giovedì 27 gennaio 2022

David Riondino- 1987- Tango dei Miracoli (vynil)


 

TRACKLIST:


01 Tango Dei Miracoli

02 Ragazze Di Milano

03 Mantova

04 Le Ragazze Con L'Impermeabile

05 Concediti Maria

06 Dammene Ancora

07 Linea D'Ombra

08 Polaroid I

09 Desir - Desert

10 Polaroid II

 

FORMAZIONE:


Steve Piccolo- basso

Dado Parisini- pianoforte e tastiere

Ranieri Cerelli- chitarre

Roberto Federighi- batteria

(Massimo) Altomare e (Steve) Piccolo- cori

Davide Riondino- voce, chitarra classica

 

Arrangiato da Steve Piccolo, Dado Parisini e Davide Riondino

 

Riprendiamo, cari amici stratosferici, il nostro viaggio all’interno dell’opera di David Riondino che in precedenti post abbiamo seguito dai suoi passi d’esordio all’interno del Collettivo Victor Jara, arrivando poi ai primi episodi solisti. Dopo “Boulevard” (1980), il suo album più da cantautore “classico” (se capite cosa voglio dire), Riondino, visto anche il sostanziale poco riscontro e soprattutto la sua voglia di recitazione, si dedica per qualche anno a tutt’altro, per esempio il cinema (è attore in “Maledetti vi amerò” di Marco Tullio Giordana, 1980 e “La notte di San Lorenzo” dei fratelli Taviani, 1982) e la scrittura satirica con il suo contributo a “Tango”, sferzante inserto dell’Unità (da cui poi nascerà la storica “Cuore”), diretto da Sergio Staino.

 

E’ proprio approfittando della distribuzione in edicola del giornale organo del PCI che viene diffuso in gran copia nel 1987 (non 1986 come riporta erroneamente Discogs) questo “Tango dei miracoli”, sontuoso lavoro con cui Riondino fa il suo ritorno nel mondo della canzone. La veste grafica è davvero lussuosa, con la bella copertina di Milo Manara e un ricco booklet interno, una sorta di vero e proprio libretto che riporta non solo i testi (anche di canzoni che poi non sono inserite nel disco), ma anche i meravigliosi disegni dello stesso Manara, con il quale Riondino instaura, attraverso delle terzine in rima, una sorta di dialogo, parallelo al discorso del disco. E’ insomma un lavoro che in qualche modo è la testimonianza di quel fruttuoso incontro tra (cant)autori e disegnatori che il vivace ambiente di Tango, ma anche del Club Tenco, aveva stimolato.


 

Il tema di fondo è l’idea di una sparizione, di qualcosa e qualcuno (forse lo stesso autore?). Sembrano scomparsi alcuni ideali che avevano accompagnato il decennio precedente, ma anche gli amori, portati altrove da un destino imperscrutabile, e infine, stando al libretto, anche alcune canzoni.

 

Il disco, prodotto dal compianto Renzo Fantini (pur non accreditato) per la sua “L’Alternativa”, è un curioso frankeinstein di stili e di tematiche. Alcune dei tasselli che compongono il lavoro sono dei recuperi da un album abortito che anni prima doveva essere prodotto da Nanni Ricordi, altri sono di ispirazione più recente.



E così ecco che da un lato ricompaiono le meditazioni introspettive che ci riportano al mood di “Boulevard”, come la lunga ballata in ottava rima “Mantova” (una impietosa canzone di disamore per voce e chitarra), la struggente “Linea d’ombra”, dalla sinuosa linea melodica (una delle più belle di Riondino) o l’evocativa “Desir desert”, anch’essa giocata su voce e chitarra.

Ma dall’altro troviamo anche dei pezzi apertamente più sgangherati, si ascoltino il canto a cappella de “Le ragazze con l’impermeabile”, e l’elettrofunk di “Concediti Maria”.


 

Dal punto di visto dell’ambiente sonoro, il disco paga fortunatamente solo in parte dazio all’epoca che lo partorì.

Fanno infatti capolino, qua e là, suoni tipici degli anni ’80 (tastiere pesanti, batterie elettroniche), che se in qualche caso non inficiano la bellezza del pezzo (si veda l’iniziale “Tango dei miracoli”, in aria Stranglers periodo “Feline”, ma anche l’ipnotica “Dammene ancora”, oppure le sequenze apodittiche dei recitativi di “Polaroid I e II”), in alcuni lo condizionano parecchio (“Concediti Maria”, con sottinteso omaggio a Vladimir Majakovskij e Carmelo Bene) e in altri ancora sono al limite della denuncia penale, come nell’altrimenti splendida “Ragazze di Milano”, un ritratto generazionale che ancora prima di essere inciso già circolava facendo innamorare una generazione di ragazze milanesi. Probabilmente lo stesso Riondino si rese ben presto conto dello sfregio, e anni dopo reincise il pezzo, in forma più opportuna, in “Quando vengono le ballerine?” del ’95.

 

Tra i musicisti lasciateci segnalare almeno Dado Parisini, già accreditato nel precedente “Boulevard”, poi in seguito arrangiatore di successo in ambito pop, Massimo Altomare ai cori e l’ex Lounge Lizard Steve Piccolo.


 

A conti fatti, anche a distanza di anni, e con la tara dei suoni di cui dicevamo, “Tango dei Miracoli” resta un gran bel lavoro, da ascoltare a fondo ma anche da leggere, seguendo con lo sguardo il lambiccato filo che Riondino e Manara dispiegano nel libretto accluso all’album che vi proponiamo in un apposito link.

 

L’LP non è mai stato ristampato in CD, ma da qualche tempo è reperibile sul Tubo. Personalmente ho scelto però di rippare dal mio vecchio vinile, acquistato a Roma a inizio anni ’90, quando in alcune mattine il richiamo delle sirene dei negozi di dischi era più forte di quello delle lezioni (non ditelo ai miei alunni).

 

E con questo è tutto, amici: buon ascolto e sappiatemi dire. 

 

LINK ALBUM

 

LINK BOOKLET



post by Andrea "Arrivano gli Sprassolati!"

7 commenti:

  1. Certo facciamo il pelo a contropelo a discogs perchè sbaglia di un anno un disco (su cento milioni presenti, tanto per esagerare) e poi scriviamo quando arrivano invece di quando vengono

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  2. Mi cospargo il capo di cenere (anche se non mi pare di aver fatto del bullismo nei confronti di Discogs, di cui peraltro sono un costante utente).
    Vado subito a correggere.
    Buon pomeriggio.

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  3. bello.....Riondino ha sempre una marcia in più sia nella musica che nel teatro!

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  4. Grazie di questo graditissimo post e, se avete qualche live di Riondino, ben venga e ringrazio sin d'ora.

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  5. Anche io lo comprai in edicola, e ammetto che fui molto più colpito delle opere di Manara, che dall'album di Riondino. D'altra parte venivo dai due lavori precedenti per non parlare de Il Collettivo Victor Jara. Però Ragazze di Milano mi piacque davvero tanto. Bravo Andrea, gran bella pubblicazione che mi ha permesso di ricordarmi di una promessa riguardante Riondino che ti feci più di un anno fa, ma il tempo è impietoso. Bene ! Credo sia giunto il momento di onorarla. A presto, Frank - One

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  6. un live di Riondino dei tempi andati non l'ho, però ho inviato un album con Bollani, fra teatro e canzone

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