FIRST TIME ON THE WEB
TRACKLIST:
01. Intro
02. 1988 Was A Million Years Ago
03. Dancing
04. Q&A with Audience # 1
05. Unid Song
06. Bober
07. Q&A with Audience # 2
08. And Your Bird Can Sing
09. Keneally's Medley
10. Q&A with Audience # 3
11. Father's Day
Questo post sancisce (mi auguro) l'inizio della collaborazione con un mio storico amico, Christian Diemoz, aostano come me, giornalista professionista e "compagno di numerosi concerti live" (e di registrazioni audio, come ricorda nelle release notes) che si sono tenuti, in passato, nella nostra città. Christian, grande appassionato di musica, ha collaborato con prestigiose riviste musicali quali Jam e Mucchio Selvaggio ed è autore di due volumi intitolati rispettivamente "Le canzoni dei Pink Floyd" (2002) e "Le canzoni dei Queen" (2003), entrambi pubblicati da Editori Riuniti nella collana "Pensieri e parole". Detto questo, Christian mi ha inviato i file di questo showcase con protagonista Mike Kemeally che ho inserito nella serie "Historic Bands", anche se, forse, l'aggettivo "storico" è un po' eccessivo. Mike è rimasto un po' nell'ombra, almeno qui da noi, pur avendo alle spalle una nutrita discografia solista iniziata nel 1986 ew collaborazioni eccellenti. Spero che sia una buona occasione per conoscere il personaggio più da vicino e apprezzarne le doti. Ringrazio ancora l'amico Christian per questo bel regalo. Lascio ora a lui la parola visto che ha preparato, con grande dovizia di particolari, i testi a compendio del post.
Release notes by Christian Diemoz
C’era un tempo in cui la comunità dei tapers aostani non si faceva sfuggire un evento senza “catturarlo” dal vivo almeno in parte, nonostante i mezzi tecnici fossero meno efficaci e non certo alla portata degli smartphone di cui chiunque dispone adesso, con la possibilità di filmare in 4K. Il documento di cui parliamo oggi - offerto in assoluta esclusiva alla Stratosfera, e mai reso disponibile prima - può essere considerato una “fotografia” di quell’epoca, in cui a sospingere erano la passione e la costante ricerca delle soluzioni utili ad ottenere risultati aurali godibili. Siamo all’inizio degli anni Duemila. Là dove oggi ad Aosta c’è la Cittadella dei giovani, in via Garibaldi, sorgeva ancora l’ex macello civico, già destinato a struttura aggregativa, ma in locali non rinnovati e strutturati come quelli inaugurati nel 2009.
Al tempo si chiamava “Centro Culturale Anita” ed era un “contenitore” di proposte per i più giovani, in un’ottica di prevenzione del disagio. Non mancavano, ovviamente, quelle di respiro musicale. A dispetto di ciò che si potrebbe pensare, queste videro appuntamenti decisamente “cosmopoliti” per un lembo di provincia del nord-ovest.
Nell’aprile 2003, ad esempio, “Anita” – come lo chiamavano i suoi frequentatori – ospitò una delle tre tappe del tour italiano di Mike Keneally, poliedrico chitarrista americano noto per aver condiviso il palco con Frank Zappa e per essere stato nella band di Steve Vai, che ne parlava come di “un genio”.
Ancora più interessante fu che, in vista del concerto della serata, Keneally tenne uno showcase pomeridiano, a base di canzoni suonate in acustico e di risposte alle domande del pubblico. Avuta la notizia, chi scrive decise che quello era il momento da “catturare” assolutamente. Al tempo, anche se gergalmente lo si definiva ancora “taping”, l’era dei nastri era al tramonto. Il salto di qualità era stato compiuto grazie al Minidisc (al tempo, avevo l’MZ-R55 di casa Sony). Mettendo a posto un armadio di casa, la settimana scorsa è saltato fuori quello con l’etichetta “Mike Keneally – Saturday 5th April 2003 - ‘Centro Anita’, Aosta”. Eccolo digitalizzato e ripulito da qualche fruscio di troppo (Sant’Audacity!), ma non poteva che essere così, giacché né per la musica, né per le conversazioni venne prevista una qualche forma di amplificazione. Keneally era stanco, la sera prima si era esibito a Piacenza, per la precisione al Morrigan di Gragnano (dove aveva aperto il mini-tour italiano), e non era riuscito a prendere sonno fino alle 6.30 di quello stesso mattino. Poche ore dopo, anziché tirare il fiato in vista della serata, eccolo allo showcase, in una saletta del Centro. Si trattenne con i (non tantissimi) appassionati presenti per un’ora e un quarto. Suonò 7 canzoni e rispose a tre “round” di domande, senza fare mistero della sua visione anti-conservatrice (“Anche per gli standard americani, George W. Bush non è granché”, sorrise) e sfoggiando amabilmente ironia ed eclettismo (come quando imitò seduta stante, con la chitarra, la suoneria di un’improvvida spettatrice che non aveva silenziato il cellulare).
Un momento che meritava di essere visto, anche per la bellezza del momento in cui un artista si preoccupa realmente che chi lo ascolta colga il suo messaggio. Tra i brani proposti nello showcase: 1988 Was A Million Years Ago, Dancing, la cover dei Beatles And Your Bird Can Sing, Bober, Dee’N’A e Father’s Day. Tutti, rigorosamente, in versione “one man show”. Per altre ragioni, all’appuntamento della serata non riuscii a partecipare, ma l’ottimo database sul sito di Keneally permette di ricordare sia che la band tutta italiana - Sandro Bellu a chitarra e cori, Luca Alessandri a tastiere e cori, Enrico Vitale al basso, Sergio Ponti alle batterie e Paolo Pasquino ai cori e chitarra acustica - venne affiancata dal percussionista valdostano Marco Giovinazzo come ospite, sia che una registrazione esiste anche di quel momento. Questa la setlist della serata: I Can’t Stop, Potato, I’m Afraid, Frozen Beef, Joe, Taster, “La Luna”, Beautiful, “Italian Song”, Ankle Bracelet, 1988…, Karma Police, Thanksgiving, 5 Legs, Father’s Day, Live in Japan, 2001, We’ll Be Right Back, Rosemary Girl, Why Am I your Guy?
Il giorno dopo Mike raggiunse Torino. Era atteso al Peocio Club di Trofarello, ma il suo sito indica anche un’esibizione al FNAC Multimedia Store in città. Forse un altro showcase? Comunque sia, assieme a Fabio Trèves (che si esibì a sua volta ad Anita in quegli anni), Keneally segnò il momento in cui Aosta respirò una boccata dello spirito di Frank Zappa dal vivo. Non successe più ed oggi, la Stratosfera permette di rivivere quel momento.
Buon ascolto
Post by George - Words & Music by Christian Diemoz
Ottima proposta, che sto ascoltando con grande appagamento. Grazie infinite a George e a Christian, il quale, se ha altre chicche nei suoi archivi, attendo con entusiasmo la stratosferica pubblicazione.
RispondiEliminaCredo proprio che Chris abbia altre registrazioni molto interessanti nei suoi archivi. Dovrei andare anch'io a ripescare qualche bel concerto "storico" tenutosi ad Aosta e dintorni negli anni passati, molti dei quali visti e registrati insieme.
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