01 - Il silenzio del rumore
02 - 31 Dicembre 1999 - Ore 9
03 - Areknames
03 - Areknames
04 - Beta
05 - Plancton
06 - Pollution
07 - Ti sei mai chiesto quale funzione hai?
Quì il mitico J.J.John ha recensito quest'album, raccontandoci come sempre anche qualcosa dell'artista e del contesto storico e sociale di appartenenza. Un plauso, come sempre, ai maestri (JJJ & FB)
Secondo disco del Battiatone nazionale, un opera stupenda, con le canzoni della quale amavo sbalordire gli amici (che conoscevano, come moltissimi a quei tempi, solo il Battiato dall'82 in poi, quello di bandiera bianca, cuccurucucù paloma e del centro di gravità permanente). Alla domanda -sono i Pink Floyd?- era bellissimo rispondere -No, è Battiato!- e vedere la faccia dell'incredulo curiosone... Non scherzo, in certe parti strumentali di plancton o pollution o beta, sembra quasi di trovarsi di fronte ai grandi PF o a qualche altro big della musica psichedelica internazionale. Altre evidenze di questo disco sono i testi stralunati, presi a volte da formule matematiche, altre volte tesi a descrivere l'esistenza di un beta tra i gamma ed i delta ("la violenza non ho nella mente, quando gioco non rompo mai niente"), oppure la metamorfosi dell'uomo in pesce in plancton, ma anche il non sense della bellissima e pesantissima, a tratti, Areknames e l'hard rock del breve strumentale 31 Dicembre 1999 fanno meritare a Pollution sicuramente una delle prime posizioni tra gli albums usciti nel 1973 (nel 1973 secondo me, riuscirà a fare di meglio solo e di nuovo Franco Battiato con Sulle corde di Aries. In altre parole, solo il maestro può superare il maestro, al contrario del noto proverbio). Alla fine dell'ascolto, due domande risuonano nell'inconscio dello sprovveduto ascoltatore: -Tu quale funzione hai?- e -Io a quale corpo appartengo?-
Ciao a tutti ..questo album mi fa ricordare la prima volta che vidi Battiato in concerto...non avevo ancora 18 anni e cosi' con un amico che suonava con me mio fratello piu' grande ci porto' a Tonco d'Asti ..Quella sera doveva esibirsi IL BANCO DI MUTUO SOCCORSO..ma per qualche problema non si fecero vedere..al loro posto salirono sul palco di quel sferisterio IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA..certo molto piu' hard loro che prog...la sorpresa fu il Battiato con la sua band..lui indossava una magliette a stelle e strisce modello USA e pantaloni scampanati...seduto alla tastiera del suo VCS3 ci inondo' con ibrani di Pollution prima e...mi ricordo bene...DA ORIENTE A OCCIDENTE poi..brano non ancora pubblicato..cosi' disse Battiato...un concerto incredibile per la musica suonata..non erano i Pink Floyd ma qualcosa di piu' esaltante...Finito il concerto mi precipitai a staccare uno dei manifasti che ritraevano Battiato con quegli occhialoni e la faccia tinta di bianco con la scritta Battiato Pollution ..LO APPESI NELLA STANZA DOVE SUONAVAMO E LI' VI RIMASE PER PIU' DI 20 ANNI FINO A QUANDO TRASLOCAMMO IN IN UNA PIU GRANDE ... Da quel giorno tutt ii ragazzi del nostro piccolo paese conobbero l' album POLLUTION e impararono a memoria lo scioglilingua di AREKNAMESS perche' non vi era giorno che dalle nostre casse non uscissero le note di quell' album sparate a tutta manetta...Cosi' feci anche per FETUS e per SULLE CORDE DI ARIES...Grazie per avermi fatto rivivere quel fantastico periodo...
RispondiEliminaA Tonco, che anno era?
Elimina1973 c'ero anch'io
EliminaGrazie mille a te. E'grazie ai commenti come il tuo che un blog acquista un'anima, perchè muove ricordi personali ed ogni persona può davvero far suo il blog. Grazie mille ancora, Foreveryoung, per il tuo ottimo contributo.
RispondiEliminaIo, lo confesso, ho sempre sorriso un po' ascoltando il testo di "Beta", fino a quando non ho iniziato a leggere "Il mondo nuovo" di Aldous Huxley che spiega secondo me tutto il testo di quel pezzo, anche se mi sembra di aver sentito che invece era Fetus ad essere ispirato a Huxley. Può darsi?
RispondiEliminaViva il Centro Studi Magnetici!
Bel disco di rock progressivo sperimentale di Battiato !
RispondiEliminaAreknames, Beta e Plancton sono autentici colpi di genio ma tutto il disco, tra citazioni colte, musica concreta e notevole ricerca strumentale, è davvero straordinario.
Michele D'Alvano
Per favore, è possibile aggiornare il link? Grazie mille
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