Dal magico cilindro di Osel escono i Magnolia, con due album all'attivo, il primo nel 2012, il secondo nel 2017. Un terzo mini CD a nome Eclissidra (pre Magnolia) del 1995 l'ho recuperato io dal web così da accontentare i palati dei completisti (nei quali mi ci ficco anch'io). Grazie Osel per questo ennesimo regalo. Visto che si comincia sempre con la biografia, giusto per fare conoscenza con i nostri ospiti, sono andato sul sito Prog Archives dal quale ho tratto gli aspetti salienti della vita artistica della band romana. Le foto provengono dal loro sito ufficiale (qui).
"Questa band romana si formò originariamente nell'autunno del 1994 come ECLISSIDRA, con un nucleo formato dalla pianista Donatella Valeri e dai chitarristi Alessandro Di Cori e Bruno Tifi. Nel giro di un anno pubblicarono un singolo con tre tracce "Fiori di pioggia", un lavoro autoprodotto che vide la band alla ricerca di una propria identità musicale. All'epoca il loro stile grezzo e aggressivo si rivelò difficile da classificare, il che portò a una mancanza di opportunità, sebbene riuscirono a resistere per un po' e la formazione fu successivamente ampliata con l'arrivo di Simone Papale (basso) e Claudio Carpenelli (batteria). La band cambiò nome in MAGNOLIA ma, nonostante l'attenzione di Steve Rothery (Marillion), decise di sciogliersi intorno all'inizio del secolo, ironicamente in un momento in cui erano sull'orlo del successo. Tra le ragioni addotte per lo scioglimento c'era la mancanza di idee, anche se avevano in mente un concept album nella migliore tradizione degli anni Settanta. Quando la band si riunì nell'estate del 2010, in seguito a un incontro tra Di Cori e Carpenelli a un concerto dei Queensryche, decisero di ripartire da dove si erano interrotti, completando il concept album delineato dieci anni prima.
Il risultato finale fu "La zona d'ombra" del 2012, liberamente ispirato alla storia di David Hicks, un giovane afroamericano giustiziato in Texas nel 2000 per l'omicidio di un parente anziano. La storia è raccontata attraverso una serie di flashback e affronta i ricordi e le paure di un condannato a morte in attesa dell'esecuzione. Il cuore dell'album è costituito da una mezza dozzina di brani originariamente scritti nel 2000, prima della pausa della band, più altre otto composizioni più recenti che nacquero dall'idea iniziale e la svilupparono interrogandosi sul tema stesso della pena di morte. Musicalmente parlando, la band si muoveva in più di un campo, ma il suo sound si componeva principalmente di un mix di atmosfere sinfoniche, scintillante alt-rock e un po' di prog metal. Tuttavia, l'elemento più caratteristico era senza dubbio la voce calda e sensuale di Chiara Gironi".
Bisognerà attendere 5 anni prima di risentire i Magnolia alle prese con il secondo CD. "Con fuoco", pubblicato dalla Lizard, arrivò nel 2017 e fu una vera sorpresa.. Ne parleremo più avanti. Ora lasciamo spazio alla musica.
Eclissidra - Fiori di pioggia (CD single, 1995)
TRAKLIST
1. Fiori di pioggia - 5:02
2. Lontano - 6:12
3. Ultima lacrima - 7:02
FORMAZIONE:
Chiara Gironi - voce
Donatella Valeri - piano, tastiere
Bruno Tifi - chitarra
Alessandro Di Cori - basso, chitarra
Settimio Cora - batteria e percussioni
I pre Magnolia, che allora si chiamavano Eclissidra, come già ricordato precedentemente, nel 1995 riuscirono a pubblicare questo CD single, autoprodotto, contenente tre brani. Il lavoro è acerbo, ma emergono già con una certa prepotenza le chitarre elettriche di Tifi e Di Cori e la bella voce della singer, Chiara Gironi. Nonostante ciò il gruppo si sciolse fino al 2012, anno che segnò il ritorno in sala di registrazione.
Magnolia - La zona d'ombra (CD, 2012)
01. La zona d'ombra (7:24)
02. Road To Hell I (3:10)
03. Non ho (3:39)
04. Li fuori (3:12)
05. Home (6:12)
06. Road To Hell II (1:54)
07. Lettere di Annie (4:24)
08. Piccola ala (4:47)
09. La gabbia (7:50)
10. Nel mio nome (2:35)
11. Ellis One (4:33)
12. Corridoi (4:19)
13. Road To Hell III (4:26)
14. Black Out (3:22)
Chiara Gironi - voce
Donatella Valeri . piano, tastiere
Bruno Tifi / chitarra elettrica e classica, cori
Alessandro Di Cori chitarra elettrica, acustica, 12 corde, chitarra lapsteel, ebow, synth, cori
Simone Papale - basso
Claudio Carpenelli - batteria, cori
Come si legge nella recensione pubblicata su Prog Archives "La zona d'ombra' è il tipo di album che sarebbe perfettamente accessibile al pubblico rock mainstream, soprattutto a chi apprezza gli ultimi album dei Pink Floyd guidati da David Gilmour, soprattutto grazie al lavoro di chitarra a coda dei membri della band Bruno Tifi e Alessandro Di Cori, così come ai fan delle band melodiche moderne guidate da donne come Karnataka, Magenta, The Reasoning e i più recenti album dei Mostly Autumn.
I Magnolia offrono un'interpretazione più moderna e contemporanea delle band RPI di ispirazione classica, ma l'elemento che più si avvicina è la voce di Chiara Gironi. Spesso adotta una qualità squilibrata, selvaggia e rabbiosa che si avvicina molto alle band italiane tradizionali, ed è questa qualità che la distingue dall'attuale schiera di front-woman. La tastierista Donatella Valeri ruba la scena in "Piccola ala" e "La gabbia" con un pianoforte celestiale e scintillante che potrebbe persino commuovervi. I suoi synth scarni sono anche una lezione di emozione raffinata e delicata.
La batteria di Claudio Capenell è ingannevolmente complessa, e il basso di Simone Papale offre una solida base e una magistrale compostezza. Le sezioni acustiche, come quella che apre l'album con la title track e che si susseguono nel resto dell'album, sono tristi, riflessive e meditative. I tre brani strumentali di "Road To Hell" sono i veri punti forti dell'album. Il primo presenta una delicata e inquietante melodia di pianoforte, un basso mormorato e contenuto e un assolo di chitarra elettrica sinuoso ed emotivamente estenuante, con i musicisti che aumentano la tensione man mano che il brano procede. La seconda parte è un brano straziante di chitarra acustica e un delicato synth pieno di desiderio, mentre il terzo movimento è un finale frenetico, hard-rock e da cardiopalma. Troverete anche effetti ambientali, collage sonori e frammenti di notiziari che fanno progredire la storia per tutto l'album".
TRACLIST:
01. Con fuoco (3:56)
02. Rivolta (4:04)
03. La citta della motte (6:54)
04. Gea (4:59)
05. Syrma (9:33)
06. Stasi (5:20)
07. Terre di mezzo (10:09)
08. Luna del viandante pt.1 (stanze) (5:05)
09. Luna del viandante pt.2 (distanze) (3:42)
10. Luna del viandante pt. 3 (assenze) (4:24)
Chiara Gironi - voce
Donatella Valeri - piano, tastiere
Simone Papale - basso
Claudio Carpenelli - batteria
Bruno Tifi - chitarra
Alessandro Di Cori - chitarra
Pubblicato dalla Lizard nel 2017, "Con fuoco" segnò il ritorno dei Magnolia dopo 5 anni di silenzio discografico, ma purtroppo anche la loro fine. Qui le atmosfere si fanno più dure: basta sentire la chitarra elettrica nel brano di apertura per cogliere la svolta dei Magnolia. Vorrei soffermarmi anche sui contenuti e sugli inserti in lingua inglese: i testi affrontano temi sociali, alcuni purtroppo ancora attuali come il conflitto israelo-palestinese. Vi riporto quanto scrisse la Lizard Records sulla sua pagina di presentazione dell'album:
"Anche se non ci troviamo di fronte ad un concept album c’è una sottile linea rossa che lega il tutto, ed è quella della resistenza ai regimi del passato e del presente, dove quelli del passato usavano i soldati e le armi mentre quelli odierni prediligono l’uso della finanza e dello sfruttamento dei più poveri. L’album parte con la title track strumentale con sonorità molto vicino all’hard rock e, per buona metà, si muove su ritmi molto serrati e rabbiosi, con canzoni come Rivolta (ispirata ai movimenti no-global degli anni 2000), Città della notte (ispirata ai fatti del G8 di Genova) e Gea, che descrive una ipotetica ribellione della madre della cultura alle moderne speculazioni; alla rabbia poi subentra la malinconia e la speranza di Syrma, il primo brano lungo dell’album, ispirato ai regimi dell’America Latina degli anni 70 e ai desaparecidos; Syrma è forse il brano più progressive dell’album, con continui cambi di tempo e di atmosfera, arpeggi melodici alternati ad esplosioni strumentali.
Stasi è ispirata alla guerra fredda, e i Magnolia, che sono quasi tutti appassionati di cinema, omaggiano il film “Le vite degli altri”. Atmosfere serrate di nuovo alternate a quelle melodiche si ritrovano in Terre di mezzo, secondo brano lungo, dove l’eterna guerra tra Israele e Palestina e dove le vittime maggiori sono proprio tutte quelle che sognano la pace; il finale orchestrale rimane uno dei punti più alti dell’album dove ogni strumento traccia la sua melodia. L’album si chiude con una suite in 3 parti, uno dei primi brani scritti dalla band tantissimi anni fa. Luna del Viandante è un brano intimo, che si scosta dal resto dell’album, che si muove tra le atmosfere oniriche e sognanti che hanno sempre contraddistinto la band e che mette in risalto la voce limpida e in questo caso struggente della vocalist. Per chiudere: i Magnolia viaggiano anche con questo album lontano dalle etichette e dai generi musicali, rimanendo un gruppo che canta in italiano ma con un sound britannico, tendendo a mischiare sonorità “kaleidoscope” di Wilson e company con testi di emotività sociale alla De André. Insomma, un moderno combat-prog"
Bene, grazie alla Lizard e alla sua analitica descrizione delle tracce del disco. Come già detto, da qui in poi i Magnolia non hanno più realizzato alcun album. Oramai sono trascorsi ben 7 anni da questa release e le speranze di ascoltarli nuovamente sono praticamente nulle. Peccato veramente. Ascoltiamo quello che abbiamo. A presto.
LINK Magnolia - La zona d'ombra (2012)
LINK Magnolia - Con fuoco (2017)
Post by George & Osel










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