lunedì 17 novembre 2025

Serie "Bootleg" n. 362 - Acqua Fragile - Sant'Ilario d'Enza (RE), 3 settembre 2021

 

TRACHLIST:

01 - How come (da A New Chant)
02 - Cosmic Mind Affair (da Mass-Media Stars)
03 - Education Story (da Acqua Fragile)
04 - Professor (da Mass-Media Stars)
05 - Intro
06 - Bar Gazing (da Mass-Media Stars)
07 - Intro
08 - Wear Your Car Proudly (da A New Chant)
09 - Intro
10 - Her Shadows Torture (da Moving Fragments)
11 - Going Out (da Acqua Fragile)
12 - Rain Drops (da A New Chant)
13 - Intro
14 - Solo Claudio Tuma
15 - Il suono della voce (da Moving Fragments)
16  -Black Drone (da Moving Fragments)
17 - Intro
18 - Morning Comes (da Acqua Fragile)
19 - Intro
20 - Mass-Media Stars (da Mass-Media Stars)
21 - Intro
22 - Three Hands Man (da Acqua Fragile)
23 - Intro
24 - A New Chant (da A New Chant)
25 - Intro
26 - All Rise (da A New Chant)
27 - Finale


FORMAZIONE

Bernardo Lanzetti - voce
Piero Canavera - batteria
Franz Dondi - basso
Rossella Volta - voce
Claudio Tuma - chitarre
Stefano Pantaleoni - tastiere


Ta taan!! E' con grande piacere che presento al popolo della Stratosfera un nuovo amico e collaboratore. Pedar, questo il suo nickname, oltre ad essere un grande appassionato di progressive rock e derivati, è un "bootlegaro" di ferro, autore di numerose registrazioni live che, un po' alla volta, verranno condivise su queste pagine. Ricordo che i concerti live sono sempre stati, fin dagli esordi, un punto di forza e un fiore all'occhiello del blog. Io stesso iniziai col proporre registrazioni rare che tenevo nel cassetto da anni. Pedar inizia la sua collaborazione "col botto", con uno stupendo concerto degli Acqua Fragile, gruppo molto amato non solo da noi ma anche dagli amici che ci seguono dall'estero (oriente e oltre oceano in primis), registrato il 3 settembre 2021 nel comune di Sant'Ilario d'Enza, in provincia di Reggio Emilia, nell'Arena "Augusto Daolio" all'interno del Parco San Rocco. Insieme ai file del concerto, Pedar mi ha inviato alcuni scatti fotografici di cui è autore insieme alle locandine e alle foto ufficiali. Insomma, un reportage completo. Questo, tra l'altro, è anche il primo bootleg degli Acqua Fragile che entra nel catalogo della Stratosfera.



Naturalmente io al concerto non ero presente e quindi non sono in grado di commentarlo. Sul blog "Mat2020" è pubblicata una buona recensione datata 20 settembre 2021, curata da Andrea Pintelli. Io ne riporterò solo una piccola parte, Per la lettura integrale, che vi consiglio vivamente, cliccate qui
Ricordo solo che gli Acqua Fragile, guidati da quel grande vocalist che è Bernardo Lanzetti, nel corso della loro carriera - prima fase e reunion - hanno realizzato 5 album. Di seguito la discografia:
Acqua Fragile (1973)
Mass-Media Stars (1974)
Live in Emilia Spring 1975 (pubblicato nel 1994)
A New Chant (2017)
Moving Fragments (2023)

Nella tracklist, a fianco di ogni brano, ho indicato l'album di provenienza. Naturalmente le tracce poi confluite su "Moving Fragments", pubblicato due anni dopo questo show, vennero presentate come "inedite e originali". 


La registrazione è veramente di ottima qualità. Ancora un plauso per il nostro nuovo collaboratore. Il concerto inizia un po' in sordina. Ecco quanto riporta Andrea Pintelli:

"Si parte con l’ingresso del solo Bernardo Lanzetti che, voce e chitarra, apre le danze con “How Come”. Una voce simbolo del rock italiano che non ha perso un grammo della sua espressività e della sua potenza, nonostante i tanti anni di onorato servizio. Trascende il tempo. Dopo questo momento intimo, tutti gli altri musicisti si prendono il palco e imbracciando gli strumenti fanno partire “Cosmic Mind Affair”, che alla fine raccoglie tanti applausi. Dopo “Wear Your Car Proudly” Bernardo annuncia che questa sera presenteranno in anteprima tre canzoni che faranno parte del loro nuovo disco. 



È emozionante vedere quanta energia mettano in ciò che fanno, quanta grinta dimostrino ancora questi giovanotti del Prog. Ovvio, i nuovi innesti aiutano con la loro freschezza, ma il nucleo storico della band che fu (Lanzetti, l’immenso Franz Dondi, e l’altrettanto infinito Pier Emilio Canavera) gira a mille. Oggettivamente. Si apre il sipario, quindi, su “Her Shadow” ed è grande musica, ragazzi! Un brano che ti prende immediatamente, intessuto dalle magiche tastiere di Stefano Pantaleoni, vero perno attuale della band. Rossella Volta è splendida nel suo sottolineare le evoluzioni di Bernardo, e si prende pure spazio per dimostrare che non è solo la corista, ma un grande valore aggiunto per la band. Le canzoni proposte sono state pescate sia dai primi due storici album che da “A New Chant”, il disco del ritorno sulle scene. “Morning Comes” è un momento storico e meraviglioso del Prog tutto, “Mass Media Stars” suona ora più attuale che mai, ma è proprio con “A New Chant” che l’gli Acqua Fragile hanno raggiunto lo zenith durante il concerto di Sant’Ilario". 
Il resto dell'articolo lo lascio a voi e alla vostra lettura, 
Concludo inserendo ancora qualche foto del concerto.





Con questa bella photogallery, si conclude l'immersione nella musica degli Acqua Fragile. Ancora un ultimo ringraziamento a Pedar, nella certo che la collaborazione proseguirà nel futuro, e a voi tutti auguro il mio consueto buon ascolto.


LINK (file + pictures)

Post by George - Music & pictures by Pedar

venerdì 14 novembre 2025

Around Dissòi Lògoi (a special post by Cimabue)

Premessa by George
Apro questo bellissimo post ringraziando l'amico Cimabue, collaboratore di vecchia data della Stratosfera, che in questo frangente mi ha dato un grosso colpo di mano proponendo la redazione di tutti i testi che accompagnano i tre dischi da lui selezionati. A quanto mi risulta CMB si è anche divertito nella veste di redattore e quindi spero che questo sia solo l'inizio di una serie di collaborazioni ancora più strette. Il mio apporto quest'oggi si è limitato alla composizione del post (impaginazione testi e immagini) e all'effettuazione degli upload. Un gran bel lavoro a quattro mani che spero venga apprezzato dai nostri "navigatori". Detto questo detto tutto. Lascio la parola a Cimabue. 

Recensioni by Cimabue
Stimolato dalla pubblicazione sul blog del primo album omonimo dei Dissòi Logòi, avendo musicalmente frequentato alcuni componenti dell’entourage a seguito del trio di Vincenzo Zitello, ho pensato di proporne un’appendice, recuperando una triade di pubblicazioni rare in cui diversi componenti del combo intersecano il cammino.

Gerardo Cardinale - Un lungo cammino (LP, 1988)


TRACKLIST:

Lato A
01. Canto d'amore I - 3:12
02. Un lungo cammino - 4:30
03. Canzona 1 - Danza del Sud - 3:31
04. Inno alla Nemesi - Canto d'amore II - 5:38

Lato B
05. Egitto - 1:27
06. Lago calmo - 4:46
07. La dea ispiratrice - 3:09
08. Inno al Sole - 4:01
09. Canto degli uccelli - 3:36


MUSICISTI:

Gerardo Cardinale: flauto, ance etniche
Franco Parravicini: chitarre e basso e registrazione
Giorgio Gallo: batteria, percussioni, produzione e registrazione
Vincenzo Zitello: arpa bardica
Pascal: tastiere e campionamenti
Paolo Favini: sax
Federico Sanesi: tabla
Coy: voce in “Lago calmo”
Alberto Cesa: voce in “Inno al sole”

Gerardo Cardinale

Gerardo Cardinale è un flautista di lungo corso, formatosi alla Scuola Civica di Milano nel 1970, sulle scene dal 1972, prima con il “Collettivo Musicale di Ricerca Popolare”, poi con il  gruppo “I Musicanti”; già componente della “Coop. L’Orchestra” collabora con diversi cantautori tra cui Salvator Vincenzo Rosati, Francesco Magni e Maurizio Angeletti, per poi prendere parte al trio Emisfero, con il chitarrista Franco Parravicini e l’arpista Vincenzo Zitello. Esperto di aerofoni, vanta collaborazioni con il gruppo calabrese “Scaricavascio” e con i piemontesi “Cantovivo” e “Ciapa Rusa” e per l’appunto con l’ensemble Dissòi Lògoi. 

Franco Parravicini

“Un lungo cammino” edito per l’etichetta Stile Libero e distribuito dalla Virgin è un album a cavallo tra ambient e world music, in cui convivono dimensioni acustiche mediterranee e contaminazioni elettroniche (sampler) in un percorso geografico estremamente variegato. Pur essendo accreditato al solo Cardinale “Un lungo cammino” è un album d’insieme, in cui fanno capolino molti sodali amici e collaboratori eccellenti. Risulta alle stampe un secondo album di non facile reperibilità intitolato “Canto d’amore”, edito nel 1993 e condiviso con il chitarrista Franco Parravicini. Se qualche sodale amico/frequentatore della Stratosfera lo possiede e lo vuole condividere… mille grazie in anticipo.

Vincenzo Zitello Trio - Otto Armonico (CD, 2003)


TRACKLIST:

01. Amphorae - 5:24
02.Civiltà celesti - 5:48
03.Dorado - 3:54
04.Emisphero / Cieli deserti - 4:05
05. Minimale - 7:07
06. Epigramma - 5:54
07. Ambra / Waltz d'Ambra - 6:38
08. Serenade - 7:35


FORMAZIONE:

Vincenzo Zitello: arpa e flauto
Franco Parravicini: chitarre
Federico Sanesi: tabla e percussioni

Vincenzo Zitello

Il Vincenzo Zitello Trio è una formazione live estremamente affiatata, attiva per oltre un decennio - da “Kerygma” a ”Concerto” - a supporto dell’intensa attività concertistica intrapresa dallo stesso Vincenzo Zitello, con cui hanno anche condiviso il progetto “Musica Caeli” già presente sul blog (qui). 
"Otto Armonico" è stato registrato dal vivo alla Fonoteca di Carpi (MO) il 21 novembre 1997 - prodotto e distribuito dalla Fonoteca stessa e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Carpi - L'album fotografa il particolare momento di grazia del “Vincenzo Zitello Trio” nella dimensione live.
Gran parte della scaletta è dedicata alle composizioni dell’arpista, ma trovano spazio anche due momenti solistici di grande impatto ad appannaggio del chitarrista (con la sua minimale) e del percussionista (con le tabla in evidenza su Epigramma). 


Ancora qualche anno e - dopo dieci anni circa di attività concertistica - Vincenzo deciderà di valorizzare nelle esibizioni live il connubio arpa bardica (con corde di metallo) e arpa celtica (corde di nylon) privilegiando le esibizioni in solitaria, anche se nelle molteplici pubblicazioni discografiche successive non rinuncerà a coinvolgere musicisti peculiari provenienti di varia estrazione. Un documento raro, solitamente non contemplato nella discografia ufficiale dell’artista.

Franco Parravicini e Fausto Tagliabue - Acqua 
(corde fiati percussioni voci) (CD, 2014)


TRACKLIST:

01. Sorgente
02. 心の土地
03. Gocce di mare
04. Rispetto
05. Le soufle d’une étoile
06. Lars
07. Be Bop
08. Appaloosa
09. Glory 
10. Cascata

Franco Parravicini

MUSICISTI:

Franco Parravicini: chitarra acustica e chitarra elettrica, chitarra portoghese, basso, armonica, 
effetti elettronici 
Fausto Tagliabue: chimes, percussioni, tromba, flicorno, voce, batteria, cimbali, cajon, marimba

Ospiti in “心の土地”
Lionello “Lello” Colombo: sax baritono e tenore
Alberto Morelli: zurna
Luigi Crippa: voce

Fausto Tagliabue

“Acqua” è una sorta di concept dedicato all’elemento naturale che si dispiega in 10 brani/movimenti. Una produzione marcatamente ambient, in cui i due comprimari – il chitarrista Franco Parravicini ed il polistrumentista Fausto Tagliabue - si alternano e in un caso condividono composizioni acustiche, liquide, realizzate con il dispiego di una vasta strumentazione sapientemente maneggiata dai due.

CONCLUSIONI
In conclusione, ancora un ringraziamento a Cimabue per le tre proposte musicali, tutte assolutamente pregevoli, in primis per la qualità e poi - se proprio vogliamo - anche per la rarità. La Stratosfera sta diventando sempre più un laboratorio aperto dove confluiscono idee, proposte musicali, richieste e suggerimenti e, non ultimo, nuovi collaboratori. A breve avrò il piacere di presentarvi una new entry che concorrerà ad ampliare la già nutrita schiera di collaborazioni. Infine, ricordatevi dell'appello lanciato da questo post circa il reperimento dell'album del 1993 "Canto d'amore" del duo Cardinale-Parravicini. 
Lascerò questo lungo post almeno un giorno in più prima di procedere con una nuova proposta, per darvi il tempo di ascoltare gli album con la giusta calma.
E' tutto. Buon ascolto.


LINK Gerardo Cardinale - Un lungo cammino
LINK Vincenzo Zitello Trio - Otto Armonico
LINK Franco Parravicini e Fausto Tagliabue - Acqua 

Post by Cimabue - with a little help by George

mercoledì 12 novembre 2025

Yugen - Iridule (CD, 2010)

 

TRACKLIST:

01. On the Brink (0:51)
02. The Scuttle of the Past Out of the Cupboards (6:37)
03. Iridule (3:08)
04. Overmurmur (8:49)
05. Scribbled (1:42)
06. Becchime (6:18)
07. Ice (1:46)
08. Ganascia (4:10)
09. Thaw (1:40)
10. Serial(ist) Killer (5:43)
11. Cloudscape (7:53)


FORMAZIONE:

Elaine Di Falco / voce
Francesco Zago / chitarre, Mellotron, pianoforte preparato
Mike Johnson / chitarra
Tommaso Leddi / mandolino (6,8)
Paolo Botta / organo Hammond, pianoforte elettrico, sintetizzatori
Maurizio Fasoli / pianoforte
Michele Epifani / clavicembalo
Valerio Cipollone / sassofono soprano, clarinetti soprano e basso
Peter Schmid / clarinetto contrabbasso, basso clarinetto, sassofono contrabbasso
Giacomo Cella / fagotto
Markus Stauss / sassofoni contralto, tenore e basso
Elia Mariani / violino
Enrica Di Bastiano / arpa
Dave Willey / basso
Guy Segers / basso (2)
Alberto Roveroni / batteria
Dave Kerman / batteria (10,11)
Simone Beneventi / vibrafono, marimba, glockenspiel
Giuseppe Olivini / percussioni, theremin, Shruti scatola


La prima cosa che salta agli occhi è il numero dei musicisti e degli strumenti musicali che concorrono alla realizzazione di questo CD, una vera e propria orchestra di 19 elementi. "Iridule" è il terzo album della band milanese pubblicato dall'etichetta AltrOck nel 2010. Le due prove precedenti erano "Labirinto d'acqua" (2006) e "Uova fatali" (2008). Prima della cessazione delle attività gli Yugen pubblicarono ancora un album registrato dal vivo al Rio Festival nel 2011, intitolato "Mirrors" (2012) e uno registrato in studio, "Death By Water" del 2016. E' veramente difficile definire lo stile musicale del gruppo, una miscela tra progressive rock contemporaneo, sperimentazione, musica da camera, jazz, sul genere "Rock in Opposition". Forti e decisi sono i richiami a Henry Cow e Picchio dal Pozzo, ma anche a John Cage e Arnold Schoemberg. Musica per intellettuali e musica per l'intelletto. 


Fondati a Milano nel 2004 gli Yugen presero nome da una parola giapponese "che esprime il canone estetico dell'arte giapponese, come l'haiku in poesia o il Noh a teatro". Spero che sia chiaro... 
Sul sito Prog Archives viene tracciata una buona biografia che vi riposto:

"Tra dicembre 2004 e gennaio 2005 registrano il loro primo demo. Diego Donadio (ex batterista dei The Night Watch) è alla batteria in questa registrazione. Nel febbraio 2005 la formazione si rafforza con l'ingresso del tastierista Paolo Botta e del sassofonista svizzero Markus Stauss (Spaltklang, Ulterior Lux) durante una jam session a Tradate. Un'ulteriore espansione è rappresentata dall'ingresso del bassista Stephan Brunner (Spaltklang) e del suonatore di ance Peter Schmid (Evan Parker, Vinny Golia). Man mano che Zago compone nuova musica, la band vuole esprimere appieno il proprio potenziale aggiungendo altri musicisti che contribuiscano a creare un risultato finale all'altezza dell'obiettivo. È allora che si uniscono: il percussionista Massimo Mazza, il clavicembalista Giuseppe Olivini (OZ, Contrapplugged), i musicisti classici Maurizio Fasoli (pianoforte), Elia Mariani (violino) e Marco Sorge (clarinetti). Infine arrivano il batterista Mattia Signò, Tommaso Leddi (Stormy Six) e il batterista statunitense Dave Kerman (Thinking Plague, 5uu's, Present, Ahvak Blast).


Nel giugno 2005 iniziano a registrare il loro primo album, "Labirinto d'acqua", che esce nel 2006. L'album è mixato e masterizzato da Udi Koomran (Avhak, Present, Thinking Plague). Il disco è strumentale e, sebbene si possa rintracciare un sound chamber rock simile a quello di Univers Zero e Art Zoyd, ha un sound fresco, moderno e più rock. Dato che nella formazione ci sono diversi background (Zago è orientato alla sinfonica, Kerman e Leddi sono dei RIO e altri musicisti hanno una formazione classica), otteniamo un mix di tutto, e il risultato è avvincente. 

la cantante Elaine Di Falco

Si possono sentire alcune somiglianze con i 5UU, i Thinking Plague e gli Ahvak, rock cameristico dinamico, musica da camera, parti morbide e ponderose, alcune parti "symphonic prog" (c'è un mellotron e un minimoog), ritmi che cambiano rapidamente e tempi insoliti, strati di strumenti che suonano melodie diverse, alcuni brani eccentrici che sono liberi e più astratti (suonati principalmente solo da strumenti classici) e ci sono le parti completamente folli in cui la band impazzisce. C'è una miriade di stili qui e sono necessari molti ascolti per riuscire ad assorbirli tutti e identificare le numerose influenze e idee musicali".
Bene, concludo ringraziando l'amico e collaboratore Marco Osel a cui va il merito di avere scovato questo gioiellino e di averlo voluto condividere con il popolo della Stratosfera. Grazie veramente per questo bel colpaccio. A voi tutti auguro il mio consueto buon ascolto.

il chitarrista Francesco Zago


Post by George - Music by Osel

lunedì 10 novembre 2025

RE-POST & RE-LOAD - Roberto Vecchioni live in Vidracco (TO) 1977 & live in Aosta 2011 (post originale 8 maggio 2017)

 

Cari amici, eccoci alle prese con un nuovo re-upload e già che ci siamo con un bel re-post richiesti dal nostro amico Albe. Ogni tanto mi piace interrompere la normale "produzione" per andare a riesumare qualche vecchio post con i link inattivi, come nel caso in oggetto. Protagonista è Roberto Vecchioni, oggi, come ben sappiamo, non solo autore, compositore e musicista ma anche opinionista in qualche salotto televisivo dove brilla la sua verve e la sua profonda cultura classica (ce lo ricordiamo ospite di Massimo Gramellini). I due concerti qui riproposti risalgono rispettivamente al 1977 e al 2011 e facevano parte di un post piuttosto lungo e complesso appartenente alla serie "Yesterday & Today" n. 16 dell'8 maggio 2017. Entrambi gli show era la prima volta che venivano pubblicati sul web. Questa la pagina del post originale (qui). Detto questo, iniziamo con la musica.

YESTERDAY
Roberto Vecchioni live in Vidracco (TO), Teatro Tenda 
ottobre 1977 (concerto acustico)


TRACKLIST:

01. I poeti (da "Ipertensione", 1975)
02. Per un vecchio bambino (da "Samarcanda", 1977)
03. Velasquez (da "Elisir", 1976)
04. Canzone per Francesco (da "Elisir", 1977) 
05. Alighieri (da "Ipertensione", 1975)
06. Canzone per Laura (da "Ipertensione", 1975)
07. L'ultimo spettacolo (da "Samarcanda", 1977)
08. Pesci nelle orecchie (da "Ipertensione", 1975)
09. Figlia (da "Elisir", 1976)


Di seguito quanto scrissi a suo tempo:

Vidracco è un paesino di poche migliaia di anime in mezzo alle campagne del Canavese, in provincia di Torino, dove annualmente si tiene la "Festa dell'uva", momento di rilievo per tutti gli amanti della buona tavola e, soprattutto, di qualche buon calice di nebbiolo. Roberto Vecchioni era l'ospite dell'edizione 1977. Il mese era quello di ottobre, la data esatta non la ricordo in quanto non indicata sull'etichetta del nastro. Poco male. Alle spalle Vecchioni aveva già otto album, dal debutto del 1971 con "Parabola" a "Samarcanda" del 1977, fresco di stampa al momento del concerto. Vecchioni, nel contesto di questa festa di paese, si esibisce "unplugged", accompagnato solo dalla sua chitarra acustica e da quella dell'amico Carlo Coccioli. Si diverte a dialogare con il pubblico tra un brano e l'altro, con messaggi decisamente politici e anticlericali. Lui, allora ancora insegnante di latino e greco nei licei, con una laurea conseguita alla Cattolica di Milano, canta di poeti, di navigatori, di letterati, di amori infranti, con un linguaggio ironico, pungente e spesso dissacrante ("Alighieri"), mai volgare. Vecchioni è un intellettuale e non tradisce le sue origini e il suo bagaglio culturale. Il concerto è veramente piacevole (peraltro credo che esistano ben poche testimonianze dal vivo di quel periodo) e la registrazione, perdonate l'immodestia, è veramente di buona qualità, pur essendo una audience. Niente Philips K7 questa volta, ma un registratore semi professionale con due microfoni stereo. I brani proposti attingono a piene mani  dagli album "Elisir" e "Ipertensione". Solo un paio di tracce provengono da "Samarcanda". In ogni caso, giusto per essere precisi, ho indicato tra parentesi l'album da cui è tratto ogni singolo brano.
NB - la tracklist è distribuita su 2 files. 


...AND TODAY
Roberto Vecchioni live in Aosta, piazza Emile Chanoux,
7 settembre 2011


TRACKLIST:

01. Voglio una donna
02. Lettura di una poesia di Pablo Neruda
03. Dentro gli occhi
04. Sogna ragazzo sogna
05. Figlio
06. Viola d'inverno
07. Mi porterò
08. Stranamore (pure questo è amore) / Milady
09. Le rose blu
10. Chiamami ancora amore
encore
11. Luci a San Siro
12. Samarcanda


MUSICISTI:

Roberto Vecchioni - voce
Lucio Fabbri - chitarra, violino, mandolino
Massimo Germini - chitarra
Eros Cristiani - pianoforte, fisarmonica
Stefano Cisotto - tastiere
Antonio Petruzzelli - basso
Roberto Gualdi - batteria


Anche in questo caso vi riporto quanto scrissi nel 2017

Una forbice di 34 anni separa i due concerti. Anche questa registrazione è opera mia, in occasione di un concerto tenutosi nella centralissima piazza Emile Chanoux, il cuore di Aosta, il 7 settembre 2011. L'occasione era quella della Festa della Regione, che si celebra ogni anno in virtù della sua autonomia. La piazza era gremita all'inverosimile e il caldo pubblico aostano (nonostante la latitudine) ha saputo accogliere e sostenere con il suo entusiasmo Vecchioni e la sua band. Anche in questa occasione Vecchioni dialoga e scherza con il pubblico, racconta barzellette, con quel suo modo un po' gigione, da vero intrattenitore. Quanta acqua è passata sotto i ponti rispetto al Vecchioni di 34 anni prima. Gli scatti fotografici sono quelli del concerto e sono opera mia e, in parte, di Gaetano Lo Presti e Roger Berthod, che ringrazio.  Nel 2011 era appena stato pubblicato il CD "Chiamami ancora amore", contenente l'omonimo brano con il quale Vecchioni vinse, nel febbraio dello stesso anno, il Festival di Sanremo. 


Un Roberto Vecchioni in stato di grazia e in gran forma sale sul palco aostano subito dopo il set dei Nomadi. L'apertura è con "Voglio una donna" (uno degli inediti compresi nel doppio live "Camper" del 1992), seguita da una breve poesia di Pablo Neruda. Il gruppo che lo sostiene è ben amalgamato, rodato da decine e decine di concerti, dove brilla il virtuosismo tecnico del gigante Lucio Fabbri, di Massimo Germini e di Roberto Gualdi. La sequenza dei brani è assolutamente equilibrata tra vecchi e nuovi successi, incluse le storiche "Luci a San Siro" e "Samarcanda" (brano che si rifiutò di suonare nel concerto del 1977) eseguite entrambe come bis. La qualità della registrazione è dignitosa. Soffre un po' della dispersione del suono (mancano i bassi), considerato il luogo all'aperto. Il concerto è  posto su un unico file. Poco più di 70 minuti di grande musica. Le foto le ho scattate io - tranne una - nel corso dello show.
E' tutto. Buon ri-ascolto




NEW LINK Vidracco 1977
NEW LINK Aosta 2011

Re-post & Re-load by George

sabato 8 novembre 2025

Aton's - Two Pieces from 1991 & 2002

 

    Un bel lavoro a quattro mani, cosa che accade sovente su questo blog, tra il sottoscritto e il nostro collaboratore Roberto, col fine di portare alla ribalta gli Aton's, una ottima band di new progressive rock che ha preso il nome da una antica divinità egizia. La loro storia risale addirittura agli ani '70, per la precisione al 1977. Wikipedia presenta una biografia molto accurata del gruppo torinese, tant'é che mi viene da pensare che sia stata scritta da un componente della band. Salto le origini (vi invito però a leggere la biografia completa qui) per passare direttamente alla metà degli anni '80. Risale al 1983 la registrazione del primo singolo (Ore tre / Sogni), mentre nel 1986 venne registrato "H", un disco che vide la luce solo nel 1992 grazie alla Mellow. Il 1989 segna l'uscita del primo album ufficiale, "A.I.2984", con cui di fatto la band cominciò ad essere apprezzata nell'ambiente progressive internazionale. L'esperienza fu positiva e nel 1989 il gruppo iniziò a registrare il secondo album, "Caccia Grossa", che uscì nel 1991 per l'etichetta fiorentina  Contempo Records. Il disco, pubblicato anche in versione CD, riscosse un notevole successo nell'ambiente prog al punto da venire ristampato in Giappone ed in Corea e recensito positivamente da molte riviste specializzate internazionali. Del brano Buio fu prodotto un videoclip che più volte fu programmato su MTV. E qui ci fermiamo per passare al primo ascolto.

Gli Aton's in quartetto

Aton's - Caccia grossa (CD, 1991) - archivio Roberto


TRACKLIST:

1. Maggio di Sant'Elena (6:33)
2. Caccia grossa (4:55)
3. Ombre di musica (4:43)
4. La torre tradita (7:35)
5. Sinfonia n°2 per tastiere MIDI, batteria, basso e chitarra più o meno distorta (12:44)
6. L'appuntamento (3:37)
7. Buio (6:43)


FORMAZIONE:

Pietro Ratto - voce, chitarra, tastiere
Vito Frallonardo - basso
Massimo Trasente - batteria, percussioni, octapad


Ringrazio ancora una volta l'amico Roberto per avermi inviato i file di questo album. Formazione "ridotta" a trio (inizialmente era un quintetto poi un quartetto), con nell'organico un eccellente polistrumentisti come Pietro Ratto (co-fondatore della band) per procedere alla registrazione di questa ottima seconda prova dal titolo "Caccia grossa". I sette brami di cui è composto l'album risentono delle influenze del progressive degli anni '70 e '80, ma vanno oltre la semplice riproposta, provvedendo invece alla rielaborazione dei suoni con gusto e originalità. La "Sinfonia n. 2" (track 6) è un piccolo capolavoro che ben riassume le qualità tecniche dei tre musicisti, Un plauso va anche alla voce di Pietro Ratto, molto intensa ed espressiva. Decisamente un'ottima prova che ben fotografa i suoni degli Aton's ai loro (quasi) esordi discografici.

Aton's - Capolinea (2002, CD) - archivio George


TRACKLIST:

01. Introduzione - Star
02. La fanciulla e l'albero
03. Oltre me
04. All'ingresso
05. Il fratello
06. Capolinea
07. Come me
08. Sonata
09. Sempre solo

Bonus track
10. Canzone per un'amica (dalla compilation "Zarathustra Revenge", 1997)


FORMAZIONE:

Pietro Ratto - voce, chitarra, tastiere
Vito Frallonardo - basso
Riccardo Lombardo - batteria


L'album "Capolinea" (che proviene dai miei archivi, venne pubblicato postumo, nel 2002, dall'etichetta Musea, dal momento che il gruppo si era sciolto nel 1999 dopo quasi 25 anni di onorata attività. I brani vennero registrati tra il 1997 e il 1998. "Capolinea", lo dice il nome stesso, fu l'ultimo album in assoluto della band torinese. Pietro Ratto, subito dopo lo scioglimento, iniziò una interessante carriera solista. Le sonorità di quest'ultima prova discografica risentirono dell'evoluzione stilistica avvenuta all'interno della band nel corso degli anni e delle delle registrazioni degli altri due album (1994 e 1996): un suono più aggressivo, la linea del basso decisamente più potente, così come è potente il drumming del nuovo batterista, l'inserimento di suoni intriganti come l'organo di chiesa (posto in apertura dell'album). Insomma un'altra grande prova che avrebbe richiesto un seguito, magari un bel live. Infine ho inserito una bonus track: forse qualcuno si ricorderà che gli Aton's erano presenti nella compilation "Zarathustra Revenge" pubblicata in formato 4 CD nel 1997, con la cover di "Canzone per un'amica" scritta da Francesco Guccini e portata al successo sia da Guccini stesso che dai Nomadi. E' tutto. Qui si conclude il nostro post. Mi auguro che gli Aton's possano trovare il vostro apprezzamento. Ci sentiamo nei commenti, se volete. 
Buon ascolto. 

Pietro Ratto

LINK Caccia grossa (1991)
LINK Capolinea (2002)

Post by Roberto & George