giovedì 28 novembre 2013

Mario Barbaja - 1972 - Megh

TRACKLIST :

01 - Ancora un po' di burro sul mio pane
02 - Sono stato
03 - Una promessa
04 - In quella città
05 - Tan
06 - Non dire mai
07 - In quella città  (La leggenda)
08 - Sereno qui
09 - Un'armonica

Questo post vuole essere un omaggio ad un artista ingiustamente dimenticato (cosa che capita di sovente, qui dalle parti della stratosfera). Un autore certo non prog ma che sfornò almeno due album di alto livello nei primi anni 70, "Argento" del 1971 (di cui si sta occupando il buon George) e questo "Megh" del 1972, considerato il suo lavoro migliore e più ricco musicalmente, cui collaborano grandi nomi della scena musicale milanese e non solo dei primi 70. Un ascolto piacevole per un disco non banale e suonato veramente da Dio. Lascio a voci più autorevoli sotto il compito di introdurre l'artista e presentare l'album. Omaggi by Captain, my friends


Sul sito dedicato agli anni 70 da Gianni61, che ringrazio di cuore per il contributo "involontario", si può trovare un'interessante articolo dedicato a Mario Barbaja (oltre alle schede di un gran numero di altri musicisti italiani degli anni settanta):

"Figlio della Milano-bene, vero cognome Barbaglia, diventa cantautore per hobby. La sua opera s'inserisce inizialmente nel filone "freak" inaugurato da Claudio Rocchi. Come i primi album di Rocchi anche il primo disco di Barbaja, Argento,  è soprattutto acustico, chitarra, flauto, sitar e percussioni. Barbaja trae ispirazione anche da Donovan, specie nel timbro della voce e nell'andamento cantilenante delle melodie. Il secondo album, Megh, parola indiana che sembra significhi Raga dell'autunno, del vespero, delle cose semplici, vede la partecipazione di diversi musicisti allora poco conosciuti come Eugenio Finardi, Alberto Camerini, Lucio Fabbri, Tullio De Piscopo e Ricky Belloni. I nove brani del disco, registrati con la produzione di Massimo Villa, ex Stormy Six, e sapientemente arrangiati, sono introdotti e conclusi dal suono d'un carillon napoleonico. Successivamente Barbaja tenta di evolversi e il suo ultimo disco segna addirittura un accostamento al punk/rock in auge verso la fine degli anni '70".

Su Italianprog, sito di riferimento per tutti noi appassionati, Augusto Croce (che non ringrazieremo mai abbastanza...) così parla dell'album "Megh": "(...) Il secondo album, Megh, ha arrangiamenti più intensi e vicini al rock, ed è generalmente considerato il più riuscito dei suoi LP. Vi suonano molti musicisti conosciutissimi, tra i quali il chitarrista Ricky Belloni della Nuova Idea e suo fratello Gigi al basso, Eugenio Finardi, Alberto Camerini e Lucio Fabbri (entrambi anche con Finardi, il secondo anche poi con la PFM), i batteristi Tullio De Piscopo (con New Trolls Atomic System e successivamente apprezzatissimo sessionman) e Pasquale Venditto dei Forum Livii e Ibis, e c'è anche un'apparizione del leader degli Stormy Six Franco Fabbri (...)"


Post by Captain

Buon ascolto a tutti e vi rimando ad un prossimo post dell'amico George dedicato a "Argento", primo album del 1971 di Mario Barbaja

2 commenti:

  1. Ottimo post, Roby. Tra qualche giorno pubblicheremo anche il 1° disco del nostro Mario Barbaja. Spero che la sua produzione piaccia ai nostri amici frequentatori del blog.

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  2. Per me il suo disco migliore, piacevole e pieno di grandi musicisti .

    Michele D'Alvano

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