Margot nel 1961 |
BREVE PREMESSA
Questo post è rimasto a lungo nelle bozze, anche perché non sapevo da quale angolatura affrontarlo. Quando ho iniziato a lavorarci sopra mi sono reso conto che parlare di Margot in modo esaustivo avrebbe occupato troppo spazio col rischio di annoiarvi. E poi non amo molto le trattazioni enciclopediche. Insomma, non senza fatica, ho cercato di tracciare i tratti salienti di questa artista, proponendomi altresì di limitarmi a presentare i soli 3 dischi targati Divergo. Almeno in questo frangente ho cercato di evitare i post "a puntate". Alla fine il parto è stato decisamente lungo, con continui ripensamenti e revisioni del testo. Se vi annoierò vi prego di scusarmi fin da subito.
Margot, vero nome Margherita Galante Garrone, una tra le voci più appassionate del panorama musicale femminile, ci ha lasciati il 23 agosto di quest'anno, all'età di 76 anni. Si è parlato poco di Margot nel corso di questi ultimi anni, se no ricordandola per il suo luminoso passato, tranne negli ultimi mesi a seguito della sua scomparsa. Anche i suoi dischi non sono facili sa rintracciare sul web. Vediamo di fornire il nostro piccolo contributo a colmare la lacuna. Le ultime immagini ce la propongono nella sua casa, pieni di libri, con un teatrino di marionette nella sala, circondata da tantissimo gatti.
Come è facile evincere dal cognome, era la figlia (maggiore) del magistrato e uomo politico Carlo Galante Garrone e la nipote dello storico, Alessandro. Pochi significativi tratti per ricordare Carlo: candidatosi come indipendente nelle liste del PCI, fu senatore dal 1968 al 1979 e deputato per una legislatura (1979-1983). Molti lo ricordano quale presidente della commissione sull'inchiesta SIFAR-De Lorenzo e per le sue battaglie a favore del divorzio e della riforma del codice penale. A Carlo Galante Garrone va anche il merito di avere denunciato il famoso "scandalo Lockeed" (i più grandi, come me, se lo ricordano bene) che si sarebbe concluso per la prima volta con il rinvio a giudizio per corruzione di alcuni ministri. Queste le gesta del padre. La piccola Margherita, che forse senza volerlo ha assorbito i valori della legalità e della giustizia trasmessi dal padre, inizia precocemente ad ascoltare e ad appassionarsi ai testi e alle musiche dei chansonnier francesi, primi fra tutti Georges Brassens (grande ispiratore anche di De André) e Boris Vian. Impara a suonare la chitarra e a reinterpretare i successi dei suoi idoli francesi.
Questo post è rimasto a lungo nelle bozze, anche perché non sapevo da quale angolatura affrontarlo. Quando ho iniziato a lavorarci sopra mi sono reso conto che parlare di Margot in modo esaustivo avrebbe occupato troppo spazio col rischio di annoiarvi. E poi non amo molto le trattazioni enciclopediche. Insomma, non senza fatica, ho cercato di tracciare i tratti salienti di questa artista, proponendomi altresì di limitarmi a presentare i soli 3 dischi targati Divergo. Almeno in questo frangente ho cercato di evitare i post "a puntate". Alla fine il parto è stato decisamente lungo, con continui ripensamenti e revisioni del testo. Se vi annoierò vi prego di scusarmi fin da subito.
Margot, vero nome Margherita Galante Garrone, una tra le voci più appassionate del panorama musicale femminile, ci ha lasciati il 23 agosto di quest'anno, all'età di 76 anni. Si è parlato poco di Margot nel corso di questi ultimi anni, se no ricordandola per il suo luminoso passato, tranne negli ultimi mesi a seguito della sua scomparsa. Anche i suoi dischi non sono facili sa rintracciare sul web. Vediamo di fornire il nostro piccolo contributo a colmare la lacuna. Le ultime immagini ce la propongono nella sua casa, pieni di libri, con un teatrino di marionette nella sala, circondata da tantissimo gatti.
Come è facile evincere dal cognome, era la figlia (maggiore) del magistrato e uomo politico Carlo Galante Garrone e la nipote dello storico, Alessandro. Pochi significativi tratti per ricordare Carlo: candidatosi come indipendente nelle liste del PCI, fu senatore dal 1968 al 1979 e deputato per una legislatura (1979-1983). Molti lo ricordano quale presidente della commissione sull'inchiesta SIFAR-De Lorenzo e per le sue battaglie a favore del divorzio e della riforma del codice penale. A Carlo Galante Garrone va anche il merito di avere denunciato il famoso "scandalo Lockeed" (i più grandi, come me, se lo ricordano bene) che si sarebbe concluso per la prima volta con il rinvio a giudizio per corruzione di alcuni ministri. Queste le gesta del padre. La piccola Margherita, che forse senza volerlo ha assorbito i valori della legalità e della giustizia trasmessi dal padre, inizia precocemente ad ascoltare e ad appassionarsi ai testi e alle musiche dei chansonnier francesi, primi fra tutti Georges Brassens (grande ispiratore anche di De André) e Boris Vian. Impara a suonare la chitarra e a reinterpretare i successi dei suoi idoli francesi.
La svolta artistica avviene grazie all'incontro con i maggiori esponenti del gruppo "Cantacronache". Letterati, poeti, musicisti, i torinesi "Cantacronache" si formano nel 1957 con lo scopo di valorizzare il mondo della canzone attraverso l'impegno sociale. Ispiratori della nutrita generazione di cantautori degli anni '60 e '70 (Tenco, De André, Guccini, De Gregori) si collocano fin da subito lontani anni luce dalla canzone melodica e di consumo italiana e dalle vetrine sanremesi per descrivere e denunciare la realtà di quei tempi, Veri e propri cronisti musicali vengono subito emarginati e guardati con crescente sospetto dai perbenisti.
La giovane Margherita, che assume da allora il nome d'arte "Margot", condivide l'impegno sociale dei "Cantacronache" al fianco di Sergio Liberovici (che diventerà suo marito), Michele Straniero, Fausto Amodei, Mario Pogliotti, Emilio Jona e altri ancora.
I Cantacronache: da sx Srrgio Liberovici, Fausto Amodei, Michele Straniero e Margot |
L'avventura dei "Cantacronache" dura una manciata di anni, dal 1957 al 1963. Wikipedia ci ricorda che l'intera collezione dei dischi e dei libri dedicati al gruppo è consultabile presso la Biblioteca Comunale delle Lame di Bologna. Su di loro è stato realizzato nel 2011 un documentario storico intitolato "Cantacronache 1958-1962: politica e protesta in musica" contenente interviste agli ex componenti e a numerosi testimoni.
Margot entra nella sala di registrazione per la prima volta nel 1961, al fianco dei "Cantacronache" Michele Straniero e Fausto Amodei, per realizzare un LP 10" intitolato "Canti della Resistenza spagnola 1939/1961". Il suo primo disco solista, quando è ancora una ragazzina diciottenne innamorata dei chansonniers francesi, è un EP datato 1961 dall'inequivocabile titolo "4 canzoni di Georges Brassenns". Nel corso della sua carriera, seppur discontinua, collabora anche con Luigi Tenco e Giorgio Gaber. Proprio con Gaber appare in alcune trasmissioni televisive come "Canzoniere minimo". Margot ha inoltre avuto l'onore di vedere apparire note di copertina scritte da Italo Calvin sull'album di debutto. Questo suo primo 33 giri viene pubblicato nel 1963 ("Canzoni di una coppia") e contiene un brano piuttosto celebre, Le nostre domande, scritto dal poeta e critico letterario Franco Fortini, a detta dei critici il primo esempio di canzone proto femminista. La recensione di questo album la troverete sul blog "Le note di Euterpe".
Dopo un periodo di relativa inattività artistica (nel frattempo è diventa mamma di Andrea Liberovici, anche lui in seguito cantautore e regista teatrale), Margot ritorna a incidere negli anni settanta, inaugurando l'etichetta Divergo di Mario De Luigi. Della Divergo, creata per promuovere musicisti "non commerciali", abbiamo già parlato in occasione di precedenti post. In questa occasione presenteremo i tre album incisi per questa etichetta dal 1975 al 1978. Non vorrei sbagliarmi ma nessuno di questi dischi è stato oggetto di ristampa, né in vinile né in CD. In ogni caso, per una approfondita lettura della biografia di Margot e per una migliore conoscenza della sua discografia, vi rimando al sito ufficiale http://www.margotgg.it
Margot - 1975 - Il cammino dell'ineguaglianza
TRACKLIST:
01. Précieux Jours (strumentale) 1:00
02. Errava per la foresta verde 2:27
03. Précieux Jours (strumentale) 0:26
04. Solo, ozioso, in pericolo sempre 2:38
05. Précieux Jours (strumentale) 0:24
06. Racconta lo scienziato 2:12
07. La bestia non sa della perfezione 2:40
08. Potrà esserci un uomo più forte di me? 2:45
09. Précieux Jours (strumentale) 0:22
10. L'uso del ferro e l'uso del pane 1:10
11. Occhi del popolo 2:21
12. Un tempo la ricchezza 2:50
13. Il selvaggio ozioso 2:42
14. Dalla nera tana 2:38
15. Précieux Jours (strumentale) 0:32
16. Un capo aveva detto 2:12
17. Précieux Jours (strumentale) 0:28
18. A voi la voce celeste 3:00
19. Précieux Jours 0:46
MUSICISTI
Margot - voce, chitarra
Fabio Di Stefano - chitarra
Ernesto Verardi - chitarra, chitarra 12 corde
Marco Ratti - basso
Giancarlo Barigozzi - flauto, sax
Virgilio Savona - tastiere, percussioni
Paolo Salvi - violocello
Si tratta di un concept album, formula che si ripeterà anche nei dischi successivi, basato sul tema dell'emarginazione e delle ineguaglianze, tratto dal "Discorso sull'origine e i fondamenti della diseguaglianza tra gli uomini" scritto da Jean-Jacques-Rousseau e pubblicato in Francia nel 1755. Margot fa sua la lezione di Rousseau laddove afferma che l'ineguaglianza non ha origine nella natura ma viene generata insieme alla formazione della società, divenendo illegittima e dannosa per la moralità e il benessere dell'umanità. Margot, da sempre donna battagliera, nel corso della sua vita ha sempre condannato l'ipocrisia, l'ingiustizia e la corruzione.
Nel disco interpreta le sue canzoni alla maniera dei chansonnier, prendendo le distanze dallo stile dei cantautori suoi contemporanei. Il disco è contraddistinto da ballate acustiche, dominate dalla voce calda di Margot, spesso sostenuta dalla sola chitarra. Altri brani sono musicalmente più complessi, dal sapore jazzistico, grazie alla presenza di fiati, tastiere e percussioni. Il fil rouge che lega i 19 brani è il breve inserto Précieux Jours, ora strumentale ora cantato, come nella traccia finale.
Margot - 1976 - La follia
TRACKLIST:
01. Parte I: un caso di paranoia (delirio per strategia)
02. Parte II: un caso di malinconia
Altro concept album suddiviso in due lunghi brani, uno per ogni facciata. Può a ragione essere definito il disco più "difficile" della cantautrice torinese. Come in quello precedente gli arrangiamenti sono di Virgilio Savona. I musicisti non sono indicati. I testi sono sempre taglienti e provocatori, mentre la voce di Margot è sostenuta da una buona base ritmica composta da fiati, percussioni, chitarra e pianoforte. La prima traccia, dall'incedere marziale, con il rullare del tamburo, ci accompagna alla dolcezza della Parte II, decisamente più melodica, enfatizzata dalla presenza del violino, del flauto e delle chitarre acustiche. Uno dei vertici della sua creatività.
Margot - 1978 - La Messa dei Villani nella Cattedrale
degli Ingegneri
TRACKLIST:
01, Introito
02. Inno per la festa dei pietosi flagelli
03. Lettura dell'epistola
04. Antifona (ai potenti della Terra)
05. Lettura del Vangelo
06. Credo
07. Responsorio (per la festa della semina dell'orina)
08. Sanctus
09. Oremus (prima del sacrificio dell'Agnello)
10. Agnus
11. Ite Missa Est
MUSICISTI
Margot - voce (1,6,9), dulcimer (1), serraggia (4), chitarra (1,6,8,9,10,11)
Stefano Achilli - piatti (11), viola (4), violino (5,7,8,10)
Elisa Barberis - campane (5), voce (1,2,6,7,10,11)
Maurizio Belli - voce (5)
Sara Cimino - voce (2,6,7,10,11)
Daniele Bertoni - fisarmonica (2,5)
Giovanna Galante Garrone - tricheballacche (11), voce (1,2,4,6,7,10,11)
Norma Midani - voce (2,5,6,7,10,11)
Carlo Morbioli - voce (2,7,10,11)
Michele Straniero - voce (3,6,7,11)
Virgilio Savona - organo (3,6,11)
Franco Scarano - birinbao (4), bombo (11), dombra (5), percussioni (2,4,10), serraggia (1)
Registrato in diretta nella Chiesa Evangelica Valdese di Milano, l'ultimo disco registrato per la Divergo rappresenta una decisa virata verso orizzonti folk, anche grazie alla presenza del Gruppo Strumento Concerto e all'utilizzo di numerosi strumenti tradizionali folkloristici. I testi, in parte dialettali, sono ancora una volta taglienti e irriverenti, come nella breve antifona Ai potenti della terra.
Voi
Che contate
La nostra vita
Meno di cinque lupini
Che possiate cagare
Che possiate cagare
Che possiate cagare gli intestini
Che possiate cagare
Che possiate cagare
Che possiate cagare gli intestini
Prima della "Messa dei Villani" incide nello stesso anno un album pubblicato dalla Fonit Cetra dal titolo "Patriot Republican". Margot fa il suo ingresso negli anni '80 trasferendosi a Venezia, dopo il secondo matrimonio con Giovanni Morelli. Sotto il profilo artistico opta per l'attività di regista teatrale. Nel 1987 fonda il "Gran Teatrino La Fede delle Femmine" insieme a Leda Bognolo, Paola Pilla e Margherita Beato, con cui realizza spettacoli di marionette costruite da loro stesse. Troverete una serie di interessanti informazioni su questo periodo sul blog dell'amico Gaetano Lo Presti che vi invito a visitare (qui)
Negli ultimi anni le è ritornata la voglia di comporre e cantare. Incide così due CD per l’editore Nota di Udine (“Margot” nel 2011 e “Il Vespero vermiglio” nel 2012) e registra un centinaio di video di sue canzoni che si possono vedere sul suo canale YouTube. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto importante sulla scena musicale italiana.
Vi lascio con un messaggio scritto dagli organizzatori del Premi Tendo, ultimo epitaffio dedicato a questa grande artista.
"..Avrebbe dovuto essere presente all'edizione 2016 della Rassegna, nella presentazione pomeridiana dedicata alla riedizione dei suoi album per la Divergo e a parlarci del suo nuovo progetto di ripresa del repertorio di Cantacronache (da lei realizzato lo scorso anno insieme a un gruppo di giovani interpreti), ma fu costretta a declinare l'invito per ragioni di salute. Sarebbe stata la sua terza volta al Tenco - le prime due furono nel 1975 e nel 1977 - e quanti in precedenza non avevano potuto ascoltarla dal vivo sarebbero rimasti sicuramente affascinati dalla sua straordinaria personalità artistica. Margot, al secolo Margherita Galante Garrone, tra le prime esponenti al femminile della canzone d'autore in Italia, si è spenta il 23 agosto a Venezia, e il Club Tenco la ricorda con grande emozione e rimpianto (fonte Musicalnews)"
Buon ascolto
Link Il cammino dell'ineguaglianza
Link La follia
Link La Messa dei Villani nella Cattedrale degli Ingegneri
Post by George
Margot entra nella sala di registrazione per la prima volta nel 1961, al fianco dei "Cantacronache" Michele Straniero e Fausto Amodei, per realizzare un LP 10" intitolato "Canti della Resistenza spagnola 1939/1961". Il suo primo disco solista, quando è ancora una ragazzina diciottenne innamorata dei chansonniers francesi, è un EP datato 1961 dall'inequivocabile titolo "4 canzoni di Georges Brassenns". Nel corso della sua carriera, seppur discontinua, collabora anche con Luigi Tenco e Giorgio Gaber. Proprio con Gaber appare in alcune trasmissioni televisive come "Canzoniere minimo". Margot ha inoltre avuto l'onore di vedere apparire note di copertina scritte da Italo Calvin sull'album di debutto. Questo suo primo 33 giri viene pubblicato nel 1963 ("Canzoni di una coppia") e contiene un brano piuttosto celebre, Le nostre domande, scritto dal poeta e critico letterario Franco Fortini, a detta dei critici il primo esempio di canzone proto femminista. La recensione di questo album la troverete sul blog "Le note di Euterpe".
La copertina del 33 giri del 1963 con le note di Italo Calvino |
Luigi Tenco con Margot |
TRACKLIST:
01. Précieux Jours (strumentale) 1:00
02. Errava per la foresta verde 2:27
03. Précieux Jours (strumentale) 0:26
04. Solo, ozioso, in pericolo sempre 2:38
05. Précieux Jours (strumentale) 0:24
06. Racconta lo scienziato 2:12
07. La bestia non sa della perfezione 2:40
08. Potrà esserci un uomo più forte di me? 2:45
09. Précieux Jours (strumentale) 0:22
10. L'uso del ferro e l'uso del pane 1:10
11. Occhi del popolo 2:21
12. Un tempo la ricchezza 2:50
13. Il selvaggio ozioso 2:42
14. Dalla nera tana 2:38
15. Précieux Jours (strumentale) 0:32
16. Un capo aveva detto 2:12
17. Précieux Jours (strumentale) 0:28
18. A voi la voce celeste 3:00
19. Précieux Jours 0:46
MUSICISTI
Margot - voce, chitarra
Fabio Di Stefano - chitarra
Ernesto Verardi - chitarra, chitarra 12 corde
Marco Ratti - basso
Giancarlo Barigozzi - flauto, sax
Virgilio Savona - tastiere, percussioni
Paolo Salvi - violocello
Si tratta di un concept album, formula che si ripeterà anche nei dischi successivi, basato sul tema dell'emarginazione e delle ineguaglianze, tratto dal "Discorso sull'origine e i fondamenti della diseguaglianza tra gli uomini" scritto da Jean-Jacques-Rousseau e pubblicato in Francia nel 1755. Margot fa sua la lezione di Rousseau laddove afferma che l'ineguaglianza non ha origine nella natura ma viene generata insieme alla formazione della società, divenendo illegittima e dannosa per la moralità e il benessere dell'umanità. Margot, da sempre donna battagliera, nel corso della sua vita ha sempre condannato l'ipocrisia, l'ingiustizia e la corruzione.
Nel disco interpreta le sue canzoni alla maniera dei chansonnier, prendendo le distanze dallo stile dei cantautori suoi contemporanei. Il disco è contraddistinto da ballate acustiche, dominate dalla voce calda di Margot, spesso sostenuta dalla sola chitarra. Altri brani sono musicalmente più complessi, dal sapore jazzistico, grazie alla presenza di fiati, tastiere e percussioni. Il fil rouge che lega i 19 brani è il breve inserto Précieux Jours, ora strumentale ora cantato, come nella traccia finale.
Margot - 1976 - La follia
TRACKLIST:
01. Parte I: un caso di paranoia (delirio per strategia)
02. Parte II: un caso di malinconia
Altro concept album suddiviso in due lunghi brani, uno per ogni facciata. Può a ragione essere definito il disco più "difficile" della cantautrice torinese. Come in quello precedente gli arrangiamenti sono di Virgilio Savona. I musicisti non sono indicati. I testi sono sempre taglienti e provocatori, mentre la voce di Margot è sostenuta da una buona base ritmica composta da fiati, percussioni, chitarra e pianoforte. La prima traccia, dall'incedere marziale, con il rullare del tamburo, ci accompagna alla dolcezza della Parte II, decisamente più melodica, enfatizzata dalla presenza del violino, del flauto e delle chitarre acustiche. Uno dei vertici della sua creatività.
Margot - 1978 - La Messa dei Villani nella Cattedrale
degli Ingegneri
TRACKLIST:
01, Introito
02. Inno per la festa dei pietosi flagelli
03. Lettura dell'epistola
04. Antifona (ai potenti della Terra)
05. Lettura del Vangelo
06. Credo
07. Responsorio (per la festa della semina dell'orina)
08. Sanctus
09. Oremus (prima del sacrificio dell'Agnello)
10. Agnus
11. Ite Missa Est
MUSICISTI
Margot - voce (1,6,9), dulcimer (1), serraggia (4), chitarra (1,6,8,9,10,11)
Stefano Achilli - piatti (11), viola (4), violino (5,7,8,10)
Elisa Barberis - campane (5), voce (1,2,6,7,10,11)
Maurizio Belli - voce (5)
Sara Cimino - voce (2,6,7,10,11)
Daniele Bertoni - fisarmonica (2,5)
Giovanna Galante Garrone - tricheballacche (11), voce (1,2,4,6,7,10,11)
Norma Midani - voce (2,5,6,7,10,11)
Carlo Morbioli - voce (2,7,10,11)
Michele Straniero - voce (3,6,7,11)
Virgilio Savona - organo (3,6,11)
Franco Scarano - birinbao (4), bombo (11), dombra (5), percussioni (2,4,10), serraggia (1)
Registrato in diretta nella Chiesa Evangelica Valdese di Milano, l'ultimo disco registrato per la Divergo rappresenta una decisa virata verso orizzonti folk, anche grazie alla presenza del Gruppo Strumento Concerto e all'utilizzo di numerosi strumenti tradizionali folkloristici. I testi, in parte dialettali, sono ancora una volta taglienti e irriverenti, come nella breve antifona Ai potenti della terra.
Voi
Che contate
La nostra vita
Meno di cinque lupini
Che possiate cagare
Che possiate cagare
Che possiate cagare gli intestini
Che possiate cagare
Che possiate cagare
Che possiate cagare gli intestini
Prima della "Messa dei Villani" incide nello stesso anno un album pubblicato dalla Fonit Cetra dal titolo "Patriot Republican". Margot fa il suo ingresso negli anni '80 trasferendosi a Venezia, dopo il secondo matrimonio con Giovanni Morelli. Sotto il profilo artistico opta per l'attività di regista teatrale. Nel 1987 fonda il "Gran Teatrino La Fede delle Femmine" insieme a Leda Bognolo, Paola Pilla e Margherita Beato, con cui realizza spettacoli di marionette costruite da loro stesse. Troverete una serie di interessanti informazioni su questo periodo sul blog dell'amico Gaetano Lo Presti che vi invito a visitare (qui)
Margot in tempi recenti |
Vi lascio con un messaggio scritto dagli organizzatori del Premi Tendo, ultimo epitaffio dedicato a questa grande artista.
"..Avrebbe dovuto essere presente all'edizione 2016 della Rassegna, nella presentazione pomeridiana dedicata alla riedizione dei suoi album per la Divergo e a parlarci del suo nuovo progetto di ripresa del repertorio di Cantacronache (da lei realizzato lo scorso anno insieme a un gruppo di giovani interpreti), ma fu costretta a declinare l'invito per ragioni di salute. Sarebbe stata la sua terza volta al Tenco - le prime due furono nel 1975 e nel 1977 - e quanti in precedenza non avevano potuto ascoltarla dal vivo sarebbero rimasti sicuramente affascinati dalla sua straordinaria personalità artistica. Margot, al secolo Margherita Galante Garrone, tra le prime esponenti al femminile della canzone d'autore in Italia, si è spenta il 23 agosto a Venezia, e il Club Tenco la ricorda con grande emozione e rimpianto (fonte Musicalnews)"
Buon ascolto
Link Il cammino dell'ineguaglianza
Link La follia
Link La Messa dei Villani nella Cattedrale degli Ingegneri
Post by George
Grazie George di questo magnifico post dai testi carichi di graffiante ironia.
RispondiEliminaNon so come esprimerti la mia più profonda gratitudine, George! E' un post preziosissimo, sia per la musica (quei dischi di Margot sono davvero gemme rare) sia per la passione che trapela da quello che scrivi. Una piccola annotazione: da quello che citi sul finale, è prevista quindi una riedizione di quei dischi?
RispondiEliminaGrazie George per queste "perle" in questo mare di pattume che ci propongono ogni giorno. All'inizio del post parli di due incisioni un EP con canzoni di Brassens e "Canzoni di una coppia". È possibile postarli se ne sei in possesso? Grazie ancora e buona domenica
RispondiEliminacaro Andrea, francamente no so se questi dischi saranno rieditati in futuro. E' solo un auspicio. In quanto all'EP e al 33 Canzoni di una coppia, fra qualche tempo potrebbero essere oggetto di un nuovo post. Intanto vi ringrazio per l'apprezzamento a Margot e alla sua musica. Ciao
RispondiEliminaGrazie ;-)
EliminaTranquillo George, non ci hai assolutamente annoiato, anzi! Solo i compulsivi del download potrebbero non apprezzare le tue parole e le tue note didascaliche che accompagnano ogni tua pubblicazione. E ti confesserò anche una “cosa” personale! Sovente, e questo è un esempio, mi trovo a ri-valorizzare lavori che, seppur in mio possesso da decenni, avevo un po’ “parcheggiato” nella mia libreria discografica. Ebbene è bello riprenderli grazie a Voi e riascoltarli accompagnati dalle vostre parole. Un po’ come visitare un museo o una pinacoteca da soli o con una guida. Per cui grazie dal profondo del cuore, Frank - One
RispondiEliminaPost che dimostra alta cultura musicale e consapevolezza della nostra storia recente, dei suoi snodi troppo spesso dimenticati, e della reazione a schiena dritta che una generazione riuscì ad avere quando certe conquiste, appena accennate, vennero messe in discussione. Un ringraziamento estetico E politico.
RispondiEliminaOnestamente non conoscevo Margotm ma il bellissimo post ed il periodo di riferimento mi attrae....ascolterò con piacere, grazie!!!
RispondiEliminaMa possibile che nessuno abbia "canzoni di una coppia", il primo album. il piu' classico e il piu' bello ?? Cercate gente, cercate ! Ve ne sarò eternamente grato! Indomito
RispondiEliminaCondivido, è un capolavoro da riscoprire. Attendiamo fiduciosi....
Elimina