sabato 29 dicembre 2012

Serie "Colonne Sonore" - 9 - Piero Piccioni - Ti ho sposato per allegria

Pietro è un giovane avvocato, Giuliana la sua giovane moglie, un po' svitata ma simpatica. Se non fosse per il bizzarro temperamento di lei, per la sua allegria, la loro unione sarebbe destinata a naufragare. Primi passi nel ménage familiare di un avvocato e di una ragazza svampita, sposatisi poche settimane dopo essersi conosciuti: il banco di prova decisivo dovrebbe essere il pranzo a cui sono state invitate la madre e la sorella zitella di lui, durante il quale però va tutto storto. Un lui serioso (ma non troppo) e una lei pazzerella: era la formula vincente di Nata di marzo di Pietrangeli, di cui questa è una versione pop, colorata e surreale, popolata dall’allegra vitalità dei personaggi femminili (non solo la moglie, ma anche la cameriera con cui rievoca il proprio passato in due divertenti flashback) e con richiami alle gag del cinema muto. La Vitti ha un ruolo forse più adatto alla Melato (che infatti pochi anni dopo avrà un personaggio simile in Caro Michele, sempre tratto dalla Ginzburg), ma se la cava niente male. Un film magari di non eccelsa qualità artistica, ma che dice molto sulla sua epoca, contrapponendo la voglia di vivere di fine anni ’60 alle forme incartapecorite della generazione precedente, incapace di aprirsi alle novità e meravigliosamente incarnata da Italia Marchesini. 

Tratto da una bella commedia (1965) di Natalia Ginzburg che la scrisse su misura per Adriana Asti, il film s'involgarisce nel passaggio allo schermo. I flashback aggiunti fanno cattivo cinema. Da citare almeno la scena del pranzo con la suocera, grazie anche all'apporto dell'ottima caratterista I. Marchesini. Qua e là M. Vitti strafà.




01 - Prelude
02 - Main Titles
03 - Party Version 8
04 - Love Version 1
05 - Party Version 2
06 - Love Version 2
07 - Party Version 3
08 - Love Version 4
09 - Barrel Organ Version
10 - Party Version 4
11 - Love Version 5
12 - Dixie Bixie
13 - Psychedelic Version
14 - Strip-Tease Version
15 - Love Version 6
16 - Party Version 5
17 - Main Titles-Reprise
18 - Love Version 7
19 - Party Version 7
20 - Love Version 8
21 - Love Version 9
22 - Party Version-Alternate1
23 - Party Version-Alternate2
24 - Party Version-Alternate3
25 - Dixie Bixie-Alternate
26 - (Special Track - Edda's Vocal)








Cast:
Giorgio Albertazzi
Michel Bardinet
Maria Grazia Buccella
Rossella Como
Paola Cortini
Luis Latorre
Italia Marchesini
Anna Saia
Monica Vitti

Regia: Luciano Salce
Musica: Piero Piccioni


BY
GROG


Beia Come Aba - 1979 - Beia Come Aba

TRACKLIST:

01 - Di Terra, Di Vento, Di Fuoco
 02 - Danza Della Nuova Terra
03 - Quadri Di Napoli
04 - Confetti Di Colomba
05 - Spiritosa
LINE UP :
Sergio De Francesco - Tastiere
Antonio Lombardi - Chitarra
Giuseppe Massaglia - Basso
Antonio D'Ambrosio - Batteria, percussioni
Non conosciamo moltissimo di questa band torinese, ma è un ennesimo esempio di un notevole jazz-rock all'italiana, a mio modo di vedere forse non certo all'altezza di ensemble molto più incisivi nel genere, come ad esempio Area, Perigeo, Arti & Mestieri, Napoli Centrale, Agorà o Baricentro, tanto per citare i più importanti, ma certamente interessanti ed apprezzabili dal punto di vista di ricerca e sperimentazione, sia nella composizione che negli arrangiamenti. Disco comunque molto godibile di un gruppo che probabilmente avrebbe meritato maggior fortuna e diffusione all'epoca.

Buon ascolto e Dajeccosì!

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Post by Ya Hozna

venerdì 28 dicembre 2012

Exploit - 1972 - Crisi


TRACKLIST :
01  Crisi: a) Speranza b) Crisi c) Pazzia
02  Anche se ho sbagliato
03  Un bambino...un re
04  Il campanile della cattedrale
05  L'anima nuda
06  Giochiamo insieme
07  La tua pelle scotta
08  The green's man (bonus track - lato A, 45 giri, 1973)

Sono andato a ripescare questo vecchio album del 1972, inciso da un trio di ragazzi (allora!) romani, perché mi ricordavo della suite iniziale, un po' in stile Le Orme. Anche gli Exploit proponevano una formazione a trio, tastiere, basso, batteria, sulla scia di EL&P, capiscuola di suoni prog dove la chitarra poteva anche restarsene in panchina e fare solo qualche fugace apparizione. Gli Exploit erano un gruppo poco conosciuto che realizzò solamente un album, Crisi, per la piccola etichetta CGO, stampato in poche centinaia di copie e assolutamente non promosso. Il vinile originale è considerato raro e ha un discreto valore collezionistico (poco più di 2000 euro). Il disco presenta due facciate molto diverse fra loro: il lato A contiene una lunga suite in tre parti, decisamente prog, mentre sul lato B ci sono sei canzoni, un po' più commerciali, anche se sincerimante non le trovo da buttare via. Quattro di queste uscirono anche su 45 giri nello stesso anno: "Il campanile della cattedrane / Giochiamo insieme" e "L'anima nuda / La tua pelle scotta". Il pezzo forte è comunque la suite "Crisi", di oltre 20 minuti, suddivisa in tre movimenti, con le tastiere di Carlo Crivelli in evidenza. Una delle tre parti è cantata in inglese, il resto in italiano. Il disco è stato ripubblicato su vinile nel 1989 e nel 1994 su CD. La bonus track "The green's man" era già apparsa sul vol. 35 della serie  Collection 45 giri rari, curata dal nostro Captain Roby. L'ho solo inserita per completezza.

   Formazione:
Carlo Crivelli: tastiere, voce
Enzo Cutuli: basso, voce
Aldo Pignanelli: batteria, percussioni

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Post by George 

Hopo - 1982 - Senti


 TRACKLIST :

01 - Senti (01:31)
02 - Per strada (11:38)
03 -  Nascondino della luna (01:45)
04 - Rana (02:36)
05 - Crema (06:46)
06 - Singolarità (01:56)

Facciamo una puntatina nei primi anni 80 per ascoltare un ottimo gruppo fiorentino, Gli Hopo, che proponevano un prog classico con molti riferimenti alle grandi formazioni del passato, primi fra tutti il Banco del Mutuo Soccorso. Perle dell'album, secondo il sottoscritto, sono la suite "Per strada" e la dolcissima e breve "Nascondino della luna", ma tutto il disco risulta molto piacevole all'ascolto, seppur molto corto (nel senso che dura poco più di 25 minuti). A questo proposito, so che esiste una ristampa in cd risalente ad una decina di anni dopo, contenente anche delle registrazioni live del gruppo, se qualcuno ne fosse in possesso e volesse condividerle con noi, ne saremmo molto felici. Per quanto riguarda gli Hopo, hanno all'attivo un altro album, oltre a questo: "Dietro la finestra" del 1991, che ho prontamente inserito nella Stratosphear's wishlist...

Gli HOPO :

Giuseppe Antenucci / bass 
Marino Baccini / organ, synthesizer 
Enrico Barbieri / drums, flute
Carlo Poggini / classic & electric guitars, bass, trumpet 
Paolo Tovoli / lead vocals, acoustic guitar


P.S. - Per altre info sugli Hopo e sulla loro produzione musicale, vi rimando alla pagina Myspace della band

Post by Captain

giovedì 27 dicembre 2012

Stormy Six - il 1967

Gli Stormy Six sono stati un gruppo musicale italiano, costituitosi a Milano nel 1965 e scioltosi nel 1983. Dopo essersi riuniti nel 1993 hanno suonato in concerti di diversa importanza per due-tre volte all'anno.
Gli Stormy Six hanno attraversato numerose stagioni della musica italiana. Nati come gruppo r&b nell'epoca del beat, sono stati fra gli esponenti del primo rock italiano (con venature psichedeliche e country), si sono poi avvicinati alla canzone politica e hanno creato una fusione stilisticamente unica tra canzone politica e rock progressivo; negli ultimi tre album in studio, quando ormai la loro attività si svolgeva prevalentemente all'estero, hanno elaborato uno stile confrontabile con quello dell'avant-progressive rock europeo dell'epoca, collaborando alla fondazione e alle attività di Rock In Opposition.

Il gruppo è fondato nel 1965 da Giovanni Fabbri con Alberto e Giorgio Santagostino, Maurizio Cesana, Mario Geronazzo e Maurizio Masla. Già nell'anno successivo avviene il primo cambio di formazione, con l'arrivo di ex componenti del gruppo Gli Stregoni: Franco Fabbri, Antonio Zanuso e, nel 1967, Luca Piscicelli.

Maurizio Masla (voce)
Franco Fabbri (chitarra, voce)
Luca Piscicelli (chitarra, voce)
Fausto Martinetti (tastiere)
Alberto Santagostino (basso)
Antonio Zanuso (batteria)

Alla fine del 1966, dopo aver vinto il primo Festival studentesco di Milano al Palalido e dopo più serate nei locali importanti di allora (Piper, Voom Voom, Bang Bang), gli Stormy Six incidono il primo 45 giri, contenente Oggi piango (cover di All or Nothing degli Small Faces) e Il mondo è pieno di gente (una canzone di Franco Fabbri, dunque fra i primi brani originali registrati da gruppi italiani dell'epoca beat), con l'etichetta Bluebell.

45g Oggi piango/Il mondo è pieno di gente

Nel 1967 gli Stormy Six vengono scelti come uno dei gruppi spalla dei Rolling Stones per la loro prima tournée italiana.

Sempre per la Bluebell, negli stessi mesi, esce il nuovo 45 giri Lui verrà / L'amico e il fico (entrambe canzoni originali). Questa prima fase viene conclusa dal tentativo della Bluebell (la casa discografica di Fabrizio De André, ma anche dei New Dada e di Santo & Johnny) di lanciare Maurizio Masla come solista. Gli Stormy Six restano un quartetto.


45g Lui Verrà/L'amico e il fico





Il parere del GROG: Due 45giri interessanti. Interessanti perché ci mostrano Gli Stormy agli albori, con le idee non ancora troppo chiare, infatti abbiamo quattro brani per quattro stili diversi. Oggi piango, cover, è decisamente un R&B tipico degli Small Faces, mentre il lato B presenta un brano decisamente beat, quindi un'evoluzione.
Il secondo 45giri invece è un'altra cosa, la registrazione è decisamente migliore, ma il lato A Lui verrà potrebbe essere un perfetto brano per il Festival di San Remo, brano melodico, cantato da una voce calda e tranquilla, il Lato B dal canto suo è una canzonetta, forse più per riempire un disco che per altro...




BY

GROG

Collection 45 Giri Rari R.P.I. - Reloaded - Vol 2

 TRACKLIST :

01 - Bruno Beat and his beat guitar - Beat guitar (1965)
02 - Vocals - Il cuore brucia (1970)
03 - Blue Sharks - Chicago (1971)
04 - Gli Occhididio - Voglio Laura (1972)
05 - Tony Mimms - Adagio in sol minore (1972)
06 - Escalation - Civiltà dei fumi (1972)
 07 - Escalation - La valle di Brigadoon (1972)
 08 - Escalation - Sono solo (1973)
09 - Quarto Sistema - Uomini Palla (1973)
10 - El Diablo - Sugarland (1976)
 11 - Black out - Crisi / Numero Uno (1981)
 12 - Black Mist - June Night (1982)
13 - Black Mist - Liberock (1982)
14 - Tempus Fugit - Aquile bianche (1982)
15 - Tempus Fugit - Musica al sole (1982)
16 - S.P.T. - Invito (1983)

Secondo volume della versione reloaded delle collections, questa volta completamente inedito (sulla stratosfera), tanto per soddisfare anche i padiglioni auricolari di chi possiede già tutte le collezioni della prima serie. L'intento è proprio di procedere con un volume di ripescaggi dalla prima serie ed uno nuovo tutto da scoprire. Ringrazio come ho sempre fatto tutti i valorosi amici che hanno caricato sul tubo queste rarità della musica italiana e passo subito ad un po' di ciance riguardo questa compilation... Veniamo così, come vecchia tradizione di questa serie, ad una veloce descrizione dei brani: si parte da lontano, questa volta, e cioè dal 1965 e dalle sonorità davvero psycho fuzzy ed anticipatrici di Bruno Beat and his beat guitar, che ci portano, con un salto nel tempo di un lustro, al bellissimo singolo dei Vocals, con una bella cover di "Into the fire" dei Deep Purple, per il quale addirittura Mister JJJ si è scomodato (ed a lui vi rimando). Seguono i Blue Sharks (vecchia conoscenza del blog) con un brano uscito nel 1971 solo in versione promozionale, su un singolo da juke box. A seguire il prog facilino ma non troppo de Gli Occhididio ed il classic pop prog di Tony Mimms. Arriviamo così ad un terzetto che è uno dei punti forti della collection: il gruppo è quello degli Escalation, già apparsi con il loro singolo del 1972 nelle vecchie collections, ma qui riproposto in versione ad alta qualità, con il bonus di un inedito del 1973. Tutto questo lo dobbiamo al grande Roberto Carbone, membro della band, al cui canale you tube vi rimando, anche per avere qualche info di più sulla band stessa e sui brani. Lasciamo gli Escalation per ascoltare il Quarto Sistema, con un pezzo leggermente più prog rispetto al resto della loro abituale produzione. Segue un bel pezzo strumentale del 1976 di El Diablo, pseudonimo dietro al quale dovrebbe celarsi mister Arturo Zitelli e la sua band. Arriviamo così agli anni 80 con due pezzi in uno dei Black Out: lo stile è heavy prog tagliente ed arrabbiato ed il cantato è in italiano (cosa abbastanza rara nel genere). Seguono 2 bei pezzi rock tratti da un singolo del 1982 dei Black Mist, i brani purtroppo sono entrambi interrotti ma non ne ho trovato nessun altra versione. Ritorniamo al classico Italian Prog Rock con i 2 ottimi brani dei Tempus Fugit, di cui il primo è più soft mentre il secondo è un bell'hard rock tirato come piace a noi. Si chiude nel 1983 questo secondo volume delle collections versione reloaded il pop prog di ottima fattura degli S.P.T. (Sogni Proiettati nel Tempo), gruppo che avrebbe decisamente meritato maggiori fortune...

Buon ascolto e l'usuale...
...LINK

Post by Captain

E' morto Franco Ceccarelli dell'Equipe 84




NOTIZIA

mercoledì 26 dicembre 2012

Serie "Catto prog" n. 3 - Ruggero Perugini - 1971 - Ballata per un uomo

 TRACKLIST :

01 - Ballata per un uomo
 02 - La ballata della piccola piazza
03 - La ballata di carnevale
04 - La ballata dell'uomo di sapone
05 - La ballata dell'uomo di cartone
06 - La ballata dell'uomo di cristallo
07 - Le ore cadute di tasca
08 - La ballata dell'uomo felice
09 - Il sale della terra
10 - Gli occhi della sera
11 - Un passo ancora

Nuova serie dal vostro capitano (si fa per dire... vedi QUI. -non ho incluso nella serie gli albums di Camisasca perchè lui lo considero altra cosa, altro pianeta, non me ne si voglia-), tanto per rimarcare che sto tornando piano piano ad un'attività più frequente sul blog (si spera) e per riportare, dopo le divagazioni varie degli ultimi tempi, la luce sugli anni 70, di cui resta moltissimo da dire ancora. Per prima cosa, è d'obbligo un ringraziamento to my MYSTerious friend (Gentilissimo amico, spero di risentirti presto) che, davvero una mezza vita fa, mi passò questa rarissima versione di "Ballata per un uomo" di Ruggero Perugini, prodotto dalle edizioni Paoline (!!!) nel lontano 1971. L'autore in questione fu interprete, già alla fine degli anni 60, sempre per le ed. paolotte, di svariati singoli di genere catto-beat, sia in solitaria che in gruppi quali gli Alleluia (edaje) di Marcello Giombini. Per quanto riguarda l'album oggetto di questo post, sebbene il contesto sia smaccatamente cattocentrico e il nostro uomo si rifaccia vocalmente un po' troppo al grande Faber, i tappeti di chitarra classica, punteggiati da flauto e armonica, qua e là hanno il loro fascino, sebbene spesso la monotonia prenda il sopravvento. Plauso al primo pezzo, per quanto mi riguarda, ma piuttosto noioso quasi tutto il resto. Non manca però (colpo di scena!!) 1 pezzo a sua maniera "d'avanguardia", "La ballata dell'uomo di cristallo", che mostra buoni inserti di chitarra elettrica, sonorità più grintose e coraggiose e le uniche percussioni di tutto l'album. Trovo questo pezzo davvero interessante, soprattutto considerato lo stretto contesto "postmessabitte" ed il fatto che ci si trova nell'italia del 71: sembra quasi che Mister P. abbia voluto mostrare altre potenzialità e voglie nascoste (proibite?!?). Si noti anche che qui non sono così evidenti le tematiche religiose come lo sono, invece, in ogni altro solco di quest'album. Peccato sia una mosca bianca nell'ellepì, qualche altra sonorità di questo tipo avrebbe dato freschezza alle menti di noi prog maniaci. Insomma, come la penso io su questo disco mi sembra di avervelo brevemente esposto, per dirmi la vostra invece cliccate sull'apposito bottone sotto e commentate, firends. Buona auscultatio, laudate si.


Il nostro uomo... dovrebbe essere uno di questi!! Stratocup e citazione su blog a chi lo noma per primo (indiziato del capitano: il 4° da sinistra, piede sulla chitarra e posa classica da rocker)

Post by Captain

domenica 23 dicembre 2012

Segnali di vita... Collection 45 Giri Rari R.P.I. - Reloaded - Vol 1


TRACKLIST :

01 - I Vermi - Collina pt.1&2 (1970)
02 - Blue Sharks - Gipsy (1970-71)
03 - Ice & High Society - Bird of prey (1971)
04 - Roberto Righini - Mondo Malato (1971)
05 - Roberto Righini - Non Era Un Sogno (1971)
06 - Theodoro re dei poeti - Preparati bambina
07 - Il punto - Il tallone di Achille
08 - Ore Di Punta - L'Abisso (1972)
09 - Lydia e gli Hellua Xenium - Guai a voi (1973)
10 - Lydia e gli Hellua Xenium - Invocazione (1973)
11 - Apologia Lupi - Quel Qualcosa Di Nuovo (1974)
12 - Crash - Meditation (1977)
13 - Crash - Ekstasis (1977)
14 - Scorpyo - Destinazione Infinito (1977)
15 - Scorpyo - Visioni (1977)
16 - Pulsar - A man on the road (1979)
17 - Pulsar - Dream (1979)

Dopo un lungo silenzio, torno a posticchiare sul blog, prima di tutto scusandomi con tutti i gentili frequentatori che, ultimamente, hanno chiesto reups dei vecchi posts: verranno i tempi di altri reuploads (parlo a titolo personale e non degli amici co-bloggers), ma il perido è concitato (come sempre da un annetto a questa parte) e mi è davvero difficile dedicarmi alla stratosfera...

Per  celebrare questo (spero) nuovo inizio, niente di meglio che ripescare nelle origini del blog, quando eravamo giovani ed inesperti, anzi ero visto che ai vecchi tempi ero l'unico a curare la creatura (se così fosse ancora oggi, la strato sarebbe immobile assai, meno male che c'è san Grog): in effetti, il secondo post stratosferico, risalente all'ormai lontano 7 marzo 2011, fu proprio il volume 1 delle "Collection 45 Giri Rari del Rock Progressivo Italiano" (titolone biblico, ora abbreviato nell'ultima parte in R.P.I.). Da diverso tempo avevo l'idea in testa di ripresentare questa collezione in versione "riveduta e corretta", con alcuni precisi cambiamenti che ora riassumerò: 1) Con tutti i pezzi ordinati cronologicamente, come era diventata consuetudine negli ultimi volumi della prima serie di Collections; 2) Escludendo pezzi non provenienti da singoli o similari, pezzi apparsi in seguito nel blog all'interno dei rispettivi albums di provenienza; 3) Abolendo i numeri monografici (i famosi multipli di tre), anche perchè sono i volumi più colpiti dalla scure che ben conosciamo. Insomma questa serie diventerà ancora più "underground", cari amici. Per ora nulla di inedito, questo primo volume raccoglie i primi 2 volumi iniziali "epurati" di alcuni pezzi per i motivi sopra esposti e riorganizzati in un unico volume in ordine cronologico. Mi sembra che l'organicità ci abbia guadagnato e la fruibilità pure. Dunque, cari amici, se già avevate le vostre copie virtuali delle prime due collections, questa è l'occasione per godere di una versione reloaded ancora più godibile, se invece siete nuovi del genere collections a 45 giri, l'unica cosa che posso dirvi è: che aspettate a scaricare?

Good listen to all...

P.S. - Per i brevi commenti alle songs, non vi resta che andare QUI e QUI, ovvero ai volumi 1 e 2 delle vecchie collections...

Post by Captain

lunedì 17 dicembre 2012

1967 Gli Aspidi - 45giri Una chiesa vuota


Gli Aspidi, sono stati un gruppo di musica beat e di rock progressivo italiano, diventati poi I Ricordi d'Infanzia. Il complesso si forma nel 1966 in Lombardia con la denominazione Gli Aspidi: si esibiscono per diversi occasioni nella loro regione, suonando musica beat/rock.

La formazione originale è composta da:

    batteria (Glauco)
    voce (Emilio Mondelli)
    chitarra (Franco Cassina)
    basso (Mimì Filardi)
    organo (Giorgio Sette)

Ottengono un contratto con una piccola etichetta, la Z Records, per cui incidono un 45 giri nel 1967 e che viene menzionato sul settimanale TV sorrisi e canzoni come gruppo emergente di quell'anno. Suonano nei locali più conosciuti della Lombardia presentando i due brani del disco (Cerco l'amore e Una chiesa vuota), brani internazionali ed improvvisazioni.


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Alla fine del 1970, Mimì parte per il militare e viene sostituito da Tino. Successivamente partirà anche Giorgio per il militare che sarà sustituito da Maurizio. Dopo questi cambiamenti,il soladizio del gruppo che non è più legato dalle esperienze di amicizia spontanea fatte negli anni precedenti, lasceranno anche Glauco e Sergio. Si allontanano poi dal beat avvicinandosi alla musica melodica, con alcune influenze di rock progressivo, e passano alla Fonit-Cetra, etichetta per cui incidono un brano, Forse amore non è, nella compilation Nuovi complessi d'avanguardia da Radio Montecarlo, ed un 45 giri in cui accompagnano la cantante Graziella Ciaiolo.
Con l'ingresso del batterista Antonio Sartori, che sostituisce il precedente, Glauco, il gruppo cambia nome e genere, diventando I Ricordi d'Infanzia e avvicinandosi al rock progressivo.


Il perere del GROG: I due brani spiccano per la batteria e l'organo, il resto degli strumenti si nota appena, sopra a tutti la voce di Emilio Mandelli. Testi semplici e decisamente beat. Cerco amore, partenza di spinetta ineteressante.


BY


GROG

sabato 15 dicembre 2012

Serie "Colonne Sonore" - 8 - 1967 Fred Bongusto - Il Tigre

Fred Bongusto, pseudonimo di Alfredo Antonio Carlo Buongusto (Campobasso, 6 aprile 1935), è un cantante italiano di musica leggera. Popolare negli anni sessanta e settanta come il classico cantante confidenziale all'italiana, una figura che rimanda a quella del crooner in ambiente anglo-americano, di cui Frank Sinatra è l'esempio più celebre.

Bongusto inizia la carriera come cantante di piccoli complessi locali; entra poi nel 1960 nel gruppo I 4 Loris (composto da Renato Silvestri, Loris Boresti, Luciano Bigoni e Nini Mezzet, oltre che da Bongusto), con cui inizia a cantare come voce solista.

Il debutto discografico arriva grazie all'amicizia che lo lega a Ghigo Agosti, che gli scrive e compone il brano Bella Bellissima incisa su 45 giri nel 1960, accompagnata sul lato B da Doce Doce; Bella bellissima, ma ancora di più il lato B, si rivelò per l'esordiente cantante, un trampolino di lancio nel mondo dello spettacolo.

I 4 Loris ottengono un contratto discografico con la Primary di Gianbattista Ansoldi e debuttano nel 1961 con il 45 giri Madison Italiano/Notte d'amore; Notte d'amore è la reinterpretazione di Jealous Lover di Charles Williams, canzone inserita nella colonna sonora del film L'appartamento, di Billy Wilder, con il testo italiano curato da Misselvia.

È sposato dal 1967 con Gabriella Palazzoli, apprezzata soubrette degli anni cinquanta e sessanta che recitò in teatro con Macario e nel cinema a fianco di Alberto Sordi nel film Buonanotte avvocato e che, nel 1960, fu protagonista di un breve matrimonio con l'attore americano John Drew Barrymore dal quale ebbe una figlia di nome Blyth, sin da piccola cresciuta con Bongusto


Il tigre è un film del 1967 diretto da Dino Risi con Vittorio Gassman, vincitore di un David di Donatello per il miglior attore protagonista.

Un quarantenne dirigente di una importante industria, uomo di successo, perde la testa per una ragazzina ventenne, mettendo a repentaglio la famiglia e la carriera professionale. Alla fine, dopo un tentativo di lasciare la moglie per recarsi a Parigi con la ragazza, decide di tornare a casa ed i familiari fingono di non sapere niente dei suoi propositi.

Vittorio Gassman: Francesco Vincenzini
Ann-Margret: Carolina
Eleanor Parker: Esperia Vincenzini
Fiorenzo Fiorentini: Tazio
Antonella Steni: Pinella
Luigi Vannucchi: presidente
Caterina Boratto: Delia
Jaques Herlin: monsignore
Eleonora Brown: Luisella
Giambattista Salerno
Ruggero Orlando: se stesso


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BY

GROG

venerdì 14 dicembre 2012

1967 Anonima Sound - 45 giri Fuori piove

L'Anonima Sound è stato un gruppo musicale italiano degli anni sessanta.

Viene fondata nel 1964 ad Urbino, ed è composta da Ivan Graziani, Velio Gualazzi (padre del pianista jazz Raphael Gualazzi), Walter Monacchi, compagni di studi; nell'aprile 1966 partecipa con successo al festival di Bellaria, ed in seguito a ciò ottiene un contratto discografico con la CBS.

L'anno successivo incidono il loro primo disco, il 45 giri intitolato "Fuori piove" con il lato B "Parla tu"; proprio con quest'ultima canzone partecipano al Cantagiro 1968, vincendo la tappa di Teramo (città natale di Ivan Graziani) ma classificandosi alla fine all'ultimo posto.

Ivan Graziani (chitarra, voce)
Walter Monatti (basso)
Velio Gualazzi (batteria)

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Parla tu
(Manuli-Lo Vecchio-Vecchioni)
Se te ne stai cosi' muta su una sedia
ed aspetti che sia io ad avere per te un perche'
oh no, parla tu.
Ora piangi, cosa fai? No, non chiedere scusa, tu non hai colpa;
e' stato solo che dove sei ce' un posto per te e non per me.
Oh no. Scusa tu.
Come potevo amore
seguirti sempre se tutto il mondo non e' mio,
non devi avere dei rimorsi
e con la testa alta vai
se tu uscirai di qui.
Ma te ne stai cosi' muta su una sedia
e aspetti ancora che sia io ad avere per te un perché
oh no, tu sai che piangerei e percio'... parla tu.

Fuori piove
(Manuli-Lo Vecchio-Vecchioni)
Fuori piove ed io son qui
Sono solo senza te
Muovo un passo dietro l'altro per cercare qualche cosa
io neppure so cos'e'
Tutto e' noia intorno a me
Ho il pensiero fisso in te
Ho cercato un po' in fretta tra le cose del passato, il ricordo di un amore.
Io non so più pensare ormai ce non ci sei tu.
Guardo la strada davanti a me, sento che ritornerai.
Fuori piove ed io son qui
Sono solo senza te.
Muovo un passo dietro l'altro per cercare qualche cosa
io neppure so cos'e'.
Forse un giorno trovero' quel sorriso accanto a me
Portera' nei miei occhi la gioia di una volta, la noia svanira'.



Il parere del GROG:
Canzoni abbastanza semplici, nelle quali spicca la voce di un Ivan Graziani giovanissimo, si riconosce comunque il suo timbro, musica che svela in sottofondo la presenza dell'orchestra. Il testo dei due brani denota delusione e tristezza, classica dei primi amori giovanili; uno degli autori è un giovanissimo Roberto Vecchioni!






BY

GROG