissimo sito d'approfondimento Rock-impressions, al link l'articolo completo:

"(...) "questi “frammenti di passato”, palpitanti ed eccitanti da un punto di vista artistico, davvero sembrano per altri versi reliquie di un passato polveroso e lontano, da preservare con cura e affetto. Non aspettatevi registrazioni nitide e cristalline, e preparatevi piuttosto ad immergervi realmente nelle atmosfere, creative, entusiastiche, vitali, ma anche ingenue e controverse, delle situazioni live degli anni ’70… Ad ulteriore riprova del fatto che quello che si schiuderà ai vostri orecchi sarà un universo veramente distante dai riti dell’intrattenimento odierno, la gran parte del materiale finito su questi vinili è completamente inedito: spezzoni di brani, improvvisazioni, canzoni mai ascoltate, proposte allora con l’idea che al pubblico si dovesse sempre offrire qualcosa di nuovo (...).


Noi, a distanza di tanti anni, ringraziamo tanto rispetto e tanta generosità, e cogliamo ancora una volta le tante sfaccettature di Rocchi: dal visionario cantautore intimista dei concerti tra il ’73 e il ’74, in uno dei momenti forse più fertili della sua carriera, al, più desueto, musico socialmente impegnato (ed arrabbiato) di un concerto a sostegno dei Radicali del ’75, una propensione “politica” che solo oggi sembra riemergere dopo tanti anni (indicativi sono alcuni brani del suo recentissimo “come back” album “In Alto”). Un discorso a parte lo merita la performance “Mirage”, datata 1976, che documenta in maniera brillante il periodo “elettronico” dell’autore, sfociato nel bellissimo lavoro discografico “Suoni di frontiera”. Proprio perché affascinato da quell’album, “Mirage” rappresente a mio avviso un utilissimo complemento alle atmosfere alienate, robotiche, eppure caldissime della ipotesi sperimentale di Rocchi. Favorite da una qualità di registrazione migliore, questi documenti live del ’76, potrebbero davvero essere un “highlight” perduto della carriera di Rocchi, il cui enorme archivio di inediti, sembra esser sempre foriero di grandi sorprese! AC"






MIRAGE 1976

01. Kif market
02. Pipes & full
03. Li jin
04. Again
05. Flussi
06. Ketty line
07. Flat then over
08. Need up
09. La mente
10. Still drops
11. Wet warm
12. Mirage


Sempre a cura del benemerito Antonello Cresti, e sempre sul sito Rock-impressions, è possibile leggere un'interessante intervista a Claudio Rocchi. A seguire troverete due domande provenienti dal succitato dialogo, con le relative risposte di Rocchi, riportate perchè inerenti ai lavori qui presentati. Al link sopra è possibile leggere l'intevista nella sua completezza.


AC - Nei vinili recentemente usciti troviamo alcune tue registrazioni dal vivo del periodo '73-'76, un momento indubbiamente fertile per la tua carriera artistica, ma anche un momento di rara intensità per la scena musicale e giovanile italiana. Cosa ricordi di questi concerti? Hai una immagine, una sensazione, che sono riaffiorati riascoltando queste registrazioni dopo tanti anni?
CR - Due mondi diversi a poca distanza : la prima parte in un club di Padova, in trio, con suoni e modi psichedelici e gente che apprezzava attenta. Pubblico cannabinolico, totale sintonia e un movimento giovanile freak pacifista di stile angloamericano. Il prog che dilaga e tutti sono conoscitori della scena musicale contemporanea. Solo due anni dopo allo stadio di Padova, per un evento radicale con comizio a seguire di Adele Faccio per qualche loro campagna referendaria, un pubblico di Movimento assai politicizzato, disincantato, pragmatico, freddino perchè la musica tutto sommato NON è il punto. Un'escursione esagerata. Due mondi opposti in solo 24 mesi.


AC - Seguendo la filosofia del periodo i tuoi concerti degli anni settanta erano infarciti di inediti e improvvisazioni e molti di questi inediti sono contenuti nei vinili appena usciti. C'è un brano che vuoi introdurci in particolare tra questi "lost and found"?
CR - Beh segnalo con entusiasmo certe invenzioni musicale del nostro trio veramente psichedeliche nell'uso di flangers, echi ribattuti, e certi shifts che si facevano con due revox uno in entrata uno in uscita allontanando così le testine di registrazione e lettura di qualche metro, per generare loops analogici antelitteram. Della serie allo stadio invece il taglio politico di impegno e critica dei miei pezzi che ovviamente risentivano del clima del momento. Un inedito Rocchi "sociale" che i più certo non hanno nemmeno sfiorato. L'anno succesivo, stremato dl clima dilagante sarei passato decisamente all'home recording tornando nelle mie corde più classicamente storiche con L'album "Rocchi" e poi "Suoni di Frontiera e, appunto, "Mirage".


LINK Concerti
LINK Mirage

Post by Captain, thank you very much to Abulqasim