mercoledì 21 agosto 2024

Serie "Bootleg" n. 348 - Giovanna Marini e Paolo Pietrangeli - Live in Padova, 23.04.1975

 FIRST TIME ON THE WEB


TRACKLIST CD 1:

01. E lu menestre Colombe
02. L'attentato a Togliatti
03. Il vestito di Rossini
04. La leva
05. Uguaglianza
06. E lu menestre Colombe è venute da Roma
07. E' finito il Sessantotto
08. Karlmarxstrasse
09. I treni per Reggio Calabria
10. Fanfan


TRACKLIST CD 2:

01. Anni Sessanta nati dal fracasso
02. Il camionista va
03. Era sui quarant'anni
04. Suicidio
05. Petrolio tu
06. Violette
07. Mio caro padrone domani ti sparo
08, Valle Giulia
09. Pensa un po'
10. I cavalli di Troia
11. Se tu bagni il tuo piede

Francesco Guccini, Paolo Pietrangeli, Giovanna Marini

Questa rara registrazione ci è stata regalata dal nostro amico e collaboratore Albe che - come lui stesso ha precisato nel messaggio di accompagnamento ai file - era su una audiocassetta passata da un cliente ad un rivenditore di dischi che a sua volta l'ha passata ad Albe. E così, di passaggio in passaggio, la registrazione è approdata sulla Stratosfera. A quanto mi risulta per la prima volta sul web. Albe si è anche fatto carico di suddividere le tracce in due distinti CD. Grazie anche per questo importante lavoro. Premetto che in passato abbiamo già parlato a lungo di questo tormentato periodo, almeno sotto il profilo politico e sociale (quello musicale e artistico, al contrario, è stato eccezionale) pertanto eviterò di annoiarvi e di annoiarmi per l'ennesima volta ripercorrendo le tracce salienti del decennio. Siamo però di fronte a due personaggi di elevata caratura, per l'occasione catturati dal vivo sul palco il 23 aprile 1975 a Padova, tra l'altro a ridosso delle celebrazioni del 25 aprile! Paolo Pietrangeli è personaggio noto e ci occupammo di lui nel 2021, all'atto della sua scomparsa, dedicandogli un lungo e articolato post (che ritroverete qui). Assolutamente da rileggere, al fine di contestualizzare il nostro concerto, è anche il post realizzato nel 2020 dal nostro collaboratore Andrea che aveva per oggetto l'album "I giorni cantati" del 1979 (qui) dove, al fianco di artisti quali Ivan Della Mea, Francesco Guccini, lo stesso Paolo Pietrangeli, giusto per citarne alcuni, fa la sua comparsa Giovanna Marini. 


Di Giovanna Marini si è parlato molto di recente, a seguito della sua scomparsa avvenuta l'8 maggio di quest'anno all'età di 87 anni. Ed è giusto spendere alcune righe per ricordare una tra le più grandi protagoniste del recupero della musica di tradizione orale, per raccontare la voce dell’altra Italia. Giovanna ha collaborato sia con i grandi, da Paolini a De Gregori, sia con i piccoli gruppi teatrali. La sua attività multiforme ne ha fatta una delle figure più importanti nello studio, nella ricerca e nell’esecuzione della tradizione musicale popolare italiana. La scoperta del canto sociale, o “storia orale cantata”, nel senso di registrazione popolare degli avvenimenti storici mediante lo strumento privilegiato della canzone di composizione anonima e di circolazione orale fu uno degli elementi più innovativi e caratteristici della sua attività culturale. Con il Nuovo Canzoniere Italiano prese parte, durante il Festival dei Due Mondi 1964, allo spettacolo "Bella ciao". L’evento suscitò scandalo, tentativi di censura e interrogazioni parlamentari per l’esecuzione di "O Gorizia tu sei maledetta" insieme ad altri artisti folk come Giovanna Daffini, Caterina Bueno, Ivan Della Mea e Michele Straniero. Il canto, scritto durante la prima guerra mondiale, fu eseguito con l’aggiunta di una strofa antimilitarista che recitava «Traditori signori ufficiali / che la guerra l’avete voluta / scannatori di carne venduta / e rovina della gioventù», a seguito del quale in sala si crearono tumulti tra giovani allievi ufficiali e borghesia conservatrice da un lato - che intonò "Faccetta nera" - e pubblico di sinistra dall’altro a rispondere con "Bandiera rossa", e che sfociò in una denuncia contro gli organizzatori dello spettacolo per vilipendio delle forze armate. E' un episodio storico che fece assurgere alle cronache Giovanna Marini. 


Continuò nel frattempo a girare tutta la penisola da cima a fondo, raccogliendo una massa sterminata di canti popolari in lingua italiana e nei vari dialetti. Era il nucleo fondante del Nuovo Canzoniere Italiano, con il quale Giovanna si esibì assieme ai gruppi formati dai maggiori cantautori italiani della cosiddetta Nuova canzone politica. Giovanna Marini diventò una colonna portante dell’Istituto Ernesto De Martino, nel quale raccolse tutta l’enorme quantità di canti popolari da lei scoperti e catalogati. Fu, la sua, una vera opera di trascrizione della memoria, che le permise di trasportarla sul palcoscenico. La sua ’attività prosegue con spettacoli e iniziative che fecero la storia del recupero delle tradizioni popolari italiane, come "Ci ragiono e canto" (1965), nel quale collaborò in veste di assistente musicale con Dario Fo. Negli anni ’70 fondò la prima scuola popolare di musica in Italia, quella di Testaccio; dal 1991 al 2000 fu anche titolare della cattedra di etnomusicologia presso l’Università di Paris VIII-Saint Denis, a Parigi. Nel 2015 promosse, in collaborazione con la Scuola Comunale di Musica di Monte Porzio Catone, la realizzazione del 1º Festival del Canto Sacro, Cantate Domino, Incontro tra musica colta e musica contadina, con lo scopo di far incontrare la musica popolare e contadina con la musica classica per esprimere il Sacro attraverso canti di tradizione orale, corali polifoniche e gruppi vocali
In tutti questi anni scrisse molte musiche sia per il teatro che per il cinema. Siamo quasi giunti alla fine del suo lungo percorso artistico e umano: nel 2021, in occasione del centenario della nascita del Partito Comunista Italiano, curò la concertazione per la messa in scena de "Il Partito", uno spettacolo tratto da una partitura originale di Fausto Amodei ispirata al “Diario dei trent’anni” di Camilla Ravera. All'attivo Giovanna Marini vanta una lunga e corposa discografia, sia come album solisti che collettivi. 


Reso il giusto omaggio a Giovanna Marini, non ci resta che passare all'ascolto del concerto dove i due protagonisti, nel clima infuocato delle piazze nel 1975, ripercorrono molti momenti salienti della prima parte della loro lunga carriera artistica. Un ultimo ringraziamento ad Albe per la condivisione di questo storico documento (spero di non avere commesso errori nel riportare la tracklist) e a voi tutti auguro il consueto buon ascolto.


Post by George & Albe


3 commenti:

  1. Momenti magici di un periodo politico ,sociale e musicale unico e irripetibile.... Contraddizioni comprese.
    Grazie Albe......ascoltare questo concerto mi ha fatto sentire giovane e rivivere la magia di quei tempi a cui non posso che essere legato

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  2. Come sempre, è doveroso un grande "Grazie"

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