mercoledì 28 novembre 2012

1966 Nino Ferrer - Enregistrement Public


non è italiano
ma è nato in Italia,
la Francia l'ha adottato
anche da noi ha cantato,
soul and blues
con la pelle bianca
poi tutti l'hanno dimenticato
e lui si è eliminato....

(pilastro 2012)

N
Nino Ferrer (pseud. di Agostino Arturo Maria Ferrari; Genova, 15 agosto 1934 – Montcuq, 13 agosto 1998).

Nato da padre italiano, un ingegnere, e da madre francese, trascorse l'infanzia in Nuova Caledonia, dove suo padre era impiegato in una miniera di nichel. Nel 1939, mentre si trovava in Francia con sua madre, venne costretto dagli eventi bellici a tornare nel capoluogo ligure dove restò per tutto il periodo della guerra. Dopo il ritorno del padre, la famiglia si trasferì a Parigi nel 1947, dove Nino compì gli studi superiori e universitari nella prestigiosa Università della Sorbona, laureandosi in lettere e filosofia. Specializzatosi in etnologia, studiò a livello approfondito la vita quotidiana dell'uomo primigenio, con riferimento particolare ai culti religiosi, nel dipartimento di preistoria del Museo parigino de L'Homme; allievo di André Leroi-Gourhan, tenne per un lungo periodo numerose conferenze in Francia e Spagna.

Nel tempo libero recitò da dilettante nella Compagnia teatrale Stabile dell'Università della Sorbona, denominata Les Thèophiliens, per oltre dieci anni; si dimostrò inoltre un abilissimo disegnatore, iniziando già nel periodo adolescenziale a dipingere quadri, una passione che lo accompagna fino agli ultimi giorni. Espose in diverse mostre e personali. Ma è la musica che lo lanciò come protagonista assoluto. Iniziò verso la fine degli anni cinquanta come bassista jazz per Richard Bennett, Bill Coleman e Nancy Halloway, girando con il suo complesso tutti i locali notturni della capitale francese e incidendo una decina di 45 giri nel 1959 per una piccola etichetta.

Scoperto e affinato un suo timbro di voce del tutto particolare, dalle tonalità roche, fondò presto un suo gruppo di rhythm'n'blues e incide con loro un primo 33 giri che contiene già due suoi brani, destinati a diventare dei classici: Le port de salut e La polka des mandibules.

Si e' sparato in un campo di grano. Sulla terra cui sempre e' tornato, dopo ogni esplorazione, dopo ogni sortita nel mondo dello spettacolo. Un colpo con un fucile da caccia: dritto al cuore. Nino Ferrer, il cantante "francese" per gli italiani e "italiano" per i francesi, ha scritto una lettera alla moglie Kinou, al figlio Pierre. Poi e' andato a uccidersi, ieri pomeriggio, due giorni prima di compiere 64 anni. L'ha annunciato in quella lettera, che aveva deciso di essere arrivato all'ultima pagina della sua vita. Forse sconvolto anche per la recente morte della madre. La moglie ha chiamato subito la polizia. Ma troppo tardi. I gendarmi l'hanno trovato cadavere, non lontano dalla sua auto. In un campo di grano fra Montcucq e Saint - Cyprien, vicino alla tenuta "Lapaillade" in cui si era ritirato una ventina d'anni fa. Saint - Cyprien, regione del Midi - Pyrenees.

Baudo: lasciato da tutti. La Carra': invento' il soul bianco. "Era un uomo dotato di grande senso dell'umorismo. Aveva saputo incidere sul gusto degli anni Sessanta. Da oltre dieci anni era stato completamente dimenticato. Lo aveva abbandonato anche la Francia. E aggiunge: "E' stato veramente uno dei pochi "bianchi" che avevano il feeling e il soul dei neri americani. Per questo si puo' considerare il capogruppo della musica di quel genere in Europa. Lo ho avuto come compagno tanti anni fa nella trasmissione da cui e' nato il mio successo, "Io Agata e tu". Lui era sempre simpatico e disponibile, un amico".


1.     Je veux être noir     3:20
2.     Si tu m'aimes encore     3:20
3.     La bande à Ferrer     5:20
4.     Le Millionaire     2:59
5.     Shake shake Ferrer     3:51
6.     Z'avez pas vu Mirza ?     2:26
7.     C'est irréparable (un an d'amour) - nouvel enregistrement     4:25
8.     Madame Robert     3:03
9.     Pour oublier qu'on s'est aimé - nouvel enregistrement     2:24
10.     Les Cornichons     3:03
11.     Oh eh hein bon !     2:12

Nino Ferrer : Chant, Basse
Richard Bennett : Batterie
Bernard Estardy : Orgue, Piano











BY
 
GROG

mercoledì 14 novembre 2012

Serie "Battiato & Friends Special Fan Collection" n. 16/17 (Serie "Bootleg" n. 83/84) - Franco Battiato - 1988 - Fisiognomica tour - Firenze + Milano



 Franco Battiato - Ritorno dal vivo, Poggio a Caiano 1988

 TRACKLIST DISC 1:

01 - L'oceano di silenzio
02 - E ti vengo a cercare
03 - Veni l'autunnu
04 - Secondo imbrunire
05 - Nomadi
06 - Fisiognomica
07 - Voglio vederti danzare
08 - L'era del cinghiale bianco
09 - La stagione dell'amore
10 Prospettiva Nevskj
11 - I treni di Tozeur
12 - Gli uccelli
   
  
TRACKLIST DISC 2:

01 - Centro di gravità
02 - No time no space
03 - Via lattea
04 - Mal d'Africa
05 - Magic shop
06 - Il re del mondo
07 - Risveglio di primavera
08 - L'animale
09 - Il mito dell'amore
10 - Stranizza d'amuri
11 - Sentimento nuevo/Cuccurucu
12 - Bandiera bianca
13 - Un'altra vita

 “Fisiognomica” dal vivo rappresenta uno dei punti più alti dell’attività concertistica di Franco Battiato. Anno 1988. Ispirazione se non alle stelle, senza dubbio verso le stelle. Ovvero con lo sguardo dritto verso l’alto. La formazione è di quelle che non si dimenticano. Giusto Pio al violino ed alla direzione dell’orchestra Internazionale d’Italia. Alle tastiere il grandissimo Filippo Destrieri, con il compito di gestire i sequencer. Un ispiratissimo Ricky Belloni alle chitarre. L’energia e l’entusiasmo corrono. Battiato torna dal vivo in Italia dopo anni di relativa assenza dalle scene. La voglia di suonare, di presentare al pubblico le sue ultime “evoluzioni”, è evidente. Il primo live è l’apertura del tour estivo del 1988. Indicato come “Firenze” ma più giusto sarebbe stato scrivere “Colline di Poggio a Caiano”. La qualità non è eccelsa, ma dignitosa. La scaletta regala emozioni notevoli. C’è tutto il meglio del Battiato post sperimentalismi. Dal cinghiale in poi. Solo in alcune date successive torneranno alcuni brani “storici” da “Sulle corde di Aries” e “Pollution”. Può essere interessante raccontare dello stupore di Belloni che, durante il tour si meravigliava dell'atmosfera allegra e amichevole che regnava tra i musicisti. Mai un litigio. Mai una frizione. Grandi artisti e grandi persone, insomma. Merce rara nell'ambiente musicale.

Insomma, buon ascolto. 



 
Franco Battiato - Dal vivo per novecento persone. Milano 1988

TRACKLIST DISC 1 :

01 - Fisiognomica
02 - E ti vengo a cercare
03 - Veni l'autunnu
04 - Secondo imbrunire
05 - Nomadi
06 - L'oceano di silenzio
07 - Voglio vederti danzare
08 - La stagione degli amori
09 - Prospettiva Nevskj
10 - I treni di Tozeur
11 - Gli uccelli
12 - Centro di gravità permanente
13 - No time no space
14 - Mal d'Africa

  
 TRACKLIST DISC 2 :

Magic shop
02 - Il re del mondo
03 - L'animale
04 - L'era del cinghiale bianco
05- Up patriots to arms
06 - La voce del padrone medley
07 - Stranizza d'amuri
08 - Le aquile
09 - Venezia Instanbul
10 - Il mito dell'amore
11 - Sequenze e frequenze
12 - Areknames
13 - Aria di rivoluzione
14 - E ti vengo a cercare
15 - Nomadi

 Il Cortile del Seminario maggiore di Milano non contiene più di 900 persone. È la dimensione perfetta per un concerto che, pur essendo squisitamente pop, anela ad un ascolto intimo. Questo live dello stesso tour di “Fisiognomica” conferma le impressioni della data di Poggio a Caiano. 

  Grande concerto, senza dubbio. Sono 27 brani e due bis. Attenzione per alcune perle tipo “Venezia Istanbul”, “Le aquile” e le sperimentali “Sequenze e frequenze”, “Areknames” e “Aria di rivoluzione”. La prova che potere contare su musicisti di enorme talento consente all’artista di proporre un repertorio quasi infinito. Meriti, dunque a Giusto Pio e a Filippo Destrieri, a mio avviso, con il successivo Guaitoli, i migliori esecutori di sempre delle musiche di Battiato. Quanto detto per il precedente live, anche qui la qualità non è perfetta, ma le emozioni non necessitano sempre di qualità “hi fi”. Questo live deriva dagli archivi di Luigi, un grande appassionato, che ha anche realizzato il front delle copertine che mi sono solo limitato ad adattare. Ciao.



PS - Grazie mille per questo eccezionale doppio post che poi, essendo composto da 2 album doppi, a ben vedere, è un quadrupost, ad Antonio, autore di upload, covers, testi e simpatia. 
Insomma dell'intero post.

Impaginazione (only) by Captain

PPS - Enormi scuse sempre ad Antonio (e a tutti gli stratosferici uploaders) per i tempi biblici nel postare di questo periodo, dovuti a sovraccarico (in ogni senso)...

lunedì 12 novembre 2012

Serie "Bootleg" n. 81 + 82 - Tolo Marton - 1990 - Blues Concert at Aosta + Marton, Tagliapietra & Pagliuca - 2011 - Vicenza

 Tolo Marton (ex Le Orme) - Blues Concert - Aosta, Discostudio Divina, 10 maggio 1990

For the first time on the web

Cari amici della Strato, vi propongo questa volta un ottimo concerto blues di Tolo Marton, musicista ben conosciuto dagli appassionati del prog italiano quale ex chitarrista de Le Orme nell'album "Smogmagica" del 1975. Il concerto di Tolo Marton, della durata di oltre 50 minuti, apriva il set della Blues Brother Band (questo show lo troverete a breve postato su Rock Rare Collection Fetish, non appena avrò ultimato la digitalizzazione). Tolo Marton per l'occasione si esibisce accompagnato da David SRB al basso e Davide Ravioli alla batteria. Oltre a numerosi omaggi ai grandi del blues, il trio propone alcuni brani originali scritti da Tolo. La chiusura è veramente "stratosferica", con la cavalcata mozzafiato di "Muddy Last Train". Purtroppo, non sono molto ferrato nei classici del blues, quindi la tracklist è composta da molti "unknown (for me)". I'm sorry!

TRACKLIST

01.  Unknown (for me)
02.  Unknown (for me)
03.  Unknown (for me)
04.  Let me be
05.  Unknown (for me)
06.  Unknown (for me)
07.  Back to the roots
08.  Unknown (for me)
09.  Muddy last train
FORMAZIONE:

Tolo Marton: chitarra, voce
David Srb: basso
Davide Ravioli: batteria

E ora una breve biografia di Tolo Marton,  considerato uno dei più dotati, fantasiosi e virtuosi chitarristi italiani, uno dei pochissimi veri Guitar Hero provenienti dal nostro Paese, secondo l’autorevole giudizio di alcuni giornalisti d'oltreoceano. Tolo inserisce fra le sue influenze i chitarristi Nils Lofgren, Rory Gallagher, Jimi Hendrix (ovviamente), B.B. King, Charlie Christian, Eric Gale, Carlos Santana, J.J.Cale e molti altri. Si appassiona fin da piccolo alla musica, influenzato dalla passione del fratello maggiore per il piano. Dopo l’ascolto di Help dei Beatles, nel 1965 Tolo comincia a dedicarsi al beat e a imparare a formare una canzone. Non gli interessavano e non capiva i generi musicali, ma studiava solo impasti e connessioni tra gli strumenti. Nel 1966 inizia a suonare una vecchia chitarra classica prestatagli dal cognato e dopo un po’ impara a suonare anche il basso. Gli ascolti di Tolo passano a Hendrix, i Taste e i Cream. Nel 1973 registra due 45 giri con i con i Raptus. Nel 1975 è inserito nella formazione de Le Orme, ingaggiato per arginare lo strapotere delle tastiere nelle sonorità della band. Con il gruppo veneziano incide l’album "Smogmagica", partecipando alla stesura musicale dei pezzi tra cui il grande successo "Amico di ieri". Dopo questa parentesi nel panorama prog italiano inizierà la sua carriera solista nel 1981 con l’album "The Blues Won’t Go Away". Da allora a oggi ha pubblicato sette album studio e due registrati dal vivo. Nel 1998 ottiene una clamorosa vittoria al Jimi Hendrix Electric Guitar Festival di Seattle. La manifestazione è organizzata dalla famiglia del grande Jimi in collaborazione con la Fender (notissima marca di strumenti musicali), l’Aiwa e la rivista Guitar Player Magazine. Questo ambitissimo premio, consegnatogli direttamente da Al Hendrix, padre di Jimi, aumenterà la notorietà di Tolo in maniera tale da farlo uscire dal circuito “di nicchia” dei suoi più stretti appassionati. Marton è tutt’ora l’unico chitarrista europeo a poter vantare questo ambito premio.

Tolo è uno dei pionieri della diffusione della musica dal vivo nei club italiani, per l’incessante serie di concerti che tiene continuamente dalle sue parti e in tutta Italia. Ha partecipato cinque volte al Festival di Pistoia suonando sullo stesso palco di gente come B.B. King, Buddy Guy, Jeff Beck, Jeff Healey, Robben Ford, Blues Brothers e a tanti altri; ha suonato insieme a Jack Bruce e Ginger Baker, ovvero i due terzi dei Cream, trovandosi in pratica al posto del restante componente, Eric Clapton. Nel 1999 ha partecipato al “Blues and Soul Festival” di Skopje in Macedonia. Numerose sono infine le esperienze accumulate negli States nello stesso periodo, successivo al trionfo di Seattle: dopo un periodo di pausa nella sua carriera sceglie di ripartire da Austin, in Texas, città che si autodefinisce “the live music capital of the world”. In America Tolo ha avuto al suo attivo numerose serate dal vivo, apparizioni radiofoniche (KGSR, KUT, KLBJ) e televisive, interviste. Ad Austin, sempre nello stesso periodo, ha registrato il suo album "Colours and Notes" e ha suonato nei migliori locali della città.

Il 5 novembre 2010, dopo 35 anni, Tolo Marton si riunisce con gli ex-Orme Aldo Tagliapietra e Tony Pagliuca. Insieme al batterista Carlo Bonazza, il gruppo partecipa al Prog Exhibition, svoltosi il 5-6 novembre a Roma per il quarantennale del progressive rock italiano. Con loro anche David Cross dei King Crimson, in qualità di special guest. Il gruppo - che si presenta con il nome Tagliapietra, Pagliuca, Marton - annuncia la pubblicazione di un album di inediti: tra questi vi è il brano dal titolo "Dai un nome", presentato nel corso delle esibizioni live. Dopo aver tenuto con grande successo altri concerti a Genova, Mestre e Varese, nell'aprile 2011 il gruppo decide di sciogliersi. Nel 2012 Tolo Marton inizia una collaborazione con il bassista e col battersita dei Deep Purple, rispettivamente Roger Glover e Ian Paice. Prossimamente ci sarà un loro live concert sulla Stratosfera. Promesso!

LINK
 
 
Tagliapietra, Pagliuca, Marton - Vicenza, Teatro Comunale
25 febbraio 2011

Ed eccoli qui, tre musicisti delle Orme ancora insieme per una serie di concerti live. Non si possono chiamare Le Orme, dal momento che il marchio di fabbrica è rimasto nelle mani di Michi Dei Rossi, però la musica, i suoni, le atmosfere sono sempre quelle. La registrazione live si riferice al concerto tenutosi al Teatro Comunale di Vicenza del 25 febbraio 2011, con l'aggiunta di una bonus track tratta dal concerto di Mestre dell'apriloe dello stesso anno. Grande performance.
Buon ascolto.
 TRACKLIST:
01  Presentazione / Los Angeles / Sguardo verso il cielo
02  Amico di ieri
03  Regina al Troubadour
04  La porta chiusa
05  Gioco di bimba
06  Alpine Valley
07  Frutto acerbo / Figure di cartone
08  Dai un nome
09  Maggio / Collage
10  Cemento armato
11  Primi passi - Live in Mestre, 14 aprile 2011 (bonus)
 FORMAZIONE:
Aldo Tagliapietra: basso, chitarra, voce
Tony Pagliuca: Tastiere, voce
Tolo Marton: chitarra, voce
Manuel Smaniotto: batteria

 LINK

Post by George, covers by Robi

lunedì 5 novembre 2012

The Showmen - 1969 - The Showmen (1st album) + Bonus CD - The Showmen Live 1968-1969


TRACKLIST:

1.Un'ora sola ti vorrei (Marchetti-Bertini) - 3:00
 2.Credi, credi in me (Testa-Zawinul) - 2:35
 3.Di questo amore non parlo mai (De Angelis-Tommaso) - 2:36
 4.Voglio restare solo (De Angelis-Tommaso) - 2:25
 5.Allora deciditi ora (Mogol-Levitt-Sexter) - 2:16
 6.Get In (D.Brown) - 3:35
 7.Gloria, ricchezza e te (March-Grasso-Illingworth-Migliacci) - 3:08
 8.Piece of My Heart (Berns-Ragavoy) - 2:32
 9.Let Yourself Go (James Brown) - 2:09
 10.Non si può leggere nel cuore (Califano-Savio) - 3:06
 11.Papa's Got a Brand New Bag (J. Brown) - 3:21
 12.Basta che mi vuoi (Cassia-Tommaso) - 3:45

Eccellente gruppo partenopeo, un po' caduto nel dimenticatoio. Dopo il post dedicato agli Showmen2, naturale evoluzione della band originaria, vediamo di riscoprire l'unico LP degli Showmen, uscito sul mercato nel lontano 1969. Provenienti da una lunga carriera cominciata negli anni '60, gli Showmen pubblicano alcuni singoli di successo tra il 1968 e il 1969 con la loro originale formula basata su soul, rhythm & blues e pop italiano. Il gruppo si forma nel 1966 ad opera del bassista /cantante Mario Musella e del sassofonista James Senese (futuro leader dei Napoli Centrale)  A loro si unisce un giovanissimo Elio D'Anna, al sax e flauto. Il brano "Un'ora sola ti vorrei" vince addirittura il girone B del Cantagiro 1968 . Il gruppo originale si scioglie all'inizio degli anni '70. Dopo la breve esperienza Showmen2, Senese formerà i Napoli Centrale, mentre Musella tenterà senza successo la carriera solista (morirà nel 1979). Elio D'Anna, lo sappiamo, sarà uno dei fondatori degli Osanna. La musica del gruppo, nonostante l'impronta marcatamente "rhythm & blues" dovuta anche all'ascendenza nordamericana di Musella e Senese, si colloca su temi melodici come dimostrano i loro primi successi, rielaborazioni in chiave moderna di pezzi classici come "Non si può leggere nel cuore" e la già citata "Un'ora sola ti vorrei" . Nel 1969 partecipano al Festival di Sanremo in coppia con Mal con la canzone "Tu sei bella come sei". Nell'album del 1969 brillano le cover, sottolineate dalla voce "nera" di Mario Musella e dal sax di James Senese. Su tutte ricordo "Get in", "Piece of my heart" (portata al successo anche da Janis Joplin) e i due omaggi a James Brown: "Let yourself go" e "Papa's got a brand new bag".

FORMAZIONE:

Mario Musella: basso, voce
James Senese: sax, flauto, percussioni, voce
Elio D'Anna: sax, flauto
Giuseppe "Pepè" Botta: chitarra
Luciano Maglioccola: tastiere
Franco Del Prete: batteria e percussioni

The Showmen Live 1968-1969

Ho cercato di ricostruire in questo bonus CD un concerto live degli Showmen, cosa non semplice da fare tenuto conto della scarsità di materiale in circolazione. Più che altro si tratta di apparizioni televisive e qui il Tubo mi ha fornito un grande aiuto. Oltre a due diverse apparizioni al Cantagiro 1968 con lo stesso brano (abbiamo già detto sopra che vinsero il girone B) ho postato un breve concerto live datato 1969 che coincide con l'apparizione televisiva degli Showmen a "Speciale per voi", trasmissione condotta da Renzo Arbore (lo si ascolta nella presentazione dei brani). Assolutamente imperdibili "Introduction", cover dei Chicago e, soprattutto, l'incredibile versione della durata di oltre 10 minuti di "Papa's got a brand new bag", con tanto di assolo di batteria di Franco Del Prete. Non commento, invece, il duetto con Massimo Ranieri.

TRACKLIST:

01  Un'ora sola ti vorrei (7° Cantagiro 1968)
02  Un'ora sola ti vorrei (Finale 7° Cantagiro, Recoaro Terme 1968)
03  Introduction (Chicago cover - "Speciale per voi" 1969)
04  O' sole mio (The Showmen con Massimo Ranieri - "Speciale per voi" 1969)
05  Papa's got a brand new bag (James Brown cover - "Speciale per voi" 1969)

Soddisfazioni da blogger...

Oggi è arrivato un commento al nostro blog che ha riempito di gioia il cuore del capitano, un raggio di luce in un periodo direi buio e difficile per la stratosfera o, per meglio dire, per il fondatore di questo ritrovo di appassionati di rock progressivo italiano (e non solo, come dico sempre). Il commento di cui sopra è giunto relativamente ad un post del nostro carissimo amico Francone di parecchio tempo fa, ovvero il secondo albume degli Errata Corrige "Siegfried, Il drago e Altre Storie". Ebbene, ci scrive nientepopodimeno che il chitarrista e cantante di quella storica band, Mike Abate, e ci regala un approfondimento sulla genesi di quest'album. Penso che un contributo da parte di una persona che è stata parte di quella musica che tanto amiamo sia il massimo risultato che un blog come il nostro possa raggiungere. Per la Stratosfera non è stata neppure la prima volta che sono intervenuti i protagonisti in prima persona e, dato che ho la sensazione che ben pochi dei nostri visitatori, a parte i soliti noti, leggano i commenti ai vari posts, ho pensato di fare un breve excursus di alcuni commenti giunti a noi in questi anni, iniziando da quello ricevuto oggi :

 
Mike Abate (chtarrista e cantante degli Errata Corrige) su "1979 - Siegfried..."

"Caro Franco, Siegfried, il drago e altre storie venne registrato quasi un anno dopo lo scioglimento del gruppo.L'ultimo concerto degli "Errata Corrige" fu a Torino al Teatro Carignano, nel giugno del '75. Nell'ottobre dello stesso anno, quando avevamo intrapreso strade diverse, riascoltando la modesta registrazione del medesimo, decisi che la musica che avevamo composto e arrangiato, meritasse una veste migliore. Decidemmo di registrare un "demo" a ricordo del periodo trascorso e del nostro lavoro. In seguito scoprii che trasferire il tutto su vinile non era poi così costoso e, in compenso, avrei recuperato con la vendita dei dischi, una parte consistente, se non la totalità del costo dell' operazione. Così nacque Siegfried, in 500 copie per la etichetta EC, da cui sarebbe poi nata la MU discografica. La ringrazio per il suo lavoro e per le belle parole che ha riservato alla nostra musica. Mike Abate"

 
Giorgio Mastrosanti (chitarrista degli Elektroshock) su "1979 - Asylum"

"Hei, grazie per il lusinghiero commento. Da questi quasi dimenticati brani sono nate (e nasceranno) delle nuove rivisitazioni. Vedi "Undercover" del progetto "Samurai Of Prog" per la francese "Musea records"... [http://www.thesamuraiofprog.com/the_band.7.html#The%20Music] Giorgio Mastrosanti"

Silvia Carpo (Cori e flauto dolce nei C.A.P.) su "1977 - Sala Borsa e..."

"Ciao, sono Silvia del CAP (ConsorzioAcquaPotabile), quanto hai postato contiene alcune inesattezze. La band nel 1999 epoca del ProgDay contava già i suoi membri: Giovanni di Biase (che ha preso il posto di Fabrizio Sellone e Romolo Bollea) e la sottoscritta (Silvia Carpo) entrata nel 1998 come background vocalist e flautista. Di conseguenza la formazione del CAP (come del resto mostrato correttamente dalle foto) alla data del ProgDay si componeva di: Maurizio Mercandino (voce); Giovanni (jo) Di Biase (tastiere); Maurizio Venegoni (midi wind control e cornamusa); Massimo Gorlezza (chitarra); Enrico (Kikko) Mercandino (chitarra); Luigi (Gigi) Secco (basso); Luca Bonardi (batteria); Silvia Carpo (cori e flauti dolci). Romolo Bollea e Fabrizio Sellone lasciarono il CAP nel 99. Poco dopo (attorno al 2003) lasciò la band anche Luca Bonardi (ora sostituito da Maurizio Mussolin). Ti chiederei quindi a nome della band di correggere quanto è stato riportato erroneamente. Grazie della collaborazione e complimenti per questa idea. Silvia Carpo (CAP)"

 
Walter Pini (membro dei Nuova Era) su "Nudi verso la follia - Parco Lambro 1976"

"Blog interessante...un saluto da firenze dai Nuova Era"
 
Davide, figlio di Stani Labonia, che ha collaborato con noi alla pubblicazione sul blog dell'unico album di suo padre, "1978 - Amarsi"

"Ciao! ho visto che cerchi il disco di Stani Labonia. Io sono il figlio e, se vuoi, posso inviarti gli mp3 rippati direttamente dal vinile. Davide"  (...)  "Ciao! avevo dimenticato di averti scritto e solo oggi ho letto la tua risposta :) Purtroppo, la qualità è quella che è, sembra incredibile a dirsi ma a mio padre era rimasta una sola copia dell'album e del 45 giri uscito un anno dopo il 33 e entrambi i vinili sono piuttosto rovinati :(( ad ogni modo, non solo sono felice di farti ascoltare il disco ma sarei onorato di vederlo pubblicato ;-) Già a suo tempo lo condivisi su emule ma non ho idea se si trovi ancora lì...ad ogni modo non c'è nessun problema tantopiù che il disco non è stato mai stampato su cd e temo mai accadrà :( Se può incuriosirti, oggi mio padre è un professore universitario e sul suo blog si può vedere una immagine di lui attuale :) http://psicomas2011.wordpress.com/about/ Tornando al disco, non t'aspettare nulla di prog se non una - vaga - atmosfera crimsoniana nell'uso del flauto in un paio di brani! Ciao. Davide" (Questi commenti li trovate QUI)

Sicuramente dimentico qualche altro contributo eccellente, ho vagliato i 1000 commenti più recenti (su circa 2500) ricevuti da questo blog, poi il cervello mi ha fatto crick crack ed ho dovuto fermarmi... Colgo l'occasione per ringraziare anche tutti gli altri, bloggers assidui e meno assidui, commentatori abituali e saltuari, redattori noti e meno noti, insomma vi ringrazio tutti, belli e brutti !!! E lunghissima vita alla Stratosfera !!!

P.S. - Ragazzi, vedete che vale la pena di leggere sempre i commenti ai vari posts? E tra l'altro questo non è il solo motivo. A buon intenditor...

sabato 3 novembre 2012

Serie "Battiato & Friends Special Fan Collection" n. 15 (Serie "Bootleg" n. 80) - Alice - 1992 - Le Vie dei Canti Voll. 1 & 2

TRACKLIST VOL. 1 :

01 - Lungo ritorno a casa
02 - Il colore della lontananza
03 - Blue melody
04 - Neve d'aprile
05 - Rain town
06 - Now and forever
07 - I cieli del nord
08 - Passano gli anni
09 - In viaggio sul tuo viso


PREMESSA DOVEROSA: anche se a postare è il capitano, l'intero post, parole ed upload, è a cura of our friend Antonio, al quale lascio subito la parola:

“I fiori son facili da dipingere, il mistero è nelle foglie”. Il verso di una delle canzoni di questo live mi pare rappresenti bene l’intero percorso artistico di Alice. Ovvero, è facile capire cosa affascini di questa grandissima autrice ed interprete. Voce potente, brani spessissimo di grande livello. Collaboratori che non hanno bisogno di presentazione. Su tutti Francesco Messina a dirigere i lavori. Piace soprattutto il rigore spirituale che si riflette anche nelle scelte musicali di Alice. Ma c’è anche qualcosa che resta difficile da capire ed apprezzare. Come se la raffinatezza insita in alcune sue scelte sia oggettivamente poco digeribile in un contesto pop. In tal senso, “Mezzogiorno sulle Alpi”, l’album proposto in questo tour del 1992, è un manifesto perfetto. Affascinante e distante nello stesso tempo. L’unica soluzione è quella di ascoltare con cura questi gioielli e, nel caso in cui qualcosa non funzionasse a dovere, passare avanti verso brani migliori. 

Sottolineo, per mio gusto personale, le canzoni di Juri Camisasca (Le baccanti, Tempo senza tempo, Nomadi, Il sole nella pioggia) che rendono questo live un pezzo importante per gli amanti di questo tipo di musica. Leggera?
Buoni ascolti.

TRACKLIST VOL. 2 :

01 - Le baccanti
02 - Tempo senza tempo
03 - Tim - La recessione
04 - Anin a gris
05 - Luce della sera
06 - Il sole nella pioggia
07 - Nomadi
08 - Il vento caldo dell'estate

 Grazie mille ad Antonio e a tutti coloro che hanno lavorato per questo bootleg, pregevolissimo anche nella veste grafica...

venerdì 2 novembre 2012

Serie Video n. 8 - Le Orme - Live in Torino 1996

For the first time on the web

Perché è la prima volta che questo concerto appare sul web? La risposta è semplice: si tratta di una registrazione amatoriale, originariamente su VHS, effettuata da un amico del grande Danilo57 di Rock Rare Collection Fetish (e anche di Helaberarda, fantastico nuovo blog che troverete qui http://helaberarda.blogspot.it/). La cassetta venne donata a suo tempo a Danilo il quale me l'ha prestata qualche giorno fa col compito di digitalizzarne il contenuto (e di pubblicarlo, aggiungo io). Terminato il lavoro, eccoci di fronte ad un eccezionale concerto delle Orme, datato 1996, pochi mesi prima dell'uscita dell'album "Il Fiume" (alcuni estratti vengono qui presentati in anteprima). Il concerto si è tenuto a Torino, ma non chiedetemi dove, perché questo proprio non lo so. Come ho detto, si tratta di una registrazione amatoriale, anche se già di un certo livello, quindi non aspettatevi delle immagini in HD. La scaletta include molti brani "storici". Vorrei sottolineare, in particolare, il medley di apertura composto da "Collage / Sguardo verso il cielo" (entrambi riproposti in versione fedelissima all'album del 1970) e ancora la trilogia da "Uomo di Pezza, ovvero  "Una dolcezza nuova - Gioco di bimba - La porta chiusa". Pur avendo una lunghezza complessiva di circa un'ora e mezza, il concerto non è completo. Prova ne è che ad un certo punto, al termine di "Amico di ieri", viene annunciata "Contrappunti" e invece  entra di filato "Canzone d'amore". Mah, si vede che all'autore della registrazione proprio non piaceva. Stupendo il finale con un altro medley composto da "Cemento armato - Era inverno - Rondò e Collage (reprise)". Al termine dell'esibizione, accese le luci sul palco, è fantastico vedere Aldo Tagliapietra che firma autografi e risponde alle domande del pubblico. Insomma, un vero live dalla A alla Z.

TRACKLIST:

01  Collage / Sguardo verso il cielo
02  Chiesa d'asfalto
03  Una dolcezza nuova
04  Gioco di bimba
05  La porta chiusa
06  Marinai
07  Dimmi che cos'è
08  Lungo il fiume / Il vecchio
09  Los Angeles / Amico di ieri
10  Canzone d'amore
11  Felona e Sorona medley: Sospesi nell'incredibile / Ritorno al nulla
12  Medley: Cemento armato / Era inverno / Rondò / Collage (reprise)
13  Outro
14.  Le Orme incontrano il pubblico

FORMAZIONE:

Aldo Tagliapietra: basso, chitarra, voce
Michi Dei Rossi: batteria, percussioni
Michele Bon: tastiere, voce
Francesco Sartori: tastiere, voce


Grazie a Danilo57, grazie allo sconosciuto che ha effettuato la registrazione.
Buona visione, friends.


giovedì 1 novembre 2012

1966 I Pooh: Per quelli come noi

I Pooh nascono nel 1966 a Bologna, grazie al batterista Valerio Negrini, al chitarrista Mauro Bertoli e al cantante Vittorio Costa; la prima formazione prende il nome di Jaguars, e nel gennaio 1966 ottiene un contratto con la Vedette, la casa discografica di Armando Sciascia che, dopo aver perso l'Equipe 84, sta cercando un nuovo gruppo beat. Gli Jaguars, una band romana dell'epoca, però esistono già e hanno inciso un 45 giri per la CDB, così la band cambia nome e si ispira a Winnie-the-Pooh, dopo un breve periodo come The Clockwork Oranges (sotto questo nome avevamo inciso due canzoni in inglese, Ready steady e After tonight, traduzioni di Prima di cominciare e Notte senza fine dell'Equipe 84). Del nucleo originario della band fanno parte anche il bassista Gilberto Faggioli, il chitarrista Mario Goretti e un tastierista inglese di dieci anni più vecchio, Bob Gillot.

Nel febbraio del 1966 la band pubblica il primo 45 giri: Vieni fuori (Keep on Running), cover di un brano dello Spencer Davis Group ma iniziano le sostituzioni all'interno del gruppo: al posto di Bob Gillot arriva un organista bergamasco, Roby Facchinetti. Riccardo Fogli entra a far parte della band nell'estate del 1966, sostituendo Gilberto Faggioli.

L'album è caratterizzato, date le difficoltà tipiche dei gruppi appena formati, da elementi antologici: vengono infatti inclusi nel disco i brani di diversi singoli precedenti (che però vengono riregistrati dalla nuova formazione), ed alcune canzoni nuove o cover di brani inglesi tradotti in italiano; non a caso, la durata complessiva del long playing resta, in ogni caso, più che modesta (ca. 27 minuti), anche se negli standard della durata degli LP italiani dell'epoca.
Nonostante le varie atmosfere che caratterizzano l'album, lo stile musicale dominante può esser senz'altro considerato come musica beat; il disco viene registrato negli studi della Vedette (in corso Europa 5 a Milano) su un registratore Telefunken a sei piste (il tecnico del suono è Severino Pecchenini). La copertina raffigura i cinque Pooh appoggiati ad un muro; sul retro vi sono le foto dei singoli componenti e le informazioni sui musicisti e la registrazione del disco.

Tra i brani si ricorda Brennero '66, ispirata ad un giovane soldato italiano ucciso da terroristi altoatesini (il brano fu temporaneamente censurato); nel brano omonimo Per quelli come noi, inoltre, emergono l'insoddisfazione e la protesta giovanile tipiche dell'epoca dei pezzi, mentre altri brani, soprattutto le cover tradotte dall'inglese, lasciano trasparire un'atmosfera molto più equilibrata e serena.

Dai vari sforzi del gruppo deriva così un album interessante, ma eterogeneo (se non frammentario), che testimonia la volontà dei componenti di emanciparsi dalla tradizione anglofona, alla quale devono però molto della loro prima ispirazione artistica. Nel complesso, le versioni cover avranno maggior fortuna: tra i brani che in seguito sarebbero stati eseguiti come tappe storiche del gruppo si ricordano, oltre a Brennero '66, Nel buio, Vieni fuori e Quello che non sai; nel 1966, in ogni caso, il gruppo era ancora molto lontano dalle produzioni che più tardi lo avrebbero visto protagonista di tanti e vari episodi di successo.

Il vinile originale Vedette VRM 36033 ha Label nera e grigio/verde con la V di Vedette bianca. La seconda stampa (del 1967 e con stesso numero di catalogo) ha label nera. Nel 1994 la (Raro records SR 5) ne ha stampata una copia in vinile picture. Nel 2006 a marchio Vedette è stato ristampato in vinile e con stesso numero di catologo dell'originale.Per errore di Per quelli come noi e di Nessuno potrà ridere di lei sono state pubblicate due edizioni inedite.

LATO A

    1 - Per quelli come noi (testo di Pantros; musica di Francesco Anselmo; voce solista: Roby) - 1:59
    2 - La solita storia (testo di Pantros; musica di Francesco Anselmo; voci soliste: Mauro, Riccardo e Roby) - 3:22
    3 - Ora che cosa farai (La la la lies) (testo italiano di Bruno Pallesi; testo originale e musica di Pete Townshend; voci soliste: Mauro e Valerio) - 2:12
    4 - Istintivamente io e te (You'll find out) (testo italiano di Pantros; testo originale e musica di Simpson; voce solista: Mauro) - 2:09
    5 - Quello che non sai (Rag Doll) (testo italiano di Antonietta De Simone; testo originale di Bob Gaudio; musica di Bob Crewe; voce solista: Mauro) - 2:50
    6 - Vieni fuori (Keep on running) (testo italiano di Maurizio Vandelli; testo originale e musica di Jackie Edwards; voci soliste: Mauro e Mario) - 2:10

LATO B

    1 - Non la fermare (testo di Pantros; musica di Francesco Anselmo; voce solista: Mauro) - 2:43
    2 - La vostra libertà (testo di Pantros; musica di Francesco Anselmo; voce solista: Mauro) - 2:13
    3 - Nel buio (I looked in the mirror) (testo italiano di Pantros; testo originale e musica di Bob Morrison; voci soliste: Riccardo e Valerio) - 2:29
    4 - Brennero '66 (testo di Pantros; musica di Francesco Anselmo; voce solista: Roby) - 2:29
    5 - Sono l'uomo di ieri (testo di Pantros; musica di Francesco Anselmo; voci soliste: Mauro e Valerio) - 2:03
    6 - Nessuno potrà ridere di lei (Till the end of the day) (testo italiano di Pantros; testo originale e musica di Ray Davies; voci soliste: Riccardo e Roby) - 1:27





Nota: non essendo Negrini e Facchinetti iscritti alla Siae, le canzoni sono firmate per lo più dal produttore Francesco Anselmo e da Armando Sciascia (che usa lo pseudonimo Pantros), tranne alcune firmate da altri autori (Maurizio Vandelli); solo nella ristampa in cd (dopo una causa vinta dai due musicisti) le canzoni verranno accreditate agli autori originali.
Valerio Negrini - voce, batteria, percussioni
    Mauro Bertoli - voce, chitarra
    Mario Goretti - voce, chitarra, armonica nei brani Per quelli come noi e La solita storia, balalaika in Non la fermare
    Roby Facchinetti - voce, pianoforte, tastiere
    Riccardo Fogli - voce, basso
   e con Enrico Marescotti: tastiere, cori


1987 = Edizione su CD della Ricordi, collana Orizzonte, CDOR9337.
1987 = Edizione su musicassetta della Ricordi, ORK 79337.
1998 = Edizione su CD della BMG Ricordi su licenza Duck Record, MPCD 246.
2002 = Edizione su CD della On Sale Music, 52 OSM 062, con titolo "Memorie... Per quelli come noi"; nel compact disc sono raccolte le canzoni degli album "Per quelli come noi" e "Memorie".
2005 = Edizione su vinile in 1000 copie numerate sul retro, Suoni Rari Records, SR 5.
2006 = Edizone su vinile in 500 copie a cura BTF.
2008 = Edizione su digipack della Duck Record.



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