mercoledì 12 novembre 2025

Yugen - Iridule (CD, 2010)

 

TRACKLIST:

01. On the Brink (0:51)
02. The Scuttle of the Past Out of the Cupboards (6:37)
03. Iridule (3:08)
04. Overmurmur (8:49)
05. Scribbled (1:42)
06. Becchime (6:18)
07. Ice (1:46)
08. Ganascia (4:10)
09. Thaw (1:40)
10. Serial(ist) Killer (5:43)
11. Cloudscape (7:53)


FORMAZIONE:

Elaine Di Falco / voce
Francesco Zago / chitarre, Mellotron, pianoforte preparato
Mike Johnson / chitarra
Tommaso Leddi / mandolino (6,8)
Paolo Botta / organo Hammond, pianoforte elettrico, sintetizzatori
Maurizio Fasoli / pianoforte
Michele Epifani / clavicembalo
Valerio Cipollone / sassofono soprano, clarinetti soprano e basso
Peter Schmid / clarinetto contrabbasso, basso clarinetto, sassofono contrabbasso
Giacomo Cella / fagotto
Markus Stauss / sassofoni contralto, tenore e basso
Elia Mariani / violino
Enrica Di Bastiano / arpa
Dave Willey / basso
Guy Segers / basso (2)
Alberto Roveroni / batteria
Dave Kerman / batteria (10,11)
Simone Beneventi / vibrafono, marimba, glockenspiel
Giuseppe Olivini / percussioni, theremin, Shruti scatola


La prima cosa che salta agli occhi è il numero dei musicisti e degli strumenti musicali che concorrono alla realizzazione di questo CD, una vera e propria orchestra di 19 elementi. "Iridule" è il terzo album della band milanese pubblicato dall'etichetta AltrOck nel 2010. Le due prove precedenti erano "Labirinto d'acqua" (2006) e "Uova fatali" (2008). Prima della cessazione delle attività gli Yugen pubblicarono ancora un album registrato dal vivo al Rio Festival nel 2011, intitolato "Mirrors" (2012) e uno registrato in studio, "Death By Water" del 2016. E' veramente difficile definire lo stile musicale del gruppo, una miscela tra progressive rock contemporaneo, sperimentazione, musica da camera, jazz, sul genere "Rock in Opposition". Forti e decisi sono i richiami a Henry Cow e Picchio dal Pozzo, ma anche a John Cage e Arnold Schoemberg. Musica per intellettuali e musica per l'intelletto. 


Fondati a Milano nel 2004 gli Yugen presero nome da una parola giapponese "che esprime il canone estetico dell'arte giapponese, come l'haiku in poesia o il Noh a teatro". Spero che sia chiaro... 
Sul sito Prog Archives viene tracciata una buona biografia che vi riposto:

"Tra dicembre 2004 e gennaio 2005 registrano il loro primo demo. Diego Donadio (ex batterista dei The Night Watch) è alla batteria in questa registrazione. Nel febbraio 2005 la formazione si rafforza con l'ingresso del tastierista Paolo Botta e del sassofonista svizzero Markus Stauss (Spaltklang, Ulterior Lux) durante una jam session a Tradate. Un'ulteriore espansione è rappresentata dall'ingresso del bassista Stephan Brunner (Spaltklang) e del suonatore di ance Peter Schmid (Evan Parker, Vinny Golia). Man mano che Zago compone nuova musica, la band vuole esprimere appieno il proprio potenziale aggiungendo altri musicisti che contribuiscano a creare un risultato finale all'altezza dell'obiettivo. È allora che si uniscono: il percussionista Massimo Mazza, il clavicembalista Giuseppe Olivini (OZ, Contrapplugged), i musicisti classici Maurizio Fasoli (pianoforte), Elia Mariani (violino) e Marco Sorge (clarinetti). Infine arrivano il batterista Mattia Signò, Tommaso Leddi (Stormy Six) e il batterista statunitense Dave Kerman (Thinking Plague, 5uu's, Present, Ahvak Blast).


Nel giugno 2005 iniziano a registrare il loro primo album, "Labirinto d'acqua", che esce nel 2006. L'album è mixato e masterizzato da Udi Koomran (Avhak, Present, Thinking Plague). Il disco è strumentale e, sebbene si possa rintracciare un sound chamber rock simile a quello di Univers Zero e Art Zoyd, ha un sound fresco, moderno e più rock. Dato che nella formazione ci sono diversi background (Zago è orientato alla sinfonica, Kerman e Leddi sono dei RIO e altri musicisti hanno una formazione classica), otteniamo un mix di tutto, e il risultato è avvincente. 

la cantante Elaine Di Falco

Si possono sentire alcune somiglianze con i 5UU, i Thinking Plague e gli Ahvak, rock cameristico dinamico, musica da camera, parti morbide e ponderose, alcune parti "symphonic prog" (c'è un mellotron e un minimoog), ritmi che cambiano rapidamente e tempi insoliti, strati di strumenti che suonano melodie diverse, alcuni brani eccentrici che sono liberi e più astratti (suonati principalmente solo da strumenti classici) e ci sono le parti completamente folli in cui la band impazzisce. C'è una miriade di stili qui e sono necessari molti ascolti per riuscire ad assorbirli tutti e identificare le numerose influenze e idee musicali".
Bene, concludo ringraziando l'amico e collaboratore Marco Osel a cui va il merito di avere scovato questo gioiellino e di averlo voluto condividere con il popolo della Stratosfera. Grazie veramente per questo bel colpaccio. A voi tutti auguro il mio consueto buon ascolto.

il chitarrista Francesco Zago


Post by George - Music by Osel

1 commento:

  1. Molto belli e vari, grazie davvero. In alcuni punti mi hanno ricordato anche i Gentle Giant.

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