martedì 19 febbraio 2013

Serie "Beat, beat...Cos'era il beat?" n. 5 - I Balordi - I Singoli


TRACKLIST:

01 Vengono a portarci via, aah! aah! (lato A, 1966)
02  Don Chisciotte (lato B, 1966)
03  Domani devo fare una cosa! (lato A, 1967)
04  Buona fortuna (lato B, 1967)
05  O' matusa (lato A, 1967)
06  A cammesella (lato B, 1967)
07  Non è Francesca (lato A, 1968)
08  Guardando te (lato B, 1968)
09  Diamoci la mano (lato A, 1968)
10  Fateli tacere (lato B, 1968)

Cari amici della Stratosfera, la mia libidine per il ripescaggio di vecchie e rare registrazioni di gruppi beat italiani sta divampando e non riesco a frenarla. Questa volta, per la serie dedicata al beat, vi presento i Balordi, sconosciuto gruppo formatosi a Milano nel 1964 per mano dei fratelli Muratori, Cion (Gianni) e Andrea, (rispettivamente chitarrista e bassista) insieme al batterista Beppe Panzironi. A questi, dopo qualche assestamento della formazione, si unisce un altro chitarrista, Bruno Pellegrini. Il gruppo è già noto negli ambienti milanesi, dove condivide serate con altri complessi, quando Luciano Giacotto, produttore della casa discografica Durium, contatta i musicisti per affidare loro il compito di produrre un originale e trasgressivo beat, un misto di humor e provocazione, diverso dalla musica prodotta dalle formazioni di quel periodo. I Balordi incarnano tutto questo. Basti dire che, ancora oggi, godono della piena considerazione da parte di tutti coloro - critici a appassionati - che seguono le vicende della "italian-beat generation". L'esordio discografico avviene nel novembre del 1966 con i] 45 giri "Vengono a portarci via, aah! aah!", cover italiana di "They're comin' to take me away" di Jerry Samuels, alias Napoleon XlV, uno dei personaggi più stravaganti della prima ondata psichedelica americana. La versione dei Balordi di quel pezzo non fa rimpiangere affatto l'originale. Nella sua "follia", il disco viene curato nei minimi particolari: la copertina personalizzata ed originale si affida ai disegni di Gion, che tempo prima aveva lavorato come umorista-grafico all'interno del periodico "Ciao amici". II retro del disco e "Don Chisciotte", altra canzone costruita su un ritmato e piacevole sound beat. Sul retro copertina del singolo viene stampato il testo di "Vengono a portarci via, aah aah!". I Balordi curano con attenzione la loro strampalata immagine e nel '67, dopo aver arricchito il loro guardaroba con vestiti dalla foggia più impensabile e stravagante, si presentano al traguardo di due tra le più importanti manifestazioni musicali di quel momento: il Cantagiro e il Festival di Napoli. Nella prima, il gruppo propone un pezzo di protesta, come è nel loro stile, dal titolo "Domani devo fare una cosa"; brano principale del loro secondo singolo, accoppiato a "Buona fortuna", più marcatamente beat, tanto da essere scelto per le loro esibizioni come supporter del tour italiano degli Animals. Le due canzoni sono scritte dai Fratelli Muratori insieme al produttore Giacotto. Si registra intanto un cambiamento all'interno della formazione: Pino Matteucci subentra a Bruno Pellegrini. Con questa formazione il gruppo partecipa al Festival di Napoli, rassegna spesso chiusa alle novità e in modo particolare alle nuove tendenze musicali giovanili (uniche eccezioni, tra l'altro poco fortunate delle edizioni precedenti, sono l'Equipe 84 e i Giganti). I Ba1ordi invece, compiono la grande impresa di vincere quel festival, grazie alla canzone “O Matusa”, interpretata anche dall'attore e cantante napoletano Nino Taranto. Per rendere omaggio a Napoli i Balordi incidono sul lato B del 45 giri un classico della tradizione napoletana, "'A cammisella", una rilettura dei soliti fratelli Muratori che curano anche l’arrangiamento più in line con i tempi. La vittoria permette al complesso di veder salire le proprie quotazioni in termini di popolarità, anche se, da quel momento in poi, invece di avviarsi verso il successo, la carriera del gruppo si carica di una serie di problematiche. Prima fra tutte il mancato supporto promozionale al loro quarto 45 giri, la "battistiana" "Non è Francesca", che avrebbe potuto costituire il loro grande successo e che passa invece sotto silenzio. II brano, edito nel dicembre 1967 e stampata dalla Durium in un numero limitato di copie, era stato consegnata loro da Lucio Battisti, quando i1 musicista reatino non aveva ancora acquisito una sufficiente credibilità come autore nell'ambiente musicale e discografico. Probabilmente, neanche la Durium era convinta della validità del pezzo che, successivamente, fu riscoperto diventando un classico del repertorio di Battisti, oltre che di altri interpreti.

E’ questa l'origine dei dissidi tra il gruppo e la casa discografica. Di conseguenza viene bloccata la realizzazione di un annunciato LP dal titolo "Mondo balordo", composto da una facciata di brani scherzosi e irriverenti e da un'altra contenente pezzi musicalmente più. "seri”. Sfumato il progetto e rotto il connubio con la Durium che li aveva lanciati, I Balordi si avvicinano ad un'altra etichetta, la Carosello, nel momento in cui entra a far parte del gruppo Marco Ferradini, cantautore che si affermerà nel corso degli anni '80 e che occupa il posto lasciato vuoto da Gion, partito per il servizio militare. Con la Carosello di Popi Minellono i Balordi incidono un interessante singolo che comprende "Diamoci Ia mano", sigla della trasmissione televisiva "Cinquecerchi", e "Fateli tacere". Il disco passa completamente inosservato. Nonostante altri successivi cambi di formazione, tra cui l'abbandono del batterista Beppe Panzironi e il ritorno di Gion, dopo un periodo di anonimato il gruppo si scioglie. Anni dopo, con la riscoperta del beat e degli anni '60 in generale, si è giustamente rivalutato questo originale c scanzonato complesso che ha precorso con molti anni di anticipo il rock demenziale. Come dire: "Balordi si nasce cult si Diventa!".
di Franco Vichi -  tratto dalla rivista Raro n. 79


Copertine dei 45 giri
   


Buon ascolto!
(Post by George)

4 commenti:

  1. Grandissimo post. Grande gruppo e grandi persone, dopo tanti anni, anche se virtualmente sono riuscita a parlare con Gion. Se non ti dispiace George, pubblico il link al tuo post sulla mia pagina facebook su i Balordi :).

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  2. non si trova più nulla su zippyshare.com mi sono perso qualcosa o i link sono defunti definitivamente? grazie - Marco

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