TRACKLIST
Lato A
01. Vivendo un giorno solo di niente >
02 Robin delle Stelle
03. Soli sull'Olimpo (parte I)
Lato B
04. Soli sull'Olimpo (parte II)
05. Adagio Magrebino (previously unreleased track)
FORMAZIONE
Bass – Luigi "Gigi" Secco
Drums – Maurizio "Mux" Mussolin
Electric guitar, acoustic guitar – Enrico "Chicco" Mercandino*, Massimo Gorlezza
Keyboards – Giovanni Dibiase
Keyboards [Vintage], electronic wind instrument [MIDI Wind] – Maurizio Venegoni
Lead vocals – Maurizio Mercandino
Recorder, backing vocals – Silvia Carpo
Ritorna in scena il Consorzio Acqua Potabile, meglio conosciuto come C.A.P., uno tra i migliori gruppi di rock progressivo italiano, ancora oggi attivo ma con radici che affondano nei lontani anni '70. Molti di voi ricorderanno senz'altro il loro album di esordio, quel "Sala Borsa Live '77", pubblicato solo nel 1993, ma registrato da vivo a Novara ben 16 anni prima. Lo ritroverete qui, insieme ad un bootleg, con link ancora attivi. Il gruppo ha una storia ancora più antica, risalente al 1973, quando tenne i primi concerti a Rimini. Ed è così che per celebrare 40 anni di onorata carriera, il CAP ha pubblicato "Il Teatro delle Ombre" - sottotitolo "Quarant'anni controluce", in versione singolo LP, in vinile 180 grammi, e nel più pretenzioso cofanetto composto da ben 4 CD più un booklet di 200 pagine. Il boxset venne pubblicato nel 2014, il vinile nel 2015, entrambi ad opera dell'etichetta '70- Do Not Forget Them".
Ho scelto il disco per la ovvia ragione che è più snello e contiene solo le nuove registrazioni di alcuni successi del passato. Il cofanetto propone invece tantissimo materiale raro, mai pubblicato fino ad ora, inclusi molti brani live tra cui "Il cavaliere mascherato" risalente niente meno che al 1973 e facente parte dell'opera rock "Gerbrand" rimasta inedita. Il vinile presenta però una piccola ma significativa differenza, rispetto al monumentale boxset: contiene un brano inedito (o quasi, poi vi spiegherò le ragioni) dal titolo "Adagio Magrebino", posto in chiusura del lato B, che non è stato inserito nel cofanetto. Le nuove registrazioni, realizzate da una line-up che nel corso del tempo è mutata completamente, sono state effettuate dal vivo al "Maestro di Casa Studios" a Lessona, in provincia di Biella, tra il 2011 e il 2012.
I brani contenuti nel disco provengono da album storici: Vivendo un giorno solo di niente appariva originalmente su "Nei gorghi del tempo" del 1993, primo album in studio della band; Robin delle Stelle (che viene proposta senza soluzione di continuità rispetto al brano precedente) dall'omonimo album del 1998; Soli sull'Olimpo, qui divisa in due parti, tra le due facciate del disco, per ragioni di lunghezza, proviene anch'essa da "Robin delle Stelle". Si chiude con Adagio Magrebino, indicato come inedito, ma in realtà già apparso sul disco "Da Odisseo a Katayama Gorobei" del 2008. Ricordo che questo vinile è stato pubblicato anche in versione "orange", in edizione limitata.
Consorzio Acqua Potabile - 2008
Da Odisseo a Katayama Gorobei (per Asilah-El Hedei)
TRACKLIST:
01. Sulle ali del sogno
02. Adagio Magrebino
03. Alla corte degli eroi: 1550 periodo Sengoku
E' tutto. Buon ascolto.
LINK Il Teatro delle Ombre
LINK Da Odisseo a Katayama Gorobei
Post by George
sempre grandi....l'album giapponese è un gioiello e non lo conoscevo
RispondiEliminagrazie!!!!
RispondiEliminaMolto grato a te, amico. Saluti
molto interessante , grazie per averlo condiviso !
RispondiElimina...a volte mi sono domandato il come mai di questi nomi cosi "insoliti" di gruppi che hanno caratterizato e reso famoso anche in tutto il mondo il prog italiano, penso a questo postato qua sopra, alla Premiata Forneria Marconi..Banco del mutuo soccorso..Locanda delle fate..Reale accademia della musica..Quella veccchia locanda.. Biglietto per l'inferno... il Balletto di bronzo.. e molti altri che al momento purtroppo non sovvengo..
RispondiEliminava bene che anche all'estero qualche band c'era gia con un nome piuttosto strano, tipo Chicago Transit Authority ... The Bonzo Dog Doo-Dah Band... Collective Consciousness Society.. comunque sia però cosi tanti come quelli che hanno usato bands italiane non credo che esistano...
ma forse sapete dirmi voi qualcosa di piu a riguardo..
grazie e saluti dalla Germania
In realtà c'era il gusto di fare qualcosa di assoluta avanguardia , qualcosa di innovativo e mai sentito prima....anche a partire dal nome che poteva essere lungo o corto ma inusuale( vedi Area, ibis, etna, perigeo)
EliminaIl tutto per segnare una rottura con il beat e tutto il resto.
Conoscendo (un poco) la Stratosfera, credo si aprirà un interessante dibattito sul tema da te posto... Nel decennio precedente (beat per intenderci) andarono di moda i nomi di animali, pronomi e aggettivi caratterizxati da un solo nome (a titolo di esempio Caluffi, Giganti, Quelli, Corvi...) e forse nei '70 per distinguersi venne fuori il favolistico/situazionista imperniato su nomi composto che potevano essere ridotti a sigla (BMS, PFM, QVL...) ma arriveranno altro cobtributi più autorevoli del mio (molti frequentatori della Strato sono stati protagonisti diretti di quegli anni). Un caro saluto
RispondiEliminaPrima di tutto ben tornato caro amico, e con quale gioiello, quel CD da me in wishlist su Discogs e Ebay da anni, e mai reperito. Per cui un solenne BRAVO ! Invece tornando al quesito dell'amico Cimabue, che dire? Credo ci fosse il gusto dell'insolito, dello strano, dell'inusuale e chi più ne ha più ne metta. Una mia opinione è comunque che il tutto non fosse mai finalizzato alla possibilità di un acronimo, acronimi che mi sembra siano stati generati solo anni e anni dopo. E comunque amici : Albergo Intergalattico Spaziale, Bravo Reverendo Reebman, Casa di Cura Pio IX (con alla batteria il mio amico Massimo Santoni), Compagnia Lombarda di Forza Motrice....e menziono solo ABC, beh....che classe !!! Frank - One
RispondiEliminaLe riflessioni sui nomi lunghi delle band negli anni '70 è interessante, specie nel panorama italiano. E' anche vero, come avete scritto, che in Italia i gruppi beat anni '60 avevano nomi brevi, mentre all'estero questo non sempre accadeva. Vi ricordo che in quegli anni, soprattutto in Inghilterra, le case discografiche pretendevano nomi lunghi. Valga l'esempio dei Beatles che, seppur per un breve periodo, si chiamarono Long John and The Silver Beatles. Accanto a loro, tra le band del Mersey Sound, Rory Storm and The Hurricanes, Gerry and The Pacemakers, Lee Curtis and The All Stars, giusto per citarne alcune. Negli anni '70 ci fu l'esplosione, anche se al fianco di gruppi col nome chilometrico c'erano gli Who e gli If. Mah, non ci ho mai pensato più di tanto. Forse i gruppi di prog rock italiano volevano essere alternativi a 360° e non solo nella musica che proponevano. Sentiamo cosa ne pensano gli amici della Stratosfera. Ciao
RispondiEliminaThanks for sharing friend. Any chance Ezra Winston - Tertium non datur? Thanks anyway.
RispondiEliminathis album has been published in 2021. Is too recent
EliminaOK. Thanks for your answer.
EliminaGrazie infinite super-George per avermi fatto apprezzare questi brani deliziosi.
RispondiEliminaLi ascolterò mentre mi godo il buono vacanza + alto adige www.buonoaltoadige.com
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