mercoledì 29 ottobre 2014

Serie "Catto Prog" n. 5 - ATP - 1980 - Profeti, Uomini Dell'Utopia

 TRACKLIST :

1. Nasce
2. Perchè proprio io?
3. Mi hai costretto
4. Come alberi chiusi
5. La vigna
6. Israel perchè piangi?
7. Terra straniera
8. Il banchetto
9. Anche se...
10. Immagine nuova

Ringrazio Paolo, vecchio amico e frequentatore assiduo del nostro blog, per aver condiviso questo album del 1980 di Cesare Regazzoni, in arte Anaw. L'ambito in cui il nostro si muove, è pienamente ascrivibile al trend generante questa serie, con componenti fortemente religiose nei testi, unite a sonorità che, a tratti, ricordano quelle del progressive: uso di flauti e tastiere, cori e brevi parti strumentali. Il lavoro risulta professionale e davvero ben suonato ed arrangiato, a differenza di prodotti similari più approssimativi in questo senso. Consigliato soprattutto agli amanti del genere...

 
Di Regazzoni e degli ATP si è occupato anche monsieur Croce su Italianprog.
Qui invece la pagina ufficiale di Regazzoni

Cesare Regazzoni (musiche, testi e strumentazioni)
Roberto Rizzoli (voce)
Tino Carretta (voce e batteria)
Alberto Ferretti (chitarra e banjo)
Umberto Minoliti (tastiere)
Otello Azzali (sax e flauto)
Sergio Podofillini (basso)

Coro e voci femminili - ????


Post by Captain, file by Paolo

lunedì 27 ottobre 2014

Claudio Fucci - 1974 - Claudio Fucci

TRACKLIST:

1. La tua vita (4:10)
2. Realtà (3:00)
3. La nostra primavera (3:30)
4. Viaggia la speranza (7:00)
5. Loro sanno dove? (3:26)
6. Tutto ciò che hai (4:12)
7. Notte (4:04)
8. Giusto Sig. K (5:35)

FORMAZIONE:

Claudio Fucci - voce, chitarre
Dario Piana - piano, mellotron, organo, chitarra elettrica
Attilio Zanchi - chitarra acustica, chitarra slide, backing vocals
Claudio Lugli - chitarra acustica e elettrica, backing vocals
Hugh Bullen - basso
Tullio Granatello - batteria, percussioni
Eugenio Finardi - armonica, moog, vibrafono, backing vocals

Unico lavoro solista targato 1974 di Claudio Fucci, milanese, cantautore della leggendaria etichetta Trident. La sua carriera cominciò scrivendo canzoni di protesta intorno al 1968. Vanta collaborazioni con Yu Kung, Le Mani (già postati sulla Strato) e Come Le Foglie (album raro, quest'ultimo, da tempo presente nella nostra wishlist). Augusto Croce commenta così: "Il suo album, del 1974, è dunque l'unico di un artista solista per quell'etichetta (ndr la Trident) ed è in effetti un lavoro cantautorale, contenente otto brani costruiti sulla chitarra acustica e la voce di Fucci, ma con un buon gruppo di musicisti di supporto, comprendente Attilio Zanchi (Come le Foglie e Maad) alle chitarre, Tullio Granatello (Jumbo) alla batteria, il sessionman Hugh Bullen al basso ed Eugenio Finardi, che è anche il produttore dell'LP, al moog, vibrafono ed armonica. Le canzoni, in stile country, hanno alcune influenze vocali di Crosby Stills Nash & Young, come in Notte, e ci sono poche eccezioni più rockeggianti come la lunga Viaggia la speranza, di circa 7 minuti, ma l'album non raggiunge vette di particolare creatività e la maggior parte delle canzoni sono di 3-4 minuti di lunghezza. Nel 1974 Claudio Fucci si esibì anche in un breve tour con Franco Battiato e in qualche data con i Pooh, suonando anche al festival di Re Nudo a Milano; poi fece parte del gruppo Le Mani prima di ritirarsi dalle scene, continuando però a scrivere canzoni. Il ritorno di Claudio Fucci sulla scena discografica è con l'album del 2006  "Synkretiko", ideale prosecuzione dell'album del 1974 con la partecipazione di diversi ospiti tra i quali Eugenio Finardi".

Il disco di Claudio Fucci è piuttosto raro e l'unica ristampa in CD a cura della Trident risale al 2002. 


Post by George

sabato 25 ottobre 2014

Serie "Documenti Stratosferici" Vol.1 - Demetrio Stratos - 22 aprile 1976 - Intervista a Radio Canale 96

Dall'amico Benedetto arriva un contributo inusuale (così inusuale da propiziare una nuova serie, tanto per cambiare): si tratta di una rarissima e lunga intervista (ben 2 ore!!) con Demetrio Stratos, risalente al 1976, quindi al periodo d'oro degli Area. Il tutto avveniva nel corso della trasmissione radiofonica "Per voi giovani" su Radio Canale 96. Demetrio parla un po' di tutto, della situazione sociale politica di quegli anni, dei suoi esperimenti vocali, degli Area, dei mille e più suoi progetti, dello spettacolo "Metrodora", che propio in quei giorni andava in scena e di molto altro. Il tutto è inframezzato da brevi brani musicali dello stesso Stratos e di altri artisti, a partire da John Cage. Inutile che stia qui a sottolineare la rarità e l'importanza storica di un documento come questo, basti dire che può aiutare a capire meglio un personaggio come Demetrio, semplice e geniale allo stesso tempo. Lascio la parola qui sotto all'amico Benedetto, che ringrazio di cuore per la condivisione di questa introvabile intervista.

 "mi trovo ad aver riversato da un nastro un'intervista fatta a Demetrio Stratos ai microfoni di Radio Canale 96 il 22 aprile 1976. L'intervista era stata trasmessa da Radio Popolare di Milano circa una quindicina di anni fa, in occasione dell'inaugurazione dell'auditorium intitolato appunto a Demetrio, nella loro nuova sede in via Ollearo a Milano. Ricorreva tra l'altro anche il ventennale della sua scomparsa. La qualità è quello che è, però a parer mio può essere interessante. Dura circa 2 ore, la registrai su una vhs per non perdere tempo girando i nastri ed anche perchè la qualità, mi dissero, del registrato era sicuramente più fedele. Chiaro che tra la registrazione originale, suppongo su cassetta, e la ricezione non eccelsa del segnale con il mio sintonizzatore, del rumore è  andato ad aggiungersi"

 Qui trovate la storia di Radio canale 96, una delle prime radio libere italiane di sinistra



Post by Benedetto & Captain

venerdì 24 ottobre 2014

Serie "Bootleg" n. 172 - Claudio Simonetti's Goblin - Live in Manchester, Gorilla, 26.02.2014


Prosegue inarrestabile la saga dei bootleg con questa eccellente performance dei Goblin di Claudio Simonetti, ribattezzati - dopo i ben noti litigi e le conseguenti scissioni - Claudio Simonetti's Goblin (referenziale? ma neanche un po'!). Il concerto, nella sua veste integrale, è stato registrato lo scorso 26 febbraio al Gorilla Club di Manchester. Se volete ripercorrere l'ultimo tratto della travagliata storia dei Goblin vi rimando al blog bible "Goblin sette note in rosso" oppure direttamente al sito di Claudio Simonetti. Il concerto, raccolto in due CD (albumwrap), ripercorre la storia musicale della band, con una particolare predilezione per Suspiria, come si può vedere dal manifesto promozionale. L'ultima incarnazione dei Goblin è composta da quattro musicisti, due ex New Goblin (Tani e Previtali) e da un ex Daemonia (Amorosi) oltre, naturalmente, allo storico fondatore Claudio Simonetti. 

TRACKLIST CD 1:

01 Intro
02 Snip-Snap 
03 Roller 
04 Band introductions
05 ...E Suono Rock 
06 L'Alba Dei Morti Viventi 
07 Zombi 
08 Aquaman 
09 Non Ho Sonno 
10 Death Farm 
11 Goblin 

TRACKLIST CD 2:

01 Suspiria 
02 Tenebre 
03 Phenomena 
04 Death Dies
05 Mad Puppet
06 ?
07 School At Night
08 Profondo Rosso 
09 ?
10 Zaratozom 
11 Outro

FORMAZIONE:

Claudio Simonetti - tastiere
Bruno Previtali - chitarra
Federico Amorosi - basso
Titta Tani - batteria

Link CD 1
Link CD 2

Post by George

mercoledì 22 ottobre 2014

Pan Brumisti - 1976 - I Padroni della Città

Tracklist :

1 - Canzonaccia (6:17)
2 - La Via Dello Stabilimento (2:52)
3 - Sabato Sera Ore Otto (5:19)
4 - I Padroni Della Città (5:56)
5 - Incidente Sul Lavoro (2:40)
6 - Festival Notturno (4:49)
7 - Si Può Scegliere Un Amore? (3:24)
8 - I Musicanti (3:54)
9 - Ai Compagni Di Madrid (4:50)

Mai come in questo periodo i contributi degli appassionati che frequentano la stratosfera stanno arrivando copiosi nella mia casella di mail. La wishlist viene falcidiata quotidiamente: pensate che ho in attesa i contributi di sei amici del nostro blog, di cui alcuni nuovi e altri ormai stranoti. Questo per dirvi quanto sia vivace il nostro blogghettino, cari amici, e per introdurre un nuovo amico, "Paolo from other world", nell'internazionalità dell'accezione e per distinguerlo da "Paolo from this world", amico tricolore di cui ho altri contributi che appariranno prossimamente. Insomma, tenetevi forte e allacciate le cinture di sicurezza, ora poi che anche George tiene di nuovo ben salde le redini, e aspettatevene delle belle...

Monsieur Croce si è occupato brevemente dei Pan Brumisti, naturalmente su Italianprog: "Gruppo folk milanese formato intorno al 1971 (...), testi di ispirazione politica ed ottimo uso degli strumenti, prevalentemente acustici." 

Si parla di questa misconosciuta formazione anche in un articolo su una speciale produzione del Club Tenco dedicata proprio ai Pan Brumisti. Riporto di seguito i cenni biografici del gruppo, l'articolo completo potete leggerlo sul Corrieredelweb, ed è davvero interessante, come assolutamente di pregio è il progetto musicale di cui si parla, con ospiti d'eccezione: "(...) I Pan Brumisti sono un gruppo milanese degli anni '70 che, insieme ad altre formazioni (tra cui gli Stormy Six e l'Ensemble Havadià di Moni Ovadia), facevano parte della Cooperativa L'Orchestra, per la quale hanno anche inciso il loro unico disco, "I padroni della città". Si occupavano di canzoni d'autore con proprie composizioni e traduzioni nonché con canzoni regalate loro da cantautori amici (come Francesco Guccini e Roberto Vecchioni). Il gruppo non ebbe vita molto lunga. Poi i vari componenti proseguirono i loro interessi musicali attraverso le esperienze più diversificate. Due di loro, Sergio Secondiano Sacchi e Antonio Silva, hanno continuato a coltivarli con l'attività del Club Tenco, del cui direttivo hanno sempre fatto parte. (...)"

 Gian Francesco Calabrese (voce, chitarra, violino, piano)
Piero Goria (voce, percussioni)
Riccardo Grigolo (flauto, armonica, voce)
Mauro Minucci (basso, chitarra, voce)
Sergio Sacchi (voce, chitarra)
Enrico Sala (voce, chitarra, mandolino)


Post by Captain, thank you very much to Paolo, our international friend

domenica 19 ottobre 2014

Track - 1974 - Track Rock

TRACKLIST :

01 - Long train running
02 - Crimson doll
03 - Livin' in a back street
04 - You gotta help me out
 05 - Track
06 - How foolish you
 07 - Caroline
08 - She's a real lady
09 - Walking with the camel

 
E così siamo arrivati all'ultimo (speriamo solo per ora) dei regali dell'amico A.B., che ha contribuito in maniera massiccia a fare del nostro blog uno scrigno ancora più colmo di rarità e di cose belle e preziose. Quest'ultima perla è davvero uno di quei dischi di cui si parla ma che nessuno possiede, totalmente inedito sul web e, sebbene non sia uno dei titoli più quotati del prog italiano, risulta assolutamente difficile da trovare. Lo dimostra la sua permanenza nella wishlist per 3 anni, fino a che l'amico Benefattore non ha incrociato la nostra strada... L'album oltre tutto è più che gradevole, sebbene molto esterofilo, anche nel genere musicale imperante, un boogie rock (come ricorda l'amico Augusto Croce qui sotto) comunque ben suonato e trascinante. Discorso a parte meritano gli ultimi pezzi di ciascuno dei 2 originari lati del "padellone", ovvero l'omonima "Track" e "Walking with the camel", due strumentali che tradiscono la vena prog degli artisti coinvolti (Paolo Siani e Ricky Belloni, entrambi provenienti dai "Nuova Idea").

Come sempre, una ottima fonte di notizie, anche per quello che riguarda i Track, è la bibbia di noi appassionati Italianprog, a cui vi rimando per leggere l'articolo completo: "Creati dagli ex Nuova Idea Belloni e Siani dopo lo scioglimento del loro gruppo, i Track sono stati una specie di "divertissement" per gli ottimi ed esperti musicisti che ne hanno fatto parte. (...) Il loro unico album, intitolato Track rock, uscì nel 1974 per la Ariston con nove brani, tutti in inglese, tra i quali delle cover di Long train running dei Doobie Brothers e di Caroline degli Status Quo. La maggior parte dell'album spazia dal rock'n'roll al boogie, ed il brano più progressivo è uno strumentale dal titolo...Track."

TRACK :

Cacao (voce, armonica)
Ricky Belloni (chitarra, mandolino, voce)
Guido Guglielminetti (basso, voce)
Paolo Siani (batteria, percussioni, tastiere, voce)

Poichè mi sarei aspettato un altro gradimento verso il grandissimo A.B. e le sue rarità, non solo in termini di scaricamenti (quelli assolutamente da record), questa volta voglio compiere un piccolo esperimento: l'album è già lì, caricato sull'abituale sitino di file sharing che tutti sapete, ma il link per ora non lo metto. Solo quando avremo raggiunto un certo numero di commenti, che io ho bene in mente ma per ora non dico, aggiungerò il collegamento che vi porterà all'agognata meta...

Non vi faccio penare più di tanto, 22 commenti bastano, ecco a voi l'auspicato LINK

 Post by Captain, thank you very much to A.B.

sabato 18 ottobre 2014

Serie "Bootleg" n. 171 - Osanna live at The Hustler, Torino, 16 maggio 2014

TRACKLIST DISC 1:

01. In un vecchio cieco 
02. Vado verso una meta 
03. Animale senza respiro (intro) 
04. Mirror train 
05. Taka boom 
06. L'uomo (including Purple Haze)
07. Ce vulesse ce vulesse 
08. 'A zingara 
09. Oro caldo 
10. Non mi rompete (omaggio a Francesco Di Giacomo - BMS cover)

TRACKLIST DISC 2:

01. Non sei vissuto mai 
02. Preludio 
03. Flute solo 
04. Spunti dallo spartito n. 14728 del Prof. Imolo Meninge 
05. To Plinius 
06. My mind flies 
07. Tempo - 13° Cortile 
08. Posizione raggiunta 
09. There will be time 
10. Every's body's gonna see you die 
11. Fuje 'a chistu paese
12. Ringraziamenti e saluti  

Et voilà, rieccoci qui con un bel bootleg fresco di pacca che fotografa un fantastico concerto degli Osanna. Il concerto è piuttosto recente (il 16 maggio di quest'anno), la location è il club The Hustler di Torino. Come recita la locandina si tratta dell'unica tappa piemontese dello storico gruppo partenopeo che, per l'occasione, ha promosso il DVD "Tempo". Sembra veramente che il tempo non passi mai per gli Osanna: una freschezza di suono incredibile, la voce di Lino Vairetti sempre impeccabile, una scaletta che ripercorre gli oltre 40 di vita artistica della band. La registrazione è veramente di alta qualità. L'autore, perché e giusto citarlo e ringraziarlo, è Daniele (Rosenbach) che lo ha postato da poco su dimeadozen.org. La chicca di questo concerto è rappresentata dalla cover di Non mi rompete del Banco del Mutuo Soccorso, un omaggio allo scomparso (sigh!) Francesco di Giacomo, grande amico di Lino Vairetti, come quest'ultimo racconta al termine del brano. E che dire della lunga e trascinante apertura blues di Fuje 'a chistu paese  con gli assoli di organo, chitarra, flauto e armonica a bocca che si susseguono e si rincorrono? Un capolavoro. 

FORMAZIONE:

Lino Vairetti: voce, chitarra acustica, armonica 
Gennaro Barba: batteria
Nello D'Anna: basso
Pako Capobianco: chitarra elettrica 
Sasà Priore: piano, organo, tastiere 
Irvin Vairetti: voce, mellotron, synth 

Ospiti:

Dino Pelissero: flauto
Elio Eco: tammorra e voce in Fuje 'a chistu paese 

Link CD 1
Link CD 2

Post by George

venerdì 17 ottobre 2014

Serie "Battiato & Friends Special Fan Collection" n. 33 (Serie Bootleg n. 170) - Juri Camisasca - 2003 - Concerto a Donnafugata


DISC 1 :

01 - Il sole nella pioggia
02 - Nuvole bianche
03 - Il carmelo di echt
04 - Non cercarti fuori
05 - Himalaya
 06 - Nomadi
07 - Le acque di siloe
08 - Tempo senza tempo
09 - Psalmus 113
10 - La nave dell'eterno talismano

DISC 2 :

01 - Revolution now
02 - L'era del mito
03 - Visioni
04 - Zodiaco
05 - Polvere e diamanti
06 - Tocchi terra tocchi Dio
07 - Ecce panis
08 - L'urlo degli dei
09 - Himalaya
10 - Visioni
11 - Zodiaco

Come sempre, introduco brevemente l'amico Antonio che ci accompagnerà lungo questa passeggiata (per non usare il troppo impegnativo "cammino") nel mondo di Juri Camisasca. Secondo il capitano, ma non solo, siamo di fronte ad uno degli artisti più lucidi e geniali (ma non come i giornalisti, Battiato docet) a cavallo dei due secoli, che era lontano dalle scene da più di 10 anni e, solo recentemente, è stato protagonista di un bellissimo concerto a Catania, di cui potete trovare ampi spezzoni su youtube. Ogni occasione di ascoltarlo è dunque preziosa ed imperdibile per chiunque apprezzi il coraggioso ed eclettico Juri, visto l'esiguità delle sue esibizioni tra vita monastica ed eremitaggio ascetico, ed ogni registrazione di un suo concerto può essere considerata estremamente rara e di valore straordinario.

Ringrazio l'ineccepibile Antonio per il bellissimo regalo e gli lascio la parola...

"Tra Polvere e diamanti

E' una sera di quasi estate. Giugno. Anno 2003. Un antico maniero siciliano perso tra le campagne iblee. Un manipolo di amici, sconosciuti forse anche tra loro, sono accorsi per non perdersi Juri Camisasca in concerto al Castello di Donnafugata. Un appuntamento raro che avrebbe meritato incisione sonora di qualità superiore a quella che presentiamo in questa sede. Ma pazienza. Formazione d'attacco per presentare in una veste davvero intrigante il meglio di una intera produzione. "Polvere e diamanti" è il titolo scelto per questo concerto che mescola sacro (tanto) e profano (quel che basta appunto per apprezzare il sacro).

La formazione è abbastanza rodata con abbondanza di tastiere (ottimo Francesco Calì, senza dubbio di grandissimo spessore le trovate di Sandro Giurato). Indispensabili le percussioni di Riccardo Gerbino e davvero incisivo, specie nelle atmosfere più profonde, il contrabasso di Giovanni Arena. Questi ultimi entrambi membri di un interessante gruppo di musica etnica che allora si chiamava Dounia.

Si parte con "Il sole nella pioggia". A seguire "Nuvole bianche" e "Il Carmelo di Echt". La celebre "Nomadi" è in scaletta senza rispettare un rituale che la vorrebbe come degno finale. Così come "Le acque di Siloe". Segno che le traiettorie di Camisasca poco vogliono avere a che fare con l'artificio. Per gli appassionati resta da scoprire l'ancora inedito "Psalmus 113", mentre i nostalgici degli anni Settanta troveranno pane per i loro denti con "Himalaya", poi riproposta tra i bis. Molto interessante e coraggiosa anche "Revolution now" con sonorità non distanti dai climi progressive. Camisasca sembra entusiasta di suonare per un pubblico attento e caloroso. Ci sono persone venute apposta da varie parti di Italia. L'atmosfera, chi era presente lo potrà confermare, è davvero magica. Il clima, seppure a fronte di testi e musiche non certo "leggeri", è lieve e intriso di ironia. Ecco perchè "Zodiaco" è memorabile con un inizio divertente ed un proseguo da applauso. Il concerto terminerebbe con "Tocchi terra tocchi Dio". Ma il pubblico richiama i musicisti in scena a suon di applausi. E' il momento per l'esecuzione dal vivo del gregoriano techno di "Ecce panis", per riproporre ancora una volta quel gioiello di parole e musiche di "Visioni" e concludere, questa volta in omaggio ai concerti più pop, ancora una volta con "Zodiaco".

Il concerto che condividiamo in questa sede, lo ripetiamo, non gode di ottima fattura sonora a causa di una cattiva registrazione. Non rende certo giustizia al talento degli artisti in questione. Tuttavia riporta un Camisasca davvero in splendida forma ed ispirato. Forse vale la pena perdere il tempo per il download e per un tentativo di ascolto. A presto.... se lo vorrete! Antonio"


LINK

Post by Antonio LM (testi, copertine, foto e suoni) e Captain (impaginazione)

mercoledì 15 ottobre 2014

Serie Italian Covers Vol.1 e mezzo - Band in Italy - Italian Beatles

Non ho mai fatto mistero del mio sconfinato amore per i Beatles e così ho colto la palla al balzo. Visto che il nostro Captain ha inaugurato, con mio immenso piacere, una nuova serie dedicata alle "Italian Covers", ho subito pensato di proporvi questo CD, di non facile reperibilità (non è mai stato posto in vendita), pubblicato nel 2003 dalla DeAgostini. Il disco raccoglie 15 cover da parte di gruppi italiani, alcuni già noti, altri un po' più di nicchia. A fianco dei Meteors, già oggetto di un post da parte mia nella serie "Beat beat cos'era il beat?", dei conosciutissimi Gleeman di Bambi Fossati o dei Ribelli (splendida la voce di Demetrio Stratos nella non facile cover di Oh darling), troviamo gruppi più "ancillari" quali i Little Boys, Mike Liddell e gli Atomi, i Bit-Nik e Chriss & The Strokes. 

 
Tutti i brani, pur nella loro ingenuità, soprattutto nei testi (terribili quelli di Lady Madonna), sono godibilissimi sotto il profilo musicale: non dimentichiamo che è veramente impresa eroica quella di cimentarsi nelle cover delle composizioni Lennon-McCartney. Vorrei spendere un elogio particolare per gli Uh! che hanno scelto nientemeno che la stupenda e complessa I am the walrus. Solo gli Spooky Tooth avevano osato tanto. Bella anche la versione di Hello Goodbye ad opera dei Bit-Nik, ai quali dedicheremo un post a breve. Evito, una volta tanto, di indicare la tracklist e le informazioni sui gruppi, tenuto conto delle note di copertina quanto mai esaustive. Non mi resta che augurarvi buon ascolto. 


Post by George

martedì 14 ottobre 2014

Venegoni & Co. in concert 1978/79: Rumore Rosso Vivo (2002) & Live...somewhere in the 70's (2004) plus Bonus CD

Cari amici, metto mano finalmente a questa bozza che da tempo giace impolverata nelle pieghe del blog. Un fastidioso incidente, per fortuna in fase di risoluzione, mi ha costretto a restare a lungo lontano dalla Stratosfera. Nel frattempo il grande Captain ha proposto delle autentiche meraviglie. Spero, da oggi, di poter riprendere a dargli manforte. Veniamo alla musica con un ricco post dedicato a Gigi Venegoni e alla sua band (Venegoni & Co.). Gigi Venegoni, lo dico a beneficio di qualche smemorato, è stato il chitarrista degli Arti e Mestieri, prog band torinese che negli anni '70 ha sfornato capolavori quali "Tilt" e "Giro di valzer per domani". A fianco dell'attività col gruppo madre, Gigi forma intorno al 1977 un gruppo aperto, con uno zoccolo duro composto da sei musicisti, con sonorità molto più vicine al jazz rock strumentale che alle atmosfere prog jazz degli Arti e Mestieri, Se la dimensione in studio è di alto livello (andate a rivedere il post di "Rumore Rosso" e, se volete, riascoltatevi "Sarabanda"), le vette più alte vengono raggiunte nel corso delle esibizioni live. E così sono andato a ripescare i due albun dal vivo di Venegoni & Co, "Rumore Rosso Vivo" e "Live...Somewhere in the 70's", pubblicati rispettivamente nel 2002 e nel 2004, ma contenenti registrazioni del periodo 1978-1979.

Venegoni & Co - Rumore Rosso Vivo (2002)
TRACKLIST:

1. Mezzogiorno
2. Positivo e...
3. Sarabanda - Pt. 1
4. Balòn
5. Sarabanda - Pt. 2
6. Calypso minestrone

FORMAZIONE:

Gigi Venegoni: chitarre e voce
 Ludovico Einaudi: tastiere
Ciro Buttari: voce e percussioni
Max Aimone: batteria
Silvano Borgatta: tastiere
Luigi Colarullo: batteria
Paolo Franchini: basso
Marco Astarita: percussioni e voci

Grandissimo album live che raccoglie brani tratti da concerti del 1978 e 1979. Due brani derivano dal concerto tenutosi al Palasport di Torino per Radio Città Futura. Siamo nel 1978 e le due track sono Positivo e... e la prima parte di Sarabanda. La formazione comprende una base ritmica di tutto rispetto con Max Aimone alla batteria, Ciro Buttari alle percussioni e voci e Paolo Franchini al basso. Da notare la presenza nel quintetto del pianista Ludovico Einaudi, poi autore di numerosi album solisti. Scrive Donato Zoppo sul sito movimentiprog: "Come per gli A&M, anche Venegoni elaborava un jazz rock di carattere “orizzontale”, poco dedito all’elucubrazione solistica, aperto invece alla coralità e allo sviluppo collettivo. Ricordiamo che per lui era come realizzare un sogno il poter esprimersi in un contesto del genere. Positivo e… e la prima parte di Sarabanda si avvicinano molto agli Area, agli In Cahoots di Phil Miller e ai Santana di Welcome, insomma ad un jazz rock di chiara marca progressiva, ricco di verve e vibrante per la vitalità immessa. Ci hanno entusiasmato il cospicuo apporto percussivo e le linee vocali calde e melodiche, spesso di derivazione stratosiana; piano elettrico e chitarra guidano l’evoluzione del sound, che riesce a mantener sempre un suo fervore collettivo."

Venegoni & Co. nel 1979
Gli altri quattro brani risalgono invece al Festival dell’Unità di Torino del 1979, con una formazione in parte rinnovata. Marco Astarita e Luigi Colarullo alle percussioni, Silvano Borgatta alle tastiere. I cinque eseguono la robusta Mezzogiorno, la seconda parte di Sarabanda, Balòn e“Calypso minestrone. Se quest’ultima è decisamente mediterranea e “metropolitana”, tanto da rappresentare bene il sound del gruppo, Balòn invece possiede un aspetto influenzato dall’estro zappiano, soprattutto per le continue variazioni ritmiche e l’andatura un po’ stralunata".
Il disco è raccolto in una solo traccia (albumwrap).

Venegoni & Co. - Live...somewhere in the seventies... (2004)
TRACKLIST:

1. Mezzogiorno
2. Mezzogiorno Coda
3. Balòn
4. Sarabanda - Pt. 1
5. Sarabanda - Pt. 2
6. Sarabanda - Pt. 3
7. Cabasa
8. Controvento
9. Coesione

Gigi Venegoni e Paolo Franchini in concerto
Secondo e ultimo disco live di Venegoni & Co, pubblicato oramai dieci anni fa. L'album raccoglie tracce risalenti al 1979, alcune delle quali già presenti su "Rumore Rosso vivo". Il quintetto autore di questo concerto è composto oltre che da Gigi Venegoni, da Silvano Borgatta alle tastiere, Luigi Colarullo alla batteria, Marco Astarita alle percussioni e voce e Paolo Franchini al basso. Anche in questo caso il sound non cambia: jazz rock con venature prog di grande levatura. Bellissima la versione live dell'intera suite Sarabanda

Bonus CD - Dynamic Duo (Venegoni & Borgatta)
Torino, Studi di Rai Radio 1, 20 settembre 1986
 (1st time on the web)

Conclusa l'avventura di Venegoni & Co, negli anni ottanta il nostro Gigi realizza due album, "Mosaico" e "Nocturne" senza riuscire a riformare il gruppo. Per continuare a suonare dal vivo Venegoni forma il Dynamic Duo con Silvano Borgatta, tastierista che abbiamo già trovato nell'ultima formazione di Venegoni & Co. Il duo si esibisce in molti concerti con l’aiuto di una complessa strumentazione elettronica (computer+drum machines) sperimentando le nuove possibilità offerte dall’avvento del sistema midi. Non è stato pubblicato nessun album dei Dynamic Duo. così come non ho mai visto testimonianze sonore del duo sul web o altrove. Questa registrazione, che feci io nel 1986, raccoglie cinque tracce suonate dal vivo da Gigi Venegoni alla chitarra e da Silvano Borgatta alle tastiere, sostenute da basi elettroniche. Erano ospiti negli studi di Rai Radio 1 a Torino. Nulla di straordinario se non la testimonianza di una interessante fase musicale di Venegoni alle prese con la sperimentazione e  l'elettronica. Data la vetustà del nastro ho cercato di equalizzare i suoni per rendere la registrazione perlomeno accettabile. Giudicate voi. Anche in questo caso i cinque brani sono raccolti in un'unica traccia.

Link Rumore Rosso vivo
Link Live...somewhere in the seventies
Link Dynamic Duo live in studio 1986

Post by George