TRACKLIST:
01. Open Your Eyes (2:28)
02. Clouds (2:58)
03. Majestic 12 \ Eyes Only (4:00)
04. Sometimes In July (5:17)
05. Exotica (10:01)
06. Albuquerque (6:04)
07. Tabasco At Sunrise (3:16)
08. Along The Cam Nothing More (3:09)
09. Acid Moon (6:03)
10. Dreamcatcher (2:10)
11. Last Night On Vega (8:05)
12. Lost In The Universe (9:13)
FORMAZIONE:
Fabio Di Gialluca - voce, chitare, percussioni
Luca Trifoni - voce, basso, chitarra
Danilo Ricci - batteria, percussioni, cori
Con i Clepsydra rientriamo nei canoni del vecchio e sano progressive rock "made in Italy" intriso di qualche spruzzo di psichedelia . Ringrazio fin da subito il nostro grande amico e collaboratore Marco Osel per avermi inviato i file dell'album per poterlo condividere con tutti voi. Le fonti informative che ho utilizzato per realizzare questo articolo appartengono ai due siti "Rockit" e Prog Archives". Per conoscere meglio questa band originaria di Teramo mi sono basato su alcune parti della biografia pubblicata su "Rockit".
I Clepsydra si formano nel 2002 grazie a Fabio Di Gialluca (voce e chitarra elettrica) e Danilo Ricci (batteria). Il loro stile musicale comprende generi come il rock psichedelico, lo space rock ed il rock progressivo. Sebbene agli inizi siano stati influenzati prevalentemente dal rock progressivo, il genere al quale appartengono è in prevalenza il rock psichedelico e comunque la band è fondata sulle basi di un'assoluta libertà stilistica. Caratterizzati da testi introspettivi e filosofici, dilatazioni musicali e improvvisazioni, dal vivo l'interesse per la sperimentazione si traduce nella reinterpretazione dei brani in modi di volta in volta differenti, con forte enfasi sul jamming. Dopo aver passato i primi anni nei circuiti live locali, nel 2005 e nel 2006 registrano due EP autoprodotti che fruttano loro il primo contratto discografico.
I Clepsydra (attenzione a non confonderli con l'omonimia prog band svizzera originaria di Locarno) esordiscono nel 2007 con l'album "Second Era Of Stonehenge", con al basso Filippo De Rubeis , edito per M.P. Records di Padova. Durante il tour che seguirà l'album, iniziano a rodare dal vivo nuovo materiale per un concept album, a cui aggiungono in studio di registrazione al classico power trio parti di sintetizzatore, violino, tromba, percussioni. "In Other Sunset", il CD che vi proponiamo quest'oggi, viene pubblicato nel 2009, due anni dopo il debut album, e coincide con l'inizio del tour che li porterà in giro per l'Italia. Partecipano come strumentisti Luca Trifoni al basso elettrico, Piero Montebello al violino, Maurizio Allonsi al sintetizzatore e Tony Lisciani alla tromba.
Il 2011 è l'anno di "Marmalade Sky" su Go Down Records, prodotto in collaborazione con Amaury Cambuzat degli Ulan Bator che partecipa anche come session man e backing vocal, mentre al basso, in studio, tornerà Phil De Rubeis. La band parte nuovamente in tournée con al basso elettrico ed alle voci Mattia Di Bernardo che entra stabile in formazione. Il lavoro è distribuito da Audioglobe per il territorio nazionale e da Cargo per quello europeo. La band parte nuovamente in tournée lungo tutto lo stivale. Partecipano all'edizione 2013 del ''Maximum Festival'' di Treviso dividendo il palco con band quali Fatso Jetson, Vibravoid e Yawning Man.
Giungiamo al 2015, anno in cui vede la luce " Tropicarium” quarto e ultimo lavoro della band, su Go Down Records, album che accoglie in formazione Sandro Abbondanza all’organo ed al Fender Rhodes. Durante la relativa tournée promozionale il gruppo si esibisce anche all'''Home Festival'' di Treviso, aprendo per gli Interpol e i Franz Ferdinand. Nel 2017 concludono il tour con l'apertura del concerto dei Primal Scream al Festival Acieloaperto di San Mauro Pascoli. Dopo di che il silenzio cala sulla band.
Fabio Di Gialluca
Per tornare a bomba a "In Other Sunsets", un concept album molto atteso da critica e pubblico, le ispirazioni musicali, almeno nei due brani di apertura, devono molto ai Pink Floyd di "Shine On". Il cambio repentini arriva con "Majestic 12/ Eyes Only" con la chitarra graffiante di Fabio Di Gialluca a dettare un ritmo sostenuto e un suono più robusto. Le 12 tracce inglobano un viaggio di 65 minuti che ondeggia tra psichedelia e progressive. I suoni prodotti dal trio abruzzese, come già ricordatoin precedenza, sono stati arricchiti in studio con arrangiamenti di sinth, hammond, violino, tromba e percussioni che danno vita ad un lavoro ambizioso e ricco di sfumature. Un grande album che, a mio avviso, sintetizza in pieno la potenza e la creatività di questa band che - purtroppo - è oggi nel cassetto dei ricordi. Buon ascolto.
Post by George - Music by Osel
Un album brioso, che ho ascoltato con gran piacere. Grazie cari George ed Osel.
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