giovedì 15 novembre 2018

Serie "Bootleg" n. 282 - PFM - ROSFEST - Majestic Theater, Gettysburg, PA, 6 maggio 2018


TRACKLIST CD1:

01. Intro (3:57)
02. Il regno (8:10)
03. La luna nuova (8:03)
04. Photos of Ghosts (6:50)
05. Il banchetto > Band intro (6:27)
06. Dove... quando (parte 1) (4:47)
07. Dove... quando (parte 2) (4:43)
08. La carrozza di Hans (6:48)
09. Impressioni di settembre (7:57)
10. La danza degli specchi (5:59)


TRACKLIST CD2:

11. Freedom Square (6:01)
12. Promenade the Puzzle (7:53)
13. Harlequin (11:11)
14. Romeo e Giulietta - Danza dei cavalieri (6:31)
15. Mr. Nine 'Till Five (5:04)
16. Alta Loma Five 'Till Nine (including Rossini's William Tell Overture) (9:04)
17. E festa (8:43)


FORMAZIONE

Franz Di Cioccio - vocals, drums, percussion  
Patrick Djivas - bass  
Alessandro Bonetti - violin  
Marco Sfogli - electric and acoustic guitars 
Alessandro Scaglione - keyboards, backing vocals
Roberto Gualdi - drums, percussion 
Alberto Bravin - keyboards, electric and acoustic guitars, vocals 


Niente di nuovo sotto il sole, direte voi. Beh, in un qualche modo avete ragione, se non che il mio legame affettivo per la vecchia e gloriosa Premiata Forneria Marconi è vivo più che mai e non potevo sicuramente tralasciare un concerto di così rara bellezza come quello qui postato. Tra l'altro, e non è poco, arricchito da splendide copertine, La PFM è qui ripresa in terra americana, ospite della 15° edizione del ROSFEST, svoltosi a Gettysburg in Pennsylvania, città nei cui dintorni avvenne nel 1863 la celebre battagli tra nordisti e sudisti nel corso della guerra civile americana. La nostra PFM, unica band italiana invitata, era in cartellone con Brand X, District 97, Cellis, Valdez  e altri ancora.

Grande spazio ai brani storici, qui riproposti con ottimi arrangiamenti dove, oltre alla classe dei due mostri sacri Di Cioccio-Djivas, spicca la bravura e il virtuosismo del violinista Alessandro Bonetti. Null'altro da aggiungere se non il consueto augurio di buon ascolto.


Link CD1
Link CD2

Post by George

4 commenti:

  1. che dire......una tecnica mostruosa come sempre, però la PFM , da molti anni, è un pò la cover band di se stessa!
    Come molti altri gruppi che persa la tensione creativa ripetono se stessi.
    Ammetto che anche ai bei tempi non erano i miei preferiti......IL Banco aveva ben altro spessore.....e poi,tranne la parentesi con Lanzetti, hanno sempre avuto una carenza fondamentale sulle voci.
    DEtto questo è sempre un bell'ascoltare......sempre una spanna al di sopra della media

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  2. Tutti gli artisti del passato (gruppi e solisti) sono ora cover band di se stessi (salvo qualche rara eccezione). E meno male che ci sono, altrimenti cosa ascolteremmo dal vivo? Io li ho visti a fine dicembre scorso e devo dire che, rivederli a distanza di oltre 40 anni, le emozioni non sono mancate.

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  3. E' sempre un piacere ascoltarli: ottima qualità artistica e sonora. Grazie carissimo George e avanti così!

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  4. Grazie per il post, ero curioso di sentire questa PFM che non mi attirava abbastanza da considerare l'acquisto del biglietto al Carlo Felice di Genova. Devo dire , purtroppo, che le mie aspettative sono state confermate. Senza Mussida la PFM perde il tocco, molti brani vecchi sono eseguiti in maniera fiacca, quelli nuovi meglio non sentirli del tutto; ha ragione chi dice che oggi la PFM è la cover band di se stessa soprattutto per le defezioni che sono insostituibili. Però...Premoli ritorna sicuramente e se ci ripensasse anche Mussida e tornasse anche lui e se Di Cioccio la piantasse di fare il gigione e stesse dietro la batteria dove se la cava alla grandissima e se magari prendesse la conduzione del gruppo sul palco l'ispiratissimo e bravissimo Bernardo Lanzetti senza che i gerarchi se la prendessero come fosse lesa maestà e se Lucio "violino" Fabbri fosse considerato un mebro ufficiale della PFM senza vederlo apparire e scomparire ad ogni cambio di vento...se , se, se...quella era la PFM di una volta. La vedremo e soprattutto la sentiremo ancora ?

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