TRACKLIST:
01. Desidero (10:53)
02. Cosa il mondo è disposto a fare (7:31)
03. Il vento degli eventi (1:50)
04. Fioritura (5:31)
05. Autunno (6:04)
06. Esilio (5:20)
07. Liberta (3:57)
08. Sperduti (4:09)
09. Cinematografo (25:12)
Tommaso Clementi - chitarre, voce
Andrea Gregorini - tastiere, voce
Luca Agutoli - basso
Stefano Della Morte - batteria, voce
Torniamo sui sentieri del new progressive rock (ogni tanto lo facciamo con piacere) parlando di un gruppo probabilmente sconosciuto al largo pubblico. Si tratta dei Cinema Show (un nome evocativo, o sbaglio?) autori di due soli album, entrambi autoprodotti. Il primo, del 2015, si intitola "L'eremita", il secondo, "L'errante", del 2018, segue un filo logico, collocandosi come il prosieguo naturale della prova d'esordio. Prima di procedere con le informazioni sul gruppo e sull'album, voglio subito ringraziare il nostro amico Osel per avermi inviato i file di questo talentuoso gruppo lombardo. Detto ciò ricordo che The Cinema Show hanno iniziato a scrivere il materiale che confluirà nel loro debut album nel 2014. I 9 brani raccolgono e sintetizzano i migliori suoni del rock progressivo anni '70, con fughe nella psichedelia e qualche tocco jazzy. Da sottolineare il grande tecnicismo del quartetto, con belle fughe di tastiere e chitarre. Anche le voci, per una volta tanto, regalano begli impasti corali. Un ottimo articolo su disco e band, con tanto di intervista, è stato pubblicato sul sito "IntornoTirano.it". Ve ne riporta alcune parti.
“L’eremita” è il titolo del primo album inciso dai Cinema Show, band tiranese. Il gruppo, nato nel 2011, è formato da quattro ragazzi classe ’96, che hanno iniziato nella sala musica dell’oratorio di Tirano con cover dei Pink Floyd per poi arrivare, solo quattro anni dopo, a produrre un album tutto loro. Nove le tracce incise per la durata complessiva di più di un’ora di musica. Nonostante “L’eremita” sia il primo lavoro della band inciso in maniera autonoma, il risultato è tutt’altro che amatoriale. A partire dalla copertina molto curata a livello grafico, degno biglietto da visita di un duro lavoro di ricerca musicale e spirituale. Una critica alla società di massa, alle scelte irresponsabili contro il pianeta e insieme un inno all’amore tra le persone, la ricerca della pace interiore e l’equilibrio con il mondo. Un mix intenso di buona musica e parole profonde, nate da una ricerca personale di senso di sé e delle cose". La quintessenza dell'album è raccolta nell'ultima traccia, la lunghissima "Cinematografo", della durata di oltre 25 minuti. Tommaso Clementi ha così commentato il brano: "Cinematografo, l’ultima traccia, richiama il nome del gruppo. Vista la durata, abbiamo deciso di dividerla in sette parti per renderla più agevole. È una serie di pensieri o immagini che si susseguono come avviene in un cinematografo. È la critica ad una società che non trova più un ideale comune e si cade nel buio della notte. Ma alcuni elementi fanno tornare la luce: la Luna, che riflette la luce del Sole cioè dell’ideale. È una visione ottimista: la luce può tornare con i sogno".
Nonostante l'interessamento da parte della Lizard Records purtroppo anche il secondo (e per il momento ultimo CD), "L'errante", con la presenza di un quinto elemento, il chitarrista Christian Divitini, è stato autoprodotto. Dal 2018 non abbiamo più notizie. Vediamo se riappariranno in un futuro non troppo lontano. Per il momento è tutto. Buon ascolto.
Post by George - Music by Osel
Molto bello e sopratutto molto ben registrato, a dispetto dell'auto produzione. Ignoravo questa realtà dell'alta Valtellina... grazie
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