martedì 7 febbraio 2017

2+2=5 - Into The Future (1984) & Di che cosa parliamo...(1985) - vinyl


2 + 2 = 5 (due più due uguale cinque) è una locuzione utilizzata prevalentemente in ambito letterario che può essere simbolicamente citata per indicare una qualsiasi teoria volta a negare qualcosa di altrimenti evidente ed inconfutabile (Wikipedia). L'esempio più famoso di questa frase è contenuto nel romanzo "1984" di George Orwell. Fin qui tutto bene. Se non che 2+2=5 è anche il nome di una band milanese new-wave (o post punk o minimal synth) che tra il 1984 e il 1988 lasciò qualche rara traccia sonora. Il trio era formato da Giacomo Spazio, musicista, Dj, grafico musicale, pittore, nonché fondatore della fanzine "Vinile" e dell'etichetta discografica Vox Pop. Con lui Nino la Loggia e la cantante-tastierista Cha Cha Hagiwara. 


La breve biografia del gruppo ricorda che La Loggia e Spazio nel 1981 erano regolari frequentatori del Bar Concordia, a Milano, luogo d'incontro di numerosi musicisti dell'era post punk. Qui Nino La Loggia e Mark Philopat diedero vita agli HCN, una delle band pioniere del post punk. Giacomo Spazio aveva già iniziato la sua carriera di grafico e di pittore. La passione che univa Spazio e La Loggia per gruppi come Kraftwerk, Joy Division, DAF e, più in generale, per la scena electronic e new wave inglese, fece scaturire la decisione di lavorare insieme per un progetto musicale comune. Il risultato furono i 2+2=5. Il gruppo debuttò al Cinema Porpora di Milano nel 1982 all'interno della rassegna "Cinema-Music Non Stop". Le sonorità del gruppo si arricchirono con l'ingresso della cantante e tastierista Cha Cha Hagiwara. Dopo alcuni concerti "di rodaggio" a Milano, Torino e nella vicina Svizzera i 2*2=5 entrarono in studio per la registrazione del primo album, "Into The future".
Di seguito alcuni scatti della band nel corso di questi primi concerti.



2+2=5 - 1984 - Into The Future


TRACKLIST:

01. Without Words (Intro)
02. Alternative Two2
03. K. S. and V.
04. Meeting Mc. L.
05. Slow 4
06. Jacho's Story
07. It's A Good Day Today
08. Last Sunset


FORMAZIONE

Nino La Loggia - chitarra ekettrica, basso, sintetizzatore 
Giacomo Spazio - chitarra, basso, sintetizzatore, voce 
Cha Cha Hagiwara - tastiere. sintetizzatore, voce


Il disco venne pubblicato nel 1984 dalla No-Name Music e, come è facile immaginare, ebbe scarso successo di vendite e sparì in fretta dalla circolazione. Bisognerà attendere il 2010 per vedere la versione CD grazie all'etichetta Spittle Records. In questa versione troviamo anche due bonus tracks, tratte da due delle numerose compilation in cui i 2+2=5 furono protagonisti al fianco di altre band new wave italiane della metà degli anni '80. L'ultima ristampa, in solo vinile, è avvenuta nel 2014, per il mercato tedesco. L'etichetta è la Mannequin. La versione qui postata è quella originale del 1984. 

Vi riporto le parti salienti dell'ottima recensione pubblicata sul sito "Onda Rock" nel 2010: "Misto di post punk, minimal synth, dark-wave, l'album è avvolto da un'aria cupa e straniante e da testi pessimisti sulla tecnologia prossima a invaderci. "Without Words" apre il disco con uno strumentale electro-dance svuotato della sua gioia, che si apre brillante per poi avvolgersi cupo su se stesso. "Alternative Two2" sfoggia un ritmo alienante di tastiera e drum machine tra balbettii di chitarra, K.S.& V. un post-punk alienato. Si passa, poi, per la new wave in salsa Stranglers di "Meeting Mc. L.", l'apocalittica "Slow 4" e l'ossessiva "Jacho's Story", tra un basso funky, una drum machine incalzante, saliscendi di synth e il canto inglese dal marcato accento italiano di Spazio. 
"It' s A Good Day Today" è una plumbea ballata che lascia intravedere uno spiraglio di una qualche emozione umana, e che apre il passo al requiem "Last Sunset", messa a morto fatta di venti dronici, basso marziale e tastiere a lutto"

2+2=5 - 1985 - Di che cosa parliamo quando parliamo 
d'amore-odio


TRACKLIST:

01. Haiku  (voce Paolo Mauri)
02. So 11
03. Rayographie (voce Mauro Ermanno Giovanardi)
04. Haiku  (voce Paolo Mauri)
05. La leggenda di Sennefer e Anthar
06. Abbracciati (voce Mauro Ermanno Giovanardi)

Bonus tracks dal 12" "Amazing Stories" (1988)
07. Godzilla R'N'R (Dance version)
08. Half Shiny Moon (Ratio Turn Blue)


Senza variazioni sostanziali nella formazione, tranne la presenza di Paolo Mauri e Mauro Ermanno Giovanardi che cantano in qualche brano, i 2+2=5 ritornano in studio per registrare un 12 pollici composto da sei brani, tre per ogni facciata. Il mini LP (etichetta Materiali Sonori) venne stampato in vinile di colore rosa. Il disco conteneva anche una T-shirt e alcune cartoline. Anche in questo caso vennero stampate poche copie. Non vi sono state successive  ristampe né in vinile né in CD. I suoni ricalcano quelli dell'album precedente, caratterizzati da quel minimalismo elettronico che vede la dominanza di synth, basso e drum machine. I 2+2=5 entreranno ancora una volta in sala di registrazione, tre anni dopo, nel 1988, per realizzare un altro 12" dal titolo "Amazing Stories", (per l'etichetta UT) con quattro brani cantati in inglese. Non lo possiedo e quindi mi sono limitato a postare come bonus tracks due delle quattro tracce.


In conclusione vi propongo uno stralcio dell'intervista che Giacomo Spazio rilasciò alcuni anni fa ricordando i tempi della registrazione del primo album, nel 1984.

"Non ho mai pensato che fare un disco in vinile fosse importante. Quando ho iniziato ad occuparmi seriamente di musica, producevo K7 (tape). Belle, bellissime. Facili da comperare e ancora più semplici da registrare, in casa con la doppia piastra. La registrazione di un disco in vinile arrivò anni dopo, quando Nino (La Loggia) si convinse che potevamo insieme produrre qualcosa di interessante. Solo allora, finite le registrazioni di “Into The Future” con Rieko che ci diede man forte suonando le tastiere, pensammo che era il momento di stampare un vero e proprio LP. Ci aiutò in questo la Ma.So. e finalmente la nostra band, che in culo alle regole, avevamo battezzato con un operazione matematica (2+2=5), diventò reale. Tutti (a dire il vero non proprio tutti dal momento che stampammo 500 copie), si accorsero della nostra esistenza. Persino la rivista inglese NME, parlò del nostro disco. Ma concerti praticamente nulla. Quelli arrivarono dopo, quando le strade artistiche di ognuno iniziarono a prendere direzioni differenti. Ma sono davvero felice di avere pubblicato dei dischi in gioventù, sia per l’amicizia che mi lega ancora ai miei compagni di avventura, sia perché (come tutti quelli che allora hanno lasciato un segno tangibile) abbiamo inciso in maniera indelebile la STORIA di questa nazione".


Link Into The Future - 1984
Link Di che cosa parliamo... - 1985

Post by George 

7 commenti:

  1. Interessantissimo post da un punto di vista...documentale. Ahimè è il genere musicale che meno incontra i miei gusti, venendo dietro persino all'Hip Hop o al Reggae. È un po' tutta questa scena musicale che tra l'altro ebbe luce a Firenze, Bologna e soprattutto nella mia Milano, che come diceva tempo fa un nostro amico...it's not my cup of tea. Prendo atto, apprezzo, non mi strappo i capelli (magari potessi) e attendo produzioni più in sincrono con i miei gusti. Frank - One

    RispondiElimina
  2. Grazie George, per ampliare i propri orizzonti trovo giusto ascoltare tutti i generi musicali e non mi é dispiaciuta affatto la tua proposta. Certo, come afferma Frank - One, forse come stile non é nelle mie corde, tuttavia dopo vari ascolti, li sto apprezzando e, se qualcuno lo avesse , sarebbe bello che condividesse qui ''Amazing Stories'' completo.

    RispondiElimina
  3. Scrivo mentre ascolto. Musica interessante anche se, l'ho già scritto varie volte, non ho amato e non amo la musica degli Ottanta; all'epoca tutto suonava al mio orecchio abbastanza posticcio e plasticoso.
    Continuo l'ascolto e poi vediamo.
    Giancarlo (Gici Emme).

    RispondiElimina
  4. Ammmappa quanto siete vecchi !!! Ma ve ne rendete ALMENO conto ??? Giacomo Spazio era un genietto all'epoca, e voi li a sputar sul suono korg o roland...BOh....DE Gustibus...Indomito.

    RispondiElimina
  5. PS: Cara Stratosfera, a quando i Weimar Gesang di Paolo Mauri ? Guardate che strameritano, cosi li tiriamo fuori dal solito giro di darkoni (perloppiù stranieri) che li venerano...aRi Indomito!

    RispondiElimina
  6. ariPS: oppure i Ritmo Tribale, o i DHG, tutti di Milano, e forse molto più consoni alle abitudini del sito ! Giuro la smetto qui, Indomito (sorry)

    RispondiElimina
  7. Tra i Joy Division & i primi CSI (che mi riportano ai bei [ehm...] tempi degli anni '90) ma sono paragoni da profano. Into The Future è comunque stupendo (atmosfere gelide, raccolte), il 2° l'ascolterò, grazie 1000
    manuel

    RispondiElimina