mercoledì 23 settembre 2020

Serie "Bootleg" n. 313 - Guccini, Vecchioni, Negretti - Bologna, Ostaria delle Dame, 1975

 FIRST TIME ON THE WEB


INTRODUZIONE
Vorrei aprire il post con un profondo ringraziamento da parte mia e del Capitano all'amico e collaboratore Frank-One per avere recuperato questa rarissima registrazione e averla messa a disposizione di tutti gli amici della Stratosfera. Si tratta di un concerto straordinario tenuto nella celebre Ostaria delle Dame di Bologna nel lontano 1975. Inutile ricordare che questo nastro vede la luce sul web per la prima volta. Lode e gloria a Frank-One a cui va il merito di averlo ritrovato e rippato, suddividendo altresì i file. A lui anche il merito di avere curato tutti i testi con dovizia di particolari, come d'abitudine. 


TRACKLIST:

01. Pesci nelle orecchie
02. Luci a San Siro
03. I poeti
04. I fichi parte 1 - Sei minuti all'alba
05. Canzone per Piero
06. Canzone delle ragazze che se ne vanno
07. I fichi parte 2
08. Canzone di notte n. 2
09. Canzone della triste rinuncia


Sovente quando noi collaboratori della StratoSfera pubblichiamo qualcosa sul nostro blog, crediamo, a torto o a ragione, di pubblicare qualcosa di raro, di introvabile, di “mai visto prima”. Questo può essere certificato da un lato quando appare per la prima volta sul web (in questo senso meraviglioso l’archivio dell’amico Osel) dall’altro quando abbiamo modo di visionare per prodotti ufficiali le quotazioni raggiunte dalle piattaforme di vendita quali Discogs o Ebay. Ebbene qui ci troviamo di fronte ad un lavoro definito impossibile da trovare dallo stesso Guccini e dal suo entourage, ma andiamo con ordine.
Francesco Guccini nel 2012 pubblicando l’album L’Ultima Thule dichiarò che quello sarebbe stato il suo ultimo lavoro discografico, partecipazioni, tributi o antologie escluse. Negli anni si susseguirono  molte di queste, quando nel 2017 vide la luce un cofanetto veramente bello, bello e interessante, il cui titolo è L’OSTARIA DELLE DAME (attenzione, Ostaria non è un refuso, è proprio così). 


Un cofanetto con all’interno 6 CD per 3 concerti tenuti in questa particolare …..oggi si direbbe location, un luogo simbolo per Bologna e per Guccini ma non solo. I tre concerti sono datati 1982, 1984 e 1985, tre bellissimi momenti dove in una cornice estremamente intima il “Maestrone”, come spesso veniva definito il cantautore emiliano, dà il meglio di sé con aneddoti, inediti, cavalli di battaglia, lontano da platee e palchi ben più affollati. Non vi sto a tediare raccontando dell’Osteria delle Dame, la sua storia, le sue vicissitudini eccetera, usate la rete per soddisfare eventuali curiosità, ma ciò di cui voglio parlare è il bellissimo libro incluso nel cofanetto, oltre 80 pagine di storia, di aneddoti, di foto, di personaggi passati o che avrebbero dovuto passare dall’Ostaria, uno per tutti il compianto Claudio Lolli. Alla fine del libro leggo proprio in chiusura : Francesco Guccini e Roberto Vecchioni all’Osteria (qui Osteria) delle Dame – Bologna 1975 : come potete notare nella scansione che allego si fa riferimento ad una rarissima registrazione che ha avuto come protagonisti i due amici cantautori, che però non si è riuscita a trovare in alcun modo.  “ O H I B O ‘ “ penso  “Ma io quella registrazione ce l’ho”, corro negli archivi delle mie audiocassette...et voilà !!!!


Chiariamo subito!!! Non è un concerto come i tre che ho citato prima, ma probabilmente in una sortita del cantautore milanese di adozione dal suo fraterno amico emiliano in quel di Bologna, qualcuno dei presenti aveva un registratore e come si faceva tra amici ha registrato vari momenti della serata. Vecchioni aveva dato alle stampe quell'anno  "Ipertensione", mentre Guccini l’anno prima "Stanze di vita quotidiana".  I primi tre brani sono cantati chitarra e voce dal Professore milanese, probabilmente come avrebbe voluto pubblicarli se gli fosse stato concesso dai suoi discografici: Pesci nelle orecchie dilatata di oltre due minuti dall'originale per un totale di 11 minuti, con strofe inesistenti nella versione ufficiale, con Dio che gioca a Monopoli con gli uomini e Vecchioni che invita a guardare negli occhi di un bue svizzero. Segue una Luci a San Siro ovviamente improponibile in quegli anni : “Hanno ragione, sono un coglione”, “ho amato anche tra le sue gambe”, fino all'apice : “...fatti pagare, fatti valere, più lecchi i culi e più ti dicono di si, e se hai la bocca sporca di merda tienila chiusa nessuno lo saprà”. Ne I poeti anche qui nuove rime e nuove strofe. A questo punto arriva il divertissement de I fichi, parte 1 prima e poi parte 2, improvvisazione di Guccini di nonsense. Nel mezzo un brano di Jannacci, Sei minuti all'alba,  cantato da un amico, tal Negretti definito anche lui cantautore, e col controcanto dell’intera compagnia presente. Inizia la seconda parte cantata dal solo Guccini, ma prima di Canzone per Piero un Vecchioni dalla voce poco sobria si lascia andare ad un: “Ma che cazzo ci faccio io a Meeeeesssina”, che ci riporta al brano Messina presente ne "Il re non si diverte" del 1973. 


Dopo di che 4 canzoni del solo Guccini : Canzone per Piero, Canzone delle ragazze che se ne vanno, Canzone di notte n.2, Canzone della triste rinuncia, con I fichi parte.2 tra la seconda e la terza. Qui Guccini dà meno soddisfazioni rispetto a Vecchioni per quanto riguarda i testi variati, ma è simpatico sentire come ad alcuni commenti sulla bellezza di alcune strofe nella Canzone delle ragazze che se ne vanno, Guccini le risuoni e le ricanti con i commenti di una platea la cui voce oramai volge verso lidi incontrollati. Si chiude con cazzeggi vari e con la cassettina che probabilmente volgeva al termine.


E’ tutto cari amici, non aspettatevi un Hi-Fi particolare, ho dovuto lavorare e non poco per riportare il tutto ad un livello almeno ascoltabile con un nastro di 45 anni, spero di avere fatto un buon lavoro, sarete voi a dirmelo. Buon ascolto e buona salute a voi tutti,    


    LINK

Post by George - Words & Music by Frank-One 
 

26 commenti:

  1. Fino a oggi questa registrazione era una sorta di reliquia da condividere con pochi adepti selezionatissimi. Qualcosa di massonico. Ben venga che ora sia a disposizione di tutti. Sperando che ne venga colto l'altissimo valore.
    Due o tre appunti: Ipertensione non era ancora stato pubblicato, ma Pesci nelle orecchie e I poeti avevano già visto una prima stesura. Sono state, infatti, le prime canzoni a essere scritte. Di tutto questo ne da informazione Sergio Secondiano Sacchi nel libro Voci a San Siro, in cui è riportato il testo primigenio de I poeti.
    Infine, Luci a San Siro viene invece presentata mantenendo alcuni tratti della prima versione censurata.

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  2. Fino a oggi questa registrazione era una sorta di reliquia da condividere con pochi adepti selezionatissimi. Qualcosa di massonico. Ben venga che ora sia a disposizione di tutti. Sperando che ne venga colto l'altissimo valore.
    Due o tre appunti: Ipertensione non era ancora stato pubblicato, ma Pesci nelle orecchie e I poeti avevano già visto una prima stesura. Sono state, infatti, le prime canzoni a essere scritte. Di tutto questo ne da informazione Sergio Secondiano Sacchi nel libro Voci a San Siro, in cui è riportato il testo primigenio de I poeti.
    Infine, Luci a San Siro viene invece presentata mantenendo alcuni tratti della prima versione censurata.

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  3. Prima di tutto un sentito ringraziamento a coloro che hanno messo a disposizione questa registrazione. Da "vecchio" gucciniano (ho ascoltato "live" alcune esibizioni nell'Osteria delle Dame e poi ho assistito ad almeno una decina di concerti nel nord Italia del nostro) non posso che commuovermi sentendo queste canzoni in una atmosfera goliardica tipica di quei tempi e di quei luoghi. Mi spiace dire che Francesco è, secondo me, invecchiato male sia dal punto di vista musicale che (sopratutto) personale. Amen.
    Comunque sempre grazie di esistere a "Verso la stratosfera"!!!

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  4. Pura nostalgia, per un tempo che non è più.....certo Francesco non è più quello di una volta, Roberto ,invece, è ancora pieno di vitalità(anche se gli ultimi album non è che mi facciano impazzire, meglio i libri).
    Era una cassetta che girava di mano in mano anni fa....grazie di averla ritirata fuori!!!

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  5. Non perchè mi fossi fatto un mazzo tanto a cercare di rendere almeno ascoltabile il nastro, ed un dovuto ringraziamento va al gruppo Facebook : Cassette Audio Video ecc e ai loro preziosi consigli, ma anche perchè mi sembrava che la rarità "certificata" del cimelio meritasse qualche apprezzamento in più, ma ben sappiamo quanto i frequentatori della Strata(S)fera siano parchi nei commenti. A questo punto avendo trovato nell'archivio da cui proveniva quanto di cui sopra numerosi concerti anni 80 di Guccini, Vecchioni, De Gregori, Dalla, Lolli, Finardi, Bertoli, Bennato, De Andrè, Graziani, i Nomadi, Venditti, Fossati ecc mi domandavo se questi potesero essere di interesse per i nostri amici, o se magari "giustamente" non si preferissero pubblicazioni maggiormente inerenti Prog o rarità discografiche "ufficiali". Rimango in attesa di qualche riscontro e vi saluto cordialmente. Frank - One

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  6. In tutta sincerità la qualità audio di questa proposta "Guccini + Vecchioni" è al limite dell'ascoltabilità MA, per me, il suo valore e la sua "importanza" è legata alla testimonianza di quel periodo che (almeno per il sottoscritto) è grandissima. Quindi avanti con i concerti di Guccini, Lolli, Bertoli. Grazie sempre!

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  7. Caro Frank-One,le registrazioni di quegli anni sono per la quasi totalità audience (io stesso ne possiedo alcune) e quindi, come sottilinea gg, al liniti dell'ascoltabilità. Ma il loro valore storico e sentimentale è incommensurabile (vedi pesci nelle orecchie in versione integrale....da brividi). Anche se per me il genere dei Flor De Mal non rientra tra i miei preferiti, ho ritenuto che il post era davvero fatto bene e meritava i complimenti. Il tuo post è secondo solo al concerto per Alceste ma solo perchè era soundboard, quindi continua a regalarci perle a noi ed anche ai porci. Grazie. Sergio

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  8. Ciao mitico Frank-one, e grazie di cuore per questa perla che ci hai regalato, davvero un documento storico di inestimabile valore. Ben vengano, per quanto mi riguarda, rarità di questo tipo!!! E' chiaro che la qualità audio in questi casi non è la cosa che conta, mi chiedevo solo se forse la "cupezza" delle voci dipenda non solo dal vino (che doveva scorrere a fiumi...) ma anche da un nastro che ha registrato rallentato. Magari qualcuno più smanettone di me poter provare a vedere come viene accelerandolo un po' fino a portarlo alle frequenze "naturali"...

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    1. Ciao Andrea. E' vero, il nastro era molto rallentato, come tu hai ben intuito, ed io ho provato a migliorarlo tramite Audacity che permette di velocizzare la riproduzione, ma evidentemente non è stato sufficiente. Confermo che però talora le voci risentivano di un tasso alcolico non indifferente, insomma una bella sinergia.

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  9. Scusate, ho problemi nel cambiare l'account: "Magistra" è il sottoscritto Andrea Caponeri (Gli Sprassolati)

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  10. Grazie di esistere alla Stratosfera per questo live strepitoso, che mi sono gustato con immenso piacere. Ben vengano, carissimo super-Frank-One, anche tutti gli altri cantautori che hai menzionato: non vedo l'ora. Magari, se puoi dare la precedenza a De André, sarebbe cosa graditissima.

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  11. Dibattiti interessanti. Riguardo la qualità audio penso che se a qualcuno di noi "vecchietti" ci dessero da guidare un'isetta o una quattro cavalli o una 600 multipla non staremmo a guardare alla potenza del motore, quindi ben vengano queste registrazioni vintage a prescindere dalla qualità. Sull'invecchiamento del maestrone non so, guardo pochissima tv e non conosco le sue ultime apparizioni, ma sicuramente (per me) gli album di Vecchioni degli ultimi 35 anni non valgono l'ultimo del Guccio. Un saluto a tutti e grazie dell'ospitalità

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    1. Anche a me Vecchioni non piace molto (anzi, mi piace proprio poco...). Riguardo al Guccini invecchiato purtroppo è una parabola molto umana: con il passare degli anni si perde in freschezza e originalità. Inoltre Francesco è sempre vissuto in una specie di "bolla" (non ha mai avuto la patente, per esempio) circondato da amici e "ammiratori sfegatati" e ultimamente è "pressato" da tanti intervistatori che gli chiedono pareri su tutto. Purtroppo, a mio modestissimo avviso, ha perso gran parte della lucidità che aveva. La sua comparsata in piazza San Pietro, poi, mi è sembrata patetica.I suoi libri non mi piacciono proprio ed è l'unica cosa che ha prodotto negli ultimi anni. La sua comparsata in piazza San Pietro mi è sembrata patetica. Amen. Spero di non aver offeso nessuno!
      gG

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    2. Allora, da un punto di vista musicale penso che Francesco abbia fatto bene a smettere al momento giusto. Le operazioni successive non mi sembrano meramente commerciali, ma sicuramente interessanti. "Socialmente", l'ho visto dal Papa e sono d'accordo sul patetico (la presenza di Morandi lo conferma). Francesco è stato sempre molto naturale e le interviste bene o male sono preparate e la sua spontaneità perde, o va sopra le righe. Come scrittore (a me) fa semplicemente c..are, i suoi romanzi con Macchiavelli sono brutti (e penso li scriva lui, un ghostwriter farebbe meglio), ma anche lì Vecchioni è imbattibile (leggete, anzi, non leggete "Il libraio di Selinunte"). Pareri personalissimi. Guccini è comunque sempre Guccini

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    3. Condivido quasi tutto! Vecchioni l'ho ascoltato poco e letto ancora meno. Una delle cose che non capisco è perché Guccini non abbia mai scritto (che io sappia) delle poesie. A mio avviso sarebbe stato il suo "ambito naturale". Ora è decisamente invecchiato e dubito che sarebbero interessanti. Il suo "accettare" le comparsate e le interviste con "quasi" chiunque è (secondo la mia modesta opinione) un altro indice del suo decadimento, assolutamente naturale e prevedibile, per altro.
      Grazie.
      gG

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  12. sul tema qualità sonora c'è poco da dire, visto che del periodo si trovano solo registrazioni fatte con registratori "a manovella".....
    E' ovvio che ,laddove esistessero ,dei soundboard sarebbero graditi, ma anche il resto è dono prezioso!

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    1. Mi permetto di dissentire parzialmente: su Youtube si trovano interi concerti live o singole canzoni con un audio ottimo. Ovviamente altre volte l'audio è scadente... Basta avere la pazienza di cercare e provare!

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  13. Ringrazio gli autori del post, e in attesa di altre sorprese del ns. Frank-One, contribuisco nel mio piccolo, da vecchio gucciniano, offrendovi questa versione di "Canzone delle osterie di fuori porta" dall'esibizione Live al Teatro San Leonardo di Bologna nel 1974.
    https://mega.nz/file/2KBwyR4S#vfOUz-Mx6AVfUru-O7WJ9wO12p9YnOJMpyIcG1XjXAI
    P.S.: invierò prossimamente a George l'album di Deborah Kooperman (già chitarrista di Francesco) "Yesterday... Tomorrow"

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    1. Grazie super-Gaetano della graditissima ''Canzone delle osterie di fuori porta'':hai solo questo brano di quel live al Teatro San Leonardo di Bologna nel 1974 o anche il concerto completo?

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    2. Francesco,se non ricordo male, nel corso della serata fece solo questo intervento. Conservo questo cimelio da tantissimo su una vecchia c90 (cassette BASF) nella quale allocai cose di Dino Sarti, Raoul Cabrera, Inti Illimani ed altri. Sarebbe interessante avere tutta la kermesse, anche perchè suonò Deborah Kooperman. Grazie a te Albe

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  14. Molto interessante grazie, avrei però una domanda sulla prima foto pubblicata: si riconoscono chiaramente Guccini, Vecchioni e Paolo Conte, ma non riesco a riconoscere gli altri due, voi sapreste identificarli ? La foto è stata scattata all'ostaria ?
    Grazie per il lavoro svolto e per l'eventuale risposta.

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  15. Nella foto in alto si riconoscono, oltre a Vecchioni e Guccini, Paolo Conte ed il giornalista Giampiero Negretti, in piedi. Ma qualcuno sa chi sia quello seduto accanto a Conte?
    Potrebbe trattarsi di Claudio Rocchi?

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  16. Nel caso fosse di interesse di qualcuno, pubblico il testo completo di "Pesci nelle orecchie", le parti dal bootleg tra parentesi quadre, con il testo confrontato con quello inciso in Ipertensione:

    “A parte che nel mare c’era gente insospettabile
    persino gli idealisti ci nuotavano benissimo
    e poi cambiavo pelle e non sapevo e non capivo
    che andarci dentro è facile, tornare no
    e quanti pesci nelle orecchie adesso ho
    La verità nel bosco è dare un senso a tutti gli alberi
    e per sentieri assurdi cercar posti delle fragole
    ma c’è un’uscita sempre ed io di uscire non l’ho chiesto mai
    e quanti pesci nelle orecchie adesso ho
    contarli forse sì levarli più non so
    E forse invidio i giovani che sanno
    sempre tutto già il vero il bello il giusto [il giusto, il bello]
    quel che ha un senso e quel che non ne ha
    si fanno addosso frasi che continuamente applaudono
    le loro stanze non han muri questo no
    ma per entrarci paghi i loro io lo so
    [E come invidio i vecchi
    fatti(?) al suolo come gli alberi
    le loro idee son foglie già cadute che non ricrescono
    mettono in dubbio madri di compagni per una briscola
    e il vino rosso nelle mani per un po’
    come tremava un fiore al tempo che passò]
    Amico amico mio di Spagna amico uomo amico libertà
    amico mio di Grecia amico sangue amico senza età
    amico non ti ho visto né cercato amico scusami
    ma per amare il mondo come l’ami tu
    dovevo odiare troppo [bisogna odiare tanto] odiare un po’ di più [odiare sempre più]
    padroni grassi sempre in cerca di montagne magiche
    di religioni e filtri e assoluzioni per difendervi
    di vendo vendo vendo vendo vendo e più vendo e più sono io
    avere pesci nelle orecchie che vi fa
    voi ve li nascondete ma vi puzzan già
    Amico mio di vino di canzoni e grandi alibi
    amico sbronzo fatto e poi [in più] fumato sopra i tavoli
    tu che sei tanto bravo che alzi il pugno e fai l’anarchico
    insegnami a cantare come canti tu
    mezzo milione a sera o perdi la virtù
    [Non ce la faccio più con chi ha ragione e chi non sbaglia mai
    Con l’oro dei profeti e con il genio carismatico
    Meglio guardar mezz’ora dentro gli occhi di un bue svizzero
    Che tanto pesci nelle orecchie non ne ha
    O perlomeno lui non li nasconde già
    Non ce la faccio più mi sento stanco e a volte inutile
    faccio la finta e dribblo dalla parte senza pubblico
    Mi importa poco il tiro: dopo il gol non si accontentano
    E se sto dentro è solo per giocare poi(?)
    E se sto dentro è solo per amare voi]
    E quante madri madre ho sovrapposto alla tua immagine
    per ritornarti in ventre con la voglia di essere piccolo
    per non sentirmi idiota quando canto e non capiscono
    e quanti pesci nelle orecchie adesso ho
    contarli forse si levarli più non so
    Ragazza mia che invecchi lentamente come Dorian Gray
    ti ho disegnato barba e baffi per potermi dire che
    le luci di San Siro sono state solo fatti [cazzi] miei
    dicevo nelle mani quanti sogni ho
    li vuoi contar con me da solo io non so
    Amore mio di oggi sei la gaffe di un altro uguale a me
    lui si è accorto che vendevo l’aria [acqua] a prezzi altissimi
    e quando mi ha sparato lo faceva per difendersi
    sì ma la palla dalla testa non va via
    e lui fa il grande adesso con la vita mia
    Amore mio che prendo come scusa molto abile
    amore mentalmente fatto a pezzi rimontabili
    amore non è vero amore t’amo amore ascoltami
    quante volte ti volevo dire sai “se non ci fossi tu”
    poi non l’ho detto mai.
    [Perdonami mio dio che inventi melo ed arche di Noè
    che giochi tutto solo a questa specie di Monopoli
    La zona blu è l’amore e gli imprevisti sono i popoli
    Prima ci dici “vince chi più alberghi fa”
    poi ti correggi “meglio per chi non ne ha”.
    Perdonami mio dio se qualche volta non ci credo più
    perdonami la croce, la caduta, il fiele e l'anima
    perdonami ma sai, la croce è pure sulle svastiche
    quanto freddo fa da terra senza dignità
    mentre tu reclamizzi i punti carità.
    Perdonami mio dio ma il mio sipario me tiro io
    che ho amato questo mondo proprio più di quanto ho amato te
    ma ti farò lo scherzo quando meno te lo immagini
    non lo farò in silenzio questo certo no
    ma lo farò da me come e quando vorrò.]

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