domenica 19 settembre 2021

Antonio Infantino: dalle origini ai Tarantolati di Tricarico (1967-1975) - capitolo 1

 

Probabilmente molti di voi si ricorderanno di Antonio Infantino, altri magari un po' meno. E' scomparso nel 2018 e la sua dipartita non ha destato eccessivi clamori. Eppure tre anni fa se ne è andato uno tra i maggiori esponenti della musica etnica meridionale. Il suo nome è legato in particolare al tarantismo (o tarantolismo), una sindrome culturale di tipo isterico riscontrata nel Sud Italia, che nella tradizione popolare è collegata ad una patologia causata dal morso di un ragno, la tarantola, appunto. La cura tradizionale di questa sindrome isterica consiste in una terapia musicale durante la quale il soggetto viene portato ad uno stato di trance nel corso di sessioni di danza frenetica, dando luogo ad un fenomeno che è stato definito un "esorcismo musicale". 
Bene, terminata questa dotta introduzione (grazie wikipedia) torniamo al nostro Antonio Infantino e alla sua produzione culturale e musicale. Antonio è stato anche poeta e pittore, oltre che compositore e architetto. Oltre alla sua musica, e ai suoi ritmi del tarantismo, non vanno dimenticati i testi, impegnati e di natura sociale e politica. Lo scopriremo strada facendo, seguendo in modo cronologico il suo percorso musicale degli anni '70, con l'unica eccezione del disco di esordio datato 1967. o meglio la sua discografia in vinile

Antonio Infantino - 1967 - Ho la criniera da leone, 
perciò attenzione (vinyl)


TRACKLIST

01. Ho la criniera da leone (perciò attenzione)   2:06
02. Il Cantico delle Creature   3:18
03. Come sei carina   2:40
04. Titinch - Titanch: Ah Si!   2:58
05. Alla mia età   3:08
06. Caramella   2:10
07. La mia ragazza si chiama Nuzziata   2:20
08. Che cosa c'è (nella scatola cinese)   2:40
09. Nella gabbia dei leoni   3:01
10. C'è una donna   2:36
11. Io sto bene   2:55
12. Spara, ma fuochi d'artificio   3:38


(from wikipedia)
"Antonio Infantino nasce a Sabaudia e dall'età di 20 anni matura varie esperienze artistiche, spaziando dalla musica performativa e gestuale all'elettronica e al free jazz, con Vittorio Gelmetti, Sylvano Bussotti, Pietro Grossi, Charlotte Moorman, Giuseppe Chiari, Alvin Curran e con altri artisti di poesia visiva. Nel 1966 comincia ad esibirsi dal vivo al Folkstudio di Roma e al Nebbia Club di Milano, divenendo uno dei protagonisti del beat italiano, come documenta Fernanda Pivano in "Mondo Beat" ed un ritaglio del Corriere della Sera dell'epoca, quando passò una notte in cella dopo essersi aggirato per Milano con la corona di una Madonna in testa. Nel gennaio 1967 la Feltrinelli pubblica un quaderno di sue poesie dal titolo "I denti cariati e la patria 1966", con introduzione della stessa Pivano, che si rivela uno dei più alti esempi di beat italiano, tanto che Infantino viene invitato a tenere delle letture insieme ad Allen Ginsberg. Nello stesso anno esce il suo primo album, "Ho la criniera da leone (perciò attenzione)", registrato a Milano con gli orchestrali della Scala (non capita proprio a tutti) per la Ricordi". L'unico altro musicista accreditato sulla copertina del disco è Enzo De Re alle percussioni. 
Come definire un disco del genere? Sicuramente un album di "rottura" rispetto al panorama musicale italiano di allora, un disco dai toni intellettuali, con test apparentemente facili, che traspongono in musica le poesie di Infantino. L'ironia domina tra i solchi (Come sei carina, Alla mia età, La mia ragazza si chiama Nuzziata, Io sto bene - i più significativi) e la canzone sociale si affaccia solo  in alcuni brani. Lo ritroveremo solo otto anni dopo. Il vinile non è mai stato ristampato. Peccato veramente.


Nel 1969 Antonio Infantino collabora con Dario Fo e Franca Rame per lo spettacolo "Ci ragiono e canto n. 2", componendo e interpretando insieme a Enzo Del Re i brani Avola e Povera gente, che narrano, rispettivamente, l'eccidio di Avola e il dramma dell'emigrazione meridionale. Il passaggio alla canzone politica è oramai avvenuto. 



Antonio Infantino e il Gruppo di Tricarico - 1975 - I Tarantolati
(vinyl)


TRACKLIST:

01. L'Aliv
02. Michele Salomone
03. Al mare
04. L'Avola
05. Tiritupt
06. Cubba Cubba
07. Ninna Nanna
08. Pezca Pezca
09. Vuressia


GRUPPO DI TRICARICO

Agostino Cortese, Antonio Dell'Aquila, Antonio infantino, Domenico Maglietta, Enrico Pirro, 
Federico Zarotti, Giuseppe Salierno, Marcello Semisa, Pasquale Carelli, Pietro Campisani, 
Raffaele Gioioso, Rocco Paradiso


Registrato dal vivo nel 1975 al Folkstudio e a Tricarico, il disco rappresenta il debutto discografico di Antonio Infantino con il suo Gruppo di Tricarico e le musiche dei Tarantolati. Anni luce rispetto al disco di esordio di otto anni prima. "Il gruppo è totalmente aperto e nel corso degli anni molti musicisti si alterneranno nell'ensemble. Il merito di Infantino e del suo Gruppo è quello di avere stravolto e reinventato il repertorio tradizionale della Basilicata, creando un canzoniere del tutto nuovo e originale, Si passa dalle ninne nanne alle filastrocche infantili, ai canti di festa e di denuncia contro i problemi atavici del Meridione quali disoccupazione ed emigrazione, il tutto basato spesso su ritmi ossessivi e ipnotici, suonati con strumenti poveri della tradizione meridionale, come il cupo cupo, accompagnati da chitarra battente e percussioni. Con i Tarantolati di Tricarico Infantino pubblica tre dischi, I Tarantolati (1975), La morte Bianca (1976) e Follie del divino spirito santo (1977). Nel 1979 la Polydor pubblicherà "La Tarantola va in Brasile". Il disco qui proposto, così come quello di debutto, non è mai stato ristampato. Finisce qui il primo capitolo dedicato ad Antonio Infantino. Nel prossimo ascolteremo "La morte bianca - Tarantata dell'Italsider" e "La Tarantola va in Brasile". "Follie del divino Spirito Santo" (1978) è già presente sulla Stratosfera, insieme ad un bootleg del 1979. Li ritroverete qui
Per il momento vi auguro buon ascolto


LINK Ho la criniera da leone (1967)
LINK I Tarantolati (1975)

Post by George

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