TRACKLIST:
1 Giustizia, invoco te!
2 Don Giovanni
3 La marcia nuziale
4 L'ochetta di Betta
5 Messa per l'impiccato
6 La margherita
7 Morir per un'idea
8 Saturno
9 Il relitto
10 Modesto
11 La rosa, la bottiglia e la stretta di mano
12 Amici miei
13 Supplica per essere sepolto sulla spiaggia di Sète
14 Passerina song (Bonus Track)
15 Piselino song (Bonus Track)
FORMAZIONE:
Ettore De Carolis, Simone Lattanzi, Salvatore Di Stefano e “Gli armonici distratti”- strumenti non indicati
Ettore De Carolis - Arrangiamenti tr.1-2-5-6-8-9-10-11-12-14-15
Simone Lattanzi- Arrangiamenti altre tracce
In due precedenti occasioni (QUI e QUA) abbiamo riscoperto insieme a voi, cari amici stratosferici, i primi due “capitoli” di quell’immane ed encomiabile opera e di traduzione in italiano delle canzoni di Georges Brassens, fatica di Sisifo portata avanti da più di cinquant’anni da Beppe Chierici, singolare figura di attore e cantautore di cui abbiamo in precedenza ricostruito la storia.
Ci piace riprendere la pubblicazione del lavoro di questo autore/traduttore proprio in questo 2021 che segna il quarantennale della morte del grande maestro francese, senza il quale non avremmo avuto Fabrizio De André e un bel pezzo della nostra migliore canzone d’autore. E ci piace pubblicare questo nostro modesto contributo proprio il 28 aprile, il giorno in cui il grande vecchio Beppe Chierici compie 84 anni (portati alla grande): che sia per lui un piccolo regalo, speriamo gradito.
Per molti anni quei primi due lavori cui alludevamo (“Beppe come Brassens” e “Storie di gente per male”) erano rimasti lì, soli soletti, perduti nella lontananza degli anni Settanta, mai ristampati o convertiti in digitale, e per lungo tempo, quindi, patrimonio di pochi carbonari, almeno fino a quando la Rete li ha a poco a poco rimessi a disposizione di tutti.
Come già vi raccontammo, infatti, Beppe Chierici negli anni ’80 si trasferisce in Francia dove costruisce una brillante carriera di attore teatrale e cinematografico, abbandonando momentaneamente la sua dimensione musicale.
Sarà solo nel 2008 che, ripescando vecchie cose edite ed inedite e incidendo ulteriori nuove tracce, il buon Beppe darà alle stampe il terzo lavoro della serie dedicata alla traduzione italiana delle canzoni di Brassens. “Suppliche e celebrazioni” esce in CD prodotto dal basso per una piccola etichetta quale “Il Maggiolone”. L’album ha una distribuzione assai limitata e ben presto, nonostante il valore, se ne perdono le tracce. Poco o nulla compare sul Tubo. Discogs lo cita, ma non è mai stato messo in vendita.
Viste tali premesse, capirete che si tratta di un disco davvero raro, che ci pregiamo oggi di divulgare urbis et orbis con il benevolo consenso dell’autore, che poi nel corso degli anni ha continuato nella sua dolce fatica sulle canzoni dell’amico francese (magari avremo occasione di tornarci, se volete). Sappiate che a tutt’oggi l’ineffabile Beppe continua a tradurre, a cantare e a incidere Brassens (a breve completerà con le ultime 25 canzoni l’incisione in italiano della sua opera omnia) e, fatto ancora più straordinario, a portare in scena le canzoni e le storie del maestro francese, con vitalità davvero stupefacente (QUO abbiamo entusiasticamente recensito un suo spettacolo di un paio di anni fa).
Lo locandina dello spettacolo andato in scena nel 2019 all'Arciliuto |
Ma torniamo a queste “Suppliche e celebrazioni”. Ancora una volta Beppe Chierici ci prende per mano e ci porta a far visita al mondo, così libero, così umano, così tenero e così divertente dell’autore del “Gorille” e di tante memorabili canzoni. Il disco inizia, non a caso, forse, con tre pezzi che con un sottile gioco del rovescio prendono spunto da inni e rituali religiosi. Parliamo della vibrante “Giustizia, invoco te!”, dell’esaltante “Don Giovanni” e di quella commossa “Marcia nuziale” che non sarà certo del tutto nuova alle orecchie dei nostri amici.
Volendo potremmo inoltrarci nel gioco dei confronti con le versioni, più note, di altri autori, come per esempio “Morire per delle idee” e, appunto, “Marcia nuziale” di De André (quest’ultimo pezzo ha conosciuto anche la versione di Gino Paoli), senza dimenticare le letture in milanese e in italiano di Nanni Svampa. Ognuno poi si scelga l'adattamento che preferisce (che poi, per motivi psicologici/emotivi, è spesso il primo che si capita di ascoltare, fateci caso).
Un scatto di Beppe Chierici in scena |
Particolarmente bella ci sembra “Supplica per essere sepolto nella spiaggia di Sète”, una canzone-testamento giocata sui toni della memoria, in cui il riposo della morte è visto con confortante leggerezza, come una lunga vacanza.
Da qualche parte (per esempio Antonello Lotronto nel suo saggio "Georges Brassens attraverso le sue canzoni", Ripostes, 1985) si è rimproverato a Chierici di essere fin troppo fedele al suo mentore, ricalcandone lessico, metrica e rime in una traduzione fin troppo fedele. Non intendiamo qua addentrarci in tale questione, ma ci sembra che il lavoro che Chierici fa su “La cane de Jeanne” possa valere, almeno in parte, a smentire tale affermazione:
TRADUZIONE LETTERALE:
L’anatra di Jeanne/ È morta attendendo l'anno nuovo...
L'aveva deposto, la vigilia./ Meraviglia! Un uovo.
VERSIONE DI BEPPE CHIERICI ("L'ochetta di Betta")
L’ochetta di Betta/ morì tre giorni fa/ dopo aver fatto un uovo/ e detto “Qua qua!"
Da segnalare che in questo CD Chierici inserisce anche alcune canzoni nella versione già presente in “Storie per bene e per male” (“La rosa la bottiglia, la stretta di mano” e “Amici miei”), per poi ripescare anche “Il relitto”, tratto dal suo 45 giri del 1970 e rimpolpare il tutto con due sue composizioni gemelle, per così dire, “Passerina song” e “Pisellino song” due canzoni-catalogo che ben si inseriscono nel filone più bonariamente provocatorio di Brassens.
Un intenso primo piano di qualche anno fa |
Il filo comune che lega la scelta di questi brani dall'immenso canzoniere del maestro francese, è ben spiegato dallo stesso Chierici all'interno del booklet:
Infine, una annotazione: la maggior parte dei brani sono arrangiati e suonati da Ettore De Carolis (lo ricorderete sicuramente nei Chetro & Co.), storico sodale di Beppe Chierici anche nei precedenti lavori. Anche se il libretto (che vi mettiamo in link, per le sue note e i testi) non lo specifica, si tratta di tracce realizzate diversi anni prima, alcune delle quali (i due pezzi inediti, per esempio), risalgono a fine anni ’70. Gli altri brani sono invece incisioni ad hoc curate da Simone Lattanzi, che vi suona il clarinetto e si occupa anche della registrazione e del missaggio. Simone è purtroppo scomparso prematuramente nel dicembre del 2019 ed era il fonico del gruppo in cui chi scrive, scusate la nota personale, cantava negli anni ’90 e 2000. Abbiamo passato insieme tante epiche serate difficili da raccontare, con lui ci siamo divertiti e incavolati come con pochi altri. Era una brava persona. Gli volevamo bene.
A Simone, permettetemi, è dedicato questo post.
Ennesimo scrigno analizzato in modo impecccabile. Grazie Andrea. Colgo l'occasione per segnalare, visto che in questo lavoro è presente Ettore De Carolis, che di recente ho ritrovato la cassetta (in perfette condizioni e gia rippata) dell'album inciso nel '76 con la defunta moglie Donatina ed ispirato alla favola di Gianni Rodari "Il Castello di Carte".
RispondiEliminaCiao Gaetano, e grazie per il tuo apprezzamento.
RispondiElimina"Il castello di carte" è stato recentemente digitalizzato e lo trovi su Spotify e YouTube. In effetti pensavo di inserirlo in una prossima puntata della serie "Bimbitunide" (anche perché è un gran bel lavoro)
Grazie per questa chicca. Apprezzo Beppe Chierici, adoro il suo lavoro su Brassens. Posseggo il libro "La cattiva erba", con 2 cd allegati con nuove incisioni e una panoramica di tutto il suo lavoro di traduzione. Se vi interessa... (Anche se non so se è ancora in catalogo)
RispondiEliminaPaco
Ciao Paco, anche io ho i 2 Cd de "La cattiva erba" che trovo molto bella nella sua veste grafica (come oggetto sonoro) e un po' meno riuscito nell'arrangiamento delle canzoni (non me ne voglia Beppe...). Oltre a quello c'è anche "100 volte Brassens", che invece nella sua semplicità è sicuramente apprezzabile. Sono entrambi entro il nostro margine di 10 anni, per cui in teoria non sarebbero proponibil, però magari il buon Beppe me lo potrebbe consentire, chissà.
RispondiEliminaOttimo disco, che mi sto gustando estasiato: ben vengano, se possibile, ''La cattiva erba'' e ''100 volte Brassens''. Grazie super-Andrea di questa delizia!
RispondiElimina"100 volte Brassens" sarebbe molto molto gradito.
RispondiEliminaGrazie per tutto quello che proponete, di nuovo.
Paco
Sul sito di Audioglobe esiste anche "Brassens amico mio". Sapete di cosa si tratta? Non ci sono i dettagli, solo copertina e titolo...
RispondiEliminaPaco
Ciao Paco! Allora, per "100 volte Brassens", come dicevo, mi serve il consenso dell'autore, visto che è una produzione non così indietro nel tempo. Riguardo "Brassens amico mio" si tratta di una selezione di 20 canzoni tratte dal libro + Cd "La cattiva erba", di cui sei già in possesso
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