domenica 31 gennaio 2016

Serie Bootleg n. 206 - Angelo Branduradi - Dal vivo a Varese, 26 maggio 2008

 DISC 1 :

01 Io sono il trovatore
02 Il cantico delle creature
03 Presentazione
04 Il sultano di babilonia
05 Il lupo di Gubbio
06 Audite poverelle
07 Dialogo
08 Trattato dei miracoli
09 Nelle paludi di Venezia
10 La predica della perfetta Letizia
11 La morte di Francesco

DISC 2 :

12 Il cantico delle creature
13 Intro seconda parte
14 Assolo di violino
15 Alla fiera dell'est
16 Cogli la prima mela
17 presentazione band
18 Ballo in fa diesis minore
19 Vanità di vanità
20 la pulce d'acqua
21 Intro terza parte
22 La canzone di Aengus il vagabondo
23 Innisfree l'isola sul lago
24 Un aviatore irlandese
25 La luna
26 Stella mattutina

Usualmente alle prese con il Maestro Battiato, questa volta il nostro grande amico Antonio si concede una variazione sul tema, presentandoci questo gradevolissimo ed importante bootleg, dall'ottimo sound, del grande Angelo Branduardi, artista da sempre ai confini con il prog italiano. Qui finisce la mia davvero breve introduzione, lascio ad Antonio ed alla sua sensibilità musicale ed umana, più volte dimostrata, il compito di descrivere ciò che ascolterete...

"L'infinitamente Francesco"

Esistono dei lavori che, nella vita di un musicista, segnano in maniera quasi definitiva. Lavori, siano essi canzoni o interi album, che ne determinano gli sviluppi futuri, nel bene come nel male. Nel caso di Branduardi, immenso artista che produce musica da oltre 40 anni, gli episodi così determinanti sono almeno due. Il primo è legato a quella avventura del topolino e di ciò che seguì all'acquisto presso la fiera dell'est. Episodio che, come ricorda lo stesso Branduardi, lo fece entrare nella storia senza passare dalla cronaca. Seguirono altri successi ed altri insuccessi. Così è la vita. Nel 2000 il secondo atto determinante, con la commissione avuta dai Frati Francescani per la creazione di un album atipico, basato tutto sulle fonti francescane. "L'infinitamente piccolo" è oggi tra i dischi di musica italiana più venduti. Un lavoro ristampato in varie parti del mondo e che, così mi dice il mio rivenditore di fiducia, non si fa in tempo a prenotare che già qualcuno lo acquista.

Miracoli di san Francesco? Sta di fatto che questa opera condizionerà non poco gli sviluppi artistici di Branduardi che, pur continuando a produrre anche altro, di fatto basa moltissimi dei suoi spettacoli su quel disco uscito ben 15 anni addietro. Nel mezzo un oratorio dallo stesso titolo e concerti in tutto il mondo all'insegna del Cantico delle creature. Una stasi, forse anche creativa, che ha permesso al menestrello di tenere alta l'attenzione degli spettatori. Non a caso il "nuovo" progetto musicale live di Branduardi per il 2016 si intitolerà ancora "Da Francesco a Francesco"... come a dire che da lì non ci si muove poi troppo. Del resto gli esiti commerciali degli altri lavori intercorsi dall'Infinitamente piccolo ad oggi non possono certo dirsi incoraggianti per una svolta. Il concerto che presentiamo risale al 2008. E, come ascolterete, tutta la prima parte ricalca l'album in questione. A seguire una breve e godibilissima sintesi dei principali e più celebri capolavori di Branduardi, talvolta eseguiti con una essenzialità che emoziona nel profondo. Infine, e qui sottolineiamo i meriti dell'artista, una chiusura ancora più minimale con una manciata di brani estratti dall'eccelso lavoro dedicato alle liriche di Yeats. Infine "la luna" e "Stella mattutina" a chiudere nel giro di due brani il ciclo della vita. Buon ascolto a tutti"

LINK emmepitrè 1
LINK emmepitrè 2
LINK effelleacì 1
LINK effelleacì 2
(ce n'è per tutti i gusti)

Post by Antonio LM & Captain

venerdì 29 gennaio 2016

Serie "Video" n. 9 - Quattro Giorni Rock - 2° Festival della musica d'avanguardia e nuove tendenze - Giugno 1972


Rispolveriamo, dopo qualche eone, la vecchia serie video, perchè l'occasione è ghiotta: da qualche tempo è rintracciabile su youtube (qui) una versione decente della sintesi trasmessa a suo tempo da mamma Rai del 2° Festival della musica d'avanguardia e nuove tendenze. Riproposta in questi anni da Rai Storia (lo si deduce dal logo), è stata caricata sul tubo da Fabio, che ringraziamo di cuore. A presentare i vari artisti sul palco c'erano un giovanissimo Teo Teocoli e Penny Brown, che si intravedono all'inizio del filmato. Alla conduzione della versione televisiva, invece, troviamo un altrettanto giovanissimo Renzo Arbore. Aggiungo che la regia delle varie riprese è di Ruggero Deodato, regista cult di B movie negli anni 70, tra cui il famigerato "Cannibal holocaust". L'unico neo è che questa breve sintesi, di poco più di 50 minuti, purtroppo dimentica molti degli artisti presenti, tra cui Balletto di Bronzo, Mack Sigis Porter e Stormy Six... Anche se era già reperibile su youtube, scommetto che non vi lascerete sfuggire l'occasione di aggiungere questo magnifico video, di qualità tutto sommato accettabile, alla vostra collezione virtuale di feticci musicali degli anni 70, vero?

Così su Wikipedia : il II° Festival della musica d'avanguardia e nuove tendenze "si svolse a Roma allo stadio del tennis del Foro Italico nel giugno del 1972, presentato da Teo Teocoli e Penny Brown, entrambi nel cast della versione italiana di Hair. La scaletta prevedeva Osanna, Circus 2000, Banco del Mutuo Soccorso, Il Balletto di Bronzo, Jumbo, Mack Porter, Living Music, Rocky's Filj, Stormy Six, Top'S, e il debutto live di Alan Sorrenti, accompagnato dal percussionista Tony Esposito, che già divideva il pubblico pur eseguendo in anteprima Aria. Ospiti stranieri Electric Light Orchestra, Argent, Spencer Davis Group. Vinsero i Circus 2000 ex aequo col Banco del Mutuo Soccorso."

PHOTOTRACKLIST :

1 - Circus 2000 - Need
 
2 - Alan Sorrenti - La mia mente 

3 - Osanna - Spunti dallo spartito n. 14723 del prof. Meninge + improvvisazioni

4 - Living Music - Go on

 
 5 - Argent - Stepping stone
6 - Jumbo - Dio è

7 - La Nuova Idea - Illusione da poco

8 - The Spencer Davis Group - Cin cin

9 - Fratelli La Bionda s.r.l. - La diligenza

10 - Rocky's Filj - Quinta strada contemporaneo

11 - Electric Light Orchestra - 10538 overture

12 - Banco del Mutuo Soccorso - R.I.P. Requiescant in pace

LINK part 1
LINK part 2

Piccola specifica tecnica: per ovviare ad alcune limitazioni di mediafuoco ho dovuto zippare due volte i files in due cartelle separate. Dovrete quindi mettere in un'unica cartella i 2 files (rar) che troverete scompattando i 2 files iniziali, dopodichè rifate l'unzip (in un'unica cartella, lo ribadisco) ed il gioco sarà fatto, buona visione...

Post by Captain

mercoledì 27 gennaio 2016

Serie "Bootleg" n. 205 - Premiata Forneria Marconi - Celebration Day (with Peter Hammill & Mauro Pagani) - Alcatraz, Milano, 11.11.2002




TRACKLIST CD 1:

01. River of Life
02. Photos of Ghosts
03. Maestro della voce 
04. La Rivoluzione
05. La luna nuova/Four holes in the ground
06. Sea of Memory (vocals Peter Hammill)
07. Impressioni di settembre (vocals Peter Hammill)
08. Peninsula
09. Promenade The Puzzle
10. Piano solo/Dove...quando pt.II/Dove...quando Pt.I (con Mauro Pagani)

TRACKLIST CD 2:

01. Il banchetto (con Mauro Pagani)
02. Dolcissima Maria (con Mauro Pagani)
03. Suonare suonare
04. Si può fare medley
05. Mr. 9 till 5
06. Alta loma 5 till 9 / William Tell Overture (con Mauro Pagani)
Il pescatore (con Cristiano De André) - MISSING
07. La carrozza di Hans (con Mauro Pagani)
08. E' festa/Celebration
09. Bandiera bianca


FORMAZIONE

Franco Mussida - chitarra, voce
Franz Di Cioccio - batteria, voce
Patrick Djivas - basso
Flavio Premoli - tastiere, voce
Lucio Fabbri - violino, tastiere, chitarra ritmica, voce
Roberto Gualdi - batteria

guests
 
Peter Hammill - voce (dove indicato)
Mauro Pagani - violino, flauto (dove indicato)


Certamente non tutti si possono permettere di festeggiare 30 anni di attività ininterrotta mantenendosi a così alti livelli. La Premiata Forneria Marconi sì, e ha deciso di celebrare l'ambito anniversario con un mega concerto all'Alcatraz di Milano l'11 novembre 2002. In realtà la scusante era legata alla pubblicazione del primo storico album del gruppo, "Storia di un minuto" risalente al 1972. La band è in gran forma e ci regala un bel concerto-rimpatriata, con la presenza di ospiti illustri, da Mauro Pagani all'ex cantante dei VDGG, Peter Hammill, a Cristiano De André. Degna di menzione è la presenza di Pagani armato di flauto e violino, autore, con Lucio Fabbri, di incredibili duetti (l'esempio lampante è Alta Loma 5 Till 9).


Il concerto viaggia su livelli altissimi, con un percorso storico che raccoglie le pietre miliari della produzione PFM. L'apporto di Peter Hammill, al di là di dare voce, in modo non troppo entusiasmante, ad Impressioni di settembre, si concretizza con Sea of Memory, brano già pubblicato sul doppio "Live in Japan 2002". Sottolineo anche il lungo medley all'interno di Si può fare, con richiami ai Queen, Blues Brothers, ecc. Gran finale con Bandiera Bianca, un omaggio a Franco Battiato che, a sua volta, aveva coverizzato Impressioni di settembre su "Fleurs 3".  L'unico neo è la mancanza di un brano nella tracklist: si tratta de Il pescatore con Cristiano De André ospite d'eccezione al violino elettrico. Dispiace, anche se questa pecca nulla toglie alla grandezza di questo concerto e del Celebration Day targato PFM.

Per la cronaca nel 2007 ci fu un altro Celebration Day, questa volta per i 35 anni di attività (per l'occasione vennero riesumati I Quelli) e ancora nel 2014 la celebrazione dei 40 anni dall'uscita del disco "L'isola di niente". Insomma, di celebrazione in celebrazione attendiamo fiduciosi i 50 anni di attività. Se ce l'hanno fatta gli Stones...
Buon ascolto.


Link CD 1
Link CD 2

Post by George

domenica 24 gennaio 2016

Serie "Beat, beat...Cos'era il beat?" n. 10 - I Rokketti - Singoli 1965-1967


Un bel ritorno alla gloriosa serie dedicata al beat italiano. A questo proposito ricordo agli altri blogger della Stratosfera che laddove esistono delle serie (nel nostro caso ce ne sono a bizzeffe) sarebbe bene utilizzarle...   Chi si ricorda dei Rokketti? Non molti, credo. Erano un gruppo beat - rhythm and blues della metà degli anni '60. guidati dai fratelli Mario e Santino Rocchetti. Quest'ultimo sicuramente vi dice qualcosa. 


TRACKLIST:

01. Il settebello - lato A, 1965
02. Zorba's dance - lato B, 1965
03. Goodbye my love - lato A, 1965
04. Chi vince in me - lato B, 1965
05. Una bambolina che fa no no no - lato A, 1966
06. Ha ha - lato B, 1966
07. Black time (versione italiana) - lato A, 1967
08. L'amaro in bocca - lato B, 1967
09. Black time (english version) - lato A, 1967
10. Mr. Gold - lato B, 1967
11. Ti rivedrò tra gli angeli - lato A, 1967
12. Non ti fermare mai - lato B, 1967

Bonus tracks

13. Wooly Bully / Candy Man - dalla compilation "Una serata al Piper", 1966


FORMAZIONE

Mario Rocchetti - voce, pianoforte
Santino Rocchetti - voce solista, chitarra solista
Gianni Bonavera - voce, sax, chitarra ritmica
Mario Paparozzi - voce solista, basso
Giorgio Grandi - voce, batteria
Tassilo Burckard - voce, batteria


I Rokketti nascono a Civitavecchia nel 1958 e hanno al loro attivo una storia alquanto curiosa. Infatti fin dagli esordi riscuotono un buon successo all'estero, inclusi Paesi come Svezia e Germania. Ma non basta: nel 1962 capitano ad Amburgo per suonare al "Blau Peter", un locale poco conosciuto a due passi dall'altrettanto poco conosciuto (allora) "Star Club" dove suona nello stesso periodo un gruppetto di Liverpool, certi Beatles, allora non ancora saliti nell'empireo. Narrano le cronache (ma non ci sono prove tangibili) che i Beatles andassero ogni tanto ad ascoltare i Rokketti al "Blau Peter". Vero o falso che sia, un velo di leggenda inizia a contornarli. Tornati in Italia, dopo i fasti in terra teutonica, i nostri si imbattono in Piero Focaccia (mister Stessa spiaggia stesso mare) che procura loro un contratto per un paio di mesi nel leggendario Piper Club di Roma. Correva l'anno 1965 (e i Beatles intanto erano già arrivati a "Help!"). Proprio durante una delle esibizioni al Piper vengono contattati dal proprietario della casa discografica CDB che li porta ad incidere i due primi singoli. Nel 1966 partecipano alla compilation "Una serata al Piper" con due brani inediti, Wooly Bully e Candy Man (qui incluse come bonus). Senza grande entusiasmo, sempre nel 1966, incidono una delle tante cover della Bambolina di Polnareff, una tra le più grandi cag... mai pubblicate negli anni '60. I Quelli ne registrano nello stesso periodo una loro versione, altrettanto brutta, ma che stranamente ottiene maggiore successo. De gustibus. 


E così arriviamo al 1967. I Rokketti prendono parte al mitico Cantagiro con Black Time, una loro composizione in perfetto stile rhythm and blues con testi che denunciano il razzismo. Il loro produttore tenta di lanciarli all'estero facendo loro incidere una versione cantata in inglese. Niente male. Il lato B contiene Mr. Gold, un brano utilizzato nella colonna sonora del film del 1966 "L'uomo dal pugno d'oro" del regista spagnolo Jaime Balcazar.  Non guardatelo. E' veramente orrendo. 


Si legge sul web, in una delle loro tante biografie, che uno dei fondatori del gruppo, Mario Rocchetti, non potè partecipare al Cantagiro perché contemporaneamente impegnato nel solito anno di naja. Dommage! E non rientrò nemmeno più nella formazione. Doppio dommage!! Ma ecco pronta la sostituzione. Il nuovo pianista è Gianni Flores. Siamo quasi alla fine di questa emozionante storia. Dopo il successo ottenuto al Cantagiro i nostri incidono ancora un 45 giri in puro stile rhythm and blues, Ti rivedrò tra gli angeli (allegria!) per poi dividersi lasciando un vuoto ancora oggi incolmabile.

Non prendete sul serio questa recensione, ragazzi. Mi sono solo divertito un po'. In realtà i Rokketti erano veramente bravi, anche se non tutti i brani possono essere definiti dei capolavori. Non incisero mai ufficialmente un LP. La loro intera produzione venne però raccolta in un CD nel 1996, ad opera della On Sale Music. Vi lascio con questo scatto alla Beach Boys che ci riporta indietro di un bel po' di anni. Alla prossima.



Post by George 

venerdì 22 gennaio 2016

Serie "Battiato & Friends Special Fan Collection" n. 41 (Serie "Bootleg" n. 204) - Franco Battiato - 2013 - Caserta vecchia, Settembre al borgo


DISC 1 :

01 Un irresistibile richiamo
02 Passacaglia
03 Caliti junku
04 L'ombra della luce
05 Le sacre sinfonie del tempo
06 Lode all'inviolato
07 Prospettiva nevskj
08 Povera patria
09 Te lo leggo negli occhi
10 La canzone dei vecchi amanti
11 La canzone dell'amore perduto
12 L'oceano di silenzio
13 Intro se mai
14 Se mai

DISC 2 :

15 Caffè de la paix
16 La cura
17 E ti vengo a cercare
18 I treni di tozeur
19 Intro stati di gioia
20 Stati di gioia
21 L'era del cinghiale bianco
22Il re del mondo
23 Voglio vederti danzare
24 L'animale
25 Stranizza d'amuri
26 Centro di gravità permanente

Prosegue senza sosta la serie dedicata a Battiato e ai suoi amici, per così dire, ovvero ai musicisti che gravitano nella sua sfera (a proposito, sta per arrivare un bel bootleg dedicato alla grande Alice, il prossimo di questa serie). Come per quasi tutti i volumi della "Battiato and Friends Special Fan Collection", lascio la parola all'amico Antonio...

"Oltre tour....
Nel 2013 Battiato avrà effettuato più concerti di quanti non ne fece ai tempi d'oro de "La voce del Padrone"...oltre trenta anni addietro. Date in varie parti d'Italia e del mondo... il tour trionfale di "Apriti sesamo" e qualche evento "fuori sacco" come quello che proponiamo adesso.

La situazione è di quelle capaci di mettere molto a proprio agio l'artista: quartetto, pianoforte e tastiere per una dimensione più raccolta. Non mancano, tuttavia alcuni brano dal disco più recente, ed è interessante ascoltare in acustico "Un irresistibile richiamo" e "Caliti junku". Il resto è il solito florilegio dei brani più celebri ed adatti all'ensemble. Al limite possono sempre intervenire le basi pre registrate che restano croce e delizia per molti affezionati ascoltatori di Battiato. Croce nel loro ripetersi freddo e sempre uguale. Delizia nel regalare quella ritmica senza la quale un concerto dei giorni nostri sembra non potersi definire tale... sarà vero? A voi, tra le danze delle zingare del deserto e i centri di gravità, la sceltaAntonio"


LINK Disc 1
LINK Disc 2

Post by Antonio & Captain

giovedì 21 gennaio 2016

Serie "Italian Covers" Vol. 5 - David Bowie


Art by Damorgue

 Triste inizio d'anno per la musica. A distanza di pochi giorni l'uno dall'altro se ne sono andati due miti del rock: David Bowie e Glen Frey, leggendario chitarrista e fondatore degli Eagles. Questo post è scaturito di getto, subito dopo avere appreso della scomparsa del grande David (ed è poi rimasto nel freezer per qualche giorno), personaggio immenso ed indescrivibile che, musicalmente, ha accompagnato numerose fasi della mia vita e, ne sono certo, di quella dei nostri tanti amici. Domanda: come rendere omaggio al White Duke su un blog che tratta esclusivamente musica italiana, prog e suoi derivati? Naturalmente cercando le cover di gruppi e musicisti italiani. Pensavo che fossero scarse. Invece la ricerca nei meandri del web ha dato i suoi frutti, al punto che sono riuscito a selezionare ben 15 brani, pubblicati nell'arco di quattro decenni. Il brano più "coverizzato" in assoluto è Space Oddity, o meglio Ragazzo solo, ragazzo sola, singolo registrato dallo stesso Bowie nel 1969 con traduzione del testo in italiano ad opera di Mogol. Quella che ho assemblato è una compilation di brani in studio e dal vivo, raccolti in ordine cronologico, ad opera di numerosi gruppi e cantanti italiani (alcuni celebri altri decisamente sconosciuti) che hanno ripreso, in alcuni casi in modo fedele, in altri con arrangiamenti più "personalizzati", una manciata di gemme scritte e pubblicate da David Bowie. 



TRACKLIST:

01. Computers - Ragazzo solo, ragazza sola (Space Oddity, 1969)
02. I Giganti - Corri uomo corri (Space Oddity, 1970)
03. I Profeti - L'amore mi aiuterà (Starman, 1972)
04. Art Vision - Life on Mars? (demo? 198?)
05. Litfiba - Yassassin (1984)
06. Bluvertigo - Always crashing in the same car (1999)
07. Quintorigo - Heroes (1999)
08. Alice - This is not America (2000)
09. Enrico Ruggeri - The Jean Genie (2004)
10. Megahertz & Morgan - Space Oddity (2004)
11. Walter Farina - Ragazzo solo, ragazza sola (2007)
12. Diaframma feat. Andrea Chimenti - Ziggy Stardust (live 2011)
13. Elisa - Heroes (live 2011)
14. The Alpha States & Andrea Chimenti - Ashes to Ashes (2014)
15. Camilla Fascina - I'm deranged (2015)

encore
16. David Bowie - Ragazzo solo, ragazza sola (singolo, 1969)
17. David Bowie - Volare (nel blu dipinto di blu) (dalla colonna sonora di "Absolute Beginners", 1986)


Le prime tre cover, quelle "storiche", risalgono al periodo 1969-1972. Aprono i Computers con una spettacolare versione di Ragazzo solo, ragazza sola, con testi di Mogol. Interessante sapere che si tratta della prima versione pubblicata in ordine di tempo, visto che Mogol, prima di farla incidere a David Bowie, la affidò a loro. Nulla da invidiare alla versione di Bowie (al di là della pronuncia). Seguono I Giganti (stessa cover ma con testo completamente riscritto - PS incredibile la voce di Enrico Maria Papes e il finalone strumentale) e dulcis in fundo i Profeti con una loro versione di Starman (discrete le musiche, terribili i testi).


Si passa quindi agli anni '80 con gli Art Vision, band new wave pescarese che nel 1983-84 incise alcuni demo tape ed ebbero l'onore di aprire il concerto dei Polyrock, di scena a Pescara nel 1983. Molto bella la loro versione di Life on Mars? A ruota arrivano i Litfiba che nel 1984 pubblicarono il loro secondo EP con la cover di Yassassin (da "Lodger") già sperimentata dal vivo a Rimini, in occasione di un concerto tributo a Bowie. Chiudono il secondo gruppo di cover i Bluvertigo di Morgan con una bella versione di Always crashing in the same car, inclusa nel disco "Zero - ovvero la famosa nevicata dell'85", pubblicato nel 1999.


Si continua con i Quintorigo e la loro ottima versione di Heroes. Il brano venne pubblicato su "Rospo" del 1999, anno in cui la band vinse a Sanremo il Premio della Critica e subito dopo il Premio Tenco per la migliore opera prima. Seguono Alice e la sua This is not America dal disco "Personal Jukebox" uscito nel 2000. 


E' quindi la volta di Enrico Ruggeri che riprende uno tra i brani più rock di Bowie, quella The Jean Genie dal riff indimenticabile. Molto bella la cover con chitarrone e armonica. L'anno era il 2004, l'album "Punk prima di te". Concludiamo la tornata con una ennesima cover di Space Oddity, questa volta ad opera di Megahertz (alias Daniele Dupuis, membro del gruppo che accompagnava Morgan) che ospita lo stesso Morgan. Il brano era incluso in "Estetica" del 2004.


Walter Farina, sconosciuto autore della cover di Ragazza solo, ragazza sola, è cantante, ballerino e coreografo. Bello questo suo contributo alla compilation. E' ora la volta di due brani live, il primo ad opera dei Diaframma con Andrea Chimenti (Ziggy Stardust registrato nel 2011), il secondo, Heroes, interpretato da Elisa nello stesso anno, nel corso di un concerto tenutosi a Firenze. 


Siamo quasi giunti alla fine: ancora un brano degli Alpha States con Andrea Chimenti, Ashes to Ashes, e uno della sconosciuta Camilla Fascina, gran bella voce e gran bella cover di I'm Deranged. Vale la pena ricordare che Camilla Fascina è stata la prima voce femminile chiamata ad interpretare i brani di David Bowie all'interno del "Bowie Bash", un evento che si svolge da 15 anni a cura del "Sound and Vision magazine". 

Camilla Fascina
Potevamo chiudere la compilation senza le cover in italiano dello stesso David Bowie? Impossibile. Ed ecco allora la versione originale del 45 giri Ragazzo solo, ragazza sola (1969) e quella più recente di un classico della canzone melodica italiana, quel Volare (nel blu dipinto di blu) esportata in  ogni angolo del da Domenico Modugno. David la incluse nella colonna sonora di "Absolute Beginners", del 1986. Brutta, proprio brutta! Ma a David Bowie, oggi come oggi, possiamo perdonare questo ed altro. Buon ascolto.



Link Music
Link Art
 
Post by George, art by Captain.
In memory of David Bowie, 1947-2016

mercoledì 20 gennaio 2016

Noi Tre - 1968 Live (pubblicato nel 1989) + bonus tracks

 TRACKLIST :

1 - LATO A (file unico)

Rockin' overture (Nobile, Pini, Tofani)
Dirty babe (Nobile, Pini, Tofani)
Double windows blues  (Nobile, Pini, Tofani)

2 - LATO B (file unico)

Too much monkey business (C.Berry)
I'm searching for a window (E.James, Pini)
Crossroads (R.Johnson)
Don't lie to me (C.Berry)
Swlabr (J.Bruce, T.Brown)

 Bonus Tracks (from singles) by Captain :

3 - Distruggimi (A side)
4 - Se tu non ci sei (B side)
5 - Un posto dove (A side)


 "Questo che vi presentiamo è uno strano oggetto. Siamo nella seconda metà dei ’60, e a Firenze si agita qualcosa: a rendere roventi i palchi ci pensano i Noi Tre che nascono nel ’66 e subito si rifanno a un rock blues viscerale coevo alle esperienze inglesi dell’epoca, e in qualche caso anche precursore di alcuni sviluppi (si pensi alla formazione del power-trio). La formazione comprendeva Franco Falsini (chitarra e voce, poi nei Sensation Fix), Agostino Nobile (basso e voce, poi La Triade) e Giuseppe Pini (batteria e voce). Il disco in questione è stato edito postumo nel 1989 dalla (fantomatica?) etichetta Hablalabel. E' una specie di bootleg semi-ufficiale che riporta la registrazione di un concerto del 1968. Sono presenti 8 brani, 3 autografi (raccolti nel lato A) e 5 cover di stampo rock’n’roll e rock-blues (nel lato B). Pare che nel '95 sia stato pubblicato in CD un altro disco dei Noi Tre dal titolo "Compendium" che raccoglie quasi tutto questo live (curiosamente manca però l'ultimo pezzo, "Swalbr"), ma noi vi presentiamo la versione in vinile, rippata in due file (lato A e lato B). La particolarità di questo live è che vi compare l’ultima formazione dei Noi Tre, quella che, dopo la defezione di Falsini, vide all’opera Paolo Tofani, che da lì a qualche anno avrebbe raccolto onori con gli Area. Il retro dell’album presenta così questo lavoro: "Questo disco è un documento e come tale deve essere vissuto. L'approccio dell'ascoltatore non deve prescindere da considerare il contesto nel quale fu concepito: gli albori del rock contemporaneo. Dopo il rock'n'roll degli anni '50 e la prima ondata beat, le influenze blues arricchirono il sound dei sixties dando vita al rock-blues. Peculiarità di quell'albore fu la formazione scarna a tre elementi (chitarra/basso/batteria), precursori rinomati furono i Cream e il Jimi Hendrix Experience. Quasi nessuno però sa che in Italia e precisamente a Firenze, nel marzo 1966, quindi con quasi un anno di anticipo rispetto all'uscita del primo disco dei Cream, qualcuno pensò e realizzò un trio con simili connotazioni musicali e soprattutto la stessa formula (chitarra-basso-batteria), sfidando così ogni più ortodosso modo di pensare che una base ritmico-armonica non potesse essere priva di uno strumento di accompagnamento come una tastiera o una seconda chitarra. I Noi Tre erano formati da: Franco Falsini (chitarra e voce) - Agostino Nobile (basso e voce) - Giuseppe Pini (batteria e voce). Il gruppo ebbe vita breve e si sciolse dopo circa due anni. Dopo la defezione di Falsini e l'ingresso di Paolo Tofani alla chitarra, il gruppo trovò nuova linfa vitale, grazie soprattutto a quest’ultimo le cui doti chitarristiche erano da considerarsi a livello internazionale. Nonostante tutto il gruppo continuò per pochi mesi prima della separazione definitiva. (…) Questa registrazione si riferisce all'ultima formazione con Paolo Tofani, anche perché del primo periodo non è reperibile quasi niente, nonostante numerosi provini e registrazioni varie siano state effettuate anche presso grandi case discografiche. Registrazione effettuata da vivo nel dicembre 1968 a Sesto Fiorentino (FI)." Andrea.



Post by Altrocanto (Andrea) & Captain