TRACKLIST:
01. Luciano Sirotti & Pavullo Band - La vita - 4:46
02. Rosanna Barbieri - Mosaico femminile - 4:42
03. Francesco Guccini - Le belle domeniche - 3:07
04. G. I. Band - G.I. Blues - 1:57
05. Victor Sogliani - L'inquietitudine - 4:14
06. Piero Guccini - Antidoto - 11:04
07. Panzer & G. I. Band - Pensieri di un amico (Eroina) - 3:48
08. Pavullo Band - Mnephoto - 3:47
09. I Nomadi - Sorprese - 3:29
10. Ghirlandina Libera - Dolce Tropico - 3:29
11. Piero Guccini - Muccona mia -2:13
12. Franco Ceccarelli - Perché no - 2:47
13. Ghirlandina Libera - Linea E.O. - 6:20
14. Amos & Amici - Glassberg (Urzinato) - 5:39
15. Ghirlandina Libera - Escalation - 5:34
16. Amos & G.I. Band - L'amore su di voi - 4:35
17. Germano & G.I. Band - Hacienda - 3:16
MUSICISTI ACCREDITATI:
Amos Amaranti: acoustic guitar, electric guitar
Franco Anderlini: harmonics
Rosanna Barbieri: vocals, little bells
Giuliano Bolchini: acoustic guitar, havaian guitar
Toni Bonfrisco: tenor sax, flutes
Giuliano Brusiani: drums
Marino Brusiani: bass
Sandro Campasso: drums
Beppe Carletti: keyboards
Franco Ceccarelli: vocals, acoustic guitar
Augusto Daolio: vocals
Chris Dennis: acoustic guitar, synth
Paolo Gainotti: drums, tabla
Alberto Girgenti: piano
Francesco Guccini: vocals, 6 acoustic guitar, 12 acoustic guitar
Paolo Lancellotti: drums, percussion
Umberto Maggi: 3 chords bass
Silvano Ori: electric guitar, tabla
Romano Rossi "Panzer": vocals
Luciano Sirotti: alto sax, flute
Victor Sogliani: vocals, bass
Luciano Stella: organ, electric piano
Germano Tagliazucchi: acoustic guitar, electric guitar, mandolin
Marco Tosatti: acoustic guitar, electric guitar, bass
Fabrizio Urzino: drums
Glauco Zappiroli: bass
Tony Esposito
Robert Fix
Vince Tempera
Ettore De Carolis
La Stratosfera riprende i suoi lavori con un disco che era già stato pubblicato molto tempo fa. Era il 2013 allorché Grog, uno tra i nostri primi collaboratori, si dedicò a questo doppio album. Purtroppo i link di questo e di altri numerosi album vennero disattivati a seguito del "grande indicente", come lo definisco io (forse qualcuno se lo ricorderà) che rischiò di farci chiudere il blog per sempre. Poi, con forza e perseveranza, Robi ed io, dopo lunghi confronti, discussioni e ripensamenti, ricominciammo praticamente da capo. Vabbé, incidenti di percorso, direte voi. Questo fu comunque un brutto incidente. In ogni caso, dopo 11 anni da quella apparizione, ho voluto riproporlo perché è un disco a cui sono particolarmente affezionato. Nel frattempo è finito anche su altre piattaforme, ma poco importa. "Grande Italia" è un disco semplicemente geniale e di grande bellezza, pur in assenza di grandi nomi, eccezion fatta per Francesco Guccini (presente con un brano inedito), i Nomadi, Victor Sogliani (ex Equipe 84) e alcuni musicisti indicati nel lungo elenco dei collaboratori (vedi sopra). La genesi e i contenuti dell'album, pubblicato l'11 marzo 1975 dalla Columbia in formato doppio vinile (e tanto per cambiare mai ristampato) ce la racconta Marco Giunco, in una recensione pubblicata sul suo sito "Marco Giunco on the net".
"L'idea del progetto Grande Italia fu concepita intorno al 1973/74 da Dodo Veroli, all'epoca produttore dei Nomadi e Pier Farri, uomo della Emi, entrambi frequentatori del bar Grande Italia, a Modena. L'intenzione era quella di riunire in un disco i musicisti più o meno noti che frequentavano l'omonimo locale, in quel periodo punto d'incontro di un'umanità varia affascinata dal fenomeno beat e dal movimento hippie, sia dal punto di vista musicale che da quello artistico letterario. Al disco avrebbe poi dovuto far seguito una serie di concerti. I vari gruppi prepararono i loro brani e li incisero senza particolari difficoltà. Il doppio LP uscì nella primavera del 1975 ma del tour non se ne seppe più nulla e, dato che in quel periodo non esistevano ancora le cosiddette radio libere, non credo sia stato programmato da qualche rubrica Rai.
Il disco rimase per un po' nelle vetrine dei negozi poi sparì dalla circolazione ed anche le persone coinvolte, occupate in altre faccende, non se ne curarono troppo. La storia è abbastanza semplice ma ha poi avuto un seguito. L'immagine di copertina, che ritrae parte dei musicisti ed abituali frequentatori del bar, senza voler essere retorici o autocompiacersi, direi che ricorda la foto centrale dell'album Brothers and Sisters degli Allman Brothers, oppure anticipa la locandina del film Almost Famous, anche se nel nostro caso le ragazze invitate per la posa all' alba delle 10 di mattina, se ne rimasero quasi tutte a letto. Questa fotografia ha esercitato un certo fascino, così che venne ripescata nel 1988 in occasione di un concerto reunion ed arte varia tenutosi nella piazza del Duomo di Modena. Il bar Grande Italia non esisteva già più, al suo posto era stata aperta una pellicceria. Il momento più atteso della serata era costituito dall'esibizione dei Nomadi con l'ancora presente Augusto Daolio e gran parte del pubblico, interessato soprattutto alla musica, ad un certo punto invitò la presentatrice a compiere disparati atti sessuali, al che la ragazza abbandonò il palco sul quale fu catapultato il cantautore Romano " Panzer " Rossi accompagnato da me all'armonica.
Io, che ero inattivo da alcuni anni, incappai in due stecche strepitose, di cui mi vergogno ancora. Nessuno sembrò accorgersene ma io sì e da quel momento e per diversi anni mi impegnai seriamente nello studio dello strumento. Dopo quella serata la foto fu usata spesso quando a qualcuno veniva in mente di organizzare manifestazioni, mostre, o scrivere qualcosa sui fantasiosi anni 60/70, fino ad essere inserita in una raccolta di fotografie dal titolo " Modena, immagini di un secolo " pubblicata in mille esemplari numerati nel 1999, ed anche nel libro " Seduto in quel caffè... fotocronache dell'era beat " uscito agli inizi del 2003 per le edizioni rfmpanini.it curato da Massimo Masini, che in quel passato periodo aveva collaborato con varie formazioni di orchestrali. Naturalmente non manca la leggenda metropolitana. All' estrema sinistra della foto si nota un personaggio con giacca ed occhiali scuri che nessuno conosceva. Qualcuno chiese chi fosse e qualcun altro, visti i tempi e l'ambiente rispose: " E' un poliziotto in borghese " così, quel curioso divenne un agente mandato a scoprire cosa fosse quell'assembramento di capelloni a quell'ora mattutina. Quanto ai musicisti che parteciparono alle registrazioni, dei più noti, come Francesco Guccini o I Nomadi si sa più o meno tutto, ma anche la maggior parte degli altri ha seguitato a suonare, chi in campo rock folk come i componenti della Pavullo Band, chi, come Glauco Zuppiroli è apprezzato e conosciuto bassista jazz, altri come Amos Amaranti, Sandro Capasso e Silvano Ori collaborano con diversi gruppi musicali. Da parte mia, rimasto fedele all'armonica, continuo a fare serate con gruppi locali".
Post by George
ben tornato!
RispondiEliminaun album che, in emilia, è un piccolo mito
Un album che fa riaffiorare alla mia mente dei bei ricordi: dopo la presentazione di un film, aspettai Guccini fuori della sala e gli accennai del brano dedicato ad una mucca, composto da suo fratello e se la rise di gusto, in un'altro frangente gli chiesi se poteva includere Le belle domeniche in un'antologia e così poi accadde, visto che si trova nella Platinum collection e recentemente anche nel box Se io avessi previsto tutto questo. Grazie super George.
RispondiEliminaThanks very much!
RispondiEliminaAh bellissimo, grazie. Tanta nostalgia per i tempi andati, le piazze, i punti di ritrovo, le sezioni, i circoli (in senso antico), non c'è più nulla, è tutto inscatolato in un oggettino di 15x8 cm. Invece, la presenza di Piero Guccini suggerisce una rubrica dei "numeri 2", i fratelli meno famosi, vedi Giorgio Conte, Luigi Grechi, gli stessi Bennato (3, ma due non si possono equiparare, hanno percorso strade diverse), ecc. Sarebbe interessante, spesso sono stati fonte d'ispirazione e comunque originali
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