martedì 25 settembre 2018

Serie Bootleg n. 279 - Goran Kuzminac - 2013 - Live a Orvieto, 4 settembre 2013


TRACKLIST :

01 E mi sorprende
02 Hey ci stai?
03 Tempo
04 Mercante di niente
05 Marilù
06 Stasera l’aria è fresca
07 Il respiro degli amanti
08 Parole semplici
09 Strumentale
10 Free train (cover da Elisabeth Cotton)
11 Free train (ripresa, suonata dietro la schiena)
12 Primavera
13 Tiritera
14 Ricordo di Ivan Graziani (con accenno di Monnalisa)
15 Canzone senza inganni
16 Gli angoli del mondo
17 Il viaggio

EXTRA TRACK:
18 Stella del nord (live al Magazzino delle Idee, Orvieto, 27/1/’13)

Goran Kuzminac- chitarra e voce

Registrato live a Orvieto (TR), P.zza Duomo
per “In cerca di Santa Perduta”

“Se vado te lo giuro
Non me ne andrò lontano
Ma prima di partire ti stringerò la mano.

E non sarò da solo
Se avrò le tasche piene
Di tutte quelle cose che averle mi conviene.
E dentro alla valigia
I momenti più felici
Il tuo sorriso, le facce degli amici.”

Eh sì, alla fine, il 18 settembre, se n’è andato davvero, Goran Kuzmìnac, uno dei protagonisti laterali della musica italiana a cavallo tra anni Settanta e Ottanta, un musicista che anche la Stratosfera ha occasionalmente incrociato in passato, soprattutto rispolverando quello straordinario incontro con Ivan Graziani e Ron e il conseguente Q Concert che ne sortì.
Protagonista minore, forse, lo concediamo, ma non per questo meritevole dell’ombra che l’ha avvolto negli ultimi decenni, pur confortato, è giusto dirlo, dall’affetto dello zoccolo duro dei suoi ammiratori, e di quelli che, concerto dopo concerto su e giù per un’Italia, anch’essa, si dice, minore, a poco riusciva a conquistarsi con la sua bonomia, con una sua voce che con gli anni si era fatta sempre più pastosa e soprattutto con una tecnica chitarristica eccelsa.
Per ripercorrere la sua carriera, fatta di soddisfazioni e delusioni, consentiteci, amici, di tagliar corto e di rimandarvi direttamente alla pagina Wikipedia e a un ricordo scritto a caldo dal sottoscritto pochi giorni fa e apparso sul sito dell’Isola che non c’era.

Ci sbaglieremo, ma non ci sembra che i grandi mezzi di comunicazione abbiano dato granchè risalto alla scomparsa di Kuzminac. Non avrà inventato nulla, va bene (ma di quanti possiamo davvero dirlo?) eppure ci ha lasciato qualche album di indiscusso livello (tra cui il capolavoro Prove di volo, 1981, che in qualche punto non dovrebbe lasciare indifferente un lettore affezionato di questo blog) e diverse canzoni di rara grazia, nonché il merito, come gli riconobbe anni fa la rivista Chitarre, di aver introdotto il fingerpicking (tecnica nella quale eccelleva) nella canzone italiana.

Personalmente ho avuto modo, qualche anno fa, di conoscere questo serbo buono (così come amava autodefinirsi), e di apprezzarne, oltre l’arte gentile che già i dischi mi avevano rivelato fin da ragazzino, anche l’umanità e la vera passione per la musica che lo spingeva, senza troppi problemi di supponenza, a esibirsi anche in piccoli palchi. A lui, infatti, nel 2012 dedicai un intero speciale della trasmissione radiofonica che all’epoca conducevo, un po’ sbracatamente invero, con un caro amico (se volete potete recuperarla QUI): la chiacchierata telefonica in collegamento con il suo paesino abruzzese in quel momento immerso nella neve fu così piacevole che con piacere lo invitammo un paio di volte, nel giro di pochi mesi, a esibirsi a Orvieto, entrambe nella dimensione intima, ma anche altamente spettacolare, del solo voce e chitarra.


E’ proprio alla seconda di queste occasioni, quella relativa a “In cerca di Santa Perduta”, singolare manifestazione organizzata da Radio Orvieto Web, che si riferisce la registrazione inedita che abbiamo il piacere di proporvi per ricordare,  a modo nostro, questo piccolo grande “cult” della canzone italiana. Lo scenario era altamente suggestivo, a lato del celebre Duomo, e l’atmosfera decisamente amichevole, complice anche il vino e la sangria che imperversava nell’occasione, senza che nessuno facesse granché per impedirlo.


Molte delle canzoni che ascolterete, che ripercorrono un po’ tutta la sua carriera fino all'allora recente “Fiato”, sono precedute da dei parlati in cui, scherzando un po’, Goran racconta la genesi dei pezzi. Ho preferito lasciarli, affinchè, amici lettori, possiate trasportarvi, senza troppo sforzo, davanti a quel piccolo palco, in quella bella piazza, in quella tiepida sera di fine estate, in un evento gioioso messo in piedi da un gruppo di amici che, avendolo già applaudito poco tempo prima nel piccolo ma caloroso e coraggioso “Magazzino delle Idee” (a cui si riferisce l’extra track finale), vollero ancora passare una serata con lui.

Ciao Goran, buon viaggio.


PS- Grazie agli amici Riccardo Bianchi e Tiziana Rastelli per le foto

Post by Andrea Altrocanto

6 commenti:

  1. Tanti anni fa, era il 1980, mi capitò di suonare con il mio gruppo di allora in un festival dove c'era anche Goran Kuzminac. Mi sono rimasti impressi di lui due particolari: avendo visto sempre foto di lui seduto pensavo fosse mingherlino e invece era un omone! E soprattutto, suonava splendidamente la chitarra!

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  2. E già... è sua anche la bella chitarra che si sente in Per una bambola di Patty Pravo.

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  3. Bello e doveroso contributo. Se riesco nel weekend vorrei contribuire anche io a ricordare questo validissimo cantautore. Speriamo di farcela. E comunque grazie, Frank - One
    P.S. Maestro Augusto suonavi in un gruppo? Non si finisce mai di imparare. Un caro saluto.

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  4. Nel 2004 l'ho incontrato alla presentazione dell'album ''Nuvole straniere''. Mi colpì la sua grande disponibilità e la sua ironia. Gli raccontai che un mio amico mi cantava spesso ''Hey ci stai?'' e così, nell'autografo con dedica che gli fece, scrisse: ''al buongustaio''. Grazie mille Andrea di questa ottima registrazione live.

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  5. Ho appreso da voi questa triste notizia, mi spiace davvero tanto, Grazie mille per il concerto che avete pubblicato, siete sempre grandi!!

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  6. Cacchio, l'ho letto appena ieri, facendo la cernita dei giornali da buttare per la differenziata, un trafiletto sulla a Stampa, e non l'avevo sentito de nessun'altro...Mi dispiace molto, lo ascoltavo in gioventu spesso, stasera l'aria è fresca è un sempreverde che ti rimette sempre immediatamente di buonumore, ho sempre pensato che fosse troppo sottovalutato, come Renzo Zenobi fra gli altri, che perdita...Riposa in Pace, Goran, Ci Mancherai. E goditi finalmente l'Aria Fresca ! Indomito

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