sabato 23 marzo 2013

Dedalus - 1997 - Pia visione



Dedalus da Daìdalos = ingegnoso, personaggio della mitologia greca costruttore di statue semoventi e del labirinto, nel quale fu imprigionato dal re cretese Minosse, per aver favorito l’immortalità della regina Pasiphae.
Il gruppo “DEDALUS” scelse questo nome nel 1973, anno della sua nascita, in seguito a una lettura dell’Ulisse di J.Joyce.
  
E’ con queste note che il gruppo si presenta nel libretto che accompagna il cd “Pia visione”  e, analogamente a quanto fecero gli Area, possiamo trovare nella scelta del nome la sintesi progettuale di una ispirazione artistica:  
la ricerca e la sperimentazione di nuove strutture musicali
(l’ingegnoso personaggio mitologico) attraverso
il libero linguaggio di piani sonori multipli, sovrapposti, paralleli e contrapposti
(il complesso personaggio letterario).

La storia del gruppo narra delle difficoltà incontrate nel cercare un contratto per pubblicare il loro esordio discografico; un loro demo venne si apprezzato, ma rifiutato perché :
“è come se la vostra musica si trovasse al settimo piano, mentre il pubblico è al piano terreno…, dovreste scendere almeno di qualche piano”.
 erano comunque anni in cui c’erano diversi festival dove suonare e farsi conoscere:
 “…Dedalus è stato la vera rivelazione di questo festival; una totale padronanza dello strumento: sax, chitarra, tastiere, violoncello elettrico, basso, batteria, in un amalgama perfetto di tonalità, di colore, di precisione, un suono caldo e travolgente imbevuto del sangue jazzistico dei Weather Report. I quattro ragazzi torinesi vivono una nuova dimensione sonora che ha trasceso di gran lunga anche i suoni di numerose formazioni americane del settore e sono tra i pochi a vivere, oggi, di luce propria. …”
(Maurizio Baiata nel recensire il Festival della Musica d’Avanguardia e Nuove Tendenze di Napoli su Ciao 2001 n.25 del giugno ‘73)
Il resto è storia con 2 lp usciti per la Trident records (Dedalus del ’73 e Materiale per tre esecutori e nastro magnetico del ‘74), e un terzo disco registrato nel biennio 75-76 ma rimasto inedito fino a gennaio 1999, quando esce su cd Elica accompagnato dalla ristampa del secondo  (Pezzi inediti + Materiali), e la personale sensazione che la musica dei Dedalus riuscisse a volare come il Mito a cui s’erano ispirati.



Per una analisi critica del progetto musicale del gruppo e dei due vinili “storici” vi consiglio di leggere quanto scritto nel blog John's Classic Rock
  
Pia visione esce in private pressing nel 1997 e la proposta musicale, pur proseguendo nel solco tracciato ai tempi degli inediti, evidenzia nuovi sviluppi grazie anche allo spazio riservato alla voce.


Il disco, a mio parere, è pervaso da una serena malinconia, c’è una struggente miscela di suoni, silenzi, voce, a cui è difficile sottrarsi e di cui è facile innamorarsi:
valga su tutti “Il viale delle statue” da una poesia di Guido Gozzano, ma anche le arie popolari de “La Complainte de Michelin” e “La bargera e l’uv”, i dolci temi sonori di “Dal sonno”, “Pia visione”, “Berceuse per il giorno” e “Rockocò”,  i ritmi sottili di “Miel”, “Strango” (già presente in Pezzi Inediti), “Lunalix”, Clangclump” e “Spaventacavalli”. Resta poi a “Dedalus vecchio” (e già il titolo è una premonizione) il compito di ripercorrere strade già battute in passato.
Sul processo compositivo del disco e più in generale sulla bio/discografia dei Dedalus vi invito a leggere direttamente il loro sito qui , nato all’indomani della pubblicazione di “Nomos Apache Alpha” del 2003, a nome Dedalus-Bonansone, e che è valso loro il premio Darwin.

TRACKLIST:

01. Pia Visione

02. Strango

03. Dal sonno

04. Miel

05. Il viale delle statue

06. Rockocò

07. Clangclump

08. La bergera e 'l luv

09. Dedalus vecchio

10. Berceuse per il giorno

11. Spaventacavalli, piccola suite in cinque ruscelli

12. Lunalix

13. La complainte de Michel


Parte del materiale sonoro di "Pia visione" sarà poi rielaborato su Nomos :
Dal sonno, Rockocò, Clangclump, Via Miel, Luvmin (è La Bergera), Canzone capriccio (è Dedalus vecchio).
FORMAZIONE:

Fiorenzo Bonansone (violoncello, voce, pianoforte, fisarmonica, electronics)

Marco di Castri (chitarra, sax soprano, percussioni)

Domenico Sciajno (contrabbasso, percussioni)
Ennio Bonansone (ingegnere del suono)

LINK

Post by Odiladilu

3 commenti:

  1. Bel discaccio questo.....mi da l'impressione che sia una versione meno sperimentale e criptica del disco del 74 "Materiale per tre esecutori....".

    Era da tanto tempo che lo stavo cercando....e nn riuscivo a trovarlo, ne in versione originale ne qui in rete.

    ciao alex

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    Risposte
    1. è una sperimentazione meno ostica, e come ho scritto è l'embrione di ciò che Bonansone ha sviluppato negli anni successivi.
      Io ero rimasto folgorato dal disco di esordio e comunque ho amato anche "materiali", anche se ricordo recensioni d'epoca (mi sembra su Muzak)non entusiaste del secondo disco, scrivevano di involuzione del gruppo....

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