venerdì 1 settembre 2023

L'Albero del Veleno - 2013 - Le radici del male

 

TRACKLIST:

01. Dove danzano le streghe (5:41)
02. ...E resta il respiro (5:58)
03. Presenze dal passato (3:47)
04. Un altro giorno di terrore (5:02)
05. Due anime nella notte (5:50)
06. Al di là del sogno...l'incubo riaffiora (12:08)


FORMAZIONE

Lorenzo Picchi / chitarra
Nadin Petricelli / tastiere, synth
Francesco Catoni /viola
Marco Brenzini / flauto
Michele Andreuccetti / basso
Claudio Miniati / batteria


Ringrazio innanzitutto l'amico Osel per avermi fatto conoscere questo gruppo alle prese con il loro primo album. L'ho ascoltato parecchie volte e devo dire che si tratta di un ottimo lavoro. Non per nulla lo voglio condividere con tutti voi. Osel mi ha presentato la band come ispirata ai Goblin e in effetti non ha tutti i torti. L'Albero del Veleno deve non poco allo storico gruppo di Simonetti & co. Già i titoli dei brani sono un preludio alla loro musica. Se ripercorriamo la biografia capiremo meglio anche il perché. Preciso solo che questo sestetto fiorentino ha realizzato due soli album: "Le radici del male", pubblicato dalla Lizard nel 2013 e "Tale Of A Dark Fate", secondo e ultimo prodotto, pubblicato nel 2017 dalla Black Widow. 


"L'Albero del Veleno affonda le sue radici nel 2010 grazie ad idee sparse di pianoforte scritte da Nadin Petricelli (tastiere e synth), talmente malinconiche e suggestive da invogliare Claudio Miniati (batteria) a creare un progetto con l'intento di ricreare musica unicamente strumentale, seguendo lo stile delle colonne sonore dei film horror degli anni '60/'70/'80. Entro breve il gruppo si stabilizza con l'ingresso di Lorenzo Picchi (chitarra), Dario Agostini (basso) e Marco Brenzini (flauto traverso). E' grazie alla sinergia delle varie influenze musicali ed alla passione del cinema horror europeo che i primi pezzi vedono la luce, portati avanti assieme ad un medley delle colonne sonore di alcuni dei film più rappresentativi di Lucio Fulci ("Sette note in nero", "Zombi 2", "Paura nella città dei morti biventi" e "...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà").


Per giungere però al risultato prefissato manca ancora qualcosa: nel novembre del 2011 entra così a far parte della band Francesco Catoni (viola). Nello stesso periodo Michele Andreuccetti prende il posto di Dario Agostini al basso. E' con questa formazione che il gruppo entra in studio per registrare il primo album, "Le Radici del Male", composto da cinque tracce originali più il suddetto medley. Ogni brano scritto è affiancato da una sceneggiatura originale per la realizzazione di cortometraggi, abbinando in questo modo musica a supporto visivo, sempre presente nelle performance dal vivo (fonte Rockit.it)
Ed ora vi propongo due link che potranno esservi utili per eventuali approfondimenti: il primo è quello del sito ufficiale del gruppo (qui), anche se non offre nulla di particolare; il secondo contiene invece una lunga e approfondita recensione del disco, ed è (qui) sul blog "Terra di Goblin". L'utilizzo della viola, del flauto e delle tastiere ci riporta a certe atmosfere prog rispolverate dagli anni '70, facendo meritare all'Albero del Veleno di salire nella scala dei valori. e collocare il loro album d'esordio tra le prove più significative dello scorso decennio. Giudicate anche voi. Buon ascolto



Post by George - Music by Osel

4 commenti:

  1. francamente mi stupisco della esiguità dei commenti o addirittura della loro assenza ,anche a fronte di proposte di indubbio valore e , sicuramente, poco conosciute.........
    Il bello di un blog è , non solo scaricare buona musica, ma anche confrontarsi, esprimere pareri e commenti.....o sbaglio?

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  2. Brani memorabili. Mi è piaciuto molto Un altro giorno di terrore, con quello stupendo intermezzo di pianoforte ed anche gli altri sono assai epici. Grazie carissimi George ed Osel.

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  3. Osel ha perfettamente ragione. Una delle finalità del nostro blog è anche quella di proporre gruppi poco conosciuti che hanno all'attivo magari solo uno a due album realizzati in tempi relativamente recenti e di discutere e confrontarsi. Personalmente vorrei evitare di proporre sempre musicisti del passato. Indubbiamente alcuni album degli anni '70 e '80 hanno un valore storico (e affettivo) fuori discussione, ma dobbiamo guardare avanti e conoscere e ascoltare le nuove produzioni musicali, peraltro in linea col genere prog e affini. In quanto ai commenti, oramai abbiamo capito che sono da sempre piuttosto scarsi. Se non ci fossero Osel e Albe in molti casi ci sarebbe il silenzio totale. Ma pazienza, va bene lo stesso. Dai dati statistici vedo che le frequentazioni sono sempre alte, anche dall'estero. Segno questo che il blog continua ad essere seguito e -spero - apprezzato.

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  4. Oggi finalmente ho un po' di tempo per ascoltare. Bellissimo. Non sembrano sonorità del 2000, ed è un complimento, detto da me.
    Stupenda un altro giorno di terrore.
    Dalla presentazione immaginavo molto più in stile Goblin, che hanno pure la loro influenza, ma direi che questo gruppo propone una musica sua originale ed ispirata.
    Grazie
    ANdrea

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