TRACKLIST:
01. Suzanne
02. Blues
03. Pretty Polly
04. God bless the child
05. Tomorrow
06. 900 miles
07. Dink's Blues
08. Winds of war
09. Domingo Aguilar
10. Tomorrow is a long time
11. Old man rag
12. No one cares
13. Codine
BONUS TRACKS
01. Settembre a Roma (Lato A - 45 giri del 1969)
02. E tornò la primavera (Lato B - 45 giri del 1969)
03. House on the hill (Lato A - 45 giri del 1977)
04. Thoughts about Sacco and Vanzetti (Lato B - 45 giri del 1977)
05. Il suonatore Jones (dal vivo all’Unifestival di Verona del 2010)
06. Ave Maria (De André-Reverberi) (live in Verona 4 marzo 2019)
07. Donna Donna (dall'album “Misciùmeret - parole e musica per ricordare la Shoa”)
08. Masters of war (di Bob Dylan dall'album “Misciùmeret - parole e musica per ricordare la Shoa”)
09. Universal soldier (Buffy Sainte-Marie) (live al Teatro Camploy di Verona 7 marzo 2012)
10. The house of the rising sun (Live al Teatro San Leonardo di Bologna 1974)
Premessa by George
Il mio hard disk contenuto nel vecchio pc è stato dichiarato "irrecuperabile". L'ultima speranza di recuperare le centinaia di file in esso contenuti si è spenta per sempre. Ma ripercorrendo la posta elettronica fino alla metà dello scorso anno sono riuscito a scaricare una buona parte del materiale che molti amici della Stratosfera mi avevano inviato, tra cui questo bellissimo album di Deborak Koopermann, una musicista mai apparsa fino ad ora sul nostro blog. Il regalo è opera del nostro amico e collaboratore Gaetano Simarco che ringrazio di cuore. Oltre al disco in questione, il terzo e ultimo della scarna discografia della Kooperman pubblicato nel 2008, abbiamo l'opportunità di ascoltare una nutrita serie di bonus track. Ma è lo stesso Gaetano a parlarci di Deborah Kooperman e di "Yesterday...Tomorrow". Quindi passo subito a lui la parola.
Deborah Kooperman, chitarrista/banjonista e cantante, perfezionista del “fingerpicking” (tipo di arpeggio molto usato negli USA, soprattutto nel blues e nel bluegrass, suonando la chitarra con le dita, senza plettro e una modalità molto suggestiva), è nota qui da noi soprattutto per le partecipazioni e collaborazioni in studio (fondamentali per certe atmosfere musicali) alle incisioni discografiche di Francesco Guccini dal 1969 al 1980 ed altri artisti, rappresentando qualcosa di davvero importante, perché il suo stile ha significato molto per una intera generazione di cantautori ispirati a un certo modo di intendere la musica proveniente dagli USA. Nata nello stato di New York, proviene da una famiglia di agricoltori appassionati di musica ed amici dei maestri e pionieri del folk a stelle e strisce (Woody Guthrie, Cisco Houston e Pete Seeger). Inizia ben presto a studiare musica. A 17 anni questa esile figura dagli occhi celesti da eterna ragazza, con l’antica grazia della folk singer, si trasferisce nel quartiere del Greenwich Village a New York. Deborah inizia a cantare nei club e locali della zona accompagnandosi con la chitarra incrociandosi spesso con gli allora sconosciuti Bob Dylan, Richie Havens, José Feliciano e John Sebastian. Suona nel trio femminile The Wee’uns, ma decide successivamente di dedicarsi allo studio della musica all’Università. Nel 1968 arriva in Italia con una borsa di studio per studiare al Conservatorio di Bologna. Conosce Francesco Guccini e altri musicisti, esibendosi alla “Osteria delle Dame” che diventerà ben presto luogo di incontri e un punto di partenza per molti artisti.
Nel 1969 incide "Settembre a Roma" di Calabrese e Trovajoli per la colonna sonora del film "Nell'anno del Signore". Il lato b del 45 giri conteneva “E Tornò la primavera” con testo di Francesco Guccini. Nel 1971 partecipa, come cantante e chitarrista, al tour di Lucio Dalla e Rosalino Cellamare (Ron) e inizia a scrivere proprie canzoni. Collabora successivamente con l’amica cantautrice bolognese Paola Contavalli del Canzoniere delle Lame. Questa collaborazione darà vita alle canzoni tratte dall’opera dedicata a Simone Weil (intellettuale, operaia, rivoluzionaria, comunista, ebrea, nata a Parigi nel 1909 e deceduta ad Ashford nel 1943). Opera scritta da Giampaolo Roffi e musicata da Sebastiano Giuffrida (Direttore musicale del Canzoniere delle Lame). Testimonianza è il recital “Live al Teatro San Leonardo di Bologna nel 1974” con il cameo di Francesco Guccini che presenterà “Canzone delle osterie di fuori porta”. Nel 1977 incide un altro 45 giri contenente “House on the Hill” cantato con Daniela Arveda e scritto insieme a Juan Carlos Biondini (chitarrista e futuro collaboratore di Guccini) e “Thoughts about Sacco and Vanzetti”. Sempre nello stesso anno inciderà il suo primo Lp “These are my people”. Il suo repertorio va dal ragtime al folk-blues, dalle ballate alle sonorità tipiche della tradizione bianca e nera americana. Nel 1981 parteciperà alla rassegna del Club Tenco e nel 1989 pubblicherà il secondo album “The Last Dove”.
Bisogna attendere fino al 2008 per l’uscita di questo suo terzo lavoro “Yesterday…Tomorrow”, album che è un appassionato viaggio nel cuore della musica tradizionale americana e che presenta alcune cover e brani inediti, piuttosto vicino al blues e al folk con sconfinamenti nel jazz e nel rock. Musica suonata, che esce dalle corde pizzicate con la tecnica del fingerpicking della sua chitarra, che l'accompagna da sempre. Risalta la carismatica caratura assoluta di Deborah tra classici tradizionali (“900 miles”, “Pretty Polly”, Dink's Blues”) e il Dylan da brividi di “Tomorrow is a long time”. La celebre "Suzanne" (Leonard Cohen) è cantata con una strofa inedita tradotta in italiano da Francesco Guccini. “God bless the child” è lo standard jazz (famoso per l’interpretazione di Billie Holiday), mentre “Old man rag”, cronaca di una zingarata musicale tra le osterie di Bologna conclusa sulla scalinata di San Petronio in Piazza Maggiore (con Francesco, ovviamente), è brano ragtime scritto da Deborah verso la fine degli anni '70. Il brano “Domingo Aquilar”, è stato inserito anche nella Compilation di Hurricane Healing, iniziativa creata per raccogliere fondi destinati alle vittime che nel 2005 sono state coinvolte nell’uragano che ha stravolto gli U.S.A., un disastro che ha visto tante persone in una situazione di completo disagio e disperazione. "Winds of War" e "No one cares" sono frutto della collaborazione con il chitarrista, cantante e compositore italiano Rudy Rotta (deceduto nel 2017). Chiude l’album “Codine” resa celebre dai Quicksilver Messenger Service.
A corredo del post ha inserito dieci tracce: i due 45 giri citati e le personali rivisitazioni dal vivo di De Andrè, Bob Dylan, Buffy Sainte-Marie, Donna Donna già nel repertorio di Joan Baez e del classico The house of the rising sun dal vivo al Teatro San Leonardo di Bologna nel 1974.
Appello finale agli amici della Stratosfera
Se qualcuno di voi possiede i primi due album di Deborah Kooperman e ha piacere di condividerli sul blog si faccia vivo. Sarà come sempre cosa gradita.
Intanto...buon ascolto
LINK Yesterday...Tomorrow
LINK Bonus Tracks
Post by George - Music by Gaetano Simarco
Che delizia sopraffina! Sto ascoltando estasiato i vari brani e son davvero entusiasmanti! Grazie di esistere alla Stratosfera a George, Gaetano e tutta l'equipe!
RispondiEliminaApprezzo molto il tuo buon lavoro. Grazie mille per la condivisione
RispondiEliminaEccellente post. Conoscevo (musicalmente) la Kopperman dagli anni della collaborazione con Guccini ma anche la sua produzione personale è molto buona.
RispondiEliminaGrazie sempre per il vostro INCREDIBILE lavoro!!!!!
Posseggo una copia del cd che però è uscita nel 2004 per le edizioni musicali Idyllium. È uguale a quello recensito?
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