TRACKLIST :
1 - Zarathustra
a) L'ultimo uomo
b) Il re di ieri
c) Al di là del bene e del male
d) Superuomo
e) Il tempio delle clessidre
2- Degli uomini
3- Della natura
4- Dell'eterno ritorno
Zarathustra è, senza alcun dubbio, un altro album imprescindibile in una discografia di prog rock italiano che si rispetti. Va detto che, ai tempi, il Museo Rosenbach fu boicottato perchè ritenuto un gruppo troppo di parte, oltretutto della parte sbagliata, perchè vicino al pensiero degli esponenti della destra estrema (non aiutarono certo le tematiche di questo concept album, dedicato a Nistzche ed all'idea di Superuomo, e neppure il fatto che, nel collage di copertina, appaia il testone vuoto e, devo dire, brutto e sempre triste a vedersi, del duce).
Detto questo, e detto anche che probabilmente, ai tempi, pure io mi sarei rifiutato di ascoltarlo, questo album rimane comunque una pietra miliare dell'hard progressive di casa nostra, riffs e cambi di tempi musicali e di atmosfere che si susseguono senza sosta, il tutto sostenuto da una potente e precisa base ritmica e dalla voce potente e precisa di Stefano "Lupo" Galiffi (davvero un bel vocalist, uno dei migliori in campo progressive rock italiano), che ora gestisce un pub in Liguria, vicino a Nervi (leggetevi quì un interessantissima intervista).
Come bonus ci aggiungiamo questo disco con registrazioni live inedite antecedenti alla pubblicazione di Zarathustra, quindi con versioni delle canzoni finite sull'album leggermente diverse, più diverse covers di gruppi famosi che la dicono lunga sulle fonti d'ispirazione per i membri del Museo Rosenbach...
TRACKLIST :
01- Zarathustra
02- Degli uomini
02- Degli uomini
03- della natura
04- Dell'eterno ritorno (strumentale)
05- Dopo
06- Look at yourself
07- With a little help from my friends
08- Shadows of grief
09- Valentine Suite (parziale)
10- Dopo (English version)
10- Dopo (English version)
11- Dell'eterno ritorno (Bis)
Giancarlo Golzi - Batteria, voce
Alberto Moreno - Basso, pianoforte
Enzo Merogno - Chitarre, voce
Pit Corradi - Melloton, hammond
Stefano"Lupo"Galiffi - Voce
Buon ascolto a tutti
Buon ascolto a tutti
Hi Roby!
RispondiEliminaItalian Prog is one of my favorites! In 2005 i saw a PFM concert here in Brazil and it was the best concert i´ve seen. Amazing! The energy of those guys made me belive that Italian prog is one of the best genre of prog rock. You must be proud for being an italian guy.
I linked you blog with pleasure at my blogroll and hope to keep in touch with you.
Regards,
Luciana Aun
www.progrockvintage.com
The best of progressive italiano!!!
RispondiEliminaCiao Roby, grazie come sempre per le tue perle. Naturalmente ho già questo disco che, a mio modesto parere, è uno dei capisaldi del progressive rock italiano. Ci sono stati però dei fraintendimenti che hanno purtroppo boicottato questo disco all'uscita. Uno di questi appunto la copertina, un guazzabuglio di immagini tra i quali un busto del duce, che forma un volto umano, ma di cui il gruppo era completamente all'oscuro. Dati gli stretti tempi che la Ricordi aveva dato per la pubblicazione fu incaricato un grafico, Cesare Montalbetti meglio conosciuto come Caesar Monti, di "creare" una cover e quello che ormai tutti conosciamo è il risultato. Riguardo a Stefano "Lupo" Galifi, è ancora un cantante eccezionale. Provate a sentirlo con il "Tempio delle Clessidre", gruppo nato come tributo al Museo ed ora capace di sfornare un eccellente disco d'esordio per la Black Widow.
RispondiEliminaTanto di cappello a Galifi & Friends.
Fabio
Grazie a te Fabio, gradisco molto i commenti. Devo però dirti che, in un'intervista che lessi tempo fa ad uno dei membri originali del Museo Rosenbach, purtroppo non ricordo assolutamente dove la lessi e a quale membro erano rivolte le domande, sicuramente non Lupo Galiffi, fatto sta che costui dichiarava che il Museo, nei settanta, fu relegato in un angolo e dimenticato per un certo modo di pensare, che era in antitesi con il sentire comune, almeno per quanto riguarda il mondo culturale del rock progressivo, cioè non rinnegava per nulla l'appartenenza alla destra nostalgica del gruppo.
RispondiEliminaIn fin dei conti, anche il maestro Battiato inserì uno stralcio dei discorsi di Mussolini in una delle sue canzoni collage, mi sembra su Clic, eppure non subì il trattamento che subirono i ragazzi del Museo. Anche le tematiche, Nietzsche ed il super uomo, tematiche fondamentali alle basi del fascismo, potevano far pensare male. Secondo te non c'era nessuna intenzione, secondo me forse qualcuno del gruppo uno zampino ce lo mise... Comunque la discussione mi interessa, se ci fosse qualcuno che vuole aggiungere qualcosa, o che conosce elementi che possano far propendere per una teoria o per l'altra, è pregato di farsi vivo...
grazie comunque per i tuoi commenti, Fabio sempre pertinenti.
Anche Mr Doctor (voce e mente dei Devil Doll) ha inserito uno stralcio di un discorso di Mussolini (...è l'ora delle decisioni irrevocabili) in un suo disco, ma lo ha fatto per ricordare un periodo che è stato comunque importante per la storia italiana. Mi interesserebbe il parere o l'esperienza di qualcun'altro riguardo al Museo.
RispondiEliminaQui il link per il precente
Il Sistema
http://www.mediafire.com/?u8jr0dp0z6rw3i0
Ciao da Fabio
Grazie mille per il file e complimenti per la velocità... Sebbene non abbia quest'album ne ho ascoltati alcuni pezzi su youtube e penso sia un gioiellino, probabilmente ottimo per la serie proto prog o forse come post generico, vedremo... Intanto grtazie mille a te per il cadeau e per tutti i tuoi commenti, interessanti e stimolanti...
RispondiEliminaP.S. Per quanto riguarda l'inserimento di spezzoni fascisti, come dici tu, anche il contesto ha il suo peso, e purtroppo il contesto del Museo, soprattutto, secondo me, per le tematiche (Nietszche e Super uomo) forse ancor più che per la miniatura del busto del mascellone sulla cover, sicuramente influirono sul loro totale insuccesso dell'epoca. Musicalmente io sono d'accordo con te, Fabio, questo è sicuramente uno dei capisaldi del rock progressivo italiano.
RispondiEliminaNon funziona più il link per Rare and Unreleased, puoi ripristinarlo ti prego? Erano mesi che lo cercavo!
RispondiEliminaGrazie infinite per il re-upload, questo dimostra una grandissima attenzione da parte vostra verso gli utenti, cosa rara. Scusate se rompo ancora, ma secondo me mancano due album rari dei Museo Rosenbach: Rarities e Live'72. Che dite, riusciamo a recuperarli? Grazie ancora e complimenti per il bellissimo blog.
RispondiEliminaBellissimo disco con una copertina provocatoria e quantomeno inopportuna
RispondiEliminaIl brano Zarathustra è musicalmente grandioso ma tutta la sequenza è davvero straordinaria ed emotivamente vibrante e coinvolgente
I testi sono colti e nel contempo evocativi
Michele D'Alvano
Bel disco.
RispondiElimina