TRACKLIST:
01. Midnight In Space (5:18)
02. Hibernation (10:12)
03. Earth Calling Space (4:07)
04. Milky Way (6:21)
05. The 2 Planets (6:35)
06. Space Link-up (6:55)
Gli Hyfrus sono stati uno dei più oscuri gruppi italiani di rock progressivo psichedelico/elettronico della fine degli anni '70. Hanno pubblicarono un solo album 'Midnight In Space' nel 1978 tramite l'etichetta major italiana PDU e si dice che si sciolsero subito dopo. Non ci sono altre informazioni su di loro, ma 'Midnight In Space' è stato considerato da molti critici come un gioiello psichedelico/elettronico. Il disco non è mai stato ristampato in CD. Esiste però una ristampa esclusivamente in vinile, a tiratura limitata, per il solo mercato spagnolo, ad opera della Wah Wah Rrecords. L'album contiene 6 tracce, tutte strumentali, per una durata totale di circa 39 minuti, caratterizzate dalla centralità dei sintetizzatori, In qualche brano fanno capolino altri strumenti (chitarra, basso, percussioni) e una suadente voce femminile. Il fatto di non avere informazioni sui musicisti lascia un po' spiazzati. Cerchiamo quindi di coglierne l'essenza, ascoltandolo comodamente rilassati. Per completezza ricordo che una traccia, "Milky Way" era già apparsa sulla Stratosfera nel lontano 2011, ad opera del mio sodale amico Roby, alias Capitano, all'interno della compilation "The Best of Italian Prog Rock Vol. 11 - ELECTRONIC" (qui). Altro non ho da aggiungere se non augurarvi buon ascolto.
Post by George
Mooolto bello. Grazie. Indomito.
RispondiEliminaGrazie
RispondiEliminaGrazie for this rarity. I'm certain I'd never have a chance to hear it without your kindness,
RispondiEliminaPosso portare un piccolo contributo di conoscenza su quello che sono riuscito a raccogliere riguardo a chi c'era dietro a questo misterioso gioiellino e ai suoi autori.
RispondiEliminaNon si tratta di musicisti italiani in senso stretto, ma della Svizzera Italiana (Canton Ticino per la precisione). Conosco questo disco da quando avevo 15 anni (!) e lo acquistai attratto dai titoli 'cosmici' e dal fatto che la PDU allora stampava distribuiva in Italia i dischi dei corrieri cosmici (Tangerine Dream, K. Schulze, Ash Ra Tempel, Popol Vuh, Cosmic Jokers).
La musica di Midnight In Space effettivamente è molto eterea con suoni ovattati e diversi momenti quasi sussurrati, spesso a bassissimo volume, trasportando l'ascoltatore in un viaggio fra le stelle pieno di serenità e magia. Non c'è spazio per la sperimentazione fine a sè stessa, ma solo per suoni gentili e dolci (però non melensi) che in qualche cullano l'orecchio e fanno volare la mente. A suo modo molto originale, nulla di veramente simile a questo disco è stato fatto prima o dopo del 1978, nè in Germania nè in Italia.
Per lungo tempo ho cercato di capire chi fossero questi Hydrus e chi c'era dietro a quei nicknames (Antes, Pickwick e Mike Nielsen). Niente, mistero assoluto!
Almeno Elektriktus - Electronic Mind Waves (altro disco misterioso pubblicato dalla PDU un paio di anni prima) è stato chiarito dallo stesso autore alcuni anni fa essere niente altro che Andrea Centazzo, il quale in quegli anni aveva pubblicato alcuni dischi di musica jazz per la PDU (il primo disco si intitolava proprio "Ictus") e che qui proponeva una musica elettronica molto diversa, lasciando però una piccola traccia su chi c'era dietro a quel nickname (Elektriktus : electronic Ictus).
Hydrus invece rimase un mistero insolvibile e insoluto, inestricabile persino dai tizi della label spagnola Wah Wah che una decina di anni fa avevano ristampato il disco. Un mistero ormai destinato a rimanere tale per sempre, come forse volevano gli stessi autori di Midnight In Space, e al quale non sembravano esserci speranze di trovare una risposta.
E invece, grazie a un mio commento online alcuni anni fa, un abile appassionato di musica prog chiarì il mistero, avendo trovato chi probabilmente si celava dietro a quei nicknames. Mike Nielsen era Mario Robbiani, Antes era Belina Robbiani (moglie o sorella di Mario) e Pickwick era Sandro De Caroli. Lo stesso abile commentatore suggeriva che quasi certamente si trattava di svizzeri (forse della Svizzera meridionale, in cui si parla italiano), visto che i titoli dei brani erano tradotti anche in tedesco. Considerazioni che sembrano trovare ancora più senso, considerando che la PDU aveva sede in Svizzera a Lugano.
Mario Robbiani effettivamente era un compositore e tastierista svizzero, del Canton Ticino. Robbiani pubblicò vari dischi di musiche orchestrali e strumentali negli anni a cavallo fra fine anni 60 e inizio anni 80, fra cui alcuni dischi di covers e altri di sonorizzazioni, spesso sotto altri pseudonimi (King Zerand). Fra i vari dischi di Robbiani, ce n'era uno del 1969 come "Orchestra di King Zeran" pubblicato dalla Sun, sottoetichetta della PDU, confermando ulteriormente il nesso fra PDU e Robbiani.
Il sito swissfilmmusic.ch riporta una biografia di Mario Robbiani, nato nel 1930 e scomparso nel 1993.
Considerando che al tempo della pubblicazione di Midnight In Space (1978) Robbiani aveva 48 anni, e considerando il periodo molto tardivo per la musica vicina al genere prog (genere purtroppo già sofferente e ormai estinto in quegli anni) è ancora più apprezzabile e degno di rispetto il tentativo di Robbiani, a mio modo molto riuscito, di fare un disco diverso sia dal suo genere tipico sia dalla musica più leggera e commerciale che ormai dilagava. Apprezzabile e degno di rispetto anche il fatto che la PDU avesse pubblicato questo e altri dischi non commerciali in anni in cui il prog ormai stava per estinguersi. In effetti, la PDU continuò a pubblicare dischi dei Popol Vuh fino ai primi anni 80
Aggiungo al commento qui sopra che Belina Robbiani era effettivamente moglie di Robbiani, il suo nome natale era Bellinda Wick ed era ben conosciuta nel Canton Ticino per avere aperto diverse scuole di danza e per avere fatto diverse apparizioni alla tv RSI negli anni 60 e 70. Nata nel 1940 e scomparsa nel 2020. La figlia di Mario e Bellinda (Fleana Robbiani Benedini) porta avanti la scuola di danza classica e jazz.
RispondiEliminaSandro "De Caroli" (Pickwick nel disco) si chiama effettivamente Sandro Caroli e nei primi anni 60 aveva inciso da bambino alcune canzoni come "Sandrino Caroli". Una di queste, intitolata "La Buccia Di Banana", era stata selezionata per la partecipazione della Svizzera al "Secondo campionato europeo della canzone per bambini".
Sperando di essere stato utile a chi come me apprezza questo disco così misterioso quanto bello, mi firmo anche (mi scuso se prima non lo avevo fattoI
Un saluto a tutti.
Paolo
Caro Paolo, non so come ringraziarti per il tuo preziosissimo aiuto che ha fatto finalmente chiarezza sul mistero che da sempre aleggia intorno a questo album. Aggiungo solo che Mario Robbiani registrò anche un album di sonorizzazioni (come hai ben ricordato nel tuo commento) nel 1980 dal titolo "Doppio incontro" insieme a Franco Delfino, che qualche tempo fa postai su questo blog. Grazie ancora.
RispondiEliminaGrazie a George per la pubblicazione e a Paolo per le minuziose informazioni su questo misterioso gruppo
RispondiEliminaRicordiamoci sempre che la PDU é tutt'ora l'etichetta personale di Mina, e che difatti sta' proprio a Lugano.
RispondiEliminaMusica assai allettante: grazie George e ringrazio anch'io chi ha fornito gli interessanti ragguagli.
RispondiEliminaNon avendo in passato commentato su questo grande sito, avevo inserito i miei dettagli e chiarimenti come 'anonimo' firmandomi poi come Paolo. Sono felice di averli condivisi con voi, avevo cercato di capire chi erano per più di 40 anni!
RispondiEliminaGrazie a George, e un grazie speciale al grande Augusto Croce che mi ha onorato con un ringraziamento nel suo commento
mi spiace di non accodarmi al coro.....a parte la rarità e il fatto che venga da quegli anni irripetibili, lo trovo senza infamia e senza lode, gradevole ma nulla che fare con la magia dei gruppi tedeschi distribuiti da pdu in quegli anni
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