domenica 28 aprile 2013

1968 - Peppino de Luca - La ragazza con la pistola

Peppino de Luca (Roma, 6 gennaio 1936 – Roma, 6 settembre 1974) è stato un trombonista, direttore d'orchestra, compositore  e arrangiatore italiano.
Autodidatta, comincia a suonare il trombone negli Anni '50 in diversi gruppi universitari dilettanti.
Trombonista e qualche volta cantante debutta a soli quindici anni nei Traditional Dixielanders formati da: il trombettista Piero Saraceni, il clarinettista Gianni Sanjust, il pianista Gianni Marchetti, il contrabbassista Antonello Branca ed il batterista Roberto Trillò. Nel 1954 e nel 1955 Peppino De Luca viene anche chiamato a sostituire in qualche occasione Luciano Fineschi nella Roman New Orleans Jazz Band.

Nel 1956 entra stabilmente nel gruppo che, dopo l’arrivo di Carlo Loffredo prende il nome di Seconda Roman New Orleans Jazz Band. A cavallo degli Anni '60 la band attraversa un momento di grande successo con festival, tournée in Italia e all'estero. Nei primi anni Sessanta Peppino De Luca inizia a comporre musica per la TV e il cinema con registi come Antonello Branca, Carlo Tuzii, Sandro Bolchi, Liliana Cavani, Gianni Serra, Nelo Risi e con Mario Monicelli per il film La ragazza con la pistola candidato al Premio Oscar come miglior film straniero del 1968.
Il suo stile viene accostato a quello di Kid Ory ed al mainstream di Vic Dickenson. Durante le performaces dal vivo si ricordano i suoi interventi di canto scat.
Muore nel 1974, un paio d'anni dopo l'asportazione di un tumore ad un rene.

La ragazza con la pistola è un film del 1968, diretto da Mario Monicelli. Fra gli interpreti figurano Monica Vitti, Carlo Giuffrè e Stefano Satta Flores.
Fu questo il film che segnò una svolta nella carriera di Monica Vitti: fino ad allora infatti era stata impegnata solo in ruoli drammatici, ma Monicelli, che ne aveva intuito le capacità comiche (come aveva già fatto 10 anni prima con Vittorio Gassman), la lanciò come attrice brillante e ironica, tanto da farla diventare in seguito una delle colonne della commedia all'italiana.
Questa interpretazione consentì alla Vitti di aggiudicarsi il Premio David di Donatello per il 1969, il Nastro d'Argento ed un premio come migliore attrice al Festival di San Sebastián; il film fu candidato al Premio Oscar come miglior film straniero del 1968 e, ancora nel 1969, vinse il Premio David di Donatello per la migliore produzione, accreditata a Gianni Hecht Lucari.

Assunta Patanè, una giovane siciliana, viene rapita per errore da Vincenzo Macaluso. Lei, segretamente innamorata di lui, si lascia sedurre senza opporre resistenza. Il giorno dopo lei si risveglia sola perché l'uomo è fuggito nel Regno Unito per evitare le conseguenze del suo gesto. Assunta, costretta a difendere l'onore di persona perché senza padre né fratelli, parte per l'Oltremanica armata di pistola, decisa ad uccidere il seduttore. Giunta in Scozia trova il ristorante italiano dove egli lavora ma questi riesce a fuggire. Lavorando e un po' aiutata da amicizie occasionali, Assunta segue i movimenti di Vincenzo il quale riesce puntualmente a dileguarsi. Un giorno Assunta lo riconosce nelle vesti di un portantino di un ospedale di Bath e lo segue fino al nosocomio ma lei sviene alla vista di una operazione. Soccorsa da un primario nasce tra i due un'amicizia. Questi prende a cuore il suo caso e poco a poco, riesce a mutarne la mentalità, a farla desistere dall'assassinare Vincenzo, il quale è addirittura riuscito a spacciarsi per morto, con tanto di finta tomba. Assunta comincia a studiare e a lavorare assumendo così quasi le vesti di una vera inglese. Colpito da questo cambiamento, Vincenzo vuole sposarla. Assunta finge di accettare e dopo una notte insieme lo abbandona a Brighton per raggiungere il primario nell'isola di Jersey.

Curiosità

*   Corin Redgrave, interprete del giovane ragazzo omosessuale, è il fratello della più famosa Vanessa.
*   Il giovane che accoglie Assunta a Sheffield, che molti scambiano erroneamente per il cantante italo britannico Mal, è invece l'attore Anthony Booth, padre di otto figli avuti da diverse relazioni; una di loro, Cherie, è la moglie dell'ex primo ministro britannico Tony Blair.



LINK





Sensazioni - 1981 - Doctor Faust Suite

TRACKLIST :

1. Doctor Faust Suite (17:48)
2. Sensazioni noi (3:43)
3. Riflessioni d'autunno (5:01)
4. Lenta un'idea (3:43)
 5. Giochi d'età (2:49)

Anche se il rock progressivo italiano, nel 1981, poteva essere considerato decisamente fuori tempo, è stao un anno che ha riservato alcune sorprese davvero particolari agli appassionati (i primi che mi vengono in mente: Mediterranea, Jek Dicoppe, Arpaderba, ma ce ne sono altri). Anche questo "Doctor Faust Suite", almeno nell'omonima suite, che occupa l'intero lato A del vinile, è di un certo interesse e contribuisce a rendere quell'anno "speciale". I riferimenti sono quelli classici, al Banco Del Mutuo Soccorso in primis, comunque all'interno di un discorso abbastanza personale. La Suite ha una sua coerenza ed un buon svolgimento, con cambi di tempi ed atmosfere che ci riportano decisamente al prog della decade precedente; buoni anche gli impasti vocali di voce maschile e femminile. Il lato B è decisamente più all'insegna del pop commerciale con venature funky, escludendo forse solo la bella "Riflessioni d'autunno", è abbastanza trascurabile (sempre nell'ottica di un fan del buon R.P.I.). Il disco, a quanto mi risulta mai ristampato, fu stampato per una piccolissima etichetta, la "Paolo Boccardo" ed è il numero 001 nella loro produzione. Forse fu anche l'unico parto della Paolo Boccardo"? Ai posteri l'ardua sentenza...

Dal sito delle Sensazioni (vedi P.S. alla fine del post), una breve descrizione della carriera del gruppo: "Le Sensazioni, gruppo musicale sorto nel 1978 composto di cinque elementi padovani, forti di un bagaglio musicale, professionale, culturale e accademico.Nel 1980 producono il loro primo L.P. sotto l'attenta direzione artistica di Mauro Moschin. L'album, dal titolo "Doctor Faust Suite" dedicato al pittore Dario Serra. Le Sensazioni nel periodo 1981-82-83 promuovono il loro album partecipando a parecchie manifestazioni, trasmissioni radio e televisive di prima serata a RAI2 e RAI 3. Degno di nota Il concerto nel Castello di San Pelagio di Carrara dove il numeroso pubblico presente, coinvolto in tutta una serie di situazioni e sorprese, ha spesso interrotto per applaudire commosso.Nel 1984 Le Sensazioni accompagnano in tournee' il cantante padovano Umberto Marcato."

Così un entusiasta venditore, a dire il vero un po' in tono da imbonitore, che vende la pozione che guarisce tutti i mali: "dopo i recenti successi di vendita nel mondo (Giappone, Argentina, Europa ecc), forum di discussione ovunque, torna nel mercato il disco cult, DOCTOR FAUST SUITE. Magia, apparizioni, misteri nell’Opera musicale del gruppo padovano ”Le Sensazioni”allora diretto dal Maestro Mauro Moschin, dichiarato omaggio all’artista Dario Serra che incontrando nella sua carriera Marlowe (il grande poeta tragico contemporaneo di Shakespeare) nella leggendaria e popolare”Tragica Storia del Dottor Faust”, gli dedicò una mostra importante che girò (assieme al disco più sopra citato e ora qui presentato:”DOCTOR FAUST SUITE”) molti e importanti teatri: il tutto prodotto e diretto NEL 1981 da PAOLO BOCCARDO."

Le SENSAZIONI :

- Mauro Moschin / vocals, bass
- Margherita Garagnini / vocals, violin
- Maurizio Santato / guitar, vocals
- Sergio Pietruschi / keyboards, vocals
- Valerio Poncini / drums, vocals


P.S. - La band è ancora in attività, anche se si è con gli anni trasformata... Ora è un un gruppo orchestra che si propone in giro per serate danzerecce a base di liscio, latino americano ecc. (se non sapete prorpio a chi far animare le vostre serate da ballo, li trovate QUI)

Post by Captain

1972 - Capsicum Red - Appunti Per Una Idea Fissa

Nati dalle successive modificazioni del gruppo beat "I Prototipi", i Capsicum Red sono quattro musicisti di Treviso dai cognomi inequivocabilmente Veneti: Steffan, Canzian, Bolzan e Balocco. Di solito, li si ricorda più che altro perchè il loro chitarrista Bruno Canzian entrò nei Pooh al posto di Riccardo Fogli ma, nella realtà, furono piuttosto attivi a partire dal 1971, anno in cui vennero scritturati per l'etichetta Bla Bla in buona compagnia con Franco Battiato, gli Osage Tribe, Juri Camisasca, i Genco puro & Co. e gli Aktuala (Pubblicato da J.J. JOHN).

I primi due 45 giri a nome di Capsicum Red sembra non vennero registrati dal quartetto di cui sopra, ma dal solo Canzian (soprannominato "Red" da Pino Massara, patron della discografica Bla Bla) che si avvalse dell'apporto di due diverse backing bands: nel primo singolo, "Ocean" (poi diventato sigla della trasmissione televisiva "E ti dirò chi sei"), venne affiancato da cinque anonimi turnisti e nel secondo, "Tarzan" (scritto apparentemente due anni prima), dal gruppo londinese degli "Stone the Crows" e da Franco Battiato, autore del brano.
Riguardo a questa ultima collaborazione, c'è da dire che, anche se Battiato ebbe molto a sminuire questo rapporto ("facevamo parte della stessa etichetta, tutto lì" FONTE: "RARO"), è comunque assoldato che avesse stretto amicizia con Canzian che lo ricorderà come un "bravo ragazzo e ottimo musicista" (FONTE: REDCANZIAN.ORG)
(Pubblicato da J.J. JOHN).

Al principio del 1972 però, Bruno "Red" Canzian, si stanca sia del suo ruolo di "finto Inglese", sia del groove commerciale di cui erano intrisi i singoli sinora prodotti: (diciamo un sound a metà tra i Beatles e le prime ballate di Bowie) e chiama a raccolta gli ex colleghi dei Prototipi Mauro Bolzan (diplomato in pianoforte), Walter Gasparini (secondo chitarrista nei Prototipi ed anche bassista in sostituzione di Paolo Baratto) e Paolo Podda (batteria).
Poco dopo, a seguito della partenza di Gasparini per il servizio militare, il gruppo subisce un ulteriore rimpasto. Entrano Paolo Steffan al basso e il batterista Roberto Balocco (ex Panna Fredda), costituendo così quelli che saranno i Capsicum Red definitivi e gettandosi coraggiosamente nella musica d'avanguardia. Il risultato è l'album "Appunti per un'idea fissa", sempre prodotto da Pino Massara e dotato tra le altre cose, di una superba veste grafica opera della Al.Sa di Gianni Sassi
(Pubblicato da J.J. JOHN).

La prima facciata del disco è completamente occupata dalla rivisitazione in chiave rock della "Patetica" di Beethoven in cui si intravedono le indiscutibili virtù strumentali del quartetto. Sin dalle prime note emergono infelicemente degli abnormi difetti di produzione: suoni impastati, mixaggio discutibile ed una resa dinamica davvero modesta che penalizza ogni sforzo dei quattro nel rendere abbordabile un brano già di per se complesso. "A bit like some old parmaggiano that has not aged well" ci farà impietosamente osservare un critico inglese di Progarchives.
Tutto questo pastone timbrico si ravvisa anche nel secondo lato, laddove dove gli strumenti della classicheggiante "Lo spegnifuoco" e il canto della più evocativa "Equivoco", vengono svilite da un suono confuso in cui le dominanti medie sottraggono corpo e dinamica a tutto il lavoro delle frequenze più estreme, sia basse che acute
(Pubblicato da J.J. JOHN).

La melodica "Rabbia e poesia" in stile Banco, che lascia più spazio agli strumenti mediani dello spettro acustico (chitarra, voce, piano), ne esce un po’ meno penalizzata anche se non risparmia all'ascoltatore un bel salto sulla sedia quando interviene la piena orchestra finale.
Chiude il disco la splendida "Corale" che da sola surclassa buona parte dei gruppi underground che si muovevano nel 1972.
Purtroppo il pubblico punì i "Capsicum Red" con un completo disinteresse commerciale.
Tempo ancora per un 45 promozionale ("In una sera"/"Un Fiore") e il gruppo si sciolse.
Com'è noto, Canzian trascorse un breve periodo con gli Osage Tribe per poi essere scelto dai Pooh tra oltre cento pretendenti e Steffan costituì il duo melodico Genova & Steffan.
Più avanti con gli anni Paolo Steffan, rimasto amico di Red, disegnò per i Pooh il celebre logotipo, in uso ancora ai giorni nostri. (Pubblicato da J.J. JOHN)



LINK











giovedì 25 aprile 2013

1968 - The Showmen - Un'ora sola ti vorrei/Ma perché ami il gatto?

Grande classico, opportunamente e sapientemente rivisitato dagli Showmen. Della band facevano parte anche James Senese, che negli anni '70 fondò la storica band "Napoli Centrale" e, per un certo periodo, un giovanissimo Pino Daniele.

Mario Musella
James Senese
Franco Del Prete
Luciano Maglioccola
Elio D'Anna
Giuseppe Botta

Un'ora sola ti vorrei

Io che non so scordarti mai
per te darei la vita mia
per dirti quello che non sai

Un'ora sola ti vorrei
io che non so scordarti mai
per dirti ancor dei baci miei
che cosa sei per me

Un'ora sola ti vorrei
per dirti quello che non sai
ed in quest'ora donerei
la vita mia per te

Io non vedo il mondo
quando penso a te
vedo gli occhi tuoi nei miei

Ma se non mi vuoi
non e' niente sai
la vita mia per te

Un'ora sola ti vorrei
io che non so scordarti mai
per dirti ancor dei baci miei
che cosa sei per me

ed in quest'ora donerei
la vita mia per te

Ma perché ami il gatto?

Ehi ma perché ami il gatto più di me?
Ogni giorno per lui mi trascuri così
tu gli vuoi bene ma, sì lo so
è una bestia un po' matta poi...

Ma perché ami il gatto più di me
e lo tratti come non mi tratti mai
avrà un bel muso, farà le fusa
ma il gatto è solamente un gatto, sai
Se potessi miagolare anch'io miao miao
qualche cosa forse ancora conterei
avrà un bel muso, farà le fusa
ma un gatto è solamente un gatto, sai

Da oggi in poi tu dovrai decidere
tra noi due chi vuoi
ah non potrò, io non potrò
dire che ti amo con un miao miao miao

LINK








Serie "Banco Special Fan Collection" n. 15 (Serie "Bootleg" n. 102) - Banco del Mutuo Soccorso - 1974 - Live in Milano

 Banco del Mutuo Soccorso - Live in Milano, 12 Aprile 1974

 TRACKLIST :

01 - Dopo... Niente è più lo stesso
02 - Canto nomade per un prigioniero politico
03 - Non mi rompete

 Periodo florido per i bootlegs, da quando l'amico Scorpione è tornato a navigare nella stratosfera (non che George non si desse da fare, ma l'unione di due bootlegari fa la forza...). E così ecco spuntare dal suo cappello magico un mini bootleg di soli 3 pezzi tratti da "Io sono nato libero" (ed ecco spiegata la rielaborazione captainesca nelle covers). Non ci è dato di sapere null'altro se non la data della registrazione e la location, in una non meglio precisata zona di milano. La durata totale del live è di circa una quarantina di minuti, il suono è buono considerato che i nastri originali viaggiano verso la quarantina (1974-2013 fate voi il calcolo) anche loro. Insomma, un bootleg davvero godibile, da una band che, come è risaputo, non sbaglia nulla nelle sue esibizioni live... Non consigliarvelo sarebbe un vero delitto...

Thank you very much, mister Scorpion

martedì 23 aprile 2013

Serie "Bootleg" n. 101 - Area - 1976 (May) - Live in Siena

Questo post è dedicato a Walter Calloni e Claudio Milano

TRACKLIST:

01  Gerontocrazia
02  Scum
03  Giro, Giro, Tondo
04  Cometa Rossa
05  La Mela di Odessa
06  Luglio, Agosto, Settembre (nero)
07  L'Internazionale

Questo concerto dal vivo degli Area, sicuramente non completo, risalente al maggio 1976, coincide con l'uscita del disco "Maledetti (maudits)". Non a caso le prime tre tracce sono tratte proprio da quell'album. Nel corso delle registrazioni  il batterista Gulio Capiozzo e il bassista Ares Tavolazzi lasciarono temporaneamente il gruppo (sono presenti solo in alcuni brani) e vennero sostituiti da altri due musicisti, ovvero Hugh Bullen al basso elettrico e Walter Calloni alla batteria. Purtroppo la line-up degli Area in questo concerto non è indicata. E' quindi certa la presenza di Paolo Tofani alla chitarra, di Patrizio Fariselli alle tastiere e, naturalmente, di Demetrio Stratos alla voce. Ho dei dubbi sui nomi del bassisti e del batterista. Lasciamo al Captain, attraverso la consulenza di Claudio Milano, appurare da chi è composta la sezione ritmica del concerto senese (da quanto mi diceva Claudio, alla batteria c'è proprio il grande Walter Calloni - Nota del Capitano). Aggiungo, infine, che la registrazione è veramente ottima e sentire la voce di Stratos è sempre emozionante.


Post by George

lunedì 22 aprile 2013

1968 - I Corvi - Datemi un biglietto d'aereo

Per la loro penultima incisione su vinile, pubblicata nel 1968, i Corvi, tra i primi gruppi beat italiani dopo i successi di Sono un ragazzo di strada e Sospesa a un filo, avevano scelto un hit internazionale, The Letter dei Box Tops, e ne avevano fatto una cover dal titolo Datemi un biglietto d'aereo.
Sul lato B una scelta meno convenzionale, un altro brano entrato nelle classifiche USA e UK, ma decisamente meno noto in Italia, Morning Dew (La rugiada del mattino).

Si trattava di una canzone scritta nel 1962 da una ragazza canadese, all'epoca ancora non professionista, Bonnie Dobson, ispirata al celebre film del 1959 "On The Beach" (con Ava Gardner e Gregory Peck, titolo italiano, più efficace, L'ultima spiaggia, una frase entrata poi nell'uso comune) sulle drammatiche e irreversibili conseguenze di una guerra termonucleare globale (allora del tutto possibile, come sappiamo).

Il brano è stato inciso inizialmente da Fred Neil, ma poi è stato portato al successo internazionale dal cantante americano Tim Rose (1966) e in seguito dal gruppo inglese Episode Six (1967) per essere poi in seguito interpretato da molti altri gruppi e cantanti, tra cui i Grateful Dead e gli Allman Brothers Band.

La versione italiana dei Corvi, scritta presumibilmente da Mogol, cancella l'ambientazione postatomica e trasforma il tutto in una drammatica vicenda individuale. Il protagonista, a noi degli anni 2000, fa venire inevitabilmente in mente un punkabbestia, e il particolare del figlio rubato (a quanto sembra) fa venire in mente gli episodi di accattonaggio forzato a cui sono a volte costretti i minori. Nelle intenzioni doveva essere probabilmente una scena di desolazione umana, forse evocativa della tragedia generale, che invece traspare chiaramente nell'originale. Peraltro anch'esso evocativo e allusivo, e molto più semplice nella struttura. Niente da dire invece sulla interpretazione e sull'arrangiamento dei quattro Corvi, decisamente al livello degli esempi originali.


Angelo Ravasini - chitarra e voce
Italo "Gimmy" Ferrari - basso e voce
Claudio Benassi - batteria
Fabrizio Levati (Billo) - chitarra

A - Datemi Un Biglietto D'Aereo (The Letter)
    Mogol, Carson


Datemi un biglietto d'aereo
non ho tempo per
il treno ormai
poco fa' ho deciso
voglio andare a casa
stasera ho ricevuto
una lettera
non m'importa
quanto devo spendere
voglio partire
al piu' presto
oramai ho deciso
voglio andare a casa
stasera ho ricevuto
una lettera
il mio amore
mi ha scritto
che non vive piu'
se non torno da lei
quindi sto correndo
e non mi fermero' mai
fino a che saro' da lei
si da lei
datemi un biglietto d'aereo
non ho tempo per
il treno ormai
poco fa' ho deciso
voglio andare a casa
stasera ho ricevuto
una lettera
il mio amore
mi ha scritto
che non vive piu'
se non torno da lei
quindi sto correndo
e non mi fermero' mai
fino a che saro' da lei
dico a voi
datemi un biglietto d'aereo
non ho tempo per
il treno ormai
poco fa' ho deciso
voglio andare a casa
stasera ho ricevuto
una lettera
stasera ho ricevuto
una lettera
stasera ho ricevuto
una lettera
stasera ho ricevuto
una lettera
stasera ho ricevuto
una lettera

B - Questo E' Giusto (Morning Dew)
   A. Ravasini, Rose


(intro di chitarra elettrica)

Vedo un uomo nella notte - Solo
Vedo un uomo nella notte - Piange
Con un cane sta parlando - Piano
Con un cane sfoga il suo - Dolore
Lui mio figlio per la fame - Dice
Lui soffriva per la fame - Sai
Io vagavo per le strade - Solo
Del lavoro io cercavo - Niente
E mio figlio io l'ho rubato - Ieri
Ora mi condanneranno - Sai
Forse in cella dovrò andare - Oh oh
Ciò che ho fatto era da fare

(intermezzo chitarra elettrica)

Questo è giusto
Chiede poi
Questo è giusto
Chiede a lui
Lui non risponde ma si fa capire
S'avvicina e se ne va con lui
E mio figlio io l'ho rubato - Ieri
Ora mi condanneranno - Sai
Forse in cella dovrò andare - Oh oh
Ciò che ho fatto era da fare
E mio figlio io l'ho rubato - Ieri
Ora mi condanneranno - Sai
Forse in cella dovrò andare - Oh oh
Ciò che ho fatto era da fare



LINK



domenica 21 aprile 2013

Serie "Italian Prog Now" n. 3 (Speciale NichelOdeon & Related n. 1) - NichelOdeon - 2008 - Cinemanemico (Live)

TRACKLIST :

01 - Fame (C. Milano)
02 - La mosca stregata (F. Zago)
03 - Lascia ch'io pianga (G. F. Handel)
04 - Malamore e la luna (C. Milano)
05 - Amanti in guerra (C. Milano)
06 - La torre più alta (C. Milano)
07 - Ciò che rimane (C. Milano)
08 - Flower of innocence (F. Zago)
09 - Disegnando cattedrali di cellule Pt.2 (C. Milano)
10 - Il ladro di giochi - Crisi delle 21'42 - Ghost track
(C. Milano/C. Milano, R. Di Paola, F Zago, M. Fasoli)

La prendo larga: intorno a Pasqua mi contattava Claudio Milano, artista poliedrico nel più ampio senso della parola (come dimostra il suo stupendo e psichedelico quadro "Inside" qui sopra). Musicoterapeuta, laureato all'accademia di brera, Claudio è anche un protagonista di primo piano della scena progressive italiana odierna, sia come leader della band NichelOdeon, sia come fautore di molti altri progetti, musicali e non solo. Ed ecco qui il testo di quella mail: "Gentile amico virtuale di Verso la Stratosfera, qui è Claudio Milano di NichelOdeon e InSonar che ti scrive, parlando con Walter Calloni, batterista ospite in entrambi i progetti, ho ricevuto una richiesta che non mi aspettavo "tu che collezioni bootleg - mi ha detto - hai mica qualcosa di mio con gli Area o con la P.F.M.?" Ahimè, io non ho nulla di quel periodo ma ho pensato di scriverti, mi piacerebbe davvero potergli donare qualche ascolto dopo tutta l'energia che mi ha regalato in questi anni. Felice sera di Pasqua, Claudio Milano" (non me ne volere Claudio se ho pubblicato il testo della tua mail). Naturalmente ho chiesto di tali bootlegs ai noti amici della stratosfera soprannominati "I bootlegari de ferro", e qualcosa è già spuntato: un live della PFM con Calloni, purtroppo non più attivo, era già stato postato sulla stratosfera QUI (andateci pure ora perchè, grazie a George, abbiamo appena riaggiornato i links). Presto, sempre grazie a George, apparirà sulla stratosfera un bootleg degli Area in cui alla batteria dovrebbe esserci sempre lui, che collaborò con quella band intorno al 1976.

 Tutto questo per dirvi che sono davvero orgoglioso delle frequentazioni "eccellenti" del nostro blog. Ma c'è un'ultima ciliegina, anzi, una cassa intera di ciliege a rendere più dolce questa storia: Claudio è un convinto assertore della coindivisione e ha scelto la stratosfera per rendere disponibili all'ascolto tutti i suoi lavori, più diversi bootlegs. State certi che ne vedremo delle belle, con collaborazioni che non potete neppure immaginare. Naturalmente, da buon maniaco delle serie, non ho potuto resistere: all'interno della collana madre "Italian Prog Now", dedicata alla contemporaneità progressiva, ho creato un'apposita sottoserie denominata "Speciale NichelOdeon & Related". Non me ne vogliate: il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Primo album dei NichelOdeon, "Cinemanemico" è stato registrato dal vivo, su traccia unica, a Milano, Spazio Tadini (25 Ottobre 2007) e Villa Litta (9 Novembre 2007) durante la performance La stanza suona ciò che non vedo”. 

Di questo disco potete trovare innumerevoli recensioni sul web (vedi qui, , ma anche qui, e pure qui e mi fermo, perchè la lista è ancora lunga), tutte entusiaste, perchè in effetti non si resta indifferenti di fronte alle peripezie vocali di Claudio, accompagnato tra l'altro da ottimi musicisti. Io vi lascio all'ascolto di questo grande e particolare artista, perchè sono sicuro che saranno i fatti a parlare per lui, ovvero la sua musica. Grazie ancora a Claudio per il grande onore che ci ha fatto scegliendo la Stratosfera per condividere i suoi lavori, tra l'altro tutti di ottima qualità sonora (320 kbs o flac rip by captain, sempre a 320kbs di bitrate). La grandezza di un artista la si vede anche dalla sua generosità...

NICHELODEON :

Claudio Milano / vocals

Francesco Zago / electric guitar

Maurizio Fasoli / piano, readings 
Riccardo Di Paola / synth
Registrazione e mastering: Paolo Siconolfi

This album is on sale at: www.claudiomilano.it

Post by Captain & Claudio Milano

sabato 20 aprile 2013

"Adelante Muchacho a Salvar la Nacion" - From Aosta Valley: Macho Camacho

FIRST TIME ON THE WEB
    
Premessa: siamo fuori dalle strade del prog. Siamo invece in quel gran contenitore di gruppi sconosciuti e dimenticati, appartenenti al decennio degli anni '80, che hanno realizzato magari un solo disco (come in questo caso), non lasciando né tracce né memoria. E' il caso degli aostani Macho Camacho. Riuscite ad immaginare tre musicisti di Aosta, innamorati dei suoni dei Police, che cantano in lingua anglo-spagnola? Saranno forse gli orizzonti limitati dalle alte montagne valdostane che inducono i nostri ad amare il sole dei Caraibi e la cultura cubana e messicana? Non lo so, può anche darsi. Ma di chi stiamo parlando, cari amici della Stratosfera? Nientemeno che dei Macho Camacho, band sconosciutissima con all'attivo un solo, unico e irripetibile EP, contenente 4 brani, uscito in tiratura limitatissima nell'oramai lontano 1988. Sicuramente, con questo post, credo di essermi aggiudicato il prossimo "Trofeo Sconosciume". Tenuto conto, però, che sono un loro compaesano, nonché amico ed estimatore del trio, ho deciso di pubblicare la loro scarna opera omnia, composta da 2 demo tape e, per l'appunto dal mini LP. E' in assoluto la prima volta che questi brani appaiono sul web: i demo mi vennero regalati a suo tempo dal bassista e cantante, Paolo Passanante, mentre il mini LP, stampato in poche migliaia di copie, è da secoli fuori catalogo (per la cronaca è all'asta su E-Bay) e appartiene alla mia collezione di album in vinile. Proverò a ripercorrere, per sommi capi, la storia musicale dei Macho Camacho (nomignolo del pugile portoricano Héctor Camacho, detto Macho, tre volte campione del mondo dei pesi leggeri junior negli anni '80).

Da sx a dx: Paolo Passanante, Beppe Magri, Carlo Enrietti

I Macho Camacho nascono nell'autunno del 1986 come trio costituito dal batterista Beppe Magri, dal chitarrista Paolo Passanante e dal bassista Mirko Burato. Fin dagli esordi dimostrano il loro grande amore per il rock/reggae maturato all'ombra di Sting & Co ("So Lonely" non è mai mancata nei loro concerti live). Registrano 2 brani che confluiranno su una compilation di gruppi rock valdostani, intitolata "AO-00002", rarissimo ed introvabile LP (lo pubblicherò a breve), dopo di che si assestano, sempre in formazione a tre, con Paolo Passanante al basso e Carlo Enrietti alla chitarra. Tra un concerto e l'altro, nei locali di Aosta e dintorni (senza dimenticare il lavoro quotidiano, visto che nessuno di loro suona per professione) riescono a registrare un primo demo tape (rigorosamente su nastro) nel 1987. L'anno successivo, dopo la registrazione di un secondo demo (sempre su nastro), riescono finalmente ad incidere un mini LP di 4 brani, dal titolo "El Presidente", per la piccola etichetta Videostar di Savona. La scarsa tiratura e l'inesistente promozione, impediscono ingiustamente al gruppo di avere quel briciolo in più di successo, sicuramente meritato, sia per la capacità compositiva che per l'originalità della proposta sonora. Ricordo di avere letto nel 1988 una recensione "non negativa" del loro vinile su "Rockerilla". Tenuto conto delle feroci critiche sparate con disinvoltura dai critici di quella testata, una recensione "non negativa" è da annoverarsi quale un grande successo. Il 12 gennaio 1988 sono ospiti della trasmissione televisiva "Jeans", condotta su RAI3 da Fabio Fazio. La loro storia prosegue con la svolta verso un suono più acido in onore di Jimi Hendrix a cui il 16 settembre del 1990 dedicano un "Hendrix Day" al Teatro Romano di Aosta. In quell'occasione viene loro offerta una tournée che effettuano suonando praticamente solo cover, tra il dicembre 1990 e il marzo 1991. Si sciolgono da lì a breve, con un ultimo concerto proposto nell'estate del ’91. Carlo Enrietti e Paolo Passanante continuano ancora oggi a suonare sia dal vivo che in studio. Beppe Magri ci ha purtroppo lasciati molti anni fa.

Demo Tape # 1 - Macho Camacho - 1987
TRACKLIST:

01  Los Hombres
02  Macho Camacho
03  No More Lonely Days
04  Coca Cola
05  I Wanna Do
06  Young Boy (bonus track from "AO-00002")
07  Femmina Incredibile (bonus track from "AO-00002")

Primo demo tape dei Macho Camacho (notare la copertina artigianale, assolutamente hand made), registrato allo Essere Studio di Sarre (AO) nell'estate del 1987. Il brano di punta è "Los Hombres", introdotto dalla voce di Noemi Morante che recita una poesia di Federico Garcia Lorca. "Coca Cola", in versione rifatta e con un titolo diverso, apparirà nel 1998 sul disco ufficiale. Carlo Enrietti, oltre che con la chitarra, si cimenta anche con sax e tastiere.

Demo Tape # 2 - El Presidente - 1988
TRACKLIST:

01  El Presidente
02  Stesso Sesso
03  Senza di Noi
04  I Like To Make It With You (Because I Love You)
05  Que Viva Mexico
06  Africa

Secondo demo tape risalente al 1988. "El Presidente" è stato registrato al Minirec Studio di Gigi Guerrieri a Torino il 10.01.1988, mentre gli altri 5 brani sono stati registrati e mixati al Carrara & Péaquin Studio di Saint-Christophe (AO) nel febbraio 1988. Su questo demo appare la prima versione di quello che sarà il titolo dell'EP, nonché il brano di punta e, diciamolo, di "maggior successo" del gruppo. El Presidente è uno di quei brani-tormentone, con quel riff che non ti esce più dalla testa e che continui a canticchiare per giorni Ascoltatelo un paio di volte e vedrete. Come sempre le composizioni, tutte originali, denotano il solito amore per i Police. I testi spaziano dall'italiano, all'inglese, allo spagnolo.

Macho Camacho - El Presidente - Mini LP, 1988
TRACKLIST:

01  El Presidente
02  Doble Cola
03  Los Hombres
04  Davanti alla Storia

E siamo finalmente giunti alla prima, vera e unica prova discografica. Il mini LP "El Presidente", oltre all'omonimo brano, raccoglie altre 3 tracce: "Doble Cola" (già presente sul demo # 1 col titolo "Coca Cola"), "Los Hombres" (anch'essa dal demo # 1) e l'inedita "Davanti alla Storia". Le altre composizioni della band rimarranno confinate nei due demo tape. 

FORMAZIONE:

Carlo Enrietti: chitarra, tastiere, sax, voce
Paolo Passanante:basso, voce
Beppe Magri: batteria


Post by George