lunedì 10 novembre 2025

RE-POST & RE-LOAD - Roberto Vecchioni live in Vidracco (TO) 1977 & live in Aosta 2011 (post originale 8 maggio 2017)

 

Cari amici, eccoci alle prese con un nuovo re-upload e già che ci siamo con un bel re-post richiesti dal nostro amico Albe. Ogni tanto mi piace interrompere la normale "produzione" per andare a riesumare qualche vecchio post con i link inattivi, come nel caso in oggetto. Protagonista è Roberto Vecchioni, oggi, come ben sappiamo, non solo autore, compositore e musicista ma anche opinionista in qualche salotto televisivo dove brilla la sua verve e la sua profonda cultura classica (ce lo ricordiamo ospite di Massimo Gramellini). I due concerti qui riproposti risalgono rispettivamente al 1977 e al 2011 e facevano parte di un post piuttosto lungo e complesso appartenente alla serie "Yesterday & Today" n. 16 dell'8 maggio 2017. Entrambi gli show era la prima volta che venivano pubblicati sul web. Questa la pagina del post originale (qui). Detto questo, iniziamo con la musica.

YESTERDAY
Roberto Vecchioni live in Vidracco (TO), Teatro Tenda 
ottobre 1977 (concerto acustico)


TRACKLIST:

01. I poeti (da "Ipertensione", 1975)
02. Per un vecchio bambino (da "Samarcanda", 1977)
03. Velasquez (da "Elisir", 1976)
04. Canzone per Francesco (da "Elisir", 1977) 
05. Alighieri (da "Ipertensione", 1975)
06. Canzone per Laura (da "Ipertensione", 1975)
07. L'ultimo spettacolo (da "Samarcanda", 1977)
08. Pesci nelle orecchie (da "Ipertensione", 1975)
09. Figlia (da "Elisir", 1976)


Di seguito quanto scrissi a suo tempo:

Vidracco è un paesino di poche migliaia di anime in mezzo alle campagne del Canavese, in provincia di Torino, dove annualmente si tiene la "Festa dell'uva", momento di rilievo per tutti gli amanti della buona tavola e, soprattutto, di qualche buon calice di nebbiolo. Roberto Vecchioni era l'ospite dell'edizione 1977. Il mese era quello di ottobre, la data esatta non la ricordo in quanto non indicata sull'etichetta del nastro. Poco male. Alle spalle Vecchioni aveva già otto album, dal debutto del 1971 con "Parabola" a "Samarcanda" del 1977, fresco di stampa al momento del concerto. Vecchioni, nel contesto di questa festa di paese, si esibisce "unplugged", accompagnato solo dalla sua chitarra acustica e da quella dell'amico Carlo Coccioli. Si diverte a dialogare con il pubblico tra un brano e l'altro, con messaggi decisamente politici e anticlericali. Lui, allora ancora insegnante di latino e greco nei licei, con una laurea conseguita alla Cattolica di Milano, canta di poeti, di navigatori, di letterati, di amori infranti, con un linguaggio ironico, pungente e spesso dissacrante ("Alighieri"), mai volgare. Vecchioni è un intellettuale e non tradisce le sue origini e il suo bagaglio culturale. Il concerto è veramente piacevole (peraltro credo che esistano ben poche testimonianze dal vivo di quel periodo) e la registrazione, perdonate l'immodestia, è veramente di buona qualità, pur essendo una audience. Niente Philips K7 questa volta, ma un registratore semi professionale con due microfoni stereo. I brani proposti attingono a piene mani  dagli album "Elisir" e "Ipertensione". Solo un paio di tracce provengono da "Samarcanda". In ogni caso, giusto per essere precisi, ho indicato tra parentesi l'album da cui è tratto ogni singolo brano.
NB - la tracklist è distribuita su 2 files. 


...AND TODAY
Roberto Vecchioni live in Aosta, piazza Emile Chanoux,
7 settembre 2011


TRACKLIST:

01. Voglio una donna
02. Lettura di una poesia di Pablo Neruda
03. Dentro gli occhi
04. Sogna ragazzo sogna
05. Figlio
06. Viola d'inverno
07. Mi porterò
08. Stranamore (pure questo è amore) / Milady
09. Le rose blu
10. Chiamami ancora amore
encore
11. Luci a San Siro
12. Samarcanda


MUSICISTI:

Roberto Vecchioni - voce
Lucio Fabbri - chitarra, violino, mandolino
Massimo Germini - chitarra
Eros Cristiani - pianoforte, fisarmonica
Stefano Cisotto - tastiere
Antonio Petruzzelli - basso
Roberto Gualdi - batteria


Anche in questo caso vi riporto quanto scrissi nel 2017

Una forbice di 34 anni separa i due concerti. Anche questa registrazione è opera mia, in occasione di un concerto tenutosi nella centralissima piazza Emile Chanoux, il cuore di Aosta, il 7 settembre 2011. L'occasione era quella della Festa della Regione, che si celebra ogni anno in virtù della sua autonomia. La piazza era gremita all'inverosimile e il caldo pubblico aostano (nonostante la latitudine) ha saputo accogliere e sostenere con il suo entusiasmo Vecchioni e la sua band. Anche in questa occasione Vecchioni dialoga e scherza con il pubblico, racconta barzellette, con quel suo modo un po' gigione, da vero intrattenitore. Quanta acqua è passata sotto i ponti rispetto al Vecchioni di 34 anni prima. Gli scatti fotografici sono quelli del concerto e sono opera mia e, in parte, di Gaetano Lo Presti e Roger Berthod, che ringrazio.  Nel 2011 era appena stato pubblicato il CD "Chiamami ancora amore", contenente l'omonimo brano con il quale Vecchioni vinse, nel febbraio dello stesso anno, il Festival di Sanremo. 


Un Roberto Vecchioni in stato di grazia e in gran forma sale sul palco aostano subito dopo il set dei Nomadi. L'apertura è con "Voglio una donna" (uno degli inediti compresi nel doppio live "Camper" del 1992), seguita da una breve poesia di Pablo Neruda. Il gruppo che lo sostiene è ben amalgamato, rodato da decine e decine di concerti, dove brilla il virtuosismo tecnico del gigante Lucio Fabbri, di Massimo Germini e di Roberto Gualdi. La sequenza dei brani è assolutamente equilibrata tra vecchi e nuovi successi, incluse le storiche "Luci a San Siro" e "Samarcanda" (brano che si rifiutò di suonare nel concerto del 1977) eseguite entrambe come bis. La qualità della registrazione è dignitosa. Soffre un po' della dispersione del suono (mancano i bassi), considerato il luogo all'aperto. Il concerto è  posto su un unico file. Poco più di 70 minuti di grande musica. Le foto le ho scattate io - tranne una - nel corso dello show.
E' tutto. Buon ri-ascolto




NEW LINK Vidracco 1977
NEW LINK Aosta 2011

Re-post & Re-load by George

sabato 8 novembre 2025

Aton's - Two Pieces from 1991 & 2002

 

    Un bel lavoro a quattro mani, cosa che accade sovente su questo blog, tra il sottoscritto e il nostro collaboratore Roberto, col fine di portare alla ribalta gli Aton's, una ottima band di new progressive rock che ha preso il nome da una antica divinità egizia. La loro storia risale addirittura agli ani '70, per la precisione al 1977. Wikipedia presenta una biografia molto accurata del gruppo torinese, tant'é che mi viene da pensare che sia stata scritta da un componente della band. Salto le origini (vi invito però a leggere la biografia completa qui) per passare direttamente alla metà degli anni '80. Risale al 1983 la registrazione del primo singolo (Ore tre / Sogni), mentre nel 1986 venne registrato "H", un disco che vide la luce solo nel 1992 grazie alla Mellow. Il 1989 segna l'uscita del primo album ufficiale, "A.I.2984", con cui di fatto la band cominciò ad essere apprezzata nell'ambiente progressive internazionale. L'esperienza fu positiva e nel 1989 il gruppo iniziò a registrare il secondo album, "Caccia Grossa", che uscì nel 1991 per l'etichetta fiorentina  Contempo Records. Il disco, pubblicato anche in versione CD, riscosse un notevole successo nell'ambiente prog al punto da venire ristampato in Giappone ed in Corea e recensito positivamente da molte riviste specializzate internazionali. Del brano Buio fu prodotto un videoclip che più volte fu programmato su MTV. E qui ci fermiamo per passare al primo ascolto.

Gli Aton's in quartetto

Aton's - Caccia grossa (CD, 1991) - archivio Roberto


TRACKLIST:

1. Maggio di Sant'Elena (6:33)
2. Caccia grossa (4:55)
3. Ombre di musica (4:43)
4. La torre tradita (7:35)
5. Sinfonia n°2 per tastiere MIDI, batteria, basso e chitarra più o meno distorta (12:44)
6. L'appuntamento (3:37)
7. Buio (6:43)


FORMAZIONE:

Pietro Ratto - voce, chitarra, tastiere
Vito Frallonardo - basso
Massimo Trasente - batteria, percussioni, octapad


Ringrazio ancora una volta l'amico Roberto per avermi inviato i file di questo album. Formazione "ridotta" a trio (inizialmente era un quintetto poi un quartetto), con nell'organico un eccellente polistrumentisti come Pietro Ratto (co-fondatore della band) per procedere alla registrazione di questa ottima seconda prova dal titolo "Caccia grossa". I sette brami di cui è composto l'album risentono delle influenze del progressive degli anni '70 e '80, ma vanno oltre la semplice riproposta, provvedendo invece alla rielaborazione dei suoni con gusto e originalità. La "Sinfonia n. 2" (track 6) è un piccolo capolavoro che ben riassume le qualità tecniche dei tre musicisti, Un plauso va anche alla voce di Pietro Ratto, molto intensa ed espressiva. Decisamente un'ottima prova che ben fotografa i suoni degli Aton's ai loro (quasi) esordi discografici.

Aton's - Capolinea (2002, CD) - archivio George


TRACKLIST:

01. Introduzione - Star
02. La fanciulla e l'albero
03. Oltre me
04. All'ingresso
05. Il fratello
06. Capolinea
07. Come me
08. Sonata
09. Sempre solo

Bonus track
10. Canzone per un'amica (dalla compilation "Zarathustra Revenge", 1997)


FORMAZIONE:

Pietro Ratto - voce, chitarra, tastiere
Vito Frallonardo - basso
Riccardo Lombardo - batteria


L'album "Capolinea" (che proviene dai miei archivi, venne pubblicato postumo, nel 2002, dall'etichetta Musea, dal momento che il gruppo si era sciolto nel 1999 dopo quasi 25 anni di onorata attività. I brani vennero registrati tra il 1997 e il 1998. "Capolinea", lo dice il nome stesso, fu l'ultimo album in assoluto della band torinese. Pietro Ratto, subito dopo lo scioglimento, iniziò una interessante carriera solista. Le sonorità di quest'ultima prova discografica risentirono dell'evoluzione stilistica avvenuta all'interno della band nel corso degli anni e delle delle registrazioni degli altri due album (1994 e 1996): un suono più aggressivo, la linea del basso decisamente più potente, così come è potente il drumming del nuovo batterista, l'inserimento di suoni intriganti come l'organo di chiesa (posto in apertura dell'album). Insomma un'altra grande prova che avrebbe richiesto un seguito, magari un bel live. Infine ho inserito una bonus track: forse qualcuno si ricorderà che gli Aton's erano presenti nella compilation "Zarathustra Revenge" pubblicata in formato 4 CD nel 1997, con la cover di "Canzone per un'amica" scritta da Francesco Guccini e portata al successo sia da Guccini stesso che dai Nomadi. E' tutto. Qui si conclude il nostro post. Mi auguro che gli Aton's possano trovare il vostro apprezzamento. Ci sentiamo nei commenti, se volete. 
Buon ascolto. 

Pietro Ratto

LINK Caccia grossa (1991)
LINK Capolinea (2002)

Post by Roberto & George

giovedì 6 novembre 2025

Goodbye James - In Memory of James Senes (1945-2025 R.I.P.) - Atto II


Perdonate quello che per alcuni di voi potrebbe sembrare un eccesso di zelo e di attenzioni, ma il ricordo di un grande artista come James Senese a mio avviso non può concludersi ed essere liquidato con un solo post, seppur piuttosto corposo. Il desiderio di dedicare un Atto II al grande sassofonista napoletano è scaturito da un rapporto, definiamolo epistolare (ovviamente con wapp), tra me e il mio storico amico Frank-One, uno dei collaboratori della Stratosfera della prima ora, che mi ha inviato i file e mi ha proposto di condividere questo bellissimo doppio CD pubblicato nel 2003 dall'etichetta It-why. Si intitola "Passpartù" e contiene un dischetto registrato in studio e uno dal vivo. E' soprattutto quest'ultimo che pubblico con grande piacere, perché amo molto la dimensione live di Senese che mancava nel precedente post. Passiamo ora all'analisi del double album.

James Senese - Passpartù (2 CD, 2003)


TRACKLIST CD 1 (studio)

01. I pensieri tuoi
02. Apache
03. A musica e padrone
04. Io ci credo e tu
05. All Dance
06. Dentro al mio cuore
07. Passpartù
08. Go To Miles
09. O' miracolo perdute
10. Area 51


MUSICISTI (studio CD)

James Senese — sax tenore, sax soprano, sintetizzatore, voce
Enzo Gragnaniello — voce
Alfredo Paxiao — basso
Agostino Marangolo — batteria
Mitche Forman — tastiere
Alfio Antico, Alfonso Adinolfi, Manolo Baderena — percussioni
Berg Campos — percussioni brasiliane
Ciccio Merolla — percussioni etniche


TRACKLIST CD 2 (live)

01. Azteco Blood
02. Black Mamba
03. Jesceallah
04. Mysterious to 167
05. In My Room
06. Manama
07. Sabato Santo


MUSICISTI (live CD)

James Senese — sax tenore, sax soprano
Umberto Muselli — tastiere, PadX
Mario Mazzaro — basso elettrico
Enrico 40 — batteria


Tre anni dopo l'uscita di "Sabato Santo", ovvero nel 2003, vennero pubblicati due dischi di assoluta importanza per James Senes, che segnarono la collaborazione con Enzo Gragnaniello: il primo si intitolava "Tribù e passione" (attribuito a Gragnaniello, Senese e Zurzolo), il secondo è questo doppio CD dal titolo "Passpartù" che contiene un CD con nuove registrazioni in studio e un secondo CD con 7 brani registrati dal vivo all'Arena di Catania il 16 agosto 2001. Non ci sono termini per definire la bellezza di questo disco: ben cinque percussionisti più la batteria di Agostino Marangolo e il basso elettrico di Alfredo Paxiao formano un potente impianto ritmico, dove le tastiere e soprattutto il sax di James Senese possono volare liberi creando mille rivoli di note. Interessante la rivisitazione de "L'ultimo Apache" (qui intitolato "Apache"), ripescato dall'ultimo CD dei Napoli Centrale del 2001. Si discosta dal resto della produzione "Area 51", posto in chiusura di album, un brano che fluttua tra sperimentazioni elettroniche e ambient music, dall'andamenti ipnotico, interrotto dai vocalizzi di Gragnaniello e dal sax di Senese. Nulla di entusiasmante. Fortunatamente è l'unico episodio di questo tenore.


Il CD registrato dal vivo nel 2001 vede Senese esibirsi in quartetto e comprende 7 brani interamente strumentali. Ancora jazz di alta scuola, di grande eleganza, con ottimi arrangiamenti. Il gruppo propone quasi completamente "Sabato Santo", che allora era l'ultimo lavoro solista pubblicato, ad eccezione di "Jesceallah" tratto dall'omonimo album dei Napoli Centrale del 1992. Un concerto live strepitoso, anche perché viene riproposto in chiave live uno dei massimi capolavori del James Senese solista ("Sabato Santo", postato qualche giorno fa) 


Prima di concludere mi concedo una breve piccola promozione a beneficio dell'amico Frank-One. Se qualcuno di voi riesce a sintonizzarsi su Radio Panda 96.3 (io purtroppo ad Aosta non la ricevo, anche perché la sua diffusione riguarda Milano e provincia) non si faccia scappare la trasmissione condotta dal nostro amico Francone (come preferisco chiamarlo io) intitolata "Radio Taxi - The Prog Side of the Moon", in onda ogni martedì alle 18,30. Se volete ascoltare del buon vecchio (ma anche nuovo) e sano progressive rock presentato e commentato con professionalità e competenza, allora non fatevela sfuggire. Visto che Frank-One promuove spesso la Stratosfera nel corso della sua trasmissione, mi è sembrato giusto ricambiare la cortesia. Con questo è tutto, Cari amici, vi lascio con il consueto buon ascolto. A presto.

GOODBYE JAMES


LINK CD 1 (studio)
LINK CD 2 (live)

Post by George - Music by Frank-One

martedì 4 novembre 2025

Serie "Historic Bands Live in Italy" - Capitolo 97 - Jan Garbarek Group - Rumori Mediterranei - Jazz Festival di Roccella Ionica, 26.08.1987

 

TRACKLIST:

01 1st Piece
02 A.I.R.
03 The Last Stage Of A Long Journey
04. Tongue Of Secrets
05 Hasta Siempre
06 The Crossing Place
07 5th Piece
08 Dansere
09 Paper Nut
10 Gesture


LINE UP:

Jan Garbarek - flutes, saxophones
Eberhard Weber - bass
Lars Jansson - keyboards
Nana Vasconcelos - drums, percussion, berimbau, vocals


Da un grande sassofonista come James Senese, che abbiamo appena commemorato, passiamo ad un altro grande virtuoso del sax - tenore e soprano - il norvegese Jan Garbarek, l'ideatore di quel jazz post-bop (verso la metà degli ani '70) e dell'innesto della world music nel jazz (nel corso degli anni '80). Insomma, un grande sperimentatore che possiamo ascoltare quest'oggi in una performance dal vivo registrata al Jazz Festival di Roccella Ionica il 22 agosto 1987. Per la cronaca il Jazz Festival di Roccella, rassegna di portata internazionale, è giunto quest'anno alla sua 45° edizione. Questo ottimo documento sonoro, presente su alcune (poche, a dire il vero) piattaforme on line, ma non ancora sulla Stratosfera, è un bel regalo del nostro infaticabile amico Osel, al quale va il mio ringraziamento. 

Nana Vasconcelos

Eberhard Weber

Per l'occasione Jan Garbarek è accompagnato da un pugno di strumentisti super virtuosi, una tra le migliori formazioni di sempre, il bassista Eberhard Weber, il tastierista Lars Jansson e, ciliegina sulla torta, il percussionista Nana Vasconcelos, eroe di mille palchi e accompagnatore di altrettanti grandi artisti. La qualità della registrazione è superlativa, anche perché lo show venne trasmesso a suo tempo da Radio Rai 3. NB- Garbarek, classe 1947, è ancora in attività, seppur ridotta. Non ci resta che passare all'ascolto di questo gioiellino. A presto. 



Post by George - Music by Osel

sabato 1 novembre 2025

Goodbye James - In Memory of James Senese (1945-2025 R.I.P.)

 

INTRO

Il blues, il soul, la musica nera devi averla nel sangue per essere un grande artista di matrice black. E James Senese ce l'aveva, senza ombra di dubbio. Nascere e crescere a Napoli, da madre napoletana e padre afroamericano, in una città portuale crogiuolo di culture, di suoni e stili provenienti da ogni dove, soprattutto dall'America, significa assorbirne l'essenza e trasformarla in nuove esperienze musicali, dove anche la lingua (quella napoletana) diventa strumento e grande protagonista. E poi, con un simile DNA, il gioco è fatto. Narrano le cronache che il giovane James fin da piccolo ascoltasse i dischi che avevano portato in Italia i soldati americani nel corso del secondo conflitto mondiale, dove swing e boogie woogie la facevano da padroni. La folgorazione, però, avvenne ascoltando uh disco di John Coltrane, dove restò affascinato dal suono del sax. Aveva 12 anni quando la madre gliene regalò uno, permettendogli di iniziare la sua carriera di sassofonista sotto la guida del maestro e direttore d'orchestra Pasquale Santoro. Il resto è storia, dagli Showmen (1 e 2) ai Napoli Centrale, dalla fulgida carriera  solista alle numerose collaborazioni con grandi artisti. 

James Senese con gli Showmen negli anni '60

Vale la pena spendere una parola in più per la storica collaborazione con Pino Daniele che raggiunse l'apice con il "Vai Mò Tour" del 1981 (ampiamente documentato sulla Stratosfera (qui). James divenne parte integrante del supergruppo al fianco di Tullio De Piscopo, Toni Esposito, Rino Zurzolo e Joe Amoruso. Bissarono nel 2008, ma non fu la stessa cosa. Ovviamente per una lettura approfondita della biografia di James Senese vi rimando a wikipedia o ai numerosi siti specializzati. Nella sua lunga carriera, accanto alla musica, non mancarono incursioni nel mondo del cinema: da "No grazie, il caffè mi rende nervoso" (la colonna sonora è su queste pagine) con Massimo Troisi a "Passione" di John Turturro, fino a "Una festa esagerata" di Vincenzo Salemme.

James Senese con Pino Daniele nel gruppo del "Vai Mò Tour" 1981)

Ora che Senese se ne è andato per sempre anche le grandi testate, al fianco di quelle specializzate che lo hanno sempre seguito nel corso della sua carriera artistica, si sono ricordate di lu, inondandoci di biografie, interviste e ricordi più a meno degni di nota. James, e con lui il suo simbiotico sax, è mancato il 29 ottobre scorso all'età di 80 anni (era nato a Napoli, nel quartiere Miano, il 6 gennaio 1945), lasciando dietro di sé una corposa discografia e una bella serie di esperienze musicali. Come d'abitudine (è brutto dirlo) ricordiamo i musicisti scomparsi proponendo la loro musica. Gli Showmen (nelle versioni 1 e 2) sono già ampiamente documentati su questo blog, così come parte della discografia dei Napoli Centrale. E' invece un po' lacunosa la discografia solista del musicista. Siamo qui per rimediare. Per questo tributo ho scelto tre dischi che reputo tra i più significativi (senza nulla togliere agli altri). Si tratta dei primi due album risalenti agli anni '80 e di "Sabato Santo" del 2000. Procediamo con ordine.

James Senese - Omonimo (LP, 1983)


TRACKLIST:

Lato A
01. E cchiu' dolore - 2:10
02. Marcus Silos - 3:06
03. Che t'aggia di - 1:14
04. Basta mo' no cchiu' - 3:33
05. So' vivo - 3:21

Lato B
06. Habbanera - 3:30
07. Coccosa e cchiu' - 3:10
08. Io volo - 3:23
09. Whe Ha - 4:15

Bonus Tracks
10. Malafemmena - lato A, 45 giri (1983)
11. Marcus Silos - lato B, 45 giri (1983)


MUSICISTI:

James Senese - sax tenore, sax soprano, lyricon, delay delta 4, harmonizer, voce
Renato Costarella - tastiere, brass prophet, obx-a
Rino Calabritto - basso, chorus ve 400, delay ibanez
Giorgio Cocilovo - chitarre
Walter Martino - batteria, percussioni


Conclusa l'esperienza con i Napoli Centrale e prima ancora con gli Showmen, James Senese apre una nuova pagina nella sua carriera artistica. In compagnia di un gruppo di amici musicisti apre con questo disco omonimo la sua produzione solista, alternandola con qualche uscita dei redivivi Napoli Centrale, che durerà fino al 2025, l'anno della sua morte. "James Senese", pubblicato dalla Polydor in vinile, è stato ristampato sempre dalla Polydor e sempre in vinile nel 2021 in edizione limitata e numerata. Non mi risultano ristampe in CD. IL disco è composto di soli 9 brani, ricchi però di patos e di atmosfera, permeati da quel tipico "Neapolitan Sound", black music cantata in napoletano, che caratterizzerà tutta la sua produzione musicale. Il sax, potente e preciso, volteggia nello spazio e viaggia "verso la stratosfera" (è il caso di dirlo). Infine, come avrete notato, ho inserito due bonus tracks: si tratta di due brani pubblicati nel 1983 su 45 giri e rimasti inediti su LP. Nello specifico il lato A è un arrangiamento jazzato del celebre traditional partenopeo. Di seguito la copertina del singolo.


James Senese - Alhambra (LP, 1988)

ù

TRACKLIST:

Lato A
01. Love Supreme - 4:46
batteria – Carlo Avitabile
piano, synthesizer – Ernesto Vitolo

02. Rosa Maria - 5:30
basso acustico – Rino Zurzolo
batteria – Tullio De Piscopo
voce (canto flamenco) – Anita Vescuso

03. Sciaccò - 4:14

04. Alhambra (memento per Gil Evans) - 5:06
piano, synthesizer – Ernesto Vitolo

Lato B
05. Hiwinnet (Love Supreme) - 5:15
voce (canto tigrino] – Woky Abe

06. Dolce malinconia - 4:10
piano, synthesizer - Ernesto Vitolo

07. Anema nera - 4:27

08. Tambòo (vocal) - 4:38

Bonus Tracks
09. Tamboo (instrumental) - lato B, 45 giri (1987)
10. Love Supreme (long mix)


MUSICISTI (oltre a quelli già indicati nella tracklist):

James Senese - sax tenore, sax soprano, voce solista
Gary Alston, Karen Moore, Sonia Gardner - cori
Andrée-Tia - batteria
Willy 'Nfor - basso elettrico
Franco Giacoia - chitarra elettrica e acustica
Gil Evans - piano elettrico, arrangiamenti
Joe Amoruso - piano, synthesizer
 Rob Vuono Junior - tromba


Non aspettiamoci un disco con cadenza annuale: James i dischi li registra quando è ispirato e quando ha composto del buon materiale da portare in studio. E' il caso di "Alhambra", secondo album pubblicato nel 1988 dalla EMI, ben 5 anni dopo quello di debutto. Anche questo disco restò disponibile nei soli formati vinile e mc. Discogs rende noto che una versione in CD venne pubblicata, sempre nel 1988, dall'etichetta Costa Est per il solo mercato svizzero. In "Alhambra" James Senese sperimenta nuove strade e nuove sonorità, circondato, in molte occasioni, dai vecchi compagni di strada, Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Ernesto Vitolo. I testi sono scritti da un altro storico amico, quel Franco Del Prete già batterista degli Showmen 2 e dei Napoli Centrale. L'album vanta anche la prestigiosa collaborazione di Gil Evans al piano e agli arrangiamenti. Gil scomparve proprio nel 1988, pochi mesi prima della pubblicazione del disco. Tra i brani di punta cito sicuramente "Love Supreme", posto in apertura (che diventerà uno dei suoi cavalli di battagliai) e la grande cavalcata di "Anema nera", lo specchio  della parte più "black" di James Senese. Un album forte, verace. a tratti grezzo, ma proprio per questo affascinante. Ultima annotazione: nel 1987 venne pubblicato un singolo contenente sul lato A la versione vocale di "Tamboo", poi confluita sul 33 giri, mentre sul lato B venne registrata una "instrumental version" che rimase inedita. La trovate qui come bonus track. Infine, ricordo che nel 1988 dal 33 giri vennero estratti due singoli, il primo con "Dolce malinconia / Hiwinnet (Love Supreme)" (entrambi presenti nel 33 giri), il secondo contenente tre diverse versioni di "Love Supreme", una long version, Hiwinnet e una radio version. Su YT è stata postata una lunga versione di oltre 7 minuti,  che ho inserito tra le bonus track. Di seguito le copertine dei singoli. 




James Senese - Sabato Santo (CD, 2000)


TRACKLIST:

01. Azteco Blood - 6:26
02. Black Mamba - 5:01
03. Chahida - 5:42
04. Mysterious To 167 - 4:53
05. Manama - 5:35
06. In My Room - 4:11
07. Sabato Santo - 6:02
08. Subway - 6:40


MUSICISTI:

James Senese - sax tenore, sax soprano, basso elettrico per tastiera, programming e batteria elettronica
Rino Zurzolo - basso acustico
Enrico Quaranta - batteria acustica
Berger Campos - percussioni (1)
Mazuk - percussioni arabe (2)


Adoro questo album con cui Senese aprì il nuovo millennio. Salto il terzo LP, "Hey James", uscito nel 1991, un discreto disco che non aggiunge nulla di nuovo al lavoro precedente, per passare direttamente alla quarta prova, "Sabato Santo", 8 tracce che ti lasciano senza fiato. Qui James Senese si è totalmente immerso nella fusion pura, un lavoro che ricorda molto da vicino il sound dei Weather Report. Qui la voce tace (tranne che in Sabato Santo), parlano solo gli strumenti. Il fedele Rino Zurzolo traccia linee di basso incredibili, mentre il sax di Senese volteggia libero, ancora una volta diretto "verso la stratosfera". Questa meraviglia restò un unicum nella discografia del sassofonista napoletano che negli anni a seguire registrerà ancora una manciata di album fino a raggiungere il fatidico 2025. C'è ancora un doppio CD che amo particolarmente, pubblicato nel 2018, quindi un po' troppo recente per il nostro blog. Vedremo di infilarlo nel 2026. Si tratta del live "Aspettanno 'o tiempo", contenente registrazioni di brani di Napoli Centrale e del solo sassofonista. Bene, cari amici, il nostro ricordo di James Senese termina qui. Riparleremo ancora di lui in futuro, non c'è dubbio. Intanto gustiamoci la sua classe ascoltando questi tre splendidi album. Buon ascolto e...buone vibrazioni (come si diceva negli anni '60).

GOODBYE JAMES


LINK James Senese (1983)
LINK Alhambra (1988)
LINK Sabato Santo (2000)

Post by George