sabato 12 marzo 2011

Fabio Celi e gli Infermieri- 1969- Follia

FABIO CELI E GLI INFERMIERI, in realtà, sono:

Fabio Celi - Tastiere, voce
Ciro Ciscognetti - Tastiere
Luigi Coppa - Chitarra, armonica
Rino Fiorentino - Basso
Roberto Ciscognetti - Batteria, percussioni

Un disco veramente particolare, questo Follia. Uscito nel 1969 (anche se alcune fonti mettono in dubbio questa data) è estremamente all'avanguardia per il periodo: doppie tastiere, sound che supera e si distanzia enormemente dal beat ancora in voga nel 69, anche nelle sue espressioni più psichedeliche. Testi duri e cantati con rabbia, per alcuni versi ancora attuali: in questi tempi di leggi ad personam e pre-potenti quasi totalitari, che decidono persino di che morte dobbiamo morire e mettono regole che valgono per tutti tranne che per loro (i nomi di costoro metteteceli voi), forse servirebbe davvero un bel capestro nelle piazze delle nostre città...


Un disco tanto dirompente e, per alcuni versi, così sconvolgente che fu censurato da mamma rai, allora ancora più perbenista di oggi (ma forse un pò meno politicizzata, sicuramente non in mano quasi completamente ad una dittatura delle banane come è oggi- e, anche quì, i nomi fateli voi).

TRACKLIST :

01 - L'artista sadico
02 - Follia
03 - Il capestro
04 - Il presidente
05 - Uomo cosa fai
0 6- Via Gaetano Argento
07 - Fermi tutti è una rapina
08 - Distruzione


Quì, come al solito, trovate la puntuale e precisa recensione, più alcune informazioni aggiuntive da parte del grande J.J. (John's Classic rock)

7 commenti:

  1. Alcune fonti dicono che sia del 1973, ma poco importa, è sicuramente un grandissimo album, all'avanguardia sia per i testi sia per la musica.

    RispondiElimina
  2. Questi me li stavo quasi perdendo,ma dopo Gli Astrali ho pensato che forse un'ascoltatina a Fabio la dovevo dare.Citanto il post precedente l'anno non ha veramente importanza,questa é la classica musica senza eta,valida ora come lo era a suo tempo.Psyco rock,influenze Deep Purpliane(perdonami la definizione) testi decisamente senza tempo,attualissimi se vogliamo.Ora forse proprio un capestro no,forse sarebbe un pó troppo ma una bella gogna quella si !! Muahhh ah ah.Quattro volte SI a questo album :).
    Ciao

    RispondiElimina
  3. Da quanto confermatomi da un amico (Mauro che ringrazio) la registrazione dovrebbe essere successiva al 1972, data di realizzazione del primo Davolist, suonato in molti brani, e che si vede anche in alcuni rari video.
    Gran bel disco comunque, a prescindere.
    Fabio

    RispondiElimina
  4. Da un'intervista al tastierista Ciro Ciscognetti del febbraio 2021:
    "D: quando arrivano nella tua vita Fabio Celi e gli Infermieri? Hai fatto parte di qualche altra band in precedenza?

    C.C.: Sono entrato (insieme a mio fratello Roberto, alla batteria) negli “Infermieri” nel 1973. Precedentemente avevo costituito alcuni gruppi musicali sul genere dei Vanilla Fudge, ELP e Deep Purple. Col primo di questi (con due brani dei Vanilla) nel 1970 vincemmo una coppa in una competizione con altri gruppi nell’allora Cinema-Teatro Pierrot di Ponticelli, vicino Napoli.

    Il 1973 esce “Follia”, un lavoro che sotto il punto di vista strumentale e quello dei testi ha di certo lasciato il segno in quel periodo. Prima di approfondirne i contenuti, vorrei partire da un punto “ambiguo”: la sua effettiva realizzazione. Secondo la testimonianza di Fabio Celi, il disco sarebbe stato registrato nel 1969 e pubblicato solo quattro anni dopo per mancanza di mezzi della casa discografica. Le cose andarono davvero così?

    C.C.: Io posso dirti questo: i brani (cinque di Antonio/Fabio Celi, più il mio “Il Presidente”) furono arrangiati da me in stile rock nel marzo/aprile del 1973 e vennero pubblicati sul disco dallo Studio 7 nel giugno di quello stesso anno. Ora, se Antonio avesse già registrato i brani, questo non lo so."

    Dunque registrato e pubblicato nel 1973

    Michele D'Alvano

    RispondiElimina
  5. Disco dignitoso con brani interessanti come L'artista sadico e Il capestro.

    Tuttavia stilisticamente non l'ho mai apprezzato più di tanto e la voce, troppo alta rispetto alla base musicale ed enfatica, mi ha sempre infastidito

    Comunque è ovvio che questo disco sia stato registrato e pubblicato nel 1973 e non certo nel 1969 come ho spesso letto

    Michele D'Alvano

    RispondiElimina