mercoledì 4 marzo 2020

Accademia - 1981 - Accademia (vinyl)


TRACKLIST:

01 Il cavaliere del vento
02 E la mente va
03 Va come va
04 Dietro l’angolo
05 Conservatorio
06 Un passo e poi
07 La città
08 Biancaneve


FORMAZIONE

Leonardo Schiavone - voce solista, chitarra 12 corde EKO Korral Special, clarinetto, 
sax soprano, flauto
Rino Trasi - chitarra classica EKO Alborada, 12 corde EKO Chetro, 6 elettrica EKO M 24 s, 
salterio, cori, voce solista in “Conservatorio”
Claudio Frigerio - violoncello, 6 corde acustica EKO Korral Special, 6 elettrica EKO 24 M Special, 12 EKO acustica Chetro, cori
Beppe Cattaneo - piano Stenway coda lunga, piano Fender, organo Hammond, clavicembalo, cori, voce solista in “Conservatorio”
Fabio Amodio - batteria, timpani sinfonici, effetti percussione
Leonardo Ristè - basso elettrico EKO MB 21
Rocco Schiavone - direzione d'orchestra


BREVE PREMESSA by GEORGE
Questa brevissima premessa serve solo a ringraziare l'amico e collaboratore della Stratosgera, Pietro, che spesso ci delizia con l'invio di materiale di grande pregio. E' il caso di questo omonimo primo album degli Accademia, risalente al 1981 e rippato direttamente dal vinile (il fruscio è un marchio di garanzia) visto che non è mai stato ristampato. Lasciamo ora la parola a Pietro e all'ottima recensione.

RECENSIONE by PIETRO
In ambito di contaminazione tra classica e pop rock, il progressive rock – anglosassone in primis, ma anche quello italiano - si è caratterizzato come terreno fertile per eccellenza. Echi di quelle esperienze caratterizzeranno, ad esempio, anche il cosiddetto periodo classico di un gruppo storico come Le Orme, con due album a cavallo del decennio (Florian e Piccola Rapsodia dell’Ape).
Il progetto Accademia, inconsapevolmente, sembra muovere i primi passi proprio dove il gruppo veneziano ha concluso la prima parte di carriera, come riportato nelle note di copertina dell’album omonimo, edito dalla Ariston nel 1981:


Ingredienti: chitarra acustica, violoncello, flauto, clarinetto, piano gran coda, sax soprano, timpani, arpa, corno francese, oboe, salterio, molti violini, batteria, basso elettrico, voce solista e cori
Esecuzione: scegliere al Conservatorio un gruppo di giovani diplomati, meglio se insegnanti. Portarli in sala di registrazione e affidare loro gli ingredienti classici. Riscaldare l’atmosfera con il basso elettrico e la batteria. Poi aggiungere i timpani e una abbondante dose di violini. Lasciare amalgamare la freschezza di idee, la preparazione tecnica e la cultura. Condire con accompagnamenti sostanziosi e con la voce solista e i cori. Si otterranno otto specialità tutte di gusto nuovo che meritano il titolo accademico. Da servire su un piatto rotondo di trenta centimetri per il piacere di chi vuole assaporare con palato fine anche cose leggere.
La simpatica allegoria culinaria, a firma Carlo Brazzi, funge da anteprima all'ascolto delle otto composizioni originali, composte da Leonardo e Rocco Schiavone,  con il contributo testuale  del bassista Leonardo Ristè e di due celeberrimi autori del panorama musicale italiano, ovvero Giorgio Calabrese e Vito Pallavicini.


L’apertura de “l cavaliere del vento” (e dell’album) è magistrale, con il delicato intro di chitarra classica a preludio dell’entrata della sezione ritmica e dell’orchestra, poco prima dell’ingresso delle voci all'unisono; uscirà anche come singolo, retro de “E la mente va”.
A seguire, il repertorio in scaletta subisce una (assai) decisa virata verso lidi leggeri, anche se la perizia strumentale, la ricerca timbrica, gli arrangiamenti - ad opera del gruppo - e la sapiente calibratura delle parti vocali rendono il primo disco degli Accademia - pur nella leggerezza complessiva - un disco ancora oggi gradevole all'ascolto.
La band proseguirà la propria attività fino al 1985, con la pubblicazione di altri 3 LP (Accademia 4 in Classics - Accademia Style e Tenerezza) in cui alterneranno composizioni originali ad una commistione più marcata tra pop e la musica classica - sulla scorta del coevo progetto barocco del Rondò Veneziano - rileggendo alcune pagine celeberrime della produzione lirica italiana ottocentesca.
E' tutto. Buon ascolto



Post by George - Words & music by Pietro

1 commento:

  1. Sicuramente artefice principale delle reminiscenze prog presenti nell'album sarà stato quel Leonardo Schiavone già presente sia nella prima formazione dei Maxophone, sia nella loro reunion di inzio 2000.

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