Ripubblichiamo questo bellissimo lavoro degli Stradaperta perchè ci ha contattato nientepopodimeno che Renato Bartolini (cantante, chitarrista e mandolinista della band). Oltre che farci i complimenti per la scheda su di loro, il gentilissimo Renato ha voluto elargirci alcune note esplicative sui brani inediti presenti su questa raccolta. Ringraziando il nostro amico appena citato, vi rimando per la lettura in fondo al post. Captain
TRACKLIST :
01. La luna di febbraio
02. Maida vale
03. Laura
04. Karen
05. Figli dei figli della guerra
06. Adesso ho te
07. Tobruk
08. Strada principale
09. Italian zoo
10. Eva
11. L'altro uomo
12. Quattro chitarre
13. Verità e falsità
14. Una notte purpurea... di vino e altro!
15. Non è più tempo
16. Presentazione
Dell'estrema rarità di questo album degli Stradaperta non v'è alcun dubbio, lo testimonia la sua permanenza per un lustro nella wishlist stratosferica. Fu stampato in pochissime copie nel 2002 e diffuso privatamente dai membri del gruppo, forse in vista di una futura ristampa a più larga diffusione che però, di fatto, non venne mai effettuata. E' quindi cosa doverosa ringraziare il nuovo collaboratore "indiretto" della stratosfera, Adix, che ci ha inviato ben quattro contributi dalla nostra wishlist, tutti titoli di difficilissima reperibilità. Comiciamo appunto da questo -lasciatemelo dire- stupendo album, che ha il pregio di mostrare anche una vena prog-sperimentale, del tutto assente dal repertorio più conosciuto (e comunque di tutto rispetto sotto il profilo musicale) della band.
Gli Stradaperta sono conosciuti soprattutto per essere stati, per quasi un decennio (dal 1975 al 1984), il gruppo di supporto di Antonello Venditti. In realtà anche come band a sè stante ebbero una carriera di tutto rispetto, come ricorda Augusto Croce su Italianprog (al link la scheda completa): "(...) Con la prima formazione suonarono al quarto Festival d'Avanguardia e Nuove Tendenze, tenutosi a Roma, a Villa Borghese nel giugno '74, vincendo la classifica del "miglior nuovo gruppo". A settembre dello stesso anno suonarono anche al leggendario festival pop romano di Villa Pamphili. Gruppo popolarissimi dal vivo, la loro unica apparizione su disco fu sulla compilation live del 1975 Trianon 75 (qui presentata sul nostro blog grazie all'impareggiabile Frank-One - n.d.C.) , suonando sia da soli che come gruppo di accompagnamento di Antonello Venditti (...)"
I primi otto pur validissimi brani di questo lavoro provengono dai dischi ufficiali del gruppo (cinque da "Maida Vale" del 1979 e tre dall'EP del 1983 "Figli dei figli della guerra", che peraltro potete trovare qui). Analizzerò in maniera un po' più approfondita i restanti otto pezzi inediti che compongono quest'album, registrati in studio e live. Si parte dall'ottima "Italian zoo", una forte critica sociale dal testo attualissimo ancora oggi (colpisce e rievoca mondi di periferia una strofa come "fumo tagliato che butta giù"). "Eva" è un buon pezzo cantautoriale che richiama molto alla mente proprio Antonello Venditti. Con "L'altro uomo" si cambia decisamente registro: qui le influenze prog si fanno sentire in maniera più marcata, con una parte cantata reminescente addirittura di un certo Camisasca agli albori. Complici il flauto traverso e un accompagnamento psichedelico, il brano è davvero suggestivo e si piazza nella top personale del Capitano. Sullo stesso livello si colloca la successiva "Quattro chitarre" (tra l'altro, quella di avere 4 chitarristi fu la caratteristica che rese unica questa formazione in italia). A dispetto del titolo, il testo è in lingua inglese. Le atmosfere, anche in questo caso sono decisamente vicine alla psichedelia ed al prog, con il dolce suono del flauto traverso, di nuovo, a tessere delicate trame musicali. Altri due brani più tradizionali, ma sempre con parti musicali estremamente curate ("Verità e falsità" e "Non è più tempo"), inframmezate da una breve gemma di sperimentazione pura ("Una notte purpurea... di vino e altro!") ci conducono ad una "Presentazione" musicale della band durante un'esibizione live, che conclude questo opulento ascolto. Un ascolto che spazia tra diversi generi e che, alla fine, lascisa davvero soddisfatti e "riempiti", provare per credere...
Gli Stradaperta con Antonello Venditti
Come già detto più sopra, mi è risultato impossibile reperire altre info circa i singoli brani di quest'album. E' possibile supporre che i pezzi più prog appartengano alla prima formazione degli Stradaperta, ma sono appunto solo supposizioni. Chiunque sia in grado di aiutarci a fare luce sull'origine dei vari brani inediti è chiaramente benvenuto. Buon ascolto a tutti gli amici della stratosfera dal voster semprer voster Capitan, in combutta con Adix.
STRADAPERTA :
Renato Bartolini (voce, chitarra, mandolino) 1974/1984
Rodolfo Lamorgese (chitarra, armonica, percussioni) 1974/1984
Claudio Prosperini (chitarra) 1974/1984
Maurizio Lamorgese (chitarra, percussioni) 1974/1977
Marco Valentini (sax, flauto) 1974/1984
Marco Vannozzi (basso) 1975/1984
Tony Tartarini (voce) 1983/1984
01. La luna di febbraio
02. Maida vale
03. Laura
04. Karen
05. Figli dei figli della guerra
06. Adesso ho te
07. Tobruk
08. Strada principale
09. Italian zoo
10. Eva
11. L'altro uomo
12. Quattro chitarre
13. Verità e falsità
14. Una notte purpurea... di vino e altro!
15. Non è più tempo
16. Presentazione
Dell'estrema rarità di questo album degli Stradaperta non v'è alcun dubbio, lo testimonia la sua permanenza per un lustro nella wishlist stratosferica. Fu stampato in pochissime copie nel 2002 e diffuso privatamente dai membri del gruppo, forse in vista di una futura ristampa a più larga diffusione che però, di fatto, non venne mai effettuata. E' quindi cosa doverosa ringraziare il nuovo collaboratore "indiretto" della stratosfera, Adix, che ci ha inviato ben quattro contributi dalla nostra wishlist, tutti titoli di difficilissima reperibilità. Comiciamo appunto da questo -lasciatemelo dire- stupendo album, che ha il pregio di mostrare anche una vena prog-sperimentale, del tutto assente dal repertorio più conosciuto (e comunque di tutto rispetto sotto il profilo musicale) della band.
Gli Stradaperta sono conosciuti soprattutto per essere stati, per quasi un decennio (dal 1975 al 1984), il gruppo di supporto di Antonello Venditti. In realtà anche come band a sè stante ebbero una carriera di tutto rispetto, come ricorda Augusto Croce su Italianprog (al link la scheda completa): "(...) Con la prima formazione suonarono al quarto Festival d'Avanguardia e Nuove Tendenze, tenutosi a Roma, a Villa Borghese nel giugno '74, vincendo la classifica del "miglior nuovo gruppo". A settembre dello stesso anno suonarono anche al leggendario festival pop romano di Villa Pamphili. Gruppo popolarissimi dal vivo, la loro unica apparizione su disco fu sulla compilation live del 1975 Trianon 75 (qui presentata sul nostro blog grazie all'impareggiabile Frank-One - n.d.C.) , suonando sia da soli che come gruppo di accompagnamento di Antonello Venditti (...)"
I primi otto pur validissimi brani di questo lavoro provengono dai dischi ufficiali del gruppo (cinque da "Maida Vale" del 1979 e tre dall'EP del 1983 "Figli dei figli della guerra", che peraltro potete trovare qui). Analizzerò in maniera un po' più approfondita i restanti otto pezzi inediti che compongono quest'album, registrati in studio e live. Si parte dall'ottima "Italian zoo", una forte critica sociale dal testo attualissimo ancora oggi (colpisce e rievoca mondi di periferia una strofa come "fumo tagliato che butta giù"). "Eva" è un buon pezzo cantautoriale che richiama molto alla mente proprio Antonello Venditti. Con "L'altro uomo" si cambia decisamente registro: qui le influenze prog si fanno sentire in maniera più marcata, con una parte cantata reminescente addirittura di un certo Camisasca agli albori. Complici il flauto traverso e un accompagnamento psichedelico, il brano è davvero suggestivo e si piazza nella top personale del Capitano. Sullo stesso livello si colloca la successiva "Quattro chitarre" (tra l'altro, quella di avere 4 chitarristi fu la caratteristica che rese unica questa formazione in italia). A dispetto del titolo, il testo è in lingua inglese. Le atmosfere, anche in questo caso sono decisamente vicine alla psichedelia ed al prog, con il dolce suono del flauto traverso, di nuovo, a tessere delicate trame musicali. Altri due brani più tradizionali, ma sempre con parti musicali estremamente curate ("Verità e falsità" e "Non è più tempo"), inframmezate da una breve gemma di sperimentazione pura ("Una notte purpurea... di vino e altro!") ci conducono ad una "Presentazione" musicale della band durante un'esibizione live, che conclude questo opulento ascolto. Un ascolto che spazia tra diversi generi e che, alla fine, lascisa davvero soddisfatti e "riempiti", provare per credere...
Gli Stradaperta con Antonello Venditti
Come già detto più sopra, mi è risultato impossibile reperire altre info circa i singoli brani di quest'album. E' possibile supporre che i pezzi più prog appartengano alla prima formazione degli Stradaperta, ma sono appunto solo supposizioni. Chiunque sia in grado di aiutarci a fare luce sull'origine dei vari brani inediti è chiaramente benvenuto. Buon ascolto a tutti gli amici della stratosfera dal voster semprer voster Capitan, in combutta con Adix.
STRADAPERTA :
Renato Bartolini (voce, chitarra, mandolino) 1974/1984
Rodolfo Lamorgese (chitarra, armonica, percussioni) 1974/1984
Claudio Prosperini (chitarra) 1974/1984
Maurizio Lamorgese (chitarra, percussioni) 1974/1977
Marco Valentini (sax, flauto) 1974/1984
Marco Vannozzi (basso) 1975/1984
Tony Tartarini (voce) 1983/1984
Note di Renato Bartolini ai brani inediti:
"La prima cosa da dire è che i brani che seguono, sono provini e esecuzioni live, registrati con sistemi semiprofessionali tra la metà degli anni ’70 e i primi anni ’80. Altra cosa che voglio far notare che il nostro nome Stradaperta non fu scelto a caso, ma rappresentava la nostra idea di far musica, senza nessuna direzione precostituita.
09. Italian Zoo -Nei primi anni ’80 abbandonammo il suono acustico, determinato principalmente dal suono delle chitarre acustiche, che fino ad allora erano state la base del nostro suono, lo strumento trainante. Altra cosa importante da dire è che negli anni ’70 la batteria non era presente nei nostri provini, nel senso che non abbiamo mai avuto, come componente del gruppo, un batterista! La utilizzammo solo al momento della registrazione del nostro primo LP Maida Vale (1979) chiamando Agostino Marangolo (Goblin). Questa canzone, insieme ad altre che poi diremo, appartiene quindi al nostro periodo elettrico, suono che ci accompagnerà fino allo scioglimento del gruppo alla fine del 1984. La canzone è stata registrata nel nostro studio di registrazione a Trevignano Romano, che è stato attivo dal 1978 al 1984. In quel periodo stavamo scrivendo nuovi brani per un ipotetico secondo LP. Cercavamo nuove sonorità e il suono elettrico (chitarre elettriche) ci sembrò quello più giusto, per quello che volevamo realizzare in quel momento. Altra caratteristica è che la batteria è sempre presente (Bruno Bergonzi). Alcuni brani di quelle sessioni di registrazione, finirono nel nostro Q-Disc Figli dei Figli della Guerra (1983). Chissà perché non abbiamo incluso questo brano nel Q-Disc !!
10. Eva Anche questa canzone fa parte dei provini del Q-Disc Figli dei Figli della Guerra.
11. L'Altro Uomo Qui siamo a metà anni ’70, precisamente 1975-1976. Eravamo alla ricerca di un cantante inglese. Quando organizzammo le audizioni, arrivò il cantante/attore olandese Peter Deno (già nel cast del film Orfeo 9 di Tito Schipa Jr) che cantava perfettamente in inglese. Rimase con noi fino al 1976. La canzone sul Cd è la versione live, registrata a Piazza Navona, Roma il 22 giugno 1976. Probabilmente uno dei nostri concerti più belli !!
12. Quattro Chitarre Questa canzone fa parte delle sessioni di registrazione che avvennero in un appartamento al centro di Roma, tra il 1975/1976. Usammo un Revox a 2 piste. Avevamo registrato la base e non avevamo il testo. Quando arrivò Peter Deno scrisse il testo in inglese e la cantò. E’ verò che nel gruppo c’erano quattro chitarristi (nella prima formazione, fino al 1977), ma c’è da dire che c’era chi passava dalla chitarra al mandolino, alle congas, all’armonica a bocca… Difatti, qui insieme alle chitarre, c’è anche il mandolino !
13. Verità e Falsità Probabilmente uno dei nostri primi brani scritti tra il 1971/1972.
14. Una notte purpurea... di vino e altro! Che divertimento !!
15. Non è più tempo Canzone del 1974, registrata sempre nel 1976.
16. Presentazione Registrazione live alla 1° Mostra “Il Suono” - Palazzo dei Congressi Roma Eur nel 1975. Con tanto affetto e graditudine ricordiamo che al mixer c’era Spartaco Di Mattei (fonico del Rovescio della Medaglia) che registrò e mixò in maniera perfetta questo nostro concerto."
Per finire, vi lascio qualche link per completare ed integrare questo post e l'ascolto dell'album, se vorrete approfondire ulterirmente la vostra conoscenza circa questa storica band.
Qui il sito ufficiale degli Stradaperta
Dal sito psycanprog un'interessantissima intervista a Renato Bartolini
Qui la scheda dedicata su wikipedia
Repetita iuvant: la scheda dell'amico Augusto Croce su Italianprog
Qui il sito ufficiale degli Stradaperta
Dal sito psycanprog un'interessantissima intervista a Renato Bartolini
Qui la scheda dedicata su wikipedia
Repetita iuvant: la scheda dell'amico Augusto Croce su Italianprog
Post by Captain, music by Adix, note aggiuntive di Renato Bartolini
Una pronta cantabilità ed una freschezza negli arrangiamenti che rendono l'ascolto piacevolissimo: grazie di questa chicca carissimo Capitano.
RispondiEliminaGrazie Captain
EliminaGrazie a voi e soprattutto a te caro Adix, ottimo ritrovamente, ho apprezzato davvero :)
EliminaAssolutamente meraviglioso. Cercare questa antologia da quasi 10 anni e poi ritrovarla qui, ripeto....assolutamente meraviglioso!
RispondiEliminaMi associo ai complimenti e porgo anch'io il benvenuto ad Adix per avere contribuito alla crescita della Stratosfera con questa rarità. Ora restiamo in attesa delle altre tre meraviglie incluse nella wishlist di cui ha accennato il nostro Big Captain. Ciao
RispondiEliminaGrazie mille a Adix y a Capitano. I am listening to the first track now and I'm enjoying very much! Beautiful voice and nice Sax and acoustic guitars!
RispondiEliminaDa notare che Tony Tartarini altri non è che Tony Gionta, ex cantante di Cherry Five e Uovo di Colombo.
RispondiEliminaOttima proposta: grazie a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo post.
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