domenica 17 marzo 2024

Faveravola - La Contea dei cento castagni (2006)

 

TRACKLIST:

01. L'antefatto - 4:50
02. Lo specchio - 7:40
03. La contea dei cento castagni - 4:40
04. La foresta degli Elfi alati - 9:12
05. L'incontro - 4:45
06. Il sogno - 4:36
07. La piana dei temoli del Livenza (voce Aldo Tagliapietra) - 9:44
08. Lo scontro - 7:43
09. Danza di Messer Reale e Madonna Fantasia - 4:21
10. Leggenda della foglia, della vita e del vento - 4:46
11. Neorinascimento - 5:31
12. La strada ai confini di... - 5:08

Bonus Track
13. Voices In The Sky (dalla compilation "Higher and Higher - A Tribute To Moody Blues" (2005)


FORMAZIONE:

Franco Violo / vocals
Tiziana Carraro / vocals
Alessandro Bonotto / acoustic guitar
Gianluca Tassi / electric guitar
Giancarlo Nicorelli / keyboards, narrator, composer
Consuelo Marcon / violin
Luca Boldrin / concert flute
Ivan Durighetto / flute
Nicola Durighetto / flute
Adriano Durighetto / bass
Paolo Coltro / drums, percussion

with:
Aldo Tagliapietra / voice (7)


Dopo lo sconfinamento nel campo del jazz e jazz rock ritorniamo alle atmosfere più consuete del progressive rock, Lo facciamo con un gruppo autore di un solo album (almeno fino ad un paio di mesi fa), "La Contea dei cento castagni", pubblicato nel 2006 dall'etichetta Locanda del Vento. I Faveravola, originari di Treviso, sono attivi sin dagli anni '70, ma solo nel 2006 sono riusciti a realizzare il loro primo disco. Come si può vedere la formazione è molto nutrita, con chitarre elettriche e acustiche, tastiere, flauti e violino, basso e batteria. Le 12 tracce sono incentrate su un sinfo-prog piuttosto morbido, che ricorda non poco Le Orme, il folk medioevale di Angelo Branduardi e per citare gruppi stranieri i Procol Harum e i Moody Blues. Non a caso Aldo Tagliapietra, con la sua inconfondibile voce, è ospite nella traccia 7, "La piana dei temoli di Livenza" e i Faveravola hanno contribuito con una traccia (Voices In The Sky) alla compilation "Higher and Higher (A tribute To Moody Blues)" pubblicata dalla Mellow nel 2005 (qui postata come bonus track).. 


Non avendo altro da aggiungere, vi riporto qui di seguito la recensione scritta da Peppe Di Spirito, pubblicata sul sito "Arlequins". 

"A volte la copertina di un disco fa già capire tutto. Prendiamo quella de “La contea dei cento castagni”: paesaggio fiabesco e un po’ bucolico, un castello all’orizzonte, alberi dalla forma umana, piccole fate ed un cavaliere pronto a seguire un sentiero. D’altronde è arcinoto che il fantasy tolkieniano è sempre stato una fonte di ispirazione per molti musicisti che si sono avventurati nel prog. I Faveravola esordisco con questo conept-album inevitabilmente fiabesco e, pur mantenendo certi cliché tipici di certo rock sinfonico, riescono a raggiungere un risultato molto buono. C’è tutto ciò che un appassionato del genere adora: quel romanticismo un po’ genesisiano, un po’ mediterraneo e un po’ medievale, quelle melodie calde tipicamente italiane (anche il cantato è in madrelingua), quelle combinazioni strumentali che vedono intrecci e solos epici, un’atmosfera costantemente incantata, accenni di folk con piacevoli momenti acustici, quelle sonorità vintage che vedono accanto all’utilizzo della classica strumentazione rock anche flauto e violino. 



I brani sono costruiti elegantemente e si vede che sono eseguiti da musicisti navigati (attivi dagli anni ’70, ma solo da poco approdati ad un nucleo stabile che ha potuto finalmente fare il suo debutto), bravi ad ammaliare a volte con impasti elettroacustici di ampio respiro, a volte con semplici e dirette melodie, a volte con affascinanti contaminazioni di rock e classica. Un difetto, comune a molti gruppi italiani come noto, è un cantato non sempre all’altezza, anche se in una traccia troviamo un ospite d’eccezione che risponde al nome di Aldo Tagliapietra. Su questa colonna sonora la band racconta la sua favola, con passione, con umiltà, con trasporto. E ci coinvolge in una sorta di viaggio spazio-temporale verso un passato musicale che ha affascinato non pochi appassionati di progressive rock. Potete dire quanto volete che è una proposta retrò, quando la qualità è così elevata la cosa migliore e ringraziare con un caloroso applauso".



Stiamo per concludere. A sorpresa, ancora una volta, è il caso di dirlo, i Faveravola hanno realizzato il loro secondo album, dopo 18 anni di silenzio, pubblicato il 15 gennaio scorso sempre dall'etichetta La Locanda del Vento, dal titolo "Castrum Zumellarum". Da ascoltare assolutamente. Il mio ringraziamento finale va all'amico e collaboratore Marco Osel che mi ha inviato i file di questo notevole album. Grazie amico mio. E' tutto, cari amici. Vi lascio col mio consueto buon ascolto.


LINK

Post by George - Music by Osel

6 commenti:

  1. Bellissimo lavoro!
    Se devo trovare un difetto una pronuncia smaccatamente veneta

    RispondiElimina
  2. Sicuramente apprezzabilissimo il contributo, però sbagliare il nome del gruppo... nel titolo e all'interno.... si chiamano Faveravola

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai perfettamente ragione e ti prego di scusarmi, Non so perché mi è rimasta in testa quella "f". Ho provveduto ad aggiornare il post.

      Elimina
  3. Platea attenta ed esigente quella della Stratosfera... come si conviene ad un blog di qualità. Battute a parte, molto bravi sti trevigiani. Grazie mille

    RispondiElimina
  4. E' giusto che sia attenta ed esigente, caso contrario non saremmo ancora qui da oltre 10 anni. Sono io che ogni tanto mi sogno i gruppi...favolistici.

    RispondiElimina
  5. Album assai rilevante. La piana dei temoli del Livenza, fa affiorare alla mente qualche analogia con Recitativo/Corale, dal disco ''Tutti morimmo a stento'' di Fabrizio De André. Grazie carissimi George ed Osel.

    RispondiElimina