Dedalus da Daìdalos =
ingegnoso, personaggio della mitologia greca costruttore di statue semoventi e
del labirinto, nel quale fu imprigionato dal re cretese Minosse, per aver
favorito l’immortalità della regina Pasiphae.
Il gruppo “DEDALUS”
scelse questo nome nel 1973, anno della sua nascita, in seguito a una lettura
dell’Ulisse di J.Joyce.
E’ con queste note che il gruppo si presenta nel libretto che accompagna
il cd “Pia visione” e, analogamente a
quanto fecero gli Area, possiamo trovare nella scelta del nome la sintesi
progettuale di una ispirazione artistica:
la ricerca e la sperimentazione di nuove strutture musicali
(l’ingegnoso personaggio mitologico) attraverso
(l’ingegnoso personaggio mitologico) attraverso
il libero linguaggio di piani sonori multipli,
sovrapposti, paralleli e contrapposti
(il complesso personaggio letterario).
(il complesso personaggio letterario).
La storia del gruppo narra
delle difficoltà incontrate nel cercare un contratto per pubblicare il loro
esordio discografico; un loro demo venne si apprezzato, ma rifiutato perché :
“è
come se la vostra musica si trovasse al settimo piano, mentre il pubblico è al
piano terreno…, dovreste scendere almeno di qualche piano”.
erano comunque anni in cui
c’erano diversi festival dove suonare e farsi conoscere:
“…Dedalus è stato la vera rivelazione di
questo festival; una totale padronanza dello strumento: sax, chitarra,
tastiere, violoncello elettrico, basso, batteria, in un amalgama perfetto di
tonalità, di colore, di precisione, un suono caldo e travolgente imbevuto del
sangue jazzistico dei Weather Report. I quattro ragazzi torinesi vivono una
nuova dimensione sonora che ha trasceso di gran lunga anche i suoni di numerose
formazioni americane del settore e sono tra i pochi a vivere, oggi, di luce
propria. …”
(Maurizio Baiata nel
recensire il Festival della Musica d’Avanguardia e Nuove Tendenze di Napoli su
Ciao 2001 n.25 del giugno ‘73)
Il resto è storia con 2 lp usciti per la Trident records (Dedalus
del ’73 e Materiale per tre esecutori e nastro magnetico del ‘74), e un
terzo disco registrato nel biennio 75-76 ma rimasto inedito fino a gennaio 1999,
quando esce su cd Elica accompagnato dalla ristampa del secondo (Pezzi inediti + Materiali), e la personale
sensazione che la musica dei Dedalus riuscisse a volare come il Mito a cui s’erano
ispirati.
Per una analisi critica del progetto musicale del gruppo e dei due vinili “storici” vi consiglio di leggere quanto scritto nel blog John's Classic Rock
Pia visione esce in private pressing nel 1997 e la proposta musicale, pur proseguendo
nel solco tracciato ai tempi degli inediti, evidenzia nuovi sviluppi grazie anche allo
spazio riservato alla voce.
Il disco, a mio parere, è pervaso da una serena malinconia, c’è una struggente
miscela di suoni, silenzi, voce, a cui è difficile sottrarsi e di cui è facile
innamorarsi:
valga su tutti “Il viale delle statue” da una poesia di Guido
Gozzano, ma anche le arie popolari de “La Complainte de Michelin” e “La bargera
e l’uv”, i dolci temi sonori di “Dal sonno”, “Pia visione”, “Berceuse per il
giorno” e “Rockocò”, i ritmi sottili di “Miel”,
“Strango” (già presente in Pezzi Inediti), “Lunalix”, Clangclump” e “Spaventacavalli”.
Resta poi a “Dedalus vecchio” (e già il titolo è una premonizione) il compito di
ripercorrere strade già battute in passato.
Sul processo compositivo del disco e più in generale sulla bio/discografia
dei Dedalus vi invito a leggere direttamente il loro sito qui , nato all’indomani della pubblicazione di “Nomos Apache Alpha” del 2003, a
nome Dedalus-Bonansone, e che è valso loro il premio Darwin.
TRACKLIST:
01. Pia Visione
02. Strango
03. Dal sonno
04. Miel
05. Il viale delle statue
06. Rockocò
07. Clangclump
08. La bergera e 'l luv
09. Dedalus vecchio
10. Berceuse per il giorno
11. Spaventacavalli, piccola suite in cinque ruscelli
12. Lunalix
13. La complainte de Michel
Parte del materiale sonoro di "Pia visione" sarà poi rielaborato su Nomos :
Dal sonno, Rockocò, Clangclump, Via Miel,
Luvmin (è La Bergera), Canzone capriccio (è Dedalus vecchio).
FORMAZIONE:
Fiorenzo Bonansone (violoncello, voce, pianoforte, fisarmonica, electronics)
Marco di Castri (chitarra, sax soprano, percussioni)
Domenico Sciajno (contrabbasso, percussioni)
Ennio Bonansone (ingegnere del suono)
LINK
Post by Odiladilu
muy agradecido. saludos
RispondiEliminaBel discaccio questo.....mi da l'impressione che sia una versione meno sperimentale e criptica del disco del 74 "Materiale per tre esecutori....".
RispondiEliminaEra da tanto tempo che lo stavo cercando....e nn riuscivo a trovarlo, ne in versione originale ne qui in rete.
ciao alex
è una sperimentazione meno ostica, e come ho scritto è l'embrione di ciò che Bonansone ha sviluppato negli anni successivi.
EliminaIo ero rimasto folgorato dal disco di esordio e comunque ho amato anche "materiali", anche se ricordo recensioni d'epoca (mi sembra su Muzak)non entusiaste del secondo disco, scrivevano di involuzione del gruppo....