TRACKLIST:
01 Marshmallow Overcoat - Good's gone
02 Sancho Panza - My generation
03 Statuto - Ci sei tu (Substitute)
04 Magic Potion - Boris the spider
05 Pow - So sad about us
06 Lilith - Odorono
07 Fasten Belt - Magic bus
08 Tony Face Big Roll Band - Sparks
09 Not Moving - Pinball Wizard
10 No Strange - Welcome
11 Double Deck Five - Young man blues
12 Excessives - Bargain
Gli Who sono da sempre un importante e insostituibile punto di riferimento multi generazionale, trasversali ai movimenti giovanili e alle scene musicali per almeno quattro decenni. Quale gruppo, dagli anni '60 ad oggi, non ha realizzato almeno una cover di un brano degli Who? Anche le band garage e neo psichedeliche degli ani '80-'90 non hanno dimenticato la capacità compositiva di Pete Townshend & Co. e la potenza dei loro brani. Gli Who sono diventati un'icona nella storia della musica rock e ancora oggi le rare apparizioni di Townshend e Daltrey ci mettono i brividi e ci fanno viaggiare nel tempo. Nel caso specifico, ci troviamo di fronte ad un disco decisamente raro, mai ristampato in CD, edito dall'etichetta indipendente Face Records, creata da Tony Face (alias Antonio Bacciocchi), personaggio piuttosto noto sulla scena garage anni '80-'90. Già componente dei Not Moving sul finire degli anni '80, poi leader della Big Roll Band, Tony Face è stato scopritore e produttore di numerosi musicisti. Tra questi Lilith, peraltro anche sua compagna di vita, alla quale abbiamo già dedicato un post sulla Stratosfera. Per maggiori informazioni sulla storia della Face Records vi rimando al sito ufficiale di Tony Face
Lilith |
Sta di fatto che, nel 1991, l'etichetta Face Record iniziò ad avere un certo riscontro di pubblico e critica, e la distribuzione venne affidata alla Helter Skelter. La prima compilation prodotta fu proprio questa "Who are them?", un tributo agli Who, corredata da una copertina psichedelica di Ursus D'Urso. Il disco, contenente 12 cover, vendette ben 1400 copie (vi pare poco?). Le versioni qui proposte sono decisamente "personalizzate": d'altronde non ci troviamo di fronte a delle tribute band, ma a gruppi in larga misura poco conosciuti della scena garage italiana che hanno reinterpretato a loro insindacabile gusto una serie di composizioni del gruppo inglese. Particolare apprezzamento esprimo per Tony Face e la sua Big Roll Band per l'originale rivisitazione di un classico come Sparks, così come la Young man blues dei Double Deck Five. Giudicate voi, non voglio influenzare i vostri ascolti e i vostri eventuali commenti. La registrazione, divisa in due file (lato A, tracks 1-6 e lato B, tracks 7-12) proviene direttamente dal vinile di mia proprietà che acquistai all'epoca. Ed è oggi venuto il momento di toglierlo dalla scaffale, spolverarlo e condividerlo con voi. Buon ascolto.
Statuto |
Post by George
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